vangelo del giorno

E li mandò ad annunciare il regno di Dio

Esd 9,5-9; C Tb 13,2.3-4a.4bed.5.8; Lc 9,1-6
25 SETTEMBRE

Il popolo del Signore attende che ogni promessa fatta da Dio ai Padri si compia. Gesù è venuto ad annunziare ai figli d’Israele e al mondo intero che ogni Parola di Dio si sta compiendo in Lui. Lui però è uno, uno solo. Gli è impossibile recarsi presso ogni figlio d’Israele e recargli la buona notizia del regno. Guidato dalla sapienza dello Spirito Santo e illuminato dalla luce eterna del Padre, confortato dal suo consiglio, sempre nello Spirito Santo, moltiplica le sue forze. Dona agli Apostoli alcuni poteri soprannaturali e li manda alle pecore perdute della casa d’Israele ad annunziare il regno e a manifestare i suoi frutti. Con la Parola annunziano che il regno di Dio è presente in mezzo ad essi. Con le opere o i miracoli lo rendono visibile. Gesù rivela il regno con la Parola e la manifesta nella sua visibilità con le opere e così anche gli Apostoli. Essi sono vera Parola e opera di Cristo Gesù nel popolo.

Quanto è detto per Gesù e per gli Apostoli vale per ogni discepolo del Signore. Tutti, in relazione al sacramento ricevuto, devono, con differente responsabilità, annunziare e manifestare visibilmente il regno di Dio. La migliore forma per rivelare il regno è una vita tutta intessuta di obbedienza al Vangelo. Se il cristiano vuole che il mondo intero conosca la bellezza del regno di Dio, gli è solo necessario che viva parola per parola tutto il Discorso della Montagna. La vita di Gesù è tutta in quel discorso. Anche sulla croce, mai è uscito da esso. Lo ha vissuto in pienezza di verità e giustizia, di santità e amore, di perdono e preghiera dinanzi al mondo intero. Il centurione vide il regno di Dio sul volto di Cristo e lo attestò pubblicamente. Confessò che Gesù era vero figlio di Dio. L’obbedienza al Vangelo realmente rende visibile il regno di Dio nel mondo. Se il corpo del cristiano non mostra il regno, le sue parole sono vane. Si parla di un regno inesistente. Di una cosa lontana. Mentre il regno è vicino. Se non è vicino, non è vero regno di Dio. Gesù, nella missione al mondo, non conferisce ai suoi discepoli alcun potere soprannaturale in ordine ai miracoli. Il regno si rende visibile, vivendo i discepoli tutto i Vangelo e insegnando al mondo che ogni Parola di Gesù può essere vissuta. Può essere vissuta non su fondamenti teologici o scritturistici, ma perché Lui la vive.

Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,18-20).

Il più grande miracolo compiuto dal cristiano è la sua vita perfettamente conforme alla Parola del Vangelo, secondo la verità che, di volta in volta, detta al cuore lo Spirito Santo. Un cristiano che vive il Vangelo è il più grande miracolo di Cristo Gesù, del Padre e dello Spirito Santo nella storia. Nessun miracolo è più grande di questo.

Convocò i Dodici e diede loro forza e potere su tutti i demòni e di guarire le malattie. E li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi. Disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non portatevi due tuniche. In qualunque casa entriate, rimanete là, e di là poi ripartite. Quanto a coloro che non vi accolgono, uscite dalla loro città e scuotete la polvere dai vostri piedi come testimonianza contro di loro». Allora essi uscirono e giravano di villaggio in villaggio, ovunque annunciando la buona notizia e operando guarigioni.

Quando il Vangelo non si vive, neanche lo si annunzia. Si può ripetere una frase di Vangelo, ma ripetere una frase non è annunzio. L’annunzio è il frutto del cuore, dell’anima, dello spirito, del corpo. Si mangia la Parola, la si trasforma in nostro corpo, anima, spirito. Dal nostro cuore può uscire la Parola dell’annunzio allo stesso modo che dal cuore di Cristo sono venuti fuori l’acqua e il sangue della nostra redenzione eterna. La crisi missionaria dei nostri giorni trova nel Vangelo non vissuto la sua causa prima. Vivere il Vangelo è la vera opera del missionario di Cristo Gesù. Lui produce opere di salvezza e di redenzione nella misura in cui vive il Vangelo e lo annunzia.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che ogni missionario viva sempre tutto il Vangelo.