Udita questa parola, il giovane se ne andò, triste
Nel triplice racconto evangelico, nel quale si parla dei bambini, del giovane che chiede a Gesù la via per la vita eterna e dei discepoli che domandano garanzie, vi è una verità che è la chiave di tutta la verità. Mi spiego: tutta la Parola della Scrittura, tutta la verità che è in ogni Parola della Scrittura, deve divenire Parole e verità per ogni singola persona. Come oggi e sempre la Parola e la verità della Scrittura potrà divenire Parola e verità di ogni singola persona? Aggiungendo oggi la Parola di Cristo, consegnata a noi nel suo Santo Spirito. Questa Parola data a ciascuna persona in particolare, è la Parola che rende per essa verità tutte Parole della Scrittura. Senza questa Parola, rivolta in modo particolare ad ogni singola persona, l’altra verità prima o poi sarà trasformata in falsità, senza più ascolto, senza più alcuna obbedienza.
È giusto entrare in profondità per la comprensione di quanto si sta affermando. Ogni bambino ha bisogno della Scrittura, ma ha anche bisogno di una Parola di Gesù. È la Parola di Cristo Gesù che dona la verità ad ogni Parola della Scrittura. Allontanandoli da Lui, i bambini vengono privati della Parola che dona verità a tutte le altre Parole. Queste rischiano di divenire falsità per essi, perché manca loro la Parola che le rende sempre vere e sempre attuali. Il giovane che chiede cosa fare per avere la vita eterna, possiede la verità delle Parole antiche. Gli manca però la Parola che le rende vere per la sua vita oggi. Non appena Gesù gli dona la Parola che rende vere tutte le Parole antiche, lui si ritira, se ne va triste. Non è capace di portare la sua vita nella perfezione della verità. Con quali rischi? Che domani e anche oggi i beni della terra possano allontanarlo anche dalle verità antiche con perdizione eterna. Ricco non è colui che possiede molti beni. È invece colui che da questi beni viene imprigionato nella verità antica e rifiuta di accogliere la Parola di Gesù che rende vera per lui tutta l’antica verità. Cosa è allora il Vangelo? È la Parola hce dona pienezza di verità e di compimento a tutte le Parola antiche. Divenendo però anche il Vangelo parola antica di salvezza, ogni uomo ha necessità di ascoltare oggi la Parola di Gesù, la sola capace di dare verità a tutte le Parole della Scrittura.
Allora gli furono portati dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono. Gesù però disse: «Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli». E, dopo avere imposto loro le mani, andò via di là. Ed ecco, un tale si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?». Gli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Buono è uno solo. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». Gli chiese: «Quali?». Gesù rispose: «Non ucciderai, non commetterai adulterio, non ruberai, non testimonierai il falso, onora il padre e la madre e amerai il prossimo tuo come te stesso». Il giovane gli disse: «Tutte queste cose le ho osservate; che altro mi manca?». Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!». Udita questa parola, il giovane se ne andò, triste; possedeva infatti molte ricchezze. Gesù allora disse ai suoi discepoli: «In verità io vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». A queste parole i discepoli rimasero molto stupiti e dicevano: «Allora, chi può essere salvato?». Gesù li guardò e disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile». Allora Pietro gli rispose: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna. Molti dei primi saranno ultimi e molti degli ultimi saranno primi (Mt 19,13-30).
Gli Apostoli hanno ascoltato la Parola che dona verità a tutta le Parole della Scrittura. Vogliono da Gesù certezze, garanzie sul loro futuro. Questa ricerca di garanzie e di certezze rivela che la loro fede ancora non è perfetta. Se fosse perfetta, saprebbero che è la Parola la verità del loro presente e del loro futuro. Nella Parola la loro vita riceve il suo compimento, la sua perfezione. Non si ha bisogno di altro. La Parola di Gesù è creatrice della loro vita, non per oggi, non per domani, non per il tempo. È creatrice oggi, domani, sulla terra, nei cieli. Chi cammina nella Parola di Gesù, sa che è la Parola la verità della sua vita. Altre cose non devono più interessare. La Parola è tutto per lui e nella Parola è tutto. Basta rimanere fedele ad essa per tutti i giorni che lui rimarrà sulla terra. Nient’altro gli viene chiesto. Ma neanche lui deve chiedere altro. Tutto è nella Parola. Tutto è dalla Parola. Si entra nella Parola, si obbedisce alla Parola, in essa si ha tutto Dio, tutto Cristo, tutto lo Spirito Santo, tutta l’eternità. Da questa perfezione di fede non si parte. Ad essa si deve giungere. Verso di essa si deve camminare. Gesù ogni giorno camminava di Parola in Parola. Quando raggiunse la sua perfezione? Sul Golgota, da Crocifisso. La Croce è la perfezione assoluta da Lui raggiunta. Sulla croce si consuma il tempo e si aprono le porte dell’eternità beata e gloriosa. Potenza della Parola!
Madre di Gesù, Angeli, Santi, aiutate a comprendere che nella Parola di Gesù è la nostra verità.