Non è qui. È risorto
SABATO SANTO 11 APRILE (Mt 28,1-10)
Gesù per tre volte aveva annunziato che Lui, dopo la sua morte per crocifissione, il terzo giorno sarebbe risorto. Ma questo linguaggio era per essi oscuro, molto oscuro: “Poi prese con sé i Dodici e disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme, e si compirà tutto ciò che fu scritto dai profeti riguardo al Figlio dell’uomo: verrà infatti consegnato ai pagani, verrà deriso e insultato, lo copriranno di sputi e, dopo averlo flagellato, lo uccideranno e il terzo giorno risorgerà». Ma quelli non compresero nulla di tutto questo; quel parlare restava oscuro per loro e non capivano ciò che egli aveva detto” (Lc 18,31-34). Il Salmo annunzia che il Giusto Sofferente, dopo il suo intimo tormento, avrebbe visto la luce: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Lontane dalla mia salvezza le parole del mio grido! Salvami dalle fauci del leone e dalle corna dei bufali. Tu mi hai risposto! Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli, ti loderò in mezzo all’assemblea. Egli non ha disprezzato né disdegnato l’afflizione del povero, il proprio volto non gli ha nascosto ma ha ascoltato il suo grido di aiuto. Da te la mia lode nella grande assemblea; scioglierò i miei voti davanti ai suoi fedeli A lui solo si prostreranno quanti dormono sotto terra, davanti a lui si curveranno quanti discendono nella polvere; ma io vivrò per lui, lo servirà la mia discendenza. Si parlerà del Signore alla generazione che viene; annunceranno la sua giustizia; al popolo che nascerà diranno: «Ecco l’opera del Signore!»” (Cfr. Sal 22 (21),1-2.22-26.30-32).
Il Canto del Servo del Signore di Isaia non lascia alcun dubbio sul ritorno in vita dalla morte: “Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori. Quando offrirà se stesso in sacrificio di riparazione, vedrà una discendenza, vivrà a lungo, si compirà per mezzo suo la volontà del Signore. Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce e si sazierà della sua conoscenza; il giusto mio servo giustificherà molti, egli si addosserà le loro iniquità. Perciò io gli darò in premio le moltitudini, dei potenti egli farà bottino, perché ha spogliato se stesso fino alla morte ed è stato annoverato fra gli empi, mentre egli portava il peccato di molti e intercedeva per i colpevoli” (Is 53,10-12). Sia le antiche profezie che Cristo Gesù annunziano un solo mistero, che è di morte e di risurrezione. Ma sia i discepoli che le donne vedono Gesù nella morte e il pensiero della risurrezione neanche li sfiora. Maria di Màgdala e l’altra Maria vanno al sepolcro, per completare il rito della sepoltura appena accennato, la sera della sepoltura a causa del sabato.
Dopo il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l’altra Maria andarono a visitare la tomba. Ed ecco, vi fu un gran terremoto. Un angelo del Signore, infatti, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come folgore e il suo vestito bianco come neve. Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie furono scosse e rimasero come morte. L’angelo disse alle donne: «Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: “È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete”. Ecco, io ve l’ho detto». Abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli. Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».
La risurrezione non è stata osservata nel suo farsi. Nessuno ha visto Gesù mentre risorgeva. Gli Angeli annunziano il mistero. In esso si crede per fede. I discepoli potranno vedere Gesù Risorto in Galilea, secondo quanto da Lui preannunciato. Le donne credono nel mistero e vengono premiate. Gesù appare loro e le conferma nella missione. Esse dovranno dire ai loro fratelli, cioè ai discepoli, che vadano in Galilea. Là essi lo vedranno. Dalla Galilea Lui ha iniziato la missione, compiendo la profezia di Isaia. Dalla Galilea dovranno partire i discepoli per recarsi in tutto il mondo, sempre secondo la profezia di Isaia (Is 8,22-9,69). Gli Apostoli sono i continuatori della Missione del Maestro. Una sola Missione, un solo Missionario: Cristo Signore, nella sua Persona di vero Dio e vero uomo, nel suo corpo che è la Chiesa.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fateci perfetti continuatori della missione di Cristo Gesù.