Signore, allontanati da me, perché sono un peccatore
7 FEBBRAIO (Lc 5,1-11)
Nel racconto della pesca miracolosa, vi è quella esperienza di nullità da parte dell’uomo che si manifesta quando si vive una esperienza soprannaturale, con il divino. Pietro sente la sua pochezza dinanzi a Cristo Gesù allo stemmo modo che Isaia sente il suo niente dinanzi alla grande manifestazione della gloria del suo Signore nel tempio.
Nell’anno in cui morì il re Ozia, io vidi il Signore seduto su un trono alto ed elevato; i lembi del suo manto riempivano il tempio. Sopra di lui stavano dei serafini; ognuno aveva sei ali: con due si copriva la faccia, con due si copriva i piedi e con due volava. Proclamavano l’uno all’altro, dicendo: «Santo, santo, santo il Signore degli eserciti! Tutta la terra è piena della sua gloria». Vibravano gli stipiti delle porte al risuonare di quella voce, mentre il tempio si riempiva di fumo. E dissi: «Ohimè! Io sono perduto, perché un uomo dalle labbra impure io sono e in mezzo a un popolo dalle labbra impure io abito; eppure i miei occhi hanno visto il re, il Signore degli eserciti».
Allora uno dei serafini volò verso di me; teneva in mano un carbone ardente che aveva preso con le molle dall’altare. Egli mi toccò la bocca e disse: «Ecco, questo ha toccato le tue labbra, perciò è scomparsa la tua colpa e il tuo peccato è espiato». Poi io udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò e chi andrà per noi?». E io risposi: «Eccomi, manda me!». Egli disse: «Va’ e riferisci a questo popolo: “Ascoltate pure, ma non comprenderete, osservate pure, ma non conoscerete”. Rendi insensibile il cuore di questo popolo, rendilo duro d’orecchio e acceca i suoi occhi, e non veda con gli occhi né oda con gli orecchi né comprenda con il cuore né si converta in modo da essere guarito» (Is 6,1-10).
Cambiano le modalità esterne, la sostanza è invece identica. Cambiano i termini della missione, ma non la missione. Pietro si sente peccatore dinanzi a Cristo Gesù. Gesù lo sa e lo chiama. Sarà Lui a farne un pescatore di uomini allo stesso modo che il Padre suo ha fatto di Isaia un suo poderoso profeta. La pesca miracolosa è solo un piccolo segno di cosa il Signore è capace se Pietro si abbandonerà a Lui, se ascolterà la sua Parola, se porgerà orecchio sempre alla sua voce. Lui getterà la rete nel mare del mondo e molti uomini saranno pescati e condotti al Padre dei cieli, al loro Dio.
Mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca. Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano.
Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.
La storia della Chiesa ci rivela che all’origine di ogni cambiamento radicale di un uomo, che poi si è posto interamente al servizio del Vangelo, vi è stata sempre questa esperienza spiritualmente devastante con il suo Dio. Il primo, dopo la risurrezione, a vivere questo momento intenso, forte, di rivoluzione interiore ed esteriore è stato Paolo. Il suo incontro con Gesù ha devastato in bene la sua vita, più che mille uragani. Personalmente conosco un uomo anche lui devastato dall’incontro con il Signore. Quest’uomo quando racconta la sua esperienza testimonia che da quel giorno vede gli uomini camminare a testa in giù. Ma poco prima anche lui camminava a testa in giù. Viveva anche lui una vita interamente dedita alla vanità, se pur scientifica, ma sempre di vanità si trattava. Il Signore è venuto, lo ha devastato spiritualmente, moralmente, scientificamente, religiosamente, e lui si è dedicato a tempo pieno al suo servizio.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, venite e devastate il mio cuore.