Il sogno di Dio

 

In questi anni di cammino ho scoperto gradualmente la mia vocazione di consacrata laica e non senza resistenze da parte mia.

È vero, ero già da molto tempo un’aderente del Movimento Apostolico che ho amato fin dal primo contatto con esso, avvenuto in età adolescenziale (ora ho quasi 44 anni). Infatti, la scoperta di questa realtà è stata per me come l’appagamento di un anelito di felicità e di pienezza esistenziale che avevo nel fondo del cuore, inconfessato. Con il Movimento ho percepito che esisteva un Dio della vita e questo Dio ci consolava, curava le ferite, parlava al cuore, dava gioia, era sempre pronto al perdono, ma anche a richiamarci come un padre amorevole se qualcosa non andava. Con il Movimento mi sono avvicinata alla chiesa, alla parrocchia, il nido d’amore di Gesù.

Eppure, qualcosa ancora mancava. Una certa inquietudine serpeggiava nel cuore, una specie di insoddisfazione che mi portava anche a ‘chiedere’ al Signore in un dialogo confidenziale:

“Insomma, gli uomini che non si sposano e non formano una famiglia, diventano sacerdoti …. e noi donne che non abbiamo ancora progetti di coppia …., cosa dobbiamo fare? Chi siamo, Gesù? Non ci puoi lasciare così”.

Eh, sì, gliel’ho proprio chiesto al plurale – noi – e, per la verità, mi sono anche un po’ arrabbiata perché mi sentivo a metà: da una parte, ancora non riuscivo a staccarmi da quanto mi allontanava dalla consacrazione (perché quando si è giovani, le ragazze, si sa, hanno sempre sogni sentimentali e idealizzano l’amore), dall’altra, non sentivo forte la vocazione alla famiglia con tutto quello che essa comporta, anche in termini di responsabilità e definitività della scelta. Ho vissuto, quindi, un periodo di grande incertezza, tuttavia non mi sono mai allontanata dalla sorgente della mia fede in Cristo, cioè dal Vangelo, dai sacramenti, dalla chiesa, dal Movimento. La tentazione più subdola, in questi momenti di tensione, è forse quella di isolarsi quando, invece, occorre sopportare l’attesa e il conflitto interiore nella certezza che il Signore troverà una via per intervenire e ridare pace al cuore che confida in Lui.

In effetti, è avvenuto proprio così. Il Signore parla in tanti modi: con l’irrequietezza del cuore che non trova riposo se non in Lui; con le sofferenze e i fallimenti della tua storia (perché, intanto, la vita non stava proprio andando nella direzione che avrei voluto e molte aspirazioni che una giovane studiosa può avere sono state presto soffocate dalla dura realtà); con i consigli del padre spirituale e di tanti santi sacerdoti; ti parla perfino mettendoti accanto quelle possibilità che credevi di non avere.

Tutto mi ha concesso il Signore perché potessi scegliere solo Lui, con un atto totalmente libero, come Sposo luminoso della mia esistenza. Senza costrizione alcuna. Lui, infatti, ci conosce molto più di quanto noi non conosciamo noi stessi … Per il carattere che possiedo, non avrei mai accettato nessuna modalità impositiva.

Insomma, era come se mi stesse accerchiando prima di darmi il colpo definitivo, cioè la chiamata chiarissima a seguirlo sulla via della speciale consacrazione nell’Istituto secolare. È bastata solo una parola e si sono sciolte tutte le tensioni accumulate in anni e anni. Ecco, la mia vocazione, nella sua fase esplicita, è nata così per una sorta di mirabile contrappasso legato all’infinita sapienza di Dio: i sogni della mia giovinezza si erano sbriciolati nell’amarezza? Ebbene, il Signore nel frattempo stava preparando per me un altro sogno, ben più prezioso e profondo: il Suo progetto su di me fin dall’eternità. Mi ha sognato. Mi ha cercato. Mi ha dato fiducia. Mi ha perdonato. Non mi ha tolto la croce della delusione, no, ma adesso mi sorregge perché io la possa trasformare in un amore più grande, portando dappertutto il profumo del cielo. Quello, indescrivibile, che ho sentito e che è rimasto impresso nella coroncina del Santo Rosario. A ricordarmi che tutto passa, solo la Parola di Dio resta.

Che la Madre della Redenzione mi aiuti a non deludere Gesù e coloro che mi circondano. Che io Lo possa servire, ogni istante della giornata, nella preghiera e nella carità.

27/10/2019

Anna Guzzi
Maestra delle novizie