Vedo come degli alberi che camminano

Per natura di peccato l’uomo è cieco. Questa sua malattia di nascita solo uno la può guarire: Cristo Signore. Dio ha iniziato la guarigione della sua creatura, consegnatasi alla cecità di Satana fin dalla sua origine nel Paradiso terrestre, già dagli inizi, appena dopo il suo peccato, la sua ribellione, la sua disobbedienza. Il Padre celeste, che sempre ha operato ogni guarigione per mezzo del suo Divin Figlio, il solo ed unico suo Mediatore, il solo ed unico suo Medico, ha tolto solo le prime squame dagli occhi. È questa la visione di ogni uomo che ancora appartiene all’Antico Testamento: costui vede gli uomini e Dio come alberi che camminano.

Che significa: “Vedere gli uomini e Dio come alberi che camminano?”. Significa che si manca ancora della piena visione di Dio, degli uomini, delle realtà celesti e umane. Ancora non si è entrati nella pienezza della verità, della luce, dell’amore, della misericordia né di Dio verso l’uomo, né dell’uomo verso Dio e verso i suoi fratelli. Siamo in una visione incipiente. Iniziamo a percepire qualcosa, ma non tutto. Adamo, Abele, Noè, Abramo, Mosè, i Profeti videro qualcosa del loro Dio, ma non videro tutto di Lui. Videro qualcosa dell’uomo, ma non videro tutta la verità dell’uomo. Manca loro il tocco definitivo di Cristo Signore.

Gesù per questo è venuto. Per dare a tutto il suo popolo il tocco definitivo. Lui avrebbe voluto togliere le squame rimanenti, ma essi non hanno voluto. Hanno preferito alcuni di restare nelle tenebre, opponendosi alla luce, altri di continuare a vivere con le infinite squame che impedivano ogni visione piena di Dio e degli uomini, della realtà presente e futura, dei beni della salvezza che Dio stava preparando per essi. Se gli uomini dell’Antico Testamento vedono la realtà di Dio e degli uomini come alberi che camminano, cosa vedranno quanti ancora neanche sono stati conquistati, sanati, guariti dal primo tocco di Cristo Signore? Essi sono ancora ciechi.

L’Antico Testamento ha bisogno di Cristo Gesù. Il Nuovo Testamento è il secondo tocco che dona piena visione. Guardare Dio da Mosè e guardarlo dalla Croce di Cristo Gesù non è lo stesso Dio che appare. Con Mosè appare come un “albero che cammina”, con Gesù invece si manifesta in tutta la potenza del suo amore, della sua misericordia, del suo perdono. Se leggiamo la prima pagina della Genesi scopriamo tutta la sua onnipotenza, se invece lo guardiamo nella capanna di Betlemme noteremo tutta la sua fragilità, il suo nulla per amore dell’uomo. Lì lo vediamo che fa ogni cosa. Qui invece lo vediamo nella sua infinita umiltà.

Senza il Nuovo Testamento la verità di Dio rimane solo abbozzata, incipiente, appena iniziata. Manca del suo splendore di luce piena, carità perfetta, amore incondizionato, sofferenza che assume tutta la colpa dell’uomo per la sua espiazione. È priva dell’universalità dell’amore e della sabtità. Soffre della stessa unità della famiglia umana. Saremmo ancora alla Torre di Babele e non alla Pentecoste. Da qualsiasi punto di vista si vede il Dio dell’Antico Testamento, dobbiamo confessare che è nel Nuovo Testamento che Lui riceve in Cristo tutta la bellezza del suo essere. Chi guarda Cristo vede tutto lo splendore divino che brilla dal suo corpo.

Giunsero a Betsàida, e gli condussero un cieco, pregandolo di toccarlo. Allora prese il cieco per mano, lo condusse fuori dal villaggio e, dopo avergli messo della saliva sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese: «Vedi qualcosa?». Quello, alzando gli occhi, diceva: «Vedo la gente, perché vedo come degli alberi che camminano». Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente, fu guarito e da lontano vedeva distintamente ogni cosa. E lo rimandò a casa sua dicendo: «Non entrare nemmeno nel villaggio» (Mc 8,22-26).

Oggi si è precipitati, regrediti, andati oltre anche l’Antico Testamento. Sono molti infatti i teorizzatori, gli assertori di un Dio senza volto, senza nome, senza volontà, senza verità, senza giustizia, senza santità. Sono quanti propongono l’accordo delle religioni sul Dio unico. Questo Dio è però privo di una qualsiasi identità. Non è il Padre di nostro Signore Gesù Cristo. È un Dio senza Cristo. Non è il Dio dell’Alleanza del Sinai. È un Dio senza Comandamenti e senza Alleanza. Non è neanche il Dio di questa o di quell’altra religione, manca delle note caratteristiche di quelle religioni. È un Dio strano, stranissimo.

Tra tutti gli dèi pensati dagli uomini – e questi dèi pensati sono innumerevoli – questo è il peggiore di tutti, perché non soddisfa nessun Dio finora immaginato dall’uomo. Quello che è devastante per la nostra purissima fede è che fautori di questo Dio senza volto, senza nome, senza verità, sono propri i discepoli di Cristo Gesù. Neanche essi amano più il Dio Crocifisso e lo vogliono sostituire con il Dio che abolisce ogni croce. Infatti anche i cristiani oggi sono tutti intenti a cancellare la Croce dal loro cuore per non essere derisi da quanti nella Croce mai hanno creduto e mai crederanno. Noi rifiutiamo questo Dio senza identità alcuna.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci adoratore del Padre di Gesù.