E non siete capaci di interpretare i segni dei tempi?
La sapienza è di Dio e da Lui è data a chi cammina nella sua Legge e vuole conoscere in pienezza di verità e giustizia la sua volontà, rivelata non solo con la Parola, ma anche in ogni evento della creazione e della storia. La sapienza è luce divina che illumina la mente dell’uomo e guida i suoi passi sulla via del bene più grande. Salomone così parla della sapienza divina.
Anch’io sono un uomo mortale uguale a tutti, discendente del primo uomo plasmato con la terra. La mia carne fu modellata nel grembo di mia madre, nello spazio di dieci mesi ho preso consistenza nel sangue, dal seme d’un uomo e dal piacere compagno del sonno. Anch’io alla nascita ho respirato l’aria comune e sono caduto sulla terra dove tutti soffrono allo stesso modo; come per tutti, il pianto fu la mia prima voce. Fui allevato in fasce e circondato di cure; nessun re ebbe un inizio di vita diverso. Una sola è l’entrata di tutti nella vita e uguale ne è l’uscita. Per questo pregai e mi fu elargita la prudenza, implorai e venne in me lo spirito di sapienza. La preferii a scettri e a troni, stimai un nulla la ricchezza al suo confronto, non la paragonai neppure a una gemma inestimabile, perché tutto l’oro al suo confronto è come un po’ di sabbia e come fango sarà valutato di fronte a lei l’argento. L’ho amata più della salute e della bellezza, ho preferito avere lei piuttosto che la luce, perché lo splendore che viene da lei non tramonta. Insieme a lei mi sono venuti tutti i beni; nelle sue mani è una ricchezza incalcolabile.
Ho gioito di tutto ciò, perché lo reca la sapienza, ma ignoravo che ella è madre di tutto questo. Ciò che senza astuzia ho imparato, senza invidia lo comunico, non nascondo le sue ricchezze. Ella è infatti un tesoro inesauribile per gli uomini; chi lo possiede ottiene l’amicizia con Dio, è a lui raccomandato dai frutti della sua educazione. Mi conceda Dio di parlare con intelligenza e di riflettere in modo degno dei doni ricevuti, perché egli stesso è la guida della sapienza e dirige i sapienti. Nelle sue mani siamo noi e le nostre parole, ogni sorta di conoscenza e ogni capacità operativa. Egli stesso mi ha concesso la conoscenza autentica delle cose, per comprendere la struttura del mondo e la forza dei suoi elementi, il principio, la fine e il mezzo dei tempi, l’alternarsi dei solstizi e il susseguirsi delle stagioni, i cicli dell’anno e la posizione degli astri, la natura degli animali e l’istinto delle bestie selvatiche, la forza dei venti e i ragionamenti degli uomini, la varietà delle piante e le proprietà delle radici. Ho conosciuto tutte le cose nascoste e quelle manifeste, perché mi ha istruito la sapienza, artefice di tutte le cose.
In lei c’è uno spirito intelligente, santo, unico, molteplice, sottile, agile, penetrante, senza macchia, schietto, inoffensivo, amante del bene, pronto, libero, benefico, amico dell’uomo, stabile, sicuro, tranquillo, che può tutto e tutto controlla, che penetra attraverso tutti gli spiriti intelligenti, puri, anche i più sottili. La sapienza è più veloce di qualsiasi movimento, per la sua purezza si diffonde e penetra in ogni cosa. È effluvio della potenza di Dio, emanazione genuina della gloria dell’Onnipotente; per questo nulla di contaminato penetra in essa. È riflesso della luce perenne, uno specchio senza macchia dell’attività di Dio e immagine della sua bontà. Sebbene unica, può tutto; pur rimanendo in se stessa, tutto rinnova e attraverso i secoli, passando nelle anime sante, prepara amici di Dio e profeti. Dio infatti non ama se non chi vive con la sapienza. Ella in realtà è più radiosa del sole e supera ogni costellazione, paragonata alla luce risulta più luminosa; a questa, infatti, succede la notte, ma la malvagità non prevale sulla sapienza (Sap 7,1-30).
La sapienza ama la sapienza e la cerca. La stoltezza odia la sapienza e vuole eliminarla dalla faccia della terra, eliminando quanti la portano con calunnie, menzogne, false testimonianze e anche con la morte fisica. La stoltezza ha combattuto e sempre combatterà la sapienza.
I farisei e i sadducei si avvicinarono per metterlo alla prova e gli chiesero che mostrasse loro un segno dal cielo. Ma egli rispose loro: «Quando si fa sera, voi dite: “Bel tempo, perché il cielo rosseggia”; e al mattino: “Oggi burrasca, perché il cielo è rosso cupo”. Sapete dunque interpretare l’aspetto del cielo e non siete capaci di interpretare i segni dei tempi? Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona». Li lasciò e se ne andò (Mt 16,1-4).
Farisei e sadducei non possono amare Cristo, Sapienza di Dio e suo Pensiero e Parola. Sono governati dalla stoltezza. Loro sono privi di ogni sapienza. Possiedono una “scienza” umana con la quale sanno se domani pioverà o splenderà il sole, ma niente di più. Manca loro la conoscenza del mistero di Dio che si manifesta nella storia per mezzo della Persona di Gesù Signore. Poiché figli di Abramo, essendo stata rivelata ad essi la via per entrare in possesso della sapienza, sono responsabili di gravissima omissione. Loro sono obbligati a conoscere ogni cosa secondo la più alta e vera sapienza. Se non conoscono, sono colpevoli dinanzi a Dio. Questa responsabilità è anche tutta dei discepoli di Gesù. Ad essi è stato donato lo Spirito Santo. Essi sono tempio dello Spirito del Signore. Se sono stolti e insipienti, condannano il mondo all’insipienza e alla stoltezza. Il cristiano è costituito da Dio sapienza del mondo intero.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, colmati dello Spirito di Sapienza.