È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male?

La verità dell’uomo è dalla verità di Dio. Poiché l’uomo è naturalmente incapace, a causa della sua limitatezza, di cogliere tutte le vestigia del suo Creatore in se stesso, Dio gli viene in aiuto con la Parola, rivelandogli ciò che è conforme alla natura divina e ciò che è contrario ad essa. Nella conformità è la vita. Nella difformità è la morte.

A causa del peccato delle origini, quando la parola della rivelazione giunge al cuore dell’uomo, è come se essa fosse immersa nel fango. Perde tutta la purezza della sua verità. Si inquina di falsità. Rimane parola di Dio sempre, ma inquinata, deturpata, contraffatta, addirittura cambiata. Il cuore impuro le dona ogni falsa interpretazione. Addirittura giunge a sostituirla con il proprio pensiero. Si usa la parola di Dio per veicolare ogni falsità umana.

Anche la teologia non è immune da questo pericolo. Anch’essa potrebbe veicolare pensieri della terra, servendosi però di un canestro eccellente quale la Parola del Signore. Ci si serve della Parola di Dio, ma solo come involucro, come canestro. Il contenuto è pensiero della terra, teorie degli uomini, usi e costumi di quaggiù. Quando Gesù è venuto sulla nostra terra si dovette scontrare con un mondo che usava la Parola del Padre suo per veicolare pensieri umani, tradizioni degli uomini, interpretazioni che nulla avevano a che fare con la verità di Dio.

Quanto visse Gesù sarà vissuto da ogni suo fedele discepolo. Anche il seguace fedele di Gesù ogni giorno è chiamato a combattere contro i falsari del Vangelo, contro quanti si servono del Vangelo per veicolare le loro teorie umane. È questa una lotta, un combattimento che mai avrà fine. È anche uno scontro di uno che deve combattere contro mille, diecimila, centomila soldati della contraffazione della Parola della salvezza.

Questa lotta è attestata da tutte le Lettere dell’Apostolo Paolo. Queste altro non sono che il ristabilimento nel cuore delle comunità da lui fondate della più pura verità di Cristo, trasformata in falsità dal pensiero degli uomini, non di un solo uomo, ma di un esercito che era contrario a che Cristo regnasse nei cuori nella più pura sua verità. È un combattimento che mai avrà fine. Esso durerà fino alla consumazione della storia, fino all’avvento dei cieli nuovi e della terra nuova. Sempre vi saranno i falsari della verità evangelica dentro la stessa comunità dei credenti. Costoro non vengono dal di fuori. Sono annidati nel seno della stessa Chiesa.

Entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo. Egli disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, vieni qui in mezzo!». Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?». Ma essi tacevano. E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: «Tendi la mano!». Egli la tese e la sua mano fu guarita. E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.

Gesù, intanto, con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme, dall’Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidone, una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui. Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo. Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse (Mc 3,1-12).

In questa lotta o combattimento della verità contro la falsità occorre tutta la divina sapienza dello Spirito Santo. I falsari della verità e quanti si servono della Parola del Signore per veicolare il loro pensiero umano sono disposti a tutto, anche a dare la morte a quanti hanno l’ardire di opporsi alla loro falsità o di contraddire la loro falsa e bugiarda metodologia. I più pericolosi nemici della Parola sono coloro che si servono della Parola. Da questi ci si deve sempre guardare. Urge ogni più grande attenzione. Il rischio che si corre è grande. Su Gesù fin dall’inizio della sua missione fu decretata la pena di morte. Fin da subito lo si voleva gettare dalla rupe. Dopo qualche dialogo con scribi e farisei, costoro si riunirono e decisero di ucciderlo. Di tutto si servono quanti usano la Parola per veicolare il loro pensiero: della calunnia, della falsa testimonianza, dell’inganno, della menzogna, del raggiro. Le loro trappole sono molte e di diversa natura. Ci si serve anche della disputa teologica e della richiesta di un innocuo parere. Gesù non cade nei tranelli del male perché i suoi piedi poggiavano sempre nella luce più splendente dello Spirito Santo. Lui sapeva trovare sempre quella giusta risposta che lo rendeva inattaccabile. Il vero umanesimo si costruisce in questa lotta. Il prezzo però è altissimo: potrebbe costare anche il martirio di quanti si schierano dalla parte della più pura verità.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci costruttori di vero umanesimo.