Da che mondo è mondo

La Storia è componente essenziale per la conoscenza della verità. Non c’è verità senza storia, Ma neanche c’è storia che possa sottrarsi alla verità che l’ha posta in essere. Può la creazione sottrarsi alla verità del suo esistere che non è da sé, ma da Dio, dal suo Creatore? Può l’uomo sottrarsi alle verità della sua natura che non è da sé ma dal suo Signore, che l’ha voluta in un modo anziché in un altro? Oggi però l’uomo, nella sua grande stoltezza, ha deciso di volersi fare da sé. Non sa che facendosi da sé, si fa solo per la morte e non per la vita. Se l’uomo dichiara l’abolizione della differenza del genere maschile e femminile, dichiara la morte della sua umanità, che è il frutto del genere. Niente genere, niente umanità. Negare l’evidenza storica è dichiarare di essere ciechi, totalmente ciechi. Volere combattere, annientare, distruggere la verità storica, fa passare l’uomo dalla cecità alla cattiveria e malvagità. Ma oggi c’è questa volontà di cancellare la storia, come se essa dovesse iniziare da noi. Cancellare la storia di ieri è anche cancellare la nostra vita, perché la si priva di quella realtà dalla quale siamo nati.

Il cieco fin dalla nascita, ora vedente, dice ai Giudei: la mia storia prima era di totale cecità. Oggi è cambiata. Questa verità mai potrà essere negata. Voi vorreste negarla, ma essa vi costringe ad accoglierla. Ma c’è anche un’altra verità che voi non potete negare e con la quale dovete fare i conti, anche se voi non volete in alcun modo e volete essere ciechi dinanzi ad essa. Prendete Abramo. Ha mai Dio operato nella sua vita un prodigio così grande? Mai. Gli ha dato un figlio dalla sterilità di Sara, ma mai nella sua storia si è udito che abbia dato direttamente o indirettamente la vista ad un cieco. Prendete Mosè. Tutta la creazione obbediva ad ogni sua Parola. Il cielo e la terra si inchinavano al suo comando. Eppure mai ha aperto gli occhi di un cieco. Prendete Elia. La sua Parola chiudeva e apriva il cielo. Lui ha anche dato la vita ad un morto. Eppure neanche di lui si è mai sentito dire che abbia dato la vista ad un cieco. Prendete Eliseo, grande in ogni miracolo. Ha guarito dalla lebbra, ha risuscitato morti, ha moltiplicato pani e olio. Mai ha dato la vista ad un cieco. Così ogni altro profeta e giusto.

Da che mondo è mondo…. Da quando esiste il cielo e la terra, da quando esiste il popolo di Dio, da quando esistono i mediatori e i profeti del Dio vivente nel popolo del Signore mai si è udita una cosa simile: che un solo cieco sia divenuto vedente. Questa storia deve farvi pure riflettere, pensare, dedurre. Se neanche il grande Mosè, il grande Elia, il grande Eliseo hanno operato un così grande prodigio, si deve pur dedurre per logica umana che Gesù sia un inviato da Dio, uno che viene nel suo nome. Dio mai avrebbe accreditato un uomo in un maniera così eccelsa, se quest’uomo non fosse un suo inviato. Che poi sia un profeta, un giusto, un santo, una persona senza alcuna missione particolare, viene dopo. La verità storica è una sola. Quest’uomo è accreditato da Dio. Questa deduzione non viene da una verità di fede, ma da una verità storica. Si legge la Scrittura, si osserva ogni cosa, si classifica e si constata ogni cosa, si deve pur dedurre che Gesù è oltre tutti gli uomini che lo hanno preceduto. Se è oltre nei miracoli, è anche oltre nella missione, oltre nella persona, oltre ogni cosa. Deduzione logica!

Allora chiamarono di nuovo l’uomo che era stato cieco e gli dissero: «Da’ gloria a Dio! Noi sappiamo che quest’uomo è un peccatore». Quello rispose: «Se sia un peccatore, non lo so. Una cosa io so: ero cieco e ora ci vedo». Allora gli dissero: «Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?». Rispose loro: «Ve l’ho già detto e non avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?». Lo insultarono e dissero: «Suo discepolo sei tu! Noi siamo discepoli di Mosè! Noi sappiamo che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia». Rispose loro quell’uomo: «Proprio questo stupisce: che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma che, se uno onora Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta. Da che mondo è mondo, non si è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto far nulla». Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori. (Gv 9,24-34).

La logica del cieco ora vedente à perfetta. Nulla manca. Quando la logica storica è perfetta e l’altro la rifiuta, è il segno che l’anima gira a vuoto e lo spirito si è grippato. Il cuore di questi Giudei è di pietra e mai potrà aprirsi ad una qualsiasi logica, né naturale né soprannaturale, né storica né filosofica, né secondo la mente né secondo la fede. È quanto sta accadendo ai nostri giorni. Si vuole distruggere la verità della natura, negando la verità della natura. Poiché ogni uomo è dalla verità della natura, se la verità della natura è distrutta, si distrugge la verità dell’uomo. Con quali risultati? Con la morte della nostra umanità. Questa cecità, che sempre sfocia nella cattiveria e nella malvagità, lo fa a suo dire perché vuole livellare ogni cosa. Non volendo però aiutare chi in qualche modo è fuori della verità di natura, anche accettando nella sofferenza la sua non perfetta verità, vuole che tutti entrino non nella non verità in qualche parte, ma nella completa falsità della natura. Questo è vero principio diabolico e satanico. Si vuole la distruzione dell’intera umanità. La natura mai perdona. Essa devasta chi la devasta.

Madre di Gesù, Angeli, Santi, dateci la vista dell’anima e dello spirito per vedere la verità.