IL SIGNORE DIO FARÀ GERMOGLIARE LA GIUSTIZIA

SABATO 20 GIUGNO (Is 61,10-11)

La giustizia in Dio è assai semplice da definire. Essa è la perfetta corrispondenza che regna in Dio tra la sua natura che è verità, luce, carità e ogni Parola da Lui proferita. Il nostro Dio mai potrà dire una Parola che non sia di verità, luce, carità. Dio è eternamente giusto perché eternamente vero nella natura e nella Parola. L’uomo invece non è giusto perché non rispetta la verità della sua natura e di conseguenza non potrà mai rispettare la parola, che è già falsa perché non attinta nella sua verità. Qual è la verità di natura che l’uomo è chiamato a rispettare per essere giusto? Una sola: essere sempre dalla volontà e di conseguenza della Parola del suo Creatore, Signore, Dio. Se esce da questa verità di natura, Lui è ingiusto. Se è ingiusto è anche non vero. È non vero e non giusto insieme. Se non è vero e non è giusto verso se stesso, mai potrà essere vero e giusto verso gli altri, verso la creazione, verso il suo Creatore, verso i suoi fratelli. Il Salmo così ricorda questa verità: “Acclamate il Signore, voi tutti della terra, servite il Signore nella gioia, presentatevi a lui con esultanza. Riconoscete che solo il Signore è Dio: egli ci ha fatti e noi siamo suoi, suo popolo e gregge del suo pascolo. Varcate le sue porte con inni di grazie, i suoi atri con canti di lode, lodatelo, benedite il suo nome; perché buono è il Signore, il suo amore è per sempre, la sua fedeltà di generazione in generazione” (Sal 100 (99) 1-5).

La terra è del Signore. È giustizia servirsi di essa secondo il fine per cui il Signore l’ha creata. Il nostro corpo, la nostra anima, il nostro spirito sono del Signore. È giusto che vengano usati secondo il fine per cui essi ci sono stati donati. Si è giusti solo se in ogni cosa si è dalla volontà di Dio e mai dalla nostra, dal suo cuore e mai dal nostro, dai suoi desideri e mai dai nostri, dalla sua Parola e mai dalla nostra. Questa giustizia siamo noi chiamati a indossare. Di questa giustizia ci dobbiamo rivestire. San Paolo rivela ai discepoli di Gesù che essi si sono rivestiti di Cristo e di conseguenza sono obbligati a vivere secondo la verità che è in Cristo Gesù: “Ma prima che venisse la fede, noi eravamo custoditi e rinchiusi sotto la Legge, in attesa della fede che doveva essere rivelata. Così la Legge è stata per noi un pedagogo, fino a Cristo, perché fossimo giustificati per la fede. Sopraggiunta la fede, non siamo più sotto un pedagogo. Tutti voi infatti siete figli di Dio mediante la fede in Cristo Gesù, poiché quanti siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo. Non c’è Giudeo né Greco; non c’è schiavo né libero; non c’è maschio e femmina, perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù. Se appartenete a Cristo, allora siete discendenza di Abramo, eredi secondo la promessa” (Gal 3,23-29). Siamo passati dalla natura creata alla natura rigenerata e di conseguenza siamo passati da una giustizia teologica ad una giustizia cristologica.

Sarà famosa tra le genti la loro stirpe, la loro discendenza in mezzo ai popoli. Coloro che li vedranno riconosceranno che essi sono la stirpe benedetta dal Signore. Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dio, perché mi ha rivestito delle vesti della salvezza, mi ha avvolto con il mantello della giustizia, come uno sposo si mette il diadema e come una sposa si adorna di gioielli. Poiché, come la terra produce i suoi germogli e come un giardino fa germogliare i suoi semi, così il Signore Dio farà germogliare la giustizia e la lode davanti a tutte le genti.

Qual è ad esempio la giustizia della Vergine Maria? Quella di essere tutta, sempre, solo del suo Signore, per il suo Signore. Lei è stata creata piena di grazia, purissima, immacolata, avvolta dallo Spirito Santo per essere la Serva del suo Signore. La Verginità in Lei non è una questione morale, ascetica, mistica, spirituale. Ma è solo una questione teologicale, di verità, di appartenenza, di essere, di natura. Per natura mai dovrà appartenere a nessuna creatura. Per natura Lei è solo del suo Dio. Questa è la sua verità. Maria accoglie questa verità e si consacra ad essa. Quando una persona riceve una nuova natura, riceve anche una nuova verità da vivere. È giustizia adeguarsi in tutto alla nuova verità. Vale anche per il presbitero. Quando Lui si lascia conformare a Cristo per essere tutto di Cristo, non potrà essere di nessuna creatura. Altrimenti esce dalla giustizia, entra nell’ingiustizia. Pecca contro la sua verità.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che ogni uomo entri nella giustizia della sua verità.