Non avevano ancora compreso la Scrittura
At 10,34a.37-43; Sal 117; Col 3,1-4 opp. 1Cor 5,6b-8; Gv 20,1-9
21 APRILE
Urge convincersi, e subito, che Gesù non è un uomo come tutti gli altri uomini e neanche un Dio come tutti gli altri dèi che vengono adorati in questo mondo. Gesù è il solo dono del Padre, cioè del Creatore e Signore di tutto l’universo visibile e invisibile del cielo e della terra, delle cose e dell’uomo, per mezzo del quale l’umanità, che è nella morte, può ritornare nella vita, dal peccato può passare alla grazia, dalle tenebre dalla luce, dalla perdizione alla salvezza. Secondo questa verità, Gesù è il Differente eterno, divino, umano, il solo che può strappare l’uomo, ogni uomo, dalla morte e ricondurlo nella vita. Lui è la vita, la luce, la grazia, la verità. Lui è il solo dono di Dio. Chi vuole ritornare ad essere vita, luce, grazia, verità, giustizia, santità, amore, misericordia, speranza, perdono, pace, riconciliazione, non solo deve credere in Cristo, ma deve anche divenire con Lui un solo mistero, una cosa sola, un solo corpo. Tutto viene da Lui e per Lui. Tutto si vive in Lui e con Lui. In Lui e con Lui significa nel suo corpo che è la Chiesa. Accogliere Cristo è accogliere la Chiesa. Essere in Cristo è vivere nella Chiesa. Essere con Cristo e lavorare con gli altri discepoli di Cristo, membri del suo corpo, nella grande comunione, con spirito di grande collaborazione, mettendo ognuno a servizio dell’altro il proprio essere e la propria vita, accogliendo la vita dell’altro come assolutamente indispensabile per la verità della nostra vita. Senza fede nella Chiesa non c’è fede in Cristo Gesù. Senza fede in Cristo Gesù non c’è fede nel Padre. Per la Chiesa a Cristo, per Cristo al Padre. Dal Padre, Cristo, da Cristo, la Chiesa. Il Padre, Cristo e la Chiesa sono un solo mistero di salvezza. Se l’uomo non ritorna ad essere dal Padre, e si può tornare per la via della Chiesa, via di Cristo, via che è Cristo, mai lui sarà nella sua verità di origine. Il suo essere è dal Padre. La risurrezione è essenza della verità dell’uomo. Oggi l’uomo è nella morte. Nella separazione dell’anima dal suo corpo. In questa separazione l’uomo non è quella creatura fatta da Dio a sua immagine e somiglianza. È un essere spaccato in due. Vincendo la morte con la risurrezione, l’uomo può ritornare ad essere vero uomo.
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.
La Scrittura sempre annunzia il mistero del Salvatore dell’uomo nella sua unità di morte e di risurrezione. Gesù ama il Padre fino al dono della sua vita, facendone di essa un sacrificio e un olocausto per togliere il peccato del mondo. Il Padre glorifica il Figlio suo, donandogli nuovamente la vita in un maniera inimmaginabile a qualsiasi creatura. Lo risuscita con un corpo glorioso, spirituale, incorruttibile, immortale. Il Padre riveste Gesù con la sua stessa luce divina. Senza alcuna differenza. Come premio dona a Lui tutta l’umanità, ponendo però una condizione che sempre va rispetta. Sarà avvolto dalla luce di Cristo e dalla sua vita solo chi avrà creduto nella sua Parola e avrà accolto Lui come il solo Messia, Salvatore, Cristo, Dio, Signore, Vita della sua vita. Credere nella Scrittura è accogliere come nostro mistero tutto intero il mistero di Gesù che è di sussistenza eterna, incarnazione, mediazione universale non solo nella creazione, ma anche nella redenzione, nella salvezza, nel dono della grazia e della vita, verità e luce, via e risurrezione. Ma credere nella Scrittura è credere nel mistero di morte che avvolge l’uomo dopo il suo peccato. Il Signore a Lui ha promesso di benedirlo nella discendenza di Abramo, e Gesù è la Discendenza. Ma noi crediamo nella Scrittura?
Madre di Dio, Angeli, Santi, dateci una purissima fede in Gesù secondo la Scrittura.