IO TI HO POSTO DAVANTI LA VITA E LA MORTE

GIOVEDÌ 27 FEBBRAIO (Dt 30,15-20)

Il Signore ha creato l’uomo a sua immagine e somiglianza. Come tutta la vita divina è dalla divina volontà, governata dalla sua eterna sapienza, così tutta la vita dell’uomo dovrà essere dalla sua volontà, governata però dalla volontà di Dio, a lui manifestata attraverso la Parola. Dio vive sempre nel sommo bene. Anche l’uomo è chiamato a vivere nel sommo bene. Se l’uomo esce dalla divina volontà del suo Creatore e Signore, percorre vie di male e non di bene, di morte e non di vita. Appena l’uomo è stato creato, ha anche conosciuto dal suo Dio cosa fare per rimanere in vita e cosa non fare per non cadere nella morte: “Il Signore Dio diede questo comando all’uomo: «Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, nel giorno in cui tu ne mangerai, certamente dovrai morire»” (Gen 2,16-17). Anche a Caino il Signore ha parlato. Gli ha detto che l’istinto va governato. È obbligo governarlo: “mentre Abele presentò a sua volta primogeniti del suo gregge e il loro grasso. Il Signore gradì Abele e la sua offerta, ma non gradì Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato e il suo volto era abbattuto. Il Signore disse allora a Caino: «Perché sei irritato e perché è abbattuto il tuo volto? Se agisci bene, non dovresti forse tenerlo alto? Ma se non agisci bene, il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, e tu lo dominerai»” (Gen 4,4-7). Oggi, l’uomo che vive di trasgressione in trasgressione non governa più i suoi istinti. Non solo non li governa. Essi vengono giustificati e dichiarati necessità della natura.

Il Siracide conferma tutta l’antropologia di obbedienza e afferma che tutta la vita è posta nella volontà dell’uomo. Dio non ha dato a nessuno il permesso di peccare. Il peccato è sempre via di morte verso la morte eterna: “Non dire: «A causa del Signore sono venuto meno», perché egli non fa quello che detesta. Non dire: «Egli mi ha tratto in errore», perché non ha bisogno di un peccatore. Il Signore odia ogni abominio: esso non è amato da quelli che lo temono. Da principio Dio creò l’uomo e lo lasciò in balìa del suo proprio volere. Se tu vuoi, puoi osservare i comandamenti; l’essere fedele dipende dalla tua buona volontà. Egli ti ha posto davanti fuoco e acqua: là dove vuoi tendi la tua mano. Davanti agli uomini stanno la vita e la morte: a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà. Grande infatti è la sapienza del Signore; forte e potente, egli vede ogni cosa. I suoi occhi sono su coloro che lo temono, egli conosce ogni opera degli uomini. A nessuno ha comandato di essere empio e a nessuno ha dato il permesso di peccare” (Sir 15,11-20). Vita e morte sono in balia dell’uomo. A lui sarà dato secondo la sua scelta. Non può raccogliere vita chi semina morte, né morte chi semina vita.

Mosè parlò al popolo e disse: «Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male. Oggi, perciò, io ti comando di amare il Signore, tuo Dio, di camminare per le sue vie, di osservare i suoi comandi, le sue leggi e le sue norme, perché tu viva e ti moltiplichi e il Signore, tuo Dio, ti benedica nella terra in cui tu stai per entrare per prenderne possesso. Ma se il tuo cuore si volge indietro e se tu non ascolti e ti lasci trascinare a prostrarti davanti ad altri dèi e a servirli, oggi io vi dichiaro che certo perirete, che non avrete vita lunga nel paese in cui state per entrare per prenderne possesso, attraversando il Giordano. Prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra: io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione. Scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza, amando il Signore, tuo Dio, obbedendo alla sua voce e tenendoti unito a lui, poiché è lui la tua vita e la tua longevità, per poter così abitare nel paese che il Signore ha giurato di dare ai tuoi padri, Abramo, Isacco e Giacobbe».

Il Signore ha stretto un’alleanza con il suo popolo. Nell’obbedienza alla sua Parola, alla sua Legge, ai suoi Statuti è la vita e ogni benedizione. Nella disobbedienza è la morte e l’abbandono dell’uomo a se stesso. Ognuno è chiamato a scegliere la vita e la benedizione e di conseguenza a scegliere l’obbedienza alla Parola di Dio. Valeva ieri, vale oggi, vale sempre. La vita è solo nell’obbedienza alla Parola. Chi obbedisce vive. Chi disobbedisce muore. Non vi sono vie di mezzo. Neanche esistono percorsi neutri. Nell’ascolto è la vita, nel non ascolto è la morte. Ad ogni uomo la scelta.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che ogni uomo scelga la vita e la benedizione.