Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco mp3 eterno
Lev 19,1.2.11-16; Sal 18; Mt 25,31-46
11 MARZO
Tutti leggono il racconto di Gesù sul giudizio finale. Lo separano però dalla sua verità evangelica completa, ma soprattutto dalla più pura escatologia biblica. Va subito detto che il racconto è contenuto nel Capitolo XXV del Vangelo secondo Matteo. Prima vi sono ben XXIV Capitoli che sono la chiave ermeneutica ed esegetica di esso. Lo stesso Capitolo XXV contiene due parabole che sono essenza e sostanza del giudizio dell’ultimo giorno. È pessima escatologia ridurre il Vangelo a questo solo racconto, ma è anche diabolica interpretazione spostare l’asse dall’eternità al tempo, togliere la dannazione e servirsi di esso solo per raccomandare che si facciano delle opere di carità in favore dei bisognosi. Non si può leggere questo racconto se non si conosce tutta la verità di Gesù sull’uomo. Gesù è venuto per riportare l’uomo nella volontà del Padre suo e anche per dargli ogni grazia perché viva tutta la volontà del Padre suo. Se la volontà del Padre suo consistesse solo in queste sei opere di misericordia corporali, dovremmo dire che idolatria, superstizione, bestemmia, profanazione del giorno del Signore, disonore dei genitori, omicidio, adulterio, furto, falsa testimonianza, desiderio della donna e della cosa d’altri, verrebbero barattati con un po’ di bene fatto in favore dell’uomo. Si può abortire e coprire l’aborto con un pezzo di pane dato ad un affamato? Si può sostituire la distruzione di una famiglia con un bicchiere d’acqua dato all’assetato? Si possono trasgredire tutti i Comandamenti, tutto il Discorso della Montagna e pensare di essere salvati perché si visita un carcerato? Se questo fosse vero, la Chiesa potrebbe chiudere i battenti, smettere di celebrare i suoi sacramenti, Bene o male un’opera di misericordia tutti la compiono. Quello però che tutti non sanno è questo: l’opera di misericordia va compiuta dalla verità dell’uomo, dalla sua perfetta giustizia, dalla piena obbedienza ad ogni comandamento. Il bene si compie dalla Parola, vivendo la Parola, cresce in una obbedienza sempre più perfetta alla Parola.
Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”. Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”. E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».
Qual è allora il ministero della Chiesa in ordine alle opere di misericordia? Essa, nei suoi ministri sacri, è obbligata prima di tutto a formare il vero uomo in Cristo e nello Spirito Santo. Lo forma donando ad ogni uomo il cuore di Cristo come suo proprio cuore perché ami con esso. Mettendo al posto degli occhi di carne gli occhi dello Spirito Santo, perché veda Cristo in ogni bisognoso e lo serva con il cuore di Cristo. Donando la volontà del Padre, perché l’uomo possa amare dalla volontà di Dio e non dalla propria. Non c’è amore e non ci sono vere opere di misericordia senza obbedienza alla Parola. Chi è nella Parola, chi vive la Parola, può amare secondo Dio.
Madre di Dio, Angeli, Santi, dateci la vera comprensione di ogni Parola di Gesù.