QUESTA VITA È NEL SUO FIGLIO
SABATO 11 GENNAIO (1Gv 5,5-13 )
La vita eterna non è solamente nel Figlio incarnato, in Gesù di Nazaret. Per attingerla, per divenire vita eterna, si deve essere una cosa sola con Lui, vivendo in Lui e per Lui. Questa verità è così annunziata da San Paolo: “Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità, predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo, secondo il disegno d’amore della sua volontà, a lode dello splendore della sua grazia, di cui ci ha gratificati nel Figlio amato. In lui, mediante il suo sangue, abbiamo la redenzione, il perdono delle colpe, secondo la ricchezza della sua grazia. Egli l’ha riversata in abbondanza su di noi con ogni sapienza e intelligenza, facendoci conoscere il mistero della sua volontà, secondo la benevolenza che in lui si era proposto per il governo della pienezza dei tempi: ricondurre al Cristo, unico capo, tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra. In lui siamo stati fatti anche eredi, predestinati – secondo il progetto di colui che tutto opera secondo la sua volontà – a essere lode della sua gloria, noi, che già prima abbiamo sperato nel Cristo. In lui anche voi, dopo avere ascoltato la parola della verità, il Vangelo della vostra salvezza, e avere in esso creduto, avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso, il quale è caparra della nostra eredità, in attesa della completa redenzione di coloro che Dio si è acquistato a lode della sua gloria” (Ef 1,3-14). La verità dello Spirito Santo è solo questa, non altre. Altre “verità” sono degli uomini, non di Dio.
Carissimi, chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù è il Figlio di Dio? Egli è colui che è venuto con acqua e sangue, Gesù Cristo; non con l’acqua soltanto, ma con l’acqua e con il sangue. Ed è lo Spirito che dà testimonianza, perché lo Spirito è la verità. Poiché tre sono quelli che danno testimonianza: lo Spirito, l’acqua e il sangue, e questi tre sono concordi. Se accettiamo la testimonianza degli uomini, la testimonianza di Dio è superiore: e questa è la testimonianza di Dio, che egli ha dato riguardo al proprio Figlio. Chi crede nel Figlio di Dio, ha questa testimonianza in sé. Chi non crede a Dio, fa di lui un bugiardo, perché non crede alla testimonianza che Dio ha dato riguardo al proprio Figlio. E la testimonianza è questa: Dio ci ha donato la vita eterna e questa vita è nel suo Figlio. Chi ha il Figlio, ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita. Questo vi ho scritto perché sappiate che possedete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio.
Appare con più grande evidenza questa verità, e cioè che tutto avviene nel Figlio di Dio, nel suo Verbo fattosi carne, per Lui e con Lui, nella rivelazione fatta dallo Spirito Santo nella Lettera ai Colossesi: “È in lui che abita corporalmente tutta la pienezza della divinità, e voi partecipate della pienezza di lui, che è il capo di ogni Principato e di ogni Potenza. In lui voi siete stati anche circoncisi non mediante una circoncisione fatta da mano d’uomo con la spogliazione del corpo di carne, ma con la circoncisione di Cristo: con lui sepolti nel battesimo, con lui siete anche risorti mediante la fede nella potenza di Dio, che lo ha risuscitato dai morti. Con lui Dio ha dato vita anche a voi, che eravate morti a causa delle colpe e della non circoncisione della vostra carne, perdonandoci tutte le colpe e annullando il documento scritto contro di noi che, con le prescrizioni, ci era contrario: lo ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce. Avendo privato della loro forza i Principati e le Potenze, ne ha fatto pubblico spettacolo, trionfando su di loro in Cristo” (Col 2,1-15). Se noi diciamo che Cristo non è necessario per avere la vita eterna, allora il nostro concetto di salvezza non è quello dello Spirito Santo. Ma oggi questo va affermato: tra la Rivelazione e la sua verità e tra i nostri pensieri e la nostra “verità” regna un abisso incolmabile e inavvicinabile. È più incolmabile tra quello esistente tra Lazzaro, che è in Paradiso, e il ricco cattivo che è tra le fiamme dell’inferno. Se ciò che dice lo Spirito Santo è vero, allora quanto il Signore ha detto per bocca di Malachia – “Duri sono i vostri discorsi contro di me” (Mal 3,13) – lo dice oggi anche nei nostri confronti, ma in una maniera ancora più forte. Noi tutti stiamo rischiando di peccare contro lo Spirito Santo a motivo delle nostre stolte parole.
Madre di Dio, Angeli, Santi, dateci una purissima fede nella Parola dello Spirito Santo.