Sulla parola di due o tre testimoni

Custodire la purezza della fede, della verità, della Parola, della giustizia, della santità secondo Dio è dovere di ogni discepolo di Gesù. Tutto il corpo deve vegliare, vigilare, prestare ogni attenzione perché tutto il corpo, in ogni sua parte, rimanga nella più pura verità e volontà dello Spirito Santo. È evidente che la prima forma di custodia del corpo nella sua verità divina e celeste, è l’essere noi nella verità divina e celeste. Sia San Pietro che San Paolo ci indicano la via perché questo possa accadere. Tutti devono e possono custodirsi nella santità e verità di Cristo. Tutti devono e possono crescere in questa santità e verità. Tutti, nessuno escluso.

Per questo mettete ogni impegno per aggiungere alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza, alla conoscenza la temperanza, alla temperanza la pazienza, alla pazienza la pietà, alla pietà l’amore fraterno, all’amore fraterno la carità. Questi doni, presenti in voi e fatti crescere, non vi lasceranno inoperosi e senza frutto per la conoscenza del Signore nostro Gesù Cristo (2Pt 1,5-8). Da parte nostra non diamo motivo di scandalo a nessuno, perché non venga criticato il nostro ministero; ma in ogni cosa ci presentiamo come ministri di Dio con molta fermezza: nelle tribolazioni, nelle necessità, nelle angosce, nelle percosse, nelle prigioni, nei tumulti, nelle fatiche, nelle veglie, nei digiuni; con purezza, con sapienza, con magnanimità, con benevolenza, con spirito di santità, con amore sincero, con parola di verità, con potenza di Dio; con le armi della giustizia a destra e a sinistra; nella gloria e nel disonore, nella cattiva e nella buona fama; come impostori, eppure siamo veritieri; come sconosciuti, eppure notissimi; come moribondi, e invece viviamo; come puniti, ma non uccisi; come afflitti, ma sempre lieti; come poveri, ma capaci di arricchire molti; come gente che non ha nulla e invece possediamo tutto! (2Cor 6,3-10).

Rafforzatevi nel Signore e nel vigore della sua potenza. Indossate l’armatura di Dio per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro la carne e il sangue, ma contro i Principati e le Potenze, contro i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti. Prendete dunque l’armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno cattivo e restare saldi dopo aver superato tutte le prove. State saldi, dunque: attorno ai fianchi, la verità; indosso, la corazza della giustizia; i piedi, calzati e pronti a propagare il vangelo della pace. Afferrate sempre lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutte le frecce infuocate del Maligno; prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio. In ogni occasione, pregate con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, e a questo scopo vegliate con ogni perseveranza e supplica per tutti i santi. E pregate anche per me, affinché, quando apro la bocca, mi sia data la parola, per far conoscere con franchezza il mistero del Vangelo, per il quale sono ambasciatore in catene, e affinché io possa annunciarlo con quel coraggio con il quale devo parlare (Ef 6,10-20).

Conservandoci noi e crescendo nella santità di Cristo, siamo nella condizione dataci da Cristo Gesù per poter operare la correzione fraterna, al fine di riportare il corpo nella sua santità.

Non giudicate, per non essere giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi. Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? O come dirai al tuo fratello: “Lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio”, mentre nel tuo occhio c’è la trave? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello (Mt 7,1-5).

Il corpo di Gesù è un organismo vivente. Se lasciamo che un suo membro si ammali di peccato e rimanga nel peccato, a poco a poco tutto il corpo ne potrà risultare infettato. Basta un solo operatore di scandali in seno alla comunità per mandarla in malora. Per questo il peccatore va corretto e anche ammonito. Urge salvaguardare la santità del corpo al fine di non esporlo a peccati ancora più gravi. L’espulsione dalla comunità non è permanente, ma momentanea, il tempo sufficiente perché si ritorni nella verità e nella santità che è del corpo di Gesù.

Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano. In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo (Mt 18,15-18).

Oggi, tempo di giustificazione di ogni fragilità peccaminosa dell’uomo, tempo in cui il peccato è dichiarato un diritto delle persona umana, tempo in cui la Legge evangelica è stata sostituita dal pensiero umano, non solo è divenuta impossibile ogni correzione fraterna, addirittura manca lo stesso soggetto capace di vedere il peccato. Si condanna il corpo di Cristo alla putrefazione e alla completa lebbra dello spirito. La stessa santità è dichiarata superbia dello spirito.

Madre di Dio, Angeli, Santi, liberate il cristiano dalla putridume del suo spirito e della sua anima.