Voi siete il sale della terra

Nel cristianesimo la missione si svolge con il proprio essere. Si produce secondo la propria natura. Se si è natura di Cristo, si producono frutti di Cristo. Se si è natura del mondo, si producono i frutti del mondo. Questo significa che si può essere papi, cardinali, arcivescovi, vescovi, presbiteri, diaconi, cresimati, battezzati, religiosi, religiose, consacrati e consacrate laiche, appartenenti a questo o a quell’altro movimento, associazione, gruppo ecclesiale, ma non per questo si producono frutti di Cristo. Si producono frutti di Cristo se la nostra natura si trasforma in natura di Cristo. Non è cambiamento “sacramento” o “ufficio”, o “missione” che produciamo i frutti di Cristo. Li produciamo se qualsiasi sacramento riceviamo, qualsiasi ufficio o missione esercitiamo o viviamo, lo facciamo da natura di Cristo, crescendo come natura di Cristo. Penso che quanto Iotam diceva ai suoi tempi, valga per ogni tempo e ogni luogo.

Si misero in cammino gli alberi per ungere un re su di essi. Dissero all’ulivo: “Regna su di noi”. Rispose loro l’ulivo: “Rinuncerò al mio olio, grazie al quale si onorano dèi e uomini, e andrò a librarmi sugli alberi?”. Dissero gli alberi al fico: “Vieni tu, regna su di noi”. Rispose loro il fico: “Rinuncerò alla mia dolcezza e al mio frutto squisito, e andrò a librarmi sugli alberi?”. Dissero gli alberi alla vite: “Vieni tu, regna su di noi”. Rispose loro la vite: “Rinuncerò al mio mosto, che allieta dèi e uomini, e andrò a librarmi sugli alberi?”. Dissero tutti gli alberi al rovo: “Vieni tu, regna su di noi”. Rispose il rovo agli alberi: “Se davvero mi ungete re su di voi, venite, rifugiatevi alla mia ombra; se no, esca un fuoco dal rovo e divori i cedri del Libano” (Gdc 9,8-14),

Il fico, l’olivo, la vite, anche il rovo, possono essere sradicati da un terreno e piantati in un altro. Rimane sempre la loro natura di fico, olivo, vite, rovo. Così è anche il cristiano. Può essere anche elevato ad un altro sacramento, ma la sua natura rimane quella di prima. Se è vero battezzato, sarà anche vero cresimato, se è vero cresimato, sarà anche vero diacono, se è vero diacono sarà anche vero presbitero, se è vero presbitero sarà anche vero vescovo, se vero vescovo sarà anche vero cardinale, se vero cardinale sarà anche vero papa. La verità di prima viene presa ed elevata nella verità del dopo. Se prima non vi è verità, neanche dopo vi sarà verità. Così dicasi anche negli stati della vita consacrata. Se manca il vero cristiano, o il vero cristiano non viene costruito, la vita religiosa non produrrà alcun frutto. Un albero selvatico rimane sempre selvatico in qualsiasi terreno viene piantato. Se l’innesto in Cristo non riesce con il battesimo, neanche con gli altri sacramenti riuscirà. È legge di vita. Solo formando un buon battezzato si forma un buon cresimato e solo formando un buon presbitero di forma un buon vescovo. È verità che sempre dovrà essere contemplata, meditata, osservata. La natura produce secondo natura. Cristo è venuto per cambiare la nostra natura. Lui ci ha dato il suo Spirito per trasformare la nostra natura “animale, carnale” in natura spirituale per produrre frutti spirituali. Divenendo nello Spirito di Dio alberi buoni, produrremo di certo frutti buoni.

Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli (Mt 5,13-16).

L’ammonimento di Cristo Signore non va minimizzato, pensato non vero, ritenuto falso. Si prenda una natura non di Cristo, la si pone al vertice di una istituzione, mai potrà produrre frutti di vita. È natura non di Cristo. Se il trapianto da un terreno ad un altro cambiasse anche la natura, saremmo tutti alberi buoni. Sarebbe sufficiente trapiantarci da un luogo ad un altro, passare da un ufficio ad un altro, aggiungere un sacramento ad un altro sacramento. Se viviamo falsamente il sacramento della penitenza, vivremo anche falsamente il sacramento dell’Eucaristia. Se falsamente abbiamo vissuto il sacramento del battesimo e della cresima, falsamente vivremo anche il sacramento del presbiterato o del matrimonio. Possiamo anche assumere il dopo, ma sempre è necessario il prima e il prima dovrà essere sempre conformazione della nostra natura alla natura di Cristo Signore, che è natura umana tutta consegnata all’amore del Padre, consegnata a Lui perché il Padre per mezzo di essa possa amare il mondo intero. La perfezione del frutto è perfezione di Cristo in noi. Se questo è vero, si può insegnare l’amore ad un rovo? Si può parlare di misericordia ad un albero selvatico. Si può chiedere ad un uomo che vive secondo la carne che operi i frutti dello Spirito? È impossibile. È necessario che prima cambi la propria natura ed essa si cambia solo in Cristo, per opera dello Spirito Santo, mediante la mediazione sacramentale della Chiesa. Pensare altre vie, è pura illusione e perdita di tempo. Se altre vie fossero state possibili, il Padre celeste non avrebbe di certo consegnato il proprio Figlio Unigenito alla Croce. Alberi buoni, frutti buoni!

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, trasformateci in alberi buoni sempre.