Sarà chiamato Nazareno
Mt 2,13-15.19-23
DOMENICA 29 DICEMBRE
Quando una profezia si compie, tutto il significato o la verità contenuti nella profezia si compiono. Se Gesù è il virgulto che spunta dalla radice di Iesse, Lui è il Messia del Signore. Il Re dei Giudei che è nato, che è fuggito in Egitto, che è tornato è il Cristo di Dio. La profezia così parla di Lui: “Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e d’intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore. Si compiacerà del timore del Signore. Non giudicherà secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire; ma giudicherà con giustizia i miseri e prenderà decisioni eque per gli umili della terra. Percuoterà il violento con la verga della sua bocca, con il soffio delle sue labbra ucciderà l’empio. La giustizia sarà fascia dei suoi lombi e la fedeltà cintura dei suoi fianchi. Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno in tutto il mio santo monte, perché la conoscenza del Signore riempirà la terra come le acque ricoprono il mare. In quel giorno avverrà che la radice di Iesse sarà un vessillo per i popoli. Le nazioni la cercheranno con ansia. La sua dimora sarà gloriosa” (Cfr. Is 11,1-10). Gesù è il Re dal regno eterno.
Ma la via per salire sul trono eterno di Dio è quella della sofferenza, dell’espiazione vicaria. Anche questa verità dice la profezia: “Ecco, il mio servo avrà successo, sarà onorato, esaltato e innalzato grandemente. Come molti si stupirono di lui – tanto era sfigurato per essere d’uomo il suo aspetto e diversa la sua forma da quella dei figli dell’uomo –, così si meraviglieranno di lui molte nazioni; i re davanti a lui si chiuderanno la bocca, poiché vedranno un fatto mai a essi raccontato e comprenderanno ciò che mai avevano udito. Chi avrebbe creduto al nostro annuncio? A chi sarebbe stato manifestato il braccio del Signore? È cresciuto come un virgulto davanti a lui e come una radice in terra arida. Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per poterci piacere. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia; era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori; e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti” (Cfr. Is 52,13-53,12). Chi vuole conoscere il vero mistero di Cristo deve aggiungere profezia a profezia, promessa a promessa, rivelazione a rivelazione. Non solo deve mettere insieme le Parole dell’Antico Testamento, ma anche quelle del Nuovo. Il suo mistero è tutta la Scrittura Santa.
I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo». Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall’Egitto ho chiamato mio figlio». Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino». Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d’Israele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno».
Tutte le eresie che hanno tormentato la storia del mistero di Cristo Gesù nel tempo, tutti gli scismi e le lacerazioni del suo corpo sono il frutto di una lettura ereticale della Parola di Dio, della sua rivelazione, delle sue profezie. Si prende una Parola di Dio, la si separa dalle altre, si costruisce un mistero, fondato però solo su una scintilla di verità. Oggi le eresie della cristianità neanche più si possono contare. Anzi siamo oltre la stessa eresia. È la parola dell’uomo che ha preso il posto della Parola del Signore.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che mai la parola dell’uomo sia detta Parola di Dio.