Li servivano con i loro beni
Cristo Gesù è a pieno, perfetto, ininterrotto servizio del Padre. Lui se ne va per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio. La predicazione del Vangelo è il suo lavoro, il suo ufficio, il suo ministero, la sua missione, il suo impiego. Lui è un perfetto lavoratore dipendente, preso a giornata dal Padre. Se Lui lavora per il Padre, è giusto che il Padre provveda a tutto ciò che è necessario sia per la vita del suo corpo, che del suo spirito e della sua anima. Lui si è dato tutto il Padre, il Padre per giustizia deve dare a Cristo Gesù quanto gli serve anche per sostentare, nutrire, vestire, coprire il suo corpo.
La perfetta giustizia di Cristo obbliga il Padre ad essere giusto con Cristo Signore. Come il Padre esercita la sua giustizia per il suo Figlio amato? Con Elia l’ha esercitata, prima nutrendolo con un corvo che gli portava carne e pane, poi con una vedova che gli preparava delle focacce. Con Gesù la esercita servendosi di alcune donne: Maria Maddalena, Giovanna, Susanna e molte altre. Queste donne sono state mandate da Gesù per assistere Lui e i discepoli con i loro beni. Attraverso queste donne, nel cui cuore ha messo un grande amore per Cristo suo Figlio, il Padre assolve il suo gravissimo obbligo di giustizia. Questo però non è il suo solo modo.
È giusto che noi riflettiamo, meditiamo, ragioniamo. La fede è anche riflessione, meditazione, ragionamento. Può il Dio che è somma ed eterna giustizia essere ingiusto verso quanti Lui chiama perché si pongano al suo servizio? Mai. La giustizia è la base del suo trono assieme al diritto e alla fedeltà. Ogni suo obbligo è assolto dal Signore in una giustizia più che perfetta, perché la sua è eternamente giustizia divina. Se Dio sempre è fedele ai suoi obblighi di giustizia, è giusto che l’uomo si fidi di Lui, a Lui si consegni, a Lui si affidi. Io servo il Signore, il Signore servirà me. Io sono per il mio Dio, il mio Dio è per me.
Dio è obbligato ad essere giusto con noi, è obbligato a darci il salario del nostro lavoro, se noi realmente lavoriamo al suo servizio. Se noi lavoriamo per pochi minuti, Lui per pochi minuti ci dovrà ricompensare. Se apparentemente lavoriamo per Lui, ma in realtà curiamo solo i nostri affari, la nostra gloria, i nostri interessi, Lui è liberato da ogni vincolo di giustizia e di fedeltà. Lavorando per la nostra gloria, abbiamo già ricevuto la nostra ricompensa. Non lavorando noi per Lui, Lui non ha alcun obbligo di giustizia verso di noi. Se noi lavoriamo per gli uomini, gli uomini dovranno pagarci. Se lavoriamo per il Signore, di certo il Signore ci pagherà.
Gesù è a totale servizio del Padre. Anche al momento della morte gli ha procurato una tomba. Lo fece deporre in un sepolcro nuovo, nel quale mai nessuno era stato sepolto. Tanto grande è la giustizia del Signore verso i suoi servi fedeli. È evidente che due sono le condizioni richieste ad ogni operaio di Dio: che lavori solo per il Signore, donando a Lui tutto il suo corpo, la sua anima, i suoi pensieri; che creda con fede invincibile, sempre, in ogni momento, che il Signore metterà a suo servizio tutta la sua eterna e divina giustizia. Come lo farà appartiene alla sua sapienza e intelligenza, non certo alle nostre richieste o pensieri.
In seguito egli se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni (Lc 8,1-3).
La misericordia di queste donne, se notiamo bene, non è misericordia. È anch’essa dovere di grande giustizia. Tutte queste donne hanno ricevuto dal Padre, per mezzo di Cristo, una grazia. Esse sono state guarite, sanate, liberate nel corpo, nello spirito, nell’anima, nei pensieri, nei desideri, nei loro peccati. Per questo bene che essi hanno ricevuto dal Padre, per mezzo di Cristo, è giusto che lo ringrazino, per mezzo di Cristo, facendo del bene a Cristo. Per Cristo, il Padre ha fatto del bene a loro. Per Cristo, essi fanno del bene al Padre. La misericordia scende dal Padre per Cristo, la giustizia sale al Padre per Cristo ed in Cristo.
Per il perdono dei nostri peccati Cristo Gesù ha offerto il suo corpo al Padre. Ottenuto il perdono dei peccati, il peccatore assolto, per obbligo di giustizia assiste il corpo di Cristo, la Chiesa, nei suoi missionari e in ogni suo membro, secondo che il Padre lo ispira, lo muove, lo dirige. Come il Padre muove Cristo per fare il bene a chi Lui vuole che venga fatto, così chi riceve il bene da Cristo, deve servire Cristo nel suo corpo, donando a chi il Padre vuole che lui offra il suo servizio di giustizia. Prima della misericordia, vi è sempre un obbligo di giustizia da assolvere, altrimenti siamo colpevoli dinanzi a Dio. Questo non significa che dobbiamo chiuderci alla misericordia. Significa invece che la giustizia viene sempre prima della misericordia e che solo dopo aver ottemperato agli obblighi di giustizia, possiamo dedicarci alle opere di misericordia. Questa regola obbliga tutti, sempre. È regola di giustizia eterna.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci perfetti nella giustizia secondo Dio.