C.S. Lewis (III parte)

Fedele annunciatore della Verità del Vangelo

 

Autore: Don Massimo Cardamone – –

Senza esitazione alcuna, Lewis, espresse con franchezza evangelica il proprio pensiero anche sulla questione antropologica, oggi ampiamente dibattuta. La sua posizione si fonda chiaramente sulla verità biblica della creaturalità dell’uomo, colta però nella luce della piena relazione cristocentrica. Afferma al riguardo: «È una cosa seria vivere in società di possibili dei o dee, ricordare che la persona meno interessante, più piatta con la quale si è mai parlato potrebbe un giorno essere una creatura che se la vedessimo ora potremmo essere fortemente tentati di adorare oppure potrebbe essere un orrore, una corruzione come quella che incontriamo ora, se la incontriamo in un cattivo sogno. Per tutto il giorno siamo in qualche modo presi nel tentativo di aiutarci per giungere a una di queste destinazioni. Non ci sono persone ordinarie, persone comuni. Non abbiamo mai parlato ad un puro mortale. Le nazioni, le culture, le arti, le civiltà, queste cose sono mortali e la loro vita è per noi come la vita di una mosca, ma sono gli immortali con i quali scherziamo, con i quali lavoriamo, che noi sposiamo, che noi anche sfruttiamo a volte, orrori immortali o splendori che durano per sempre. A fianco del Sacro Sacramento stesso il vostro vicino è la cosa più sacra che viene presentata ai vostri sensi. Se il vostro vicino è cristiano è santo quasi nello stesso modo perché anche in lui “Cristo vere latitat”. Il Glorificatore è il glorificato, la Gloria stessa è veramente nascosta».

Si spera davvero che leggendo queste pagine, siate stati sorpresi dalla gioia nel venire a conoscenza di un cristiano autentico, le cui opere sono state tanto stimate dal Papa emerito Benedetto XVI, come anche da san Giovanni Paolo II, il quale manifestò la sua stima con le seguenti parole: «Lewis sapeva qual era il suo apostolato e lo ha compiuto». In effetti, Lewis, una volta convertito visse concretamente e pienamente il suo essere testimone del Vangelo nel mondo, ponendo il suo talento, la sua penna, al servizio di Dio e del cristianesimo, annunciando e difendendo con la parola scritta e parlata, come anche con l’intera vita vissuta, la Verità e la Realtà dell’Incarnazione, della Crocifissione, della Risurrezione e della divinità di Cristo.

La sua testimonianza di vita cristiana, può aiutare ciascuno di noi ad imparare come si può rispondere fedelmente alla chiamata che il Cielo ha rivolto a ciascuno, per mezzo della Vergine Maria, Madre della Redenzione, chiamandoci ad essere Chiesa, e esortandoci ad offrire con gioia la nostra vita e i nostri doni per edificare nel mondo il regno di Dio e accrescere la Chiesa di figli santi, impegnandoci quotidianamente a vivere il mandato profetico, missionario e salvifico affidatoci, traducendo – ovvero, annunciando – in semplicità di cuore e di parola la Verità del Vangelo di Nostro Signore Gesù Cristo, che converte, santifica, redime e salva, a imitazione della nostra ispiratrice e fondatrice, signora Maria Marino, che dal suo letto di dolore e di sofferenza continua a far risuonare nel mondo la Parola Eterna del Padre.

Madre della Redenzione rendici obbedienti alla volontà del Padre, docili alle indicazioni della Madre Chiesa, perseveranti e fedeli al tuo comando d’amore.