Chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?
Qo 1,2; 2,21-23; Sal 89; Col 3,1-5.9-11; Lc 12,13-21
4 AGOSTO
Gesù è Mediatore, anzi il solo, l’unico Mediatore di luce, verità, giustizia, pace, vita eterna, risurrezione gloriosa, ogni grazia di redenzione e di salvezza tra Dio e gli uomini. Questa verità è essenza, sostanza, fondamento non della fede, ma della sostanza di Dio e degli uomini. Come tutta la creazione è stata fatta dal Padre per mezzo del Verbo nello Spirito Santo, così tutta la redenzione e l’opera della salvezza è stata realizzata dal Padre, nel Verbo Incarnato, per mezzo dello Spirito Santo. E oggi è sempre realizzata dal corpo di Cristo, che è la sua Chiesa una, santa, cattolica, apostolica, per mezzo dello Spirito Santo. La nostra fede è la confessione di questa verità. Se questa verità non viene confessata, la nostra fede è morta. A nulla serve.
In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero» (Mt 11,25-30).
Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà (Gv 15,12-15).
Perché allora Gesù dice “O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?”? Gesù è mediatore tra Dio e ogni uomo, per dire ad ogni uomo la volontà del Padre suo e per dare ogni grazia di salvezza, redenzione, in vista della vita eterna. Non è mediatore tra uomo e uomo, nel senso che deve dire la volontà di un uomo ad un altro uomo, chiedendogli di obbedire alla volontà dell’altro. Gesù non è mediatore tra volontà umane. È mediatore tra la volontà di Dio e la volontà degli uomini. Deve chiamare ogni volontà degli uomini a conformarsi e uniformarsi alla volontà del Padre. Per questo è stato mandato: per manifestarci il cuore del Padre perché noi lo accogliamo e lo facciamo nostro in Lui, con Lui, per Lui per la potenza dello Spirito santo. Quella di Gesù è missione celeste, divina, per riportare l’uomo in Dio.
Uno della folla gli disse: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede». Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? 18Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».
Ora Gesù manifesta all’uomo che gli aveva chiesto di essere suo mediatore con il fratello qual è il fine delle cose di questo mondo: fare di esse una scala per salire fino in cielo. Come è possibile questo? Donando ai poveri quanto è superfluo. Si producono cento quintali di grano. Un quintale serve per la nostra vita, novantanove vanno dati ai poveri. Il dono fatto ai poveri moltiplica la benedizione di Dio per noi sulla terra e in più ci dona la benedizione eterna. Quest’uomo ricco invece accumula tutto per sé. Non gode nulla sulla terra dei suoi beni. Non gode nulla nell’eternità. Ha pensato a sè stesso. Si è comportato da ingordo. Mai potrà gioire dei bene eterni di Dio, perché lui non ha fatto gioire dei suoi beni i suoi fratelli più poveri. Gioia per gioia, elemosina per elemosina, amore per amore. Noi amiamo e Dio ci ama. Questa è la sua legge eterna.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fateci grandi operatori di misericordia. È la via del cielo.