TI BENEDICA IL SIGNORE E TI CUSTODISCA
MERCOLEDÌ 1 GENNAIO (Num 6,22-17)
Dio ha creato l’uomo a sua immagine e somiglianza. L’uomo deve vivere secondo la verità della natura creata. La creazione da sola non basta. Occorre una ulteriore grazia. Occorre una ulteriore forza divina perché l’uomo possa compiere ciò per cui è stato creato. Questa ulteriore forza divina ha un nome: benedizione. Ma cosa è in se la benedizione? Un esempio ci aiuterà a comprenderla secondo pienezza di verità. Un ingegnere progetta un aereo. Le maestranze lo costruiscono nel pieno rispetto del progetto. Ma l’aereo mai sarà aereo. Mai volerà. Gli occorre un elemento sempre nuovo: uno speciale carburante. Si mette il carburante nei serbatoi ed esso potrà volare, attraversare i cieli, volare da un luogo all’altro della terra. Come il carburante dona vita all’aereo, così la benedizione dona vita all’uomo: “Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». E Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e Dio disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra»” (Gn 1,26-28).
A causa del peccato, l’uomo è uscito dalla benedizione del suo Signore. Dopo il diluvio il Signore nuovamente lo benedice perché possa espletare il fine per cui è stato creato: “Dio benedisse Noè e i suoi figli e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite la terra. Il timore e il terrore di voi sia in tutti gli animali della terra e in tutti gli uccelli del cielo. Quanto striscia sul suolo e tutti i pesci del mare sono dati in vostro potere. Ogni essere che striscia e ha vita vi servirà di cibo: vi do tutto questo, come già le verdi erbe. Soltanto non mangerete la carne con la sua vita, cioè con il suo sangue. Del sangue vostro, ossia della vostra vita, io domanderò conto; ne domanderò conto a ogni essere vivente e domanderò conto della vita dell’uomo all’uomo, a ognuno di suo fratello. Chi sparge il sangue dell’uomo, dall’uomo il suo sangue sarà sparso, perché a immagine di Dio è stato fatto l’uomo. E voi, siate fecondi e moltiplicatevi, siate numerosi sulla terra e dominatela»” (Gen 9,1-7). Con Abramo avviene un cambiamento sostanziale. Lui viene benedetto e costituito fonte di benedizione nella sua discendenza per ogni nazione e popolo: “Il Signore disse ad Abram: «Vattene dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo padre, verso la terra che io ti indicherò. Farò di te una grande nazione e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e possa tu essere una benedizione. Benedirò coloro che ti benediranno e coloro che ti malediranno maledirò, e in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra»” (Gen 12,1-3). Questa promessa si compie tutta in Cristo Gesù. Lui è la discendenza di Abramo. In Lui ogni uomo dovrà inserirsi per essere benedetto dal Signore.
Dal libro dei Numeri Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla ad Aronne e ai suoi figli dicendo: “Così benedirete gli Israeliti: direte loro: Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace”. Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò».
Il Signore ha creato il suo popolo. Gli ha dato la Legge da osservare. Ma la sola creazione non basta. Gli occorre anche la grazia, cioè la benedizione. Chi deve benedire il popolo sono i suoi sacerdoti. Per essi la grazia del Signore si riverserà sul popolo ed esso potrà camminare spedito verso il luogo del suo riposo. Ma quando il sacerdote è fonte di benedizione? Quando lui cammina nella Legge, nella Verità, nella Giustizia, nell’Obbedienza alla volontà del Signore. Se lui si separa da Dio, non può essere più strumento di benedizione. La sua parola è vuota, senza efficacia. Quando il sacerdote non può più benedire, il popolo rimane senza forza, senza grazia, senza quella divina energia che gli consente di camminare verso la patria eterna. Grande è la missione del sacerdote. Per lui il popolo vive come vero popolo di Dio e per lui si perde inseguendo idolatria e immoralità. Questa coscienza mai dovrà perdere il sacerdote.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che ogni sacerdote sia fonte di grande benedizione.