Ha gettato tutto quello che aveva per vivere
Questa vedova povera, messa sul candelabro della storia, è vera figura di Cristo Signore. Così come vere figure di Cristo Gesù sono Isacco, l’agnello della Pasqua, la roccia, la manna. La figura anticipa in una realtà differente, quanto poi si realizzerà in pienezza di verità nella storia. La vedova povera per la gloria, l’onore, la magnificenza, la bellezza del tempio del Signore rinuncia a tutto ciò che ha per vivere. Lo offre a Dio perché il suo tempio e la liturgia che si celebra in esso mai manchi di splendore e di gloria. Non per nulla il tempio di Gerusalemme era a quei tempi la casa di Dio sulla nostra terra. Questa vedova povera ama Dio, vuole che il suo Dio in nulla manchi quanto a splendore e a gloria anche visibili. Dio per lei deve essere bello visibilmente così come è bello invisibilmente. Perché questo si realizzi, non esita a rinunciare anche a ciò che ha per vivere. La gloria di Dio viene prima della sua vita, anzi tutta la sua vita dovrà essere posta a servizio della gloria del suo Signore. Questa la sua grande, vera fede.
Viene Gesù. Lui è il vero tempio di Dio. Deve però fare casa di Dio tutti gli uomini, affinché il Padre suo manifesti per mezzo di essi, tutta la sua bellezza divina ed eterna, bellezza di verità, giustizia, santità, amore, luce, misericordia, speranza, carità. Cosa dona Lui, il Cristo di Dio, perché fare questo tempio bello, bellissimo? Dona al Padre quanto ha per vivere: il suo corpo, il suo sangue, il suo spirito, la sua anima, tutto se stesso. Nulla che è suo, lo tiene per sé. Tutto dona al Padre, perché il suo nuovo tempio sia sempre splendente di divina ed eterna bellezza. Gesù si fa olocausto, sacrificio di amore, dono di vera espiazione perché ogni uomo venga preso dal Padre, nello Spirito Santo, è costituito sua casa, suo tempio santo. Anzi Gesù tutta la sua vita consumò per il servizio del tempio del Padre, mostrandone ad ogni uomo la bellezza attraverso le sue opere e le sue parole. Nulla Gesù ha tenuto per sé. Di tutto si è spogliato, anche del suo onore e della sua gloria, per farne un sacrificio di salvezza per tutti.
Quanto ha fatto Cristo per il tempio del Padre, deve farlo ogni suo discepolo, ogni pietra di questo tempio. Allora è giusto che ognuno si chieda: “Ma io, cosa sto facendo perché il tempio di Dio sia bello, straordinariamente bello, così che tutti facciano la differenza tra lo splendore della casa di Dio e gli altri tuguri costruiti e che vengono definiti e proclamati casa di Dio?”. Gesù risponde a chi si pone questa domanda, offrendo se stesso come esempio, rivelando cosa Lui ha fatto per il tempio del Padre suo. La prima cosa che Lui ha fatto per il tempio del Padre suo è stato mostrare attraverso il suo corpo, la sua anima, il suo spirito, i suoi pensieri, tutte le sue azioni la bellezza e la grandezza del cuore del Padre, del suo amore, della sua santità. Se il cristiano non mostra attraverso la sua vita la bellezza del cuore del Padre, ogni altra cosa che lui fa, è inutile, vana, priva di significato. Chi non mostra la bellezza del cuore del Padre, attesta di non conoscerla. Se non la conosce neanche ne potrà parlare. Dirà un Vangelo di sola carta, mai proclamerà un Vangelo di vita, che è la sua vita. Se la vita del cristiano non è tutta consacrata a mostrare la bellezza del cuore del Padre, nulla potrà lui fare per annunziare la Parola ai suoi fratelli. Gli manca lo strumento di convincimento e di fede. Lui parlerà di una verità inesistente. Annunzierà una bellezza che è solo immaginaria, perché da lui non mostrata.
Alzàti gli occhi, vide i ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro del tempio. Vide anche una vedova povera, che vi gettava due monetine, e disse: «In verità vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato più di tutti. Tutti costoro, infatti, hanno gettato come offerta parte del loro superfluo. Ella invece, nella sua miseria, ha gettato tutto quello che aveva per vivere» (Lc 21,1-4).
La seconda cosa che Gesù ha fatto per rendere bello il tempio del Padre suo, è il dono di tutta la sua vita, nel versamento del sangue sulla Croce. Per il tempio del Padre Gesù si è lasciato crocifiggere. Dal suo corpo trafitto ha versato sulla terra l’acqua e il sangue. Saranno quest’acqua e questo sangue che faranno bella per l’eternità la casa del Padre. Ora se il cristiano non offre il suo corpo al Padre, la sua fede non potrà produrre frutti. La sua santità manifesta la bellezza del tempio di Dio. Nella santità lui è vero tempio del Signore. Nell’offerta di tutto il suo corpo, ogni giorno sino alla fine, la sua santità diviene albero che produce molti frutti e i molti frutti saranno l’aggregazione di nuove pietre nel tempio del Signore. Queste due modalità di Cristo – essere tempio, costruire il tempio, innalzare il tempio, fare bello il tempio – rivelano la nostra falsità cristiana, quando noi ci presentiamo dinanzi al mondo non come tempio di Dio, non come costruttori ed edificatori di esso, ma solo come filosofi e per di più della peggiore specie, per la difesa di qualche principio morale. Non sono i principi morali che fanno l’uomo. L’uomo uno solo lo fa: Cristo Signore e lo fa aggregandolo come pietra viva nel tempio del Padre suo. O il cristiano si presenta al mondo come vero tempio di Dio, per aggregare nuove pietre alla casa del Signore, o la sua opera è vero fallimento. Cristo Gesù non ha mandato i suoi nel mondo per annunziare principi morali, ma perché ogni uomo sia fatto suo discepolo, cioè venga edificato come vero tempio santo, santa casa di Dio sulla nostra terra.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, liberateci da ogni stoltezza e insipienza.