Chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato
Oggi la parola accoglienza sembra essere divenuta la chiave o il principio per la soluzione di ogni problema antropologico. Sembra essere addirittura divenuta una parola magica. La pronunci? Sei dei tempi nuovi. Non la pronunci? Appartiene all’archeologia teologica. Se però diamo una sbirciatina al Vangelo, allora ci accorgiamo prima di ogni cosa che l’uomo non è solo corpo, ma è anche anima e spirito. Se poi ci addentriamo solo di qualche passo in esso, notiamo che l’accoglienza si riveste di un significato dai contenuti assai diversi. Scorgiamo che l’uomo non è solo corpo, anima, spirito, è anche del vero suo Dio Creatore, Signore e Padre. Ora Dio è stato espulso dal cuore dell’uomo. Ma Lui vuole ritornare ad abitare in esso. Per questo Gesù Signore manda i suoi apostoli nel mondo per chiedere a ciascun uomo che disponga il suo cuore all’accoglienza del suo Dio che vuole prendere possesso della sua cara, della quale è Signore e non ospite. Come si accoglie Dio? Accogliendo Cristo Gesù. Come si accoglie Cristo Gesù? Accogliendo gli Apostoli del Signore. Come si accolgono gli Apostoli del Signore? Accogliendo il Vangelo di Gesù e la sua grazia. Accogliendo lo Spirito Santo che li rigenera e li rende partecipi della natura divina. Diviene così evidente che non è l’uomo che deve essere accolto, ma è la Parola di Gesù che deve essere accolta. È il discepolo che dice la Parola che va accolto. È Cristo Signore che ha mandato i suoi discepoli che richiede accoglienza. È il Padre del Signore nostro Gesù Cristo che domanda di poter ritornare nella sua casa. Era suo il cuore dell’uomo, ma questi l’ha voluto donare al principe di questo mondo. Ora il Signore manda i suoi ambasciatori per invitare ogni uomo a voler accogliere Lui, come sua salvezza, redenzione, vita eterna, grazia, santità. Come si può ben comprendere, tutto avviene con l’annuncio o la predicazione della Parola. Se l’apostolo non annunzia all’uomo la Parola, si potrà anche accogliere l’uomo, ma l’uomo in assenza della Parola mai potrà accogliere Cristo Gesù e il Padre celeste. Se l’uomo non accoglie Dio, perché la Parola non è stata annunziata, abbiamo solo antropologia, ma non cristologia, non teologia, non pneumatologia e neanche ecclesiologia. La sola accoglienza antropologica non appartiene al discepolo di Gesù.
Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi. In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica. Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto, ma deve compiersi la Scrittura: Colui che mangia il mio pane ha alzato contro di me il suo calcagno. Ve lo dico fin d’ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io Sono. In verità, in verità io vi dico: chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato» (Gv 13,12-20).
Ogni discepolo di Gesù ha una sola missione sulla terra: annunziare il Vangelo ad ogni uomo, perché accogliendo la Chiesa, accogliendo Cristo, nello Spirito Santo, si accolga il Padre. Nell’accoglienza del Padre è la pienezza della vita. Quando un uomo è con il Padre suo nella sua casa, nulla più gli manca. Anche se sta inchiodato su una croce per tutta la vita, con la grazia del Padre sa come viverla. Invece avendo noi ridotta l’accoglienza a pura relazione uomo-uomo, non solo tutti i pesanti problemi dell’umanità sono non risolvibili, in più non appena vi è un quale disguido o sofferenza più grande, o si uccide o ci si uccide. Ci siamo accolti tra di noi, ma senza l’accoglienza di Dio. La nostra è accoglienza senza vita. Se uno accoglie il Padre del nostro Signore Gesù Cristo, di sicuro non uccide, non ruba, non fa guerra, non litiga, sa amare come Dio ama, dona vita a tutto il Discorso della Montagna, vive con il prossimo relazioni di fratellanza, non conosce il male, mai lo vorrà conoscere. Tutti i mali del mondo non sono forse il frutto del rifiuto dell’accoglienza del Vangelo? Se la Chiesa vuole migliorare le sorti della terra, deve impegnare tutte le sue energie perché essa sia accolta dai cuori, perché accogliendo lei, si accoglie Cristo, accogliendo Cristo si accoglie il Padre, accogliendo il Padre ogni uomo è servito come vero fratello. Lasciando però che il cristiano si scristianizzi e il non cristiano resti nella sua vecchia natura e viva nell’ignoranza del vero Dio, il discepolo non vive la sua missione. Fa esaurire la sorgente nel mondo del vero bene. Incrementa nel mondo la sorgente del non vero bene. Da un lato priva il mondo dell’acqua della vita e dell’altro lascia che al suo posto si doni da bere acqua inquinata. Il cristiano una cosa mai deve dimenticare. Lui non è da se stesso allo stesso modo che Cristo non è da se stesso. Satana ha tentato Cristo perché si facesse da se stesso. È stato sconfitto. Oggi tenta il cristiano perché si faccia da se stesso senza Chiesa e senza Cristo e senza Vangelo e senza Spirito Santo. Possiamo affermare che la vittoria di Satana è schiacciante. Se vogliamo che Satana non trionfi su di noi, dobbiamo legarci con doppia catena a Cristo Gesù per tutti i giorni della nostra vita. Noi siamo da Lui per fare la sua volontà. La sua volontà la conosciamo. Lui per noi dovrà essere accolto, perché il Padre dovrà essere accolto, perché nell’accoglienza del Padre è la vera vita.
Maria di Dio, Angeli, Santi, non permettete che cadiamo nella tentazione di separarci da Gesù.