COME AVVIENE PER TUTTI I POPOLI

VENERDÌ 17 GENNAIO (1Sam 8,4-7.10-22a)

Il Signore vuole fare del suo popolo un regno di sacerdoti, una nazione santa, un popolo diverso da ogni altro popolo, un popolo il cui Re è il loro Dio e la cui Legge è la sua Parola. È questo il fine dell’Alleanza: “Al terzo mese dall’uscita degli Israeliti dalla terra d’Egitto, nello stesso giorno, essi arrivarono al deserto del Sinai. Levate le tende da Refidìm, giunsero al deserto del Sinai, dove si accamparono; Israele si accampò davanti al monte. Mosè salì verso Dio, e il Signore lo chiamò dal monte, dicendo: «Questo dirai alla casa di Giacobbe e annuncerai agli Israeliti: Voi stessi avete visto ciò che io ho fatto all’Egitto e come ho sollevato voi su ali di aquile e vi ho fatto venire fino a me. Ora, se darete ascolto alla mia voce e custodirete la mia alleanza, voi sarete per me una proprietà particolare tra tutti i popoli; mia infatti è tutta la terra! Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa”. Queste parole dirai agli Israeliti»” (Es 19,1-6). I figli d’Israele invece cosa chiedono a Samuele? Chiedono che dia loro un re perché essi vogliono essere come tutti gli altri popoli della terra. Essi non vogliono un Dio invisibile, ma visibile. Si costruiscono il vitello d’oro. Non vogliono un re invisibile, ma visibile. Ignorano che il loro re visibile produrrà più male che la costruzione del vitello d’oro. La tentazione di essere come gli altri popoli fu causa di idolatria universale e di grande immoralità. Fu anche la causa della distruzione di Samaria e di Gerusalemme. Il Signore non si oppone a questa richiesta. Rivela però i mali che verranno al popolo dalla loro richiesta. Il re e i mali sono una cosa sola.

In quei giorni, si radunarono tutti gli anziani d’Israele e vennero da Samuele a Rama. Gli dissero: «Tu ormai sei vecchio e i tuoi figli non camminano sulle tue orme. Stabilisci quindi per noi un re che sia nostro giudice, come avviene per tutti i popoli». Agli occhi di Samuele la proposta dispiacque, perché avevano detto: «Dacci un re che sia nostro giudice». Perciò Samuele pregò il Signore. Il Signore disse a Samuele: «Ascolta la voce del popolo, qualunque cosa ti dicano, perché non hanno rigettato te, ma hanno rigettato me, perché io non regni più su di loro». Samuele riferì tutte le parole del Signore al popolo che gli aveva chiesto un re. Disse: «Questo sarà il diritto del re che regnerà su di voi: prenderà i vostri figli per destinarli ai suoi carri e ai suoi cavalli, li farà correre davanti al suo cocchio, li farà capi di migliaia e capi di cinquantine, li costringerà ad arare i suoi campi, mietere le sue messi e apprestargli armi per le sue battaglie e attrezzature per i suoi carri. Prenderà anche le vostre figlie per farle sue profumiere e cuoche e fornaie. Prenderà pure i vostri campi, le vostre vigne, i vostri oliveti più belli e li darà ai suoi ministri. Sulle vostre sementi e sulle vostre vigne prenderà le decime e le darà ai suoi cortigiani e ai suoi ministri. Vi prenderà i servi e le serve, i vostri armenti migliori e i vostri asini e li adopererà nei suoi lavori. Metterà la decima sulle vostre greggi e voi stessi diventerete suoi servi. Allora griderete a causa del re che avrete voluto eleggere, ma il Signore non vi ascolterà». Il popolo rifiutò di ascoltare la voce di Samuele e disse: «No! Ci sia un re su di noi. Saremo anche noi come tutti i popoli; il nostro re ci farà da giudice, uscirà alla nostra testa e combatterà le nostre battaglie». Samuele ascoltò tutti i discorsi del popolo e li riferì all’orecchio del Signore. Il Signore disse a Samuele: «Ascoltali: lascia regnare un re su di loro».

Anche la Nuova Alleanza viene fondata sulla diversità, unicità, differenza da ogni altro popolo e nazione della terra: “Voi invece siete stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere ammirevoli di lui, che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua luce meravigliosa. Un tempo voi eravate non-popolo, ora invece siete popolo di Dio; un tempo eravate esclusi dalla misericordia, ora invece avete ottenuto misericordia. Carissimi, io vi esorto come stranieri e pellegrini ad astenervi dai cattivi desideri della carne, che fanno guerra all’anima. Tenete una condotta esemplare fra i pagani perché, mentre vi calunniano come malfattori, al vedere le vostre buone opere diano gloria a Dio nel giorno della sua visita” (1Pt 2,9-12). Ma anche i discepoli di Gesù oggi vogliono essere come ogni altro uomo. Poiché oggi è il Cristo invisibile la differenza, la diversità, l’unicità, i discepoli hanno deciso di rinnegare Cristo e di farsi anche loro un Dio visibile. Questo Dio visibile non è di metallo fuso, ma di fusione di molti pensieri finalizzati alla creazione di un Dio uguale a quello di ogni altro popolo e cioè un Dio senza Cristo Signore. Stoltezza infinita.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che mai rinneghiamo Cristo, il nostro Dio invisibile.