Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino
7 GENNAIO (Mt 4,12-17.23-25)
Dalla luce si attrae alla luce, dalla verità alla verità, dalla giustizia alla giustizia. Gesù inizia la sua missione di annunzio del Vangelo nel suo popolo e si riveste di una grande luce di verità, giustizia, carità, amore, misericordia, compassione, pietà. La sua luce è evidente, visibile, la si può toccare, vedere, sentire. La gente accorre a Lui perché la sua luce non è come quella dei farisei, degli scribi, dei sommi sacerdoti. La loro è luce spenta, è fiamma che dona solo un po’ di fumo. La loro lampada non brilla, non illumina, non riscalda. Il loro cuore è freddo. I loro occhi ciechi. Le loro mani di marmo. I loro piedi di bronzo, la loro bocca non conosce il vero linguaggio di Dio.
Gesù invece parla perfettamente la lingua del Padre suo che è Parola di amore eterno, misericordia senza fine, carità divina, compassione efficace, aiuto che dona alla sofferenza spirituale e fisica liberazione, speranza. Gesù mostra tutta la provvidenza del Padre che sa prendersi cura dell’uomo. Lui può invitare alla luce, perché la conversione è invito a seguire la luce. Un uomo che è nelle tenebre, dalla lampada spenta, dalla lucerna senz’olio, dalla carità morta, dalla verità ottenebrata mai potrà invitare alla conversione. Chi lo ascolta si sente deriso. Pensa che stia scherzando. Come può uno che è nelle tenebre invitare a passare nella luce?
È questa la causa del fallimento dell’evangelizzazione. I suoi programmi sono perfetti. Anche il desiderio di evangelizzare è radicato in molti cuori. È una esigenza ritenuta vitale per la salvezza del mondo. Senza evangelizzazione non c’è salvezza, perché non vi è alcun incontro con Cristo Salvatore. Mancano però gli evangelizzatori, sono assenti gli uomini e le donne luce che attraggano alla loro luce, uomini e donne verità che attirino alla loro verità, uomini e donne carità che conquistino i cuori con la loro misericordia, la loro compassione, il loro amore sempre delicato, vero, sincero, divino. L’evangelizzazione non si fa dal libro, dai programmi, dalle nuove tecniche. Si fa dall’uomo luce, uomo carità, uomo verità, uomo giustizia, uomo pace, uomo benignità.
Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: Terra di Zàbulon e terra di Nèftali, sulla via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti! Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta.
Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino». Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. La sua fama si diffuse per tutta la Siria e conducevano a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì. Grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.
Il Padre non mandò dal cielo un Angelo con un programma di evangelizzazione da attuare. Mandò Dio nella carne per attrarre dalla carne a Dio. Mandò il Figlio eterno nella luce perché conquistasse il mondo alla sua luce. Mandò il Verbo pieno di grazia e verità per conquistare i cuori ricolmandoli di grazia e di verità. Mandò il Figlio suo ricco di compassione e di onnipotenza per dare sollievo a tutte le sofferenze di questo mondo. Mandò la luce vera, la carità vera, la speranza vera, la saggezza vera, l’amore vero nella carne perché attraesse alla pienezza della vita eterna per mezzo di Lui. Per riscaldare la terra Dio crea il sole. Non dona all’uomo un trattato di chimica e di fisica.
Per evangelizzare gli uomini Dio manda la sua luce, per amarli la sua carità, per redimerli dona il suo Figlio Unigenito dalla croce. L’uomo è l’agente dell’invito alla conversione perché l’uomo è l’agente dell’evangelizzazione. È la luce che diffonde luce ed è la carità che dona carità. I programmi dicono e non danno. Danno solo parole vuote che non conquistano nessun cuore, non attraggono nessuna mente, perché chi attrae è solo l’uomo con la sua luce, la sua carità, il suo amore, la sua giustizia.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci persone luce e amore.