Non avreste condannato persone senza colpa
Es 11,10-12,14; Sal 115; Mt 12,1-8
19 LUGLIO
Gesù si serve dell’Antica Scrittura per allontanare dai discepoli l’accusa di essere trasgressori della legge del Signore. A quei tempi poteva comportare anche la morte per lapidazione. L’accusa però non era contro i discepoli, ma contro Gesù che da Maestro in Israele permetteva tali cose. Si rendeva loro complice e quindi responsabile. Dinanzi alla fame scompare ogni sacralità, ogni diritto, ogni legge. Dinanzi alla fame di Davide e dei suoi compagni, il sacerdote abolì la sacralità dei pani.
Davide si recò a Nob dal sacerdote Achimèlec. Achimèlec, trepidante, andò incontro a Davide e gli disse: «Perché sei solo e non c’è nessuno con te?». Rispose Davide al sacerdote Achimèlec: «Il re mi ha ordinato e mi ha detto: “Nessuno sappia niente di questa cosa per la quale ti mando e di cui ti ho dato incarico”. Ai miei giovani ho dato appuntamento al tal posto. Ora però se hai sottomano cinque pani, dammeli, o altra cosa che si possa trovare». Il sacerdote rispose a Davide: «Non ho sottomano pani comuni, ho solo pani sacri per i tuoi giovani, se si sono almeno astenuti dalle donne». Rispose Davide al sacerdote: «Ma certo! Dalle donne ci siamo astenuti dall’altro ieri. Quando mi misi in viaggio, il sesso dei giovani era in condizione di santità, sebbene si trattasse d’un viaggio profano; tanto più oggi». Il sacerdote gli diede il pane sacro, perché non c’era là altro pane che quello dell’offerta, ritirato dalla presenza del Signore, per mettervi pane fresco nel giorno in cui quello veniva tolto (Cfr. 1Sam 20,2-10).
Il testo di Osea cui Gesù fa riferimento ci rivela una seconda altissima verità. Dinanzi all’amore per il prossimo, anche la ritualità deve scomparire. Sappiamo che i Padri della Chiesa insegnavano che tra il vestire un altare e un povero si deve svestire l’altare e vestire il povero. Misericordia e non sacrifici. Altari spogli ma grande misericordia verso quanti sono poveri e bisognosi. Il povero è Cristo, sempre.
“Venite, ritorniamo al Signore: egli ci ha straziato ed egli ci guarirà. Egli ci ha percosso ed egli ci fascerà. Dopo due giorni ci ridarà la vita e il terzo ci farà rialzare, e noi vivremo alla sua presenza. Affrettiamoci a conoscere il Signore, la sua venuta è sicura come l’aurora. Verrà a noi come la pioggia d’autunno, come la pioggia di primavera che feconda la terra”. Che dovrò fare per te, Èfraim, che dovrò fare per te, Giuda? Il vostro amore è come una nube del mattino, come la rugiada che all’alba svanisce. Per questo li ho abbattuti per mezzo dei profeti, li ho uccisi con le parole della mia bocca e il mio giudizio sorge come la luce: poiché voglio l’amore e non il sacrificio, la conoscenza di Dio più degli olocausti. Ma essi come Adamo hanno violato l’alleanza; ecco, così mi hanno tradito. Gàlaad è una città di malfattori, macchiata di sangue. Come banditi in agguato una ciurma di sacerdoti assale e uccide sulla strada di Sichem, commette scelleratezze. Orribili cose ho visto a Betel; là si è prostituito Èfraim, si è reso immondo Israele. Anche a te, Giuda, io riserbo una mietitura, quando ristabilirò la sorte del mio popolo (Os 6,1-11).
La carità verso i fratelli è la misura della nostra vera santità. I farisei sono falsamente, immoralmente, peccaminosamente santi, perché falsa, immorale, peccaminosa è la loro santità. Loro hanno una legge, fatta su misura del loro cuore. La vera legge è sempre fatta sulla misura del cuore di Dio, che vuole solo il bene dell’uomo. Il cuore di Dio è il cuore di Cristo Gesù, che dona la sua vita al Padre per la salvezza di tutti.
In quel tempo Gesù passò, in giorno di sabato, fra campi di grano e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle. Vedendo ciò, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato». Ma egli rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Egli entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell’offerta, che né a lui né ai suoi compagni era lecito mangiare, ma ai soli sacerdoti. O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio vìolano il sabato e tuttavia sono senza colpa? Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio. Se aveste compreso che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrifici, non avreste condannato persone senza colpa. Perché il Figlio dell’uomo è signore del sabato».
La santità vera si misura dall’amore vero. Se l’amore è falso anche la santità è falsa.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fateci discepoli dal vero amore per essere di vera santità.