IL SIGNORE È DIO! IL SIGNORE È DIO!

MERCOLEDÌ 10 GIUGNO (1Re 18,20-39)

La fede ritorna nel popolo del Signore per la fede del suo profeta. Oggi ritorna nella Chiesa e nel mondo prima di tutto per la fede degli Apostoli e in comunione con la loro fede, per la fede di ogni discepolo di Gesù. Se l’Apostolo è senza fede, tutto il popolo rimarrà senza fede. Se un cristiano è senza fede, quanti sono attorno a lui rimarranno senza fede. Fede da fede, sapienza da sapienza, luce da luce, verità da verità. Se oggi il popolo di Dio è senza fede, è segno che gli Apostoli sono senza la vera fede e anche i cristiani mancano di essa. Elia sul monte impegna tutta la sua fede dinanzi a falsi profeti del dio Baal. Con la sua fede li sfida e li vince. Se l’Apostolo o il cristiano non sfida il mondo con la sua fede, il mondo sempre di più si insuperbirà e crederà di essere infallibile e invincibile. Oggi la forza del mondo è frutto della debolezza del cristiano. Avendo questi perso la verità della fede nel Cristo di Dio, avendo inventato un Dio che si può adorare senza alcuna fede, dal momento che è un parto della sua mente, il mondo gioisce ed esulta. Ha ottenuto una schiacciante vittoria sul cristiano.

In quei giorni, [il re] Acab convocò tutti gli Israeliti e radunò i profeti [di Baal] sul monte Carmelo. Elia si accostò a tutto il popolo e disse: «Fino a quando salterete da una parte all’altra? Se il Signore è Dio, seguitelo! Se invece lo è Baal, seguite lui!». Il popolo non gli rispose nulla. Elia disse ancora al popolo: «Io sono rimasto solo, come profeta del Signore, mentre i profeti di Baal sono quattrocentocinquanta. Ci vengano dati due giovenchi; essi se ne scelgano uno, lo squartino e lo pongano sulla legna senza appiccarvi il fuoco. Io preparerò l’altro giovenco e lo porrò sulla legna senza appiccarvi il fuoco. Invocherete il nome del vostro dio e io invocherò il nome del Signore. Il dio che risponderà col fuoco è Dio!». Tutto il popolo rispose: «La proposta è buona!». Elia disse ai profeti di Baal: «Sceglietevi il giovenco e fate voi per primi, perché voi siete più numerosi. Invocate il nome del vostro dio, ma senza appiccare il fuoco». Quelli presero il giovenco che spettava loro, lo prepararono e invocarono il nome di Baal dal mattino fino a mezzogiorno, gridando: «Baal, rispondici!». Ma non vi fu voce, né chi rispondesse. Quelli continuavano a saltellare da una parte all’altra intorno all’altare che avevano eretto.

Venuto mezzogiorno, Elia cominciò a beffarsi di loro dicendo: «Gridate a gran voce, perché è un dio! è occupato, è in affari o è in viaggio; forse dorme, ma si sveglierà. Gridarono a gran voce e si fecero incisioni, secondo il loro costume, con spade e lance, fino a bagnarsi tutti di sangue. Passato il mezzogiorno, quelli ancora agirono da profeti fino al momento dell’offerta del sacrificio, ma non vi fu né voce né risposta né un segno d’attenzione. Elia disse a tutto il popolo: «Avvicinatevi a me!». Tutto il popolo si avvicinò a lui e riparò l’altare del Signore che era stato demolito. Elia prese dodici pietre, secondo il numero delle tribù dei figli di Giacobbe, al quale era stata rivolta questa parola del Signore: «Israele sarà il tuo nome». Con le pietre eresse un altare nel nome del Signore; scavò intorno all’altare un canaletto, della capacità di circa due sea di seme. Dispose la legna, squartò il giovenco e lo pose sulla legna. Quindi disse: «Riempite quattro anfore d’acqua e versatele sull’olocausto e sulla legna!». Ed essi lo fecero. Egli disse: «Fatelo di nuovo!». Ed essi ripeterono il gesto. Disse ancora: «Fatelo per la terza volta!». Lo fecero per la terza volta. L’acqua scorreva intorno all’altare; anche il canaletto si riempì d’acqua. Al momento dell’offerta del sacrificio si avvicinò il profeta Elia e disse: «Signore, Dio di Abramo, di Isacco e d’Israele, oggi si sappia che tu sei Dio in Israele e che io sono tuo servo e che ho fatto tutte queste cose sulla tua parola. Rispondimi, Signore, rispondimi, e questo popolo sappia che tu, o Signore, sei Dio e che converti il loro cuore!». Cadde il fuoco del Signore e consumò l’olocausto, la legna, le pietre e la cenere, prosciugando l’acqua del canaletto. A tal vista, tutto il popolo cadde con la faccia a terra e disse: «Il Signore è Dio! Il Signore è Dio!».

Quando il popolo di Dio è senza fede è segno che l’Apostolo del Signore, il cristiano è senza fede. Quando un apostolo, un cristiano è senza la vera fede, sempre dovrà essere un altro apostolo, un altro cristiano che dovrà crearla nel suo cuore. Ma se tutti gli Apostoli e tutti i cristiani perdono la fede, allora la creazione della fede non può venire dalla terra. Necessariamente dovrà venire dal cielo, da Dio. In Elia la fede è creata direttamente dal suo Dio e Signore. Nella Chiesa sempre il Signore è venuto e sempre ha creato la fede in alcuni suoi figli perché per essi la vera fede ritornasse in molti altri cuori. Oggi questo intervento del Signore è più che urgente. Tutti abbiamo bisogno che Lui venga e ricrei la fede nei nostri cuori. Abbiamo bisogno con urgenza.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che il Signore venga e crei la fede in ogni cuore.