Egli adempirà tutti i miei voleri
GIOVEDÌ 7 MAGGIO (At 13,13-25)
La predicazione di Paolo ai Giudei si fonda su un solo principio e una sola verità: Cristo Gesù è la promessa fatta da Dio a Davide e ai Padri. In Lui tutte le promesse del loro Dio si sono compiute: “Canterò in eterno l’amore del Signore, di generazione in generazione farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà, perché ho detto: «È un amore edificato per sempre; nel cielo rendi stabile la tua fedeltà». «Ho stretto un’alleanza con il mio eletto, ho giurato a Davide, mio servo. Stabilirò per sempre la tua discendenza, di generazione in generazione edificherò il tuo trono». I cieli cantano le tue meraviglie, Signore, la tua fedeltà nell’assemblea dei santi. Chi sulle nubi è uguale al Signore, chi è simile al Signore tra i figli degli dèi? Dio è tremendo nel consiglio dei santi, grande e terribile tra quanti lo circondano. Chi è come te, Signore, Dio degli eserciti? Potente Signore, la tua fedeltà ti circonda. Tu domini l’orgoglio del mare, tu plachi le sue onde tempestose. Tu hai ferito e calpestato Raab, con braccio potente hai disperso i tuoi nemici. Tuoi sono i cieli, tua è la terra, tu hai fondato il mondo e quanto contiene; il settentrione e il mezzogiorno tu li hai creati, il Tabor e l’Ermon cantano il tuo nome. Tu hai un braccio potente, forte è la tua mano, alta la tua destra.
Giustizia e diritto sono la base del tuo trono, amore e fedeltà precedono il tuo volto. Beato il popolo che ti sa acclamare: camminerà, Signore, alla luce del tuo volto; esulta tutto il giorno nel tuo nome, si esalta nella tua giustizia. Perché tu sei lo splendore della sua forza e con il tuo favore innalzi la nostra fronte. Perché del Signore è il nostro scudo, il nostro re, del Santo d’Israele. Un tempo parlasti in visione ai tuoi fedeli, dicendo: «Ho portato aiuto a un prode, ho esaltato un eletto tra il mio popolo. Ho trovato Davide, mio servo, con il mio santo olio l’ho consacrato; la mia mano è il suo sostegno, il mio braccio è la sua forza. Su di lui non trionferà il nemico né l’opprimerà l’uomo perverso. Annienterò davanti a lui i suoi nemici e colpirò quelli che lo odiano. La mia fedeltà e il mio amore saranno con lui e nel mio nome s’innalzerà la sua fronte. Farò estendere sul mare la sua mano e sui fiumi la sua destra. Egli mi invocherà: “Tu sei mio padre, mio Dio e roccia della mia salvezza”. Io farò di lui il mio primogenito, il più alto fra i re della terra. Gli conserverò sempre il mio amore, la mia alleanza gli sarà fedele. Stabilirò per sempre la sua discendenza, il suo trono come i giorni del cielo» (Cfr. Sal 89 (88), 1-53). Gesù è il dono di Dio ai Giudei e all’umanità.
Salpati da Pafo, Paolo e i suoi compagni giunsero a Perge, in Panfìlia. Ma Giovanni si separò da loro e ritornò a Gerusalemme. Essi invece, proseguendo da Perge, arrivarono ad Antiòchia in Pisìdia, e, entrati nella sinagoga nel giorno di sabato, sedettero. Dopo la lettura della Legge e dei Profeti, i capi della sinagoga mandarono a dire loro: «Fratelli, se avete qualche parola di esortazione per il popolo, parlate!». Si alzò Paolo e, fatto cenno con la mano, disse: «Uomini d’Israele e voi timorati di Dio, ascoltate. Il Dio di questo popolo d’Israele scelse i nostri padri e rialzò il popolo durante il suo esilio in terra d’Egitto, e con braccio potente li condusse via di là. Quindi sopportò la loro condotta per circa quarant’anni nel deserto, distrusse sette nazioni nella terra di Canaan e concesse loro in eredità quella terra per circa quattrocentocinquanta anni. Dopo questo diede loro dei giudici, fino al profeta Samuele. Poi essi chiesero un re e Dio diede loro Saul, figlio di Chis, della tribù di Beniamino, per quarant’anni. E, dopo averlo rimosso, suscitò per loro Davide come re, al quale rese questa testimonianza: “Ho trovato Davide, figlio di Iesse, uomo secondo il mio cuore; egli adempirà tutti i miei voleri”. Dalla discendenza di lui, secondo la promessa, Dio inviò, come salvatore per Israele, Gesù. Giovanni aveva preparato la sua venuta predicando un battesimo di conversione a tutto il popolo d’Israele. Diceva Giovanni sul finire della sua missione: “Io non sono quello che voi pensate! Ma ecco, viene dopo di me uno, al quale io non sono degno di slacciare i sandali”».
Gesù non è venuto per darci un nuovo Dio, un nuovo Padre, un nuovo Signore. Il Padre, il Dio, il Signore di Gesù è il Dio di Abramo, il Dio di Davide, il Dio dei profeti. Se Gesù è il Dono di Dio all’umanità, se in Lui si compie la salvezza e la redenzione, chi crede in Gesù ha la vita eterna, chi non crede rimane nella morte. Oggi noi stiamo operando il processo inverso. Anziché unire Dio e Cristo, abbiamo separato Dio e Cristo. Abbiamo Dio senza Cristo, il Padre senza il Figlio, la Scrittura senza storia.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che la verità di Paolo sia oggi la nostra verità.