Si rallegrò ed esortava tutti

MARTEDÌ 5 MAGGIO (At 11,19-26)

Bàrnaba veramente è figlio dell’esortazione: “Così Giuseppe, soprannominato dagli apostoli Bàrnaba, che significa «figlio dell’esortazione», un levita originario di Cipro, padrone di un campo, lo vendette e ne consegnò il ricavato deponendolo ai piedi degli apostoli” (At 4,36-37). Lui ama Cristo Gesù. L’esortazione a questo serve: spinge ogni uomo ad amare Cristo Gesù dal profondo del cuore e della mente, dell’anima e dello Spirito. La vita di una comunità si fonda sull’esortazione degli uni con gli altri.

Maestro nell’esortazione è anche Paolo: ”Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione. Era Dio infatti che riconciliava a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione. In nome di Cristo, dunque, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio” (2Cor 5,18-21). “Io dunque, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore, avendo a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace. Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti” (Ef 4,1-6). L’esortazione è l’opposto della tentazione. Con la tentazione il fratello spinge il fratello verso il male. Con l’esortazione lo spinge verso il più grande bene, che è Cristo, che è in Cristo. Bàrnaba vede la grazia di Cristo Gesù ed esorta tutti a perseverare con cuore risoluto.

In quei giorni, quelli che si erano dispersi a causa della persecuzione scoppiata a motivo di Stefano erano arrivati fino alla Fenicia, a Cipro e ad Antiòchia e non proclamavano la Parola a nessuno fuorché ai Giudei. Ma alcuni di loro, gente di Cipro e di Cirène, giunti ad Antiòchia, cominciarono a parlare anche ai Greci, annunciando che Gesù è il Signore. E la mano del Signore era con loro e così un grande numero credette e si convertì al Signore. Questa notizia giunse agli orecchi della Chiesa di Gerusalemme, e mandarono Bàrnaba ad Antiòchia. Quando questi giunse e vide la grazia di Dio, si rallegrò ed esortava tutti a restare, con cuore risoluto, fedeli al Signore, da uomo virtuoso qual era e pieno di Spirito Santo e di fede. E una folla considerevole fu aggiunta al Signore. Bàrnaba poi partì alla volta di Tarso per cercare Saulo: lo trovò e lo condusse ad Antiòchia. Rimasero insieme un anno intero in quella Chiesa e istruirono molta gente. Ad Antiòchia per la prima volta i discepoli furono chiamati cristiani.

L’Autore della Lettera agli Ebrei dichiara il suo Scritto una Parola di esortazione. La loro fede stava per vacillare e Lui con grande finezza nello Spirito Santo ha annunziato loro tutto il mistero di Cristo Gesù, perché fosse ricollocato nel loro cuore: “Pregate per noi; crediamo infatti di avere una buona coscienza, desiderando di comportarci bene in tutto. Con maggiore insistenza poi vi esorto a farlo, perché io vi sia restituito al più presto. Il Dio della pace, che ha ricondotto dai morti il Pastore grande delle pecore, in virtù del sangue di un’alleanza eterna, il Signore nostro Gesù, vi renda perfetti in ogni bene, perché possiate compiere la sua volontà, operando in voi ciò che a lui è gradito per mezzo di Gesù Cristo, al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen. Vi esorto, fratelli, accogliete questa parola di esortazione; proprio per questo vi ho scritto brevemente. Sappiate che il nostro fratello Timòteo è stato rilasciato; se arriva abbastanza presto, vi vedrò insieme a lui. Salutate tutti i vostri capi e tutti i santi. Vi salutano quelli dell’Italia. La grazia sia con tutti voi” (Eb 13,18-25). Il fine dell’esortazione del cristiano verso l’altro cristiano è uno solo: conservare integre e pure la speranza, la fede, la carità in Cristo Gesù. Crescere in esse giorno dopo giorno. Costruire il Regno di Cristo Gesù sulla terra. Diffondere il suo nome perché ogni uomo lo conosca. Se l’esortazione viene separata da Cristo Gesù e dal suo mistero, essa non è più esortazione secondo la verità dello Spirito, ma viene dalla carne per la carne.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che ogni cristiano sia un vero figlio dell’esortazione.