SU, RITORNA SUI TUOI PASSI

VENERDÌ 12 GIUGNO (Re 19, 9a. 11-16)

La missione finisce quando il Signore, che l’ha data, decide che essa debba essere dichiara finita. Gesù ha concluso la sua missione sulla croce, quando ogni Parola della Scrittura era stata compiuta in Lui e per Lui: “Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito” (Gv 19,28-30). La sua missione da risorto si concluse invece dopo aver aperto la mente dei suoi apostoli alla conoscenza delle Scritture: “Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto». Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio” (Lc 24,44-53). A Pietro che avrebbe voluto concludere la sua missione prima del tempo, anzi senza neanche averla iniziata, Gesù risponde che questo non è possibile: “Simon Pietro gli disse: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado, tu per ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi». Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità, in verità io ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte” (Gv 13,36-38). L’obbedienza alla missione deve essere piena dal primo istante all’ultimo, come il Signore decide il primo istante così spetta a Lui decidere l’ultimo. Il missionario deve essere sempre dalla volontà di Dio.

Là entrò in una caverna per passarvi la notte, quand’ecco gli fu rivolta la parola del Signore in questi termini: «Che cosa fai qui, Elia?». Egli rispose: «Sono pieno di zelo per il Signore, Dio degli eserciti, poiché gli Israeliti hanno abbandonato la tua alleanza, hanno demolito i tuoi altari, hanno ucciso di spada i tuoi profeti. Sono rimasto solo ed essi cercano di togliermi la vita». Gli disse: «Esci e férmati sul monte alla presenza del Signore». Ed ecco che il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento, un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto, un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco, il sussurro di una brezza leggera. Come l’udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all’ingresso della caverna. Ed ecco, venne a lui una voce che gli diceva: «Che cosa fai qui, Elia?». Egli rispose: «Sono pieno di zelo per il Signore, Dio degli eserciti, poiché gli Israeliti hanno abbandonato la tua alleanza, hanno demolito i tuoi altari, hanno ucciso di spada i tuoi profeti. Sono rimasto solo ed essi cercano di togliermi la vita». Il Signore gli disse: «Su, ritorna sui tuoi passi verso il deserto di Damasco; giunto là, ungerai Cazaèl come re su Aram. Poi ungerai Ieu, figlio di Nimsì, come re su Israele e ungerai Eliseo, figlio di Safat, di Abel-Mecolà, come profeta al tuo posto. Se uno scamperà alla spada di Cazaèl, lo farà morire Ieu; se uno scamperà alla spada di Ieu, lo farà morire Eliseo. Io, poi, riserverò per me in Israele settemila persone, tutti i ginocchi che non si sono piegati a Baal e tutte le bocche che non l’hanno baciato».

Elia si era rifugiato presso il Signore, sul suo santo monte. Il Signore gli comanda di ritornare sui suoi passi. La sua missione deve continuare. Questa volta non più da solo. Gli viene affiancato Eliseo. Questi dovrà accompagnarlo sino alla fine e poi prendere il suo posto come vero profeta. Anche a Mosè, che non riusciva da solo a condurre il suo popolo, il Signore affianca settantadue anziani. A Gesù dona Dodici Apostoli e settantadue discepoli. Gesù dona ad ogni apostolo un altro apostolo. In due la missione si compie con più verità, più forza, fede, amore, luce, sostegno, conforto. Ogni missionario di Gesù sempre deve chiedere a Lui un aiuto. Chi chiede, ottiene.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che sempre i discepoli lavorino in comunione.