Disse questo non perché gli importasse dei poveri

Fare le cose perché mossi e guidati dallo Spirito Santo e farle perché spinti dai nostri interessi materiali e terreni non è la stessa cosa. Chi è mosso dallo Spirito Santo è da Lui guidato sempre verso la realizzazione del bene più grande. Lui, sapienza eterna ed infinita, sa di quale bene ha bisogno un uomo in ogni momento della sua vita e illumina cuore e mente perché questo bene venga realizzato. Chi invece è spinto da interessi materiali e terreni, viene governato perennemente dalla falsità di Satana, ma questi lavora per la dannazione e per il male degli uomini, non certo per il suo bene. Se Satana è il nemico dell’uomo, mai lui potrà lavorare per il bene dell’uomo. Lavorerà sempre per il suo più grande male. Anche quando ci fa elargire la nostra elemosina a qualche povero, lo permette, così potrà condurci alla dannazione senza alcun turbamento della coscienza. La sua è astuzia infernale, non lo dimentichiamo.

Gesù è vero uomo. Sente tutto il peso dell’obbedienza che lo porterà a fare della sua vita un olocausto sul Golgota, inchiodato come un “maledetto”, un delinquente, un bestemmiatore, un trasgressore della legge del Padre. Necessita di vicinanza non solo del Padre, ma anche da parte degli uomini. La presenza di un cuore accanto ad un altro cuore è grande consolazione. Aiuta a vincere anche le più grandi difficoltà della vita. Nella solitudine uno si potrebbe anche abbattere, arrendere. Non è il caso di Cristo Gesù che è preso per mano dallo Spirito Santo e condotto verso il Calvario dalla potentissima carità del Padre, dalla sua consolazione, dalla più pura fede in Lui. La categoria di povero che noi abbiamo è falsa, menzognera. È l’elenco che ci ha fornito il diavolo per la nostra perdizione. L’elenco dei poveri invece ce lo deve fornire lo Spirito Santo. Lui sa chi sono tutti i poveri da aiutare, consolare, spingere, confortare.

Oggi, in questo istante, il più povero del cielo e della terra è Cristo Gesù. Fra qualche istante sarà spogliato non solo delle sue vesti, ma anche della sua anima, del suo spirito, del suo cuore, della sua parola, della sua volontà, di tutto il suo essere. Sarà privato di se stesso, anche della sua dignità non solo di figlio di Dio, ma di vero uomo. Lo Spirito Santo vede Gesù Signore in questa sua estrema povertà. Lo vede più che il povero Lazzaro, più che ogni altro povero della terra. Scende nel cuore di Maria e la muove a mostrare a Cristo tutto l’amore che domani nel Paradiso riverserà su di Lui la grande l’umanità di redenti, salvati, di quanti attraverso il suo olocausto ha portato nel cielo. Maria è in questo istante figura rappresentativa: essa è l’umanità salvata e redenta che ringrazia il Signore per quanto ha fatto per essa. Gesù vede la folla innumerevole dei salvati e questa semplice visione gli basta per riprendere tutta la sua forza.

Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali. Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo. Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?».

Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro. Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché essa lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me». Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti. I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Lazzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù (Gv 11,1-10).

Giuda, mosso e guidato da Satana, vede solo i suoi interessi, camuffati e ben nascosti sotto la coltre dell’amore del prossimo. Come per vile interesse vendette Cristo Gesù ai sommi sacerdoti e ai farisei, ora è disposto ad annullare anche la sua croce per ottenere lui un qualche misero, meschino guadagno materiale. Se Giuda dovesse scegliere tra il sacrificio espiatorio, di redenzione di Cristo, e trecento denari per sé, lui sceglierebbe i trecento denari. Questa è la mozione del diavolo. Ma che oggi l’uomo non per trecento denari, ma anche per meno, non si vende forse l’anima, la mente, il cuore? Per un qualche misero prestigio terreno non è indotto a spogliarsi della sua coscienza? Satana i patti li fa chiari: anche se tu volessi e desiderassi la più bella strada di ricchezza e di gloria effimera e mondana, io te la do. La condizione è solo una: che tu danni te stesso e danni il mondo. Tu danna te stesso e danna il mondo e io mi metterò a tuo servizio. Lo Spirito Santo invece muove Cristo perché porti se stesso nel più alto dei cieli e con Lui trascini buona parte dell’umanità. Strumento della mozione dello Spirito per Gesù Signore è questa donna che sa come consolare il suo cuore e il suo spirito perché si ricolmi di ogni forza divina per portare a compimento la sua missione.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fate che siamo mossi dallo Spirito.