Il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato
19 GENNAIO (Mc 2,23-28)
Non solo il sabato, ma tutti i comandamenti sono la prima, fondamentale struttura attraverso la quale l’uomo rivela l’amore per il suo Dio e Signore. L’amore di Dio è infinitamente oltre la struttura dell’Alleanza Antica. In essa prima struttura si esprime si vive appena una goccia dell’eterna ed infinita verità della divina carità. La carità di Dio è infinita e sempre si deve lasciare aperto il comandamento perché tutta la vita divina possa esprimersi e manifestarsi attraverso di esso. Chiudere il comandamento nella sua struttura letterale e bloccarlo, in modo che sia legge ferrea alla quale nulla si può aggiungere dell’amore di Dio è vera stoltezza ed insipienza. Se l’uomo si lasciasse guidare dalla sapienza, lo Spirito del Signore che è in essa, lo guiderebbe ad avere una visione sempre aperta al più grande amore di Dio. Questa regola che è la stessa vita della sapienza eterna vale per tutta la comprensione della Parola del Signore.
Nella sapienza c’è uno spirito intelligente, santo, unico, molteplice, sottile, agile, penetrante, senza macchia, schietto, inoffensivo, amante del bene, pronto, libero, benefico, amico dell’uomo, stabile, sicuro, tranquillo, che può tutto e tutto controlla, che penetra attraverso tutti gli spiriti intelligenti, puri, anche i più sottili. La sapienza è più veloce di qualsiasi movimento, per la sua purezza si diffonde e penetra in ogni cosa. È effluvio della potenza di Dio, emanazione genuina della gloria dell’Onnipotente; per questo nulla di contaminato penetra in essa. È riflesso della luce perenne, uno specchio senza macchia dell’attività di Dio e immagine della sua bontà. Sebbene unica, può tutto; pur rimanendo in se stessa, tutto rinnova e attraverso i secoli, passando nelle anime sante, prepara amici di Dio e profeti. Dio infatti non ama se non chi vive con la sapienza. Ella in realtà è più radiosa del sole e supera ogni costellazione, paragonata alla luce risulta più luminosa; a questa, infatti, succede la notte, ma la malvagità non prevale sulla sapienza (Sap 7, 22-30).
Ma l’uomo non solo non è guidato dalla sapienza, la sua stoltezza non permette che la Sapienza incarnata, mandata da Dio in mezzo al suo popolo, possa spiegare, illuminare, agire, operare, mostrare nella quotidianità dell’umana esistenza tutta la ricchezza di amore del Padre non racchiudibile in un comandamento. L’amore è infinitamente oltre la lettera. La stessa lettera, se si vuole che essa ci riveli tutto l’amore, deve essere presa con le mani dello Spirito Santo, letta con i suoi occhi, interpretata con la sua mente, operata e realizzata con il cuore di Cristo Crocifisso. Dio è l’autore della lettera del comandamento e solo Lui ne è l’interprete. Gesù questo dice al suo popolo: “Solo il Figlio dell’uomo è signore del sabato. Solo Lui sa l’amore racchiuso in esso dal Padre. Solo Lui può trarlo fuori, mostrandolo nella sua verità”.
Avvenne che di sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli, mentre camminavano, si misero a cogliere le spighe. I farisei gli dicevano: «Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito?». Ed egli rispose loro: «Non avete mai letto quello che fece Davide quando si trovò nel bisogno e lui e i suoi compagni ebbero fame? Sotto il sommo sacerdote Abiatàr, entrò nella casa di Dio e mangiò i pani dell’offerta, che non è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche ai suoi compagni!». E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato».
Ogni precetto del Signore deve essere portato ogni giorno al sommo delle capacità dell’amore racchiuso in esso. Può fare questo chi è guidato, mosso, preso per mano dallo Spirito Santo e condotto di amore in amore. Poiché lo Spirito del Signore guida in modo personale ogni uomo, la novità per uno mai potrà essere novità per gli altri, altrimenti si renderebbe lo Spirito Santo origine di un solo dono e non invece di ogni dono. Per questo non vi potranno mai sorgere due santi uguali, neanche tra i seguaci di un pioniere che ha tracciato vie nuove per la concretizzazione e realizzazione dell’amore. Ognuno è santo, sarà santo se avrà portato al sommo dello sviluppo il dono dello Spirito di Dio, dono personale e non comunitario. La vocazione all’amore è unica per tutti, le modalità sono date dal particolare, personale dono dello Spirito Santo. Signore del dono rimane sempre lo Spirito, come Signore della parola rimane sempre lo Spirito. Gesù cammina con lo Spirito di Dio ed è Signore della Parola di Dio.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci vivere di Spirito Santo.