Anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro
Mt 17,10-13
SABATO 14 DICEMBRE
La sofferenza sia fisica che spirituale è sempre frutto del peccato. Se non sempre è il frutto di peccati personali, è sempre il frutto del peccato dell’uomo. Il peccato può essere visibile e invisibile, prossimo o remoto, diretto e indiretto, voluto o permesso. Urge sapere che mai il peccato ferma gli effetti di esso sulla persona che lo commette, le sue conseguenze sono per l’intera umanità. Quanto vale per il peccato, vale anche per la fedeltà alla legge e l’obbedienza ad essa. San Paolo rivela questa verità in pienezza di scienza e di dottrina ispirata nella Lettera ai Romani: “Quindi, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e, con il peccato, la morte, e così in tutti gli uomini si è propagata la morte, poiché tutti hanno peccato… Fino alla Legge infatti c’era il peccato nel mondo e, anche se il peccato non può essere imputato quando manca la Legge, la morte regnò da Adamo fino a Mosè anche su quelli che non avevano peccato a somiglianza della trasgressione di Adamo, il quale è figura di colui che doveva venire. Ma il dono di grazia non è come la caduta: se infatti per la caduta di uno solo tutti morirono, molto di più la grazia di Dio e il dono concesso in grazia del solo uomo Gesù Cristo si sono riversati in abbondanza su tutti. E nel caso del dono non è come nel caso di quel solo che ha peccato: il giudizio infatti viene da uno solo, ed è per la condanna, il dono di grazia invece da molte cadute, ed è per la giustificazione. Infatti se per la caduta di uno solo la morte ha regnato a causa di quel solo uomo, molto di più quelli che ricevono l’abbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo del solo Gesù Cristo”.
Così prosegue Paolo nella sua rivelazione: “Come dunque per la caduta di uno solo si è riversata su tutti gli uomini la condanna, così anche per l’opera giusta di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione, che dà vita. Infatti, come per la disobbedienza di un solo uomo tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l’obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti. La Legge poi sopravvenne perché abbondasse la caduta; ma dove abbondò il peccato, sovrabbondò la grazia. Di modo che, come regnò il peccato nella morte, così regni anche la grazia mediante la giustizia per la vita eterna, per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore (Rm 5,12-21). La sofferenza di Cristo ha una duplice origine: nella sua volontà di obbedienza al Padre sino alla fine per grandissimo amore e nell’odio del mondo che si è riversato su Gesù senza alcuna ragione. L’odio è sempre il frutto di un peccato personale che governa il cuore. Si toglie il peccato dal cuore e anche l’odio scompare. Scomparso l’odio e ogni invidia, si diviene giusti e si collabora con il Signore per creare giustizia e verità nei cuori. Il peccato genera sempre morte. L’obbedienza fruttifica sempre grazia e verità.
Allora i discepoli gli domandarono: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elia?». Ed egli rispose: «Sì, verrà Elia e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elia è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro». Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.
Giovanni il Battista, mandato da Dio a rendere testimonianza alla verità e alla luce, che è Cristo Gesù, fu ucciso dall’odio di Erodìade, che si è servito a sua volta dell’impurità della figlia e della concupiscenza e stoltezza di Erode. Gesù invece sarà crocifisso dall’invidia e dall’odio dei capi del suo popolo. La falsità, la menzogna, il peccato sempre hanno odiato e sempre odieranno la verità, la luce, la giustizia. Gesù è la luce del mondo. Le tenebre, che odiano la luce, si sono accanite contro Gesù fino a farlo inchiodare su una croce. Sappiamo però che le tenebre non hanno il potere di spegnere la luce. La loro vittoria fu solo di pochi istanti. Poi Gesù è risorto e ha rivestito il suo corpo di luce immortale, divina, eterna. Il suo stesso corpo è stato trasformato in luce, divenendo spirito come Dio è spirito. Le tenebre sempre si accaniranno contro la luce per spegnerla. Ma non è in loro potere riuscirci. Solo il nostro peccato ci riesce.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fateci luce, verità, giustizia in Cristo Gesù, il Crocifisso.