LA PAROLA DEL SIGNORE ERA RARA IN QUEI GIORNI

MERCOLEDÌ 15 GENNAIO (1Sam 3,1-10.19-20)

Il racconto della vocazione di Samuele così inizia: “La Parola del Signore era rara in quei giorni, le visioni non erano frequenti”. Sappiamo che le visioni vengono solo dal Signore. La Parola invece non viene sempre direttamente dal Signore, ma anche dai ministri di essa che sono sacerdoti e scribi. Quando i mediatori vengono meno, anche la Parola viene meno, si fa rara. Strumenti per la trasmissione della Parola del Signore sono anche il padre e la madre. Se essi non vivono di Parola, neanche la trasmettono. Quando la Parola di Dio si fa rara, anche la vera adorazione si fa rara. Si cade nell’idolatria e da essa si precipita nell’immoralità. Mai va dimenticata l’osservazione posta a chiusura del Libro dei Giudici: “In quel tempo non c’era un re in Israele; ognuno faceva come gli sembrava bene” (Gdc 21,25).

Il danno più grande che viene inflitto alla Parola di Dio non è tanto il non dirla, il non insegnarla, quanto invece la sua sostituzione con la parola degli uomini. Si dice la parola degli uomini e la si dichiara Parola di Dio. Si fa della verità eterna una menzogna e della menzogna la verità eterna. Questo è sempre avvenuto e sempre avverrà con i falsi profeti. Quando un ministro della Parola del Signore opera questa sostituzione, non vi è più alcuna possibilità di salvezza. Al posto della verità viene insegnata la menzogna, al posto della giustizia l’ingiustizia, al posto della sana moralità ogni abominio e nefandezza. Oggi i più grandi atti immorali sono dichiarati bene, progresso, via della pace. L’ultima invenzione della falsa profezia è quella di dichiarare Cristo Gesù nemico della pace, Lui che è la Pace, la sola Pace vera tra Dio e gli uomini e tra un uomo ed un altro uomo. Oggi per amore di una pace umana si rinuncia alla pace divina. Questa rinuncia ha un costo altissimo: il rinnegamento dell’Autore della Pace vera e della stessa vera Pace che è solo Cristo Gesù. La Pace vera è solo in Cristo che si attinge. Rinnegare Cristo è dichiarare una guerra eterna tra Dio e gli uomini e tra gli uomini e gli uomini. Non c’è pace per gli empi ed empi sono tutti coloro che rinnegano Dio e le sue vie di verità, giustizia, pace, carità, misericordia, perdono.

In quei giorni, il giovane Samuele serviva il Signore alla presenza di Eli. La parola del Signore era rara in quei giorni, le visioni non erano frequenti. E quel giorno avvenne che Eli stava dormendo al suo posto, i suoi occhi cominciavano a indebolirsi e non riusciva più a vedere. La lampada di Dio non era ancora spenta e Samuele dormiva nel tempio del Signore, dove si trovava l’arca di Dio. Allora il Signore chiamò: «Samuele!» ed egli rispose: «Eccomi», poi corse da Eli e gli disse: «Mi hai chiamato, eccomi!». Egli rispose: «Non ti ho chiamato, torna a dormire!». Tornò e si mise a dormire. Ma il Signore chiamò di nuovo: «Samuele!»; Samuele si alzò e corse da Eli dicendo: «Mi hai chiamato, eccomi!». Ma quello rispose di nuovo: «Non ti ho chiamato, figlio mio, torna a dormire!». In realtà Samuele fino ad allora non aveva ancora conosciuto il Signore, né gli era stata ancora rivelata la parola del Signore. Il Signore tornò a chiamare: «Samuele!» per la terza volta; questi si alzò nuovamente e corse da Eli dicendo: «Mi hai chiamato, eccomi!». Allora Eli comprese che il Signore chiamava il giovane. Eli disse a Samuele: «Vattene a dormire e, se ti chiamerà, dirai: “Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta”». Samuele andò a dormire al suo posto. Venne il Signore, stette accanto a lui e lo chiamò come le altre volte: «Samuele, Samuele!». Samuele rispose subito: «Parla, perché il tuo servo ti ascolta». Samuele crebbe e il Signore fu con lui, né lasciò andare a vuoto una sola delle sue parole. Perciò tutto Israele, da Dan fino a Bersabea, seppe che Samuele era stato costituito profeta del Signore.

Il Signore sceglie Samuele e lo costituisce suo vero profeta. Lui dovrà annunziare al suo popolo la Parola vera del Signore. La scelta da sola non basta. Occorre che anche l’uomo metta la sua buona volontà e sia fedele al suo Dio. Sappiamo che Samuele fu fedelissimo al suo Signore. Così termina questo primo racconto: “Il Signore fu con lui, né lasciò andare a vuoto una sola delle sue parole”. Questa fedeltà è chiesta ad ogni ministro della Parola. Gesù lo ha promesso: “Io sarò con voi tutti i giorni sino alla fine del mondo”. Lui è con noi, è per noi. Noi però non siamo da Lui, non siamo per Lui, non siamo con Lui. Siamo sovente servi infedeli, infingardi. Chi tradisce la Parola di Dio è responsabile in eterno dei mali morali, sociali, economici, spirituali frutto del tradimento.

Madre di Dio, Angeli, Santi, otteneteci la grazia di non tradire mai la Parola.