QUESTO È IL SUO COMANDAMENTO

MARTEDÌ 7 GENNAIO (Gv 3,22-4,6)

Il riferimento del cristiano – che è anche per disegno eterno del Padre riferimento per ogni uomo: cristiano è colui che ha accolto e vive questo riferimento – è Cristo Gesù. Così dice l’Apostolo Giovanni: Carissimi, qualunque cosa chiediamo, la riceviamo da Dio, perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo quello che gli è gradito. Questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri, secondo il precetto che ci ha dato”. Questa verità così Gesù l’ha annunciata ai Giudei: “Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato»” (Gv 6,26-29). Anche il precetto ci è stato dato direttamente da Gesù Signore: “Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi. In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri»” (Gv 13,12-17.34-35). Chi vuole amare secondo verità sempre deve tenere lo sguardo fisso su Gesù. Non appena lo sguardo è portato altrove, smettiamo di amare dalla verità.

Carissimi, qualunque cosa chiediamo, la riceviamo da Dio, perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo quello che gli è gradito. Questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri, secondo il precetto che ci ha dato. Chi osserva i suoi comandamenti rimane in Dio e Dio in lui. In questo conosciamo che egli rimane in noi: dallo Spirito che ci ha dato. Carissimi, non prestate fede ad ogni spirito, ma mettete alla prova gli spiriti, per saggiare se provengono veramente da Dio, perché molti falsi profeti sono venuti nel mondo. In questo potete riconoscere lo Spirito di Dio: ogni spirito che riconosce Gesù Cristo venuto nella carne, è da Dio; ogni spirito che non riconosce Gesù, non è da Dio. Questo è lo spirito dell’anticristo che, come avete udito, viene, anzi è già nel mondo. Voi siete da Dio, figlioli, e avete vinto costoro, perché colui che è in voi è più grande di colui che è nel mondo. Essi sono del mondo, perciò insegnano cose del mondo e il mondo li ascolta. Noi siamo da Dio: chi conosce Dio ascolta noi; chi non è da Dio non ci ascolta. Da questo noi distinguiamo lo spirito della verità e lo spirito dell’errore.

Gesù non ha amato noi dal suo cuore, dalla sua volontà, dai suoi sentimenti. Ha amato noi dalla volontà del Padre secondo la più pura verità dello Spirito Santo. Se noi vogliamo amare i fratelli come Lui ci ha amati, anche noi dobbiamo amare dalla sua volontà secondo la più pura verità dello Spirito Santo. Il Vangelo ci dona la Parola, ci fa conoscere la volontà di Cristo Gesù. Lo Spirito Santo ci dona tutta la verità nascosta nella Parola, nel Vangelo. Non si ama dal Vangelo, dalla Scrittura, non si ama dallo Spirito Santo. Si ama dal Vangelo, dalla Scrittura e dallo Spirito Santo. Vangelo e Spirito Santo non sono due fonti, ma una sola. Poiché la morale cristiana è amare secondo il comandamento o il precetto di Cristo, nessuno potrà amare dall’ignoranza della Parola e dallo spegnimento o oscuramento dello Spirito nel suo cuore, nella sua mente, nella sua anima. Non solo la morale dovrà essere evangelica, ma anche spirituale, nel senso che la verità del Vangelo va sempre attinta nello Spirito di Dio. Pensare ad una morale senza Scrittura, senza la Parola di Cristo Gesù, Parola non consegnata a noi dallo Spirito Santo nella sua verità, è cosa impossibile. Anche perché essendo lo Spirito Santo lo Spirito della Chiesa, la morale necessariamente dovrà essere ecclesiale. Mai potrà esistere una morale solamente personale.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che comprendiamo che il cristiano è corpo di Cristo.