IL SUSSURRO DI UNA BREZZA LEGGERA
DOMENICA 9 AGOSTO (1Re 19,9.11-13)
Il Siracide, contemplando le opere di Dio, attesta che di esse solo una scintilla possiamo contemplare, tanto esse sono misteriose e grandi: “Ricorderò ora le opere del Signore e descriverò quello che ho visto. Per le parole del Signore sussistono le sue opere, e il suo giudizio si compie secondo il suo volere. Il sole che risplende vede tutto, della gloria del Signore sono piene le sue opere. Neppure ai santi del Signore è dato di narrare tutte le sue meraviglie, che il Signore, l’Onnipotente, ha stabilito perché l’universo stesse saldo nella sua gloria. Egli scruta l’abisso e il cuore, e penetra tutti i loro segreti. L’Altissimo conosce tutta la scienza e osserva i segni dei tempi, annunciando le cose passate e future e svelando le tracce di quelle nascoste. Nessun pensiero gli sfugge, neppure una parola gli è nascosta. Ha disposto con ordine le meraviglie della sua sapienza, egli solo è da sempre e per sempre: nulla gli è aggiunto e nulla gli è tolto, non ha bisogno di alcun consigliere. Quanto sono amabili tutte le sue opere! E appena una scintilla se ne può osservare. Tutte queste cose hanno vita e resteranno per sempre per tutte le necessità, e tutte gli obbediscono. Tutte le cose sono a due a due, una di fronte all’altra, egli non ha fatto nulla d’incompleto. L’una conferma i pregi dell’altra: chi si sazierà di contemplare la sua gloria? (Sir 42,15-25). Dio è eterno, divino, immenso, trascendente, sapiente oltre misura, amore, giustizia, verità, santità, misericordia, perdono, giusto Giudice. Mai la nostra mente potrà contenere tutta la ricchezza del nostro Dio. Possiamo contenerla se conteniamo lo Spirito Santo che momento per momento ci aiuta a comprendere qualcosa di Lui.
Anche Giobbe rivela che delle opere di Dio solo un sussurro giunge al nostro orecchio e ai nostri occhi. Il suo mistero è sempre oltre la nostra mente: “Giobbe prese a dire: Che aiuto hai dato al debole e che soccorso hai prestato al braccio senza forza! Quanti consigli hai dato all’ignorante, e con quanta abbondanza hai manifestato la saggezza! A chi hai rivolto le tue parole e l’ispirazione da chi ti è venuta? Le ombre dei morti tremano sotto le acque e i loro abitanti. Davanti a lui nudo è il regno dei morti e senza velo è l’abisso. Egli distende il cielo sopra il vuoto, sospende la terra sopra il nulla. Rinchiude le acque dentro le nubi e la nuvola non si squarcia sotto il loro peso. Copre la vista del suo trono stendendovi sopra la sua nuvola. Ha tracciato un cerchio sulle acque, sino al confine tra la luce e le tenebre. Le colonne del cielo si scuotono, alla sua minaccia sono prese da terrore. Con forza agita il mare e con astuzia abbatte Raab. Al suo soffio si rasserenano i cieli, la sua mano trafigge il serpente tortuoso. Ecco, questi sono solo i contorni delle sue opere; quanto lieve è il sussurro che ne percepiamo! Ma il tuono della sua potenza chi può comprenderlo?»” (Gb 26,1-14). Elia si reca presso il Signore, sul monte Oreb. Non sente il Signore nel fuoco, nel vento impetuoso, nel terremoto. Lo sente invece in un sussurro di vento leggero. È questa la vera scienza dell’uomo: imparare ad ascoltare ogni sussurro del suo Signore nella storia, interpretarlo nello Spirito Santo, trasformarlo in nostra intelligenza e sapienza, dirigere i nostri passi per camminare nella luce proveniente da questa voce inconfondibile del nostro Dio. Se un solo sussurro ci sfugge, ci sfuggirà anche la bellezza della nostra vita. La nostra verità è da ogni sussurro che Dio farà giungere al nostro cuore.
In quei giorni, Elia, [essendo giunto al monte di Dio, l’Oreb], entrò in una caverna per passarvi la notte, quand’ecco gli fu rivolta la parola del Signore in questi termini: «Esci e fèrmati sul monte alla presenza del Signore». Ed ecco che il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento, un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto, un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco, il sussurro di una brezza leggera. Come l’udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all’ingresso della caverna.
Se il nostro Dio parla per sussurri, allora il nostro orecchio dovrà stare sempre attento. Se i sussurri del Signore sono offerti a noi senza alcuna interruzione, è giusto tendere sempre l’orecchio e il cuore perché possiamo ascoltarli. Chi deve aiutarci è lo Spirito Santo. Per questo Lui deve abitare sempre in noi e noi sempre nella Parola di Gesù.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che nessun sussurro del Signore ci sfugga.