Io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori

L’umanesimo vero, quello secondo Dio, nasce dalla “capacità, forza, maestria, intelligenza, sapienza, scienza” che un uomo vi mette per dare guarigione spirituale ad un altro uomo. La vera religione è questa: impegno per la guarigione spirituale dei fratelli. Questa guarigione avviene in un solo modo: abbandonando ogni malattia di peccato, di non conversione per iniziare a vivere di purissima parola del Signore. È ciò che Dio ha sempre fatto e vuole che ogni figlio del suo popolo lo faccia. Il vero salvato, il vero redento, il vero santificato deve divenire un salvatore, un redentore, un santificatore di ogni uomo. È questa la sua missione. La Parola del profeta Geremia è illuminante. Essa ci rivela qual è il desiderio del nostro Dio.

Tu dirai loro: Così dice il Signore: Forse chi cade non si rialza e chi sbaglia strada non torna indietro? Perché allora questo popolo continua a ribellarsi, persiste nella malafede, e rifiuta di convertirsi? Ho ascoltato attentamente: non parlano come dovrebbero. Nessuno si pente della sua malizia, e si domanda: “Che cosa ho fatto?”. Ognuno prosegue la sua corsa senza voltarsi, come un cavallo lanciato nella battaglia. La cicogna nel cielo conosce il tempo per migrare, la tortora, la rondinella e la gru osservano il tempo del ritorno; il mio popolo, invece, non conosce l’ordine stabilito dal Signore. Come potete dire: “Noi siamo saggi, perché abbiamo la legge del Signore”? A menzogna l’ha ridotta lo stilo menzognero degli scribi! I saggi restano confusi, sconcertati e presi come in un laccio. Ecco, hanno rigettato la parola del Signore: quale sapienza possono avere? Per questo darò le loro donne a stranieri, i loro campi ai conquistatori, perché dal piccolo al grande tutti commettono frode; dal profeta al sacerdote tutti praticano la menzogna.

Curano alla leggera la ferita della figlia del mio popolo, dicendo: “Pace, pace!”, ma pace non c’è. Dovrebbero vergognarsi dei loro atti abominevoli, ma non si vergognano affatto, non sanno neppure arrossire. Per questo cadranno vittime come gli altri; nell’ora in cui li visiterò, crolleranno, dice il Signore. Li mieto e li anniento – oracolo del Signore –; non c’è più uva sulla vite né fichi sul fico, anche le foglie sono avvizzite. Ho procurato per loro degli invasori. “Perché ce ne stiamo seduti? Radunatevi ed entriamo nelle città fortificate e moriamo in esse, poiché il Signore, nostro Dio, ci fa perire. Egli ci fa bere acque avvelenate, perché abbiamo peccato contro il Signore. Aspettavamo la pace, ma non c’è alcun bene, il tempo della guarigione, ed ecco il terrore!”. Da Dan si sente lo sbuffare dei suoi cavalli; al rumore dei nitriti dei suoi destrieri trema tutta la terra. Vengono e divorano la terra e quanto in essa si trova, la città e i suoi abitanti.

Ecco, sto per mandarvi serpenti velenosi contro i quali non esiste incantesimo, e vi morderanno». Oracolo del Signore. Senza rimedio cresce il mio dolore, e il mio cuore viene meno. Ecco, odo le grida della figlia del mio popolo da una terra sconfinata: «Non c’è il Signore in Sion, il suo re non vi abita più?». «Perché mi hanno provocato all’ira con i loro idoli e con nullità straniere?». «È passata la stagione della messe, è finita l’estate e noi non siamo stati salvati». Per la ferita della figlia del mio popolo sono affranto, sono costernato, l’orrore mi ha preso. Non v’è più balsamo in Gàlaad? Non c’è più nessun medico? Perché non si cicatrizza la ferita della figlia del mio popolo? Chi farà del mio capo una fonte di acqua, dei miei occhi una sorgente di lacrime, per piangere giorno e notte gli uccisi della figlia del mio popolo? (Ger 8,4-23).

I Farisei invece così non pensano. Per essi il peccatore deve morire nel suo peccato, rinnegando così tutta la rivelazione veterotestamentaria, rendendo inefficace anche la loro santità. È falsa quella santità che non santifica ed è menzognera quella giustizia che non giustifica i fratelli, liberandoli dal male. Essi sono falsi santi perché non santificano e falsi maestri perché non curano lo stato miserevole in cui versa il peccatore.

Uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava loro. Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. Mentre stava a tavola in casa di lui, anche molti pubblicani e peccatori erano a tavola con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. Allora gli scribi dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori» (Mc 2,13-17).

Gesù possiede una santità vera con la quale santifica il mondo intero ed è dotato di una di una sapienza così eccelsa, divina, di Spirito Santo, da illuminare di purissima verità il peccatore in modo che si converta e viva. Gesù è il vero medico dell’umanità. Lui sa curare ogni infermità.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci di santità e di sapienza vera.