AVVICINATEVI A DIO ED EGLI SI AVVICINERÀ A VOI

MARTEDÌ 25 FEBBRAIO (Gc 4,1-10)

Ci si avvicina al Signore nella conversione, ritornando a Lui con tutto il cuore. La conversione è alla sua Parola. Ci si converte quando si fa della sua Legge la via sulla quale dirigere i propri passi. L’invito perché si ritorni al Signore è una costante del massaggio di tutti i profeti. Così il profeta Isaia: “O voi tutti assetati, venite all’acqua, voi che non avete denaro, venite, comprate e mangiate; venite, comprate senza denaro, senza pagare, vino e latte. Perché spendete denaro per ciò che non è pane, il vostro guadagno per ciò che non sazia? Su, ascoltatemi e mangerete cose buone e gusterete cibi succulenti. Porgete l’orecchio e venite a me, ascoltate e vivrete. Io stabilirò per voi un’alleanza eterna, i favori assicurati a Davide. Ecco, l’ho costituito testimone fra i popoli, principe e sovrano sulle nazioni. Ecco, tu chiamerai gente che non conoscevi; accorreranno a te nazioni che non ti conoscevano a causa del Signore, tuo Dio, del Santo d’Israele, che ti onora. Cercate il Signore, mentre si fa trovare, invocatelo, mentre è vicino. L’empio abbandoni la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri; ritorni al Signore che avrà misericordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona. Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie. Oracolo del Signore. Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri” (Is 55,1-9). Senza l’abbandono dei nostri pensieri e delle nostre vie per abbracciare i pensieri e le vie di Dio non c’è avvicinamento alcuno. Il peccato allontana da Dio e l’allontanamento potrebbe essere anche eterno. Infatti l’inferno altro non è che l’esclusione eterna dalla casa del Signore.

Fratelli miei, da dove vengono le guerre e le liti che sono in mezzo a voi? Non vengono forse dalle vostre passioni che fanno guerra nelle vostre membra? Siete pieni di desideri e non riuscite a possedere; uccidete, siete invidiosi e non riuscite a ottenere; combattete e fate guerra! Non avete perché non chiedete; chiedete e non ottenete perché chiedete male, per soddisfare cioè le vostre passioni. Gente infedele! Non sapete che l’amore per il mondo è nemico di Dio? Chi dunque vuole essere amico del mondo si rende nemico di Dio. O forse pensate che invano la Scrittura dichiari: «Fino alla gelosia ci ama lo Spirito, che egli ha fatto abitare in noi»? Anzi, ci concede la grazia più grande; per questo dice: «Dio resiste ai superbi, agli umili invece dà la sua grazia». Sottomettetevi dunque a Dio; resistete al diavolo, ed egli fuggirà lontano da voi. Avvicinatevi a Dio ed egli si avvicinerà a voi. Peccatori, purificate le vostre mani; uomini dall’animo indeciso, santificate i vostri cuori. Riconoscete la vostra miseria, fate lutto e piangete; le vostre risa si cambino in lutto e la vostra allegria in tristezza. Umiliatevi davanti al Signore ed egli vi esalterà.

San Paolo è l’apostolo, l’araldo, l’ambasciatore che grida ad ogni uomo invitandolo a lasciarsi riconciliare con Dio: “L’amore del Cristo infatti ci possiede; e noi sappiamo bene che uno è morto per tutti, dunque tutti sono morti. Ed egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risorto per loro. Cosicché non guardiamo più nessuno alla maniera umana; se anche abbiamo conosciuto Cristo alla maniera umana, ora non lo conosciamo più così. Tanto che, se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove. Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione. Era Dio infatti che riconciliava a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione. In nome di Cristo, dunque, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio” (2Cor 5,14-21). Il cristiano deve avvicinarsi a tutta la Parola di Gesù. Una vita di peccato, vizio, trasgressione, oppressione dei piccoli e dei poveri, attesta e rivela che non siamo con il Signore. Il peccato crea sempre un abisso incolmabile tra noi e Cristo Gesù. Questo abisso rimane finché resta nel nostro corpo il peccato. Si toglie il peccato, ci si converte, si ritorna nell’obbedienza, noi ci avviciniamo a Cristo e Cristo si avvicina a noi. Quando si è nella Parola di Cristo, sempre Cristo è con noi. Nella disobbedienza c’è distanza.

Madre di Dio, Angeli, Santi, otteneteci lo Spirito della vera conversione e obbedienza.