Ecco, noi abbiamo lasciato tutto
Sir 35,1-15; Sal 49; Mc 10,28-31
5 MARZO
L’uomo dai molti beni non ha lasciato tutto, non ha seguito Gesù. Si è esposto al pericolo della non salvezza eterna. Pietro rassicura Gesù. Loro hanno lasciato tutto e lo hanno seguito. Le regole di come tutto si lasci Gesù le ha dettate sia nel Vangelo secondo Matteo che in quello secondo Luca. Tutto è veramente tutto, compresi gli affetti e ogni altra relazione che potrebbe togliere anche un solo minuto alla consegna alla volontà del Padre. Anche Gesù si è tutto messo nella volontà del Padre suo.
Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio». Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio» (Lc 9,57-62).
E andarono da lui la madre e i suoi fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla. Gli fecero sapere: «Tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e desiderano vederti». Ma egli rispose loro: «Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica» (Lc 8,19-21).
Abbandonare tutto non è semplice. Non basta abbandonare le cose. Si deve lasciare ogni pensiero, desiderio del nostro cuore, perché è il Padre nello Spirito Santo che deve prendere il loro posto. Anche questa verità è stata solennemente annunziata da Gesù. Si possono anche lasciare le cose, ma è se stessi che si deve lasciare. San Paolo ci rivela che Gesù si è svuotato di sé, si è annientato. Tutto ha dato al Padre.
Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù: egli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!», a gloria di Dio Padre (Fil 2,5-11).
Le tentazioni per chi ha lasciato tutto per seguire Gesù sono senza numero. A poco a poco, tentazione dopo tentazione, ci si riprende la mente, il cuore, la volontà, il tempo, le decisioni. Ora si tralascia una cosa e ora un’altra. Oggi ci siamo ripresa tutta la falsità, l’immoralità, l’idolatria, la superstizione, tutto quanto appartiene al regno delle tenebre. Molti sono nel regno di Dio ma a servizio del regno delle tenebre. Anche Gesù veniva perennemente tentato a liberarsi dal Padre e a seguire il suo cuore, senza più ascolto dello Spirito Santo. Gesù mai è caduto in una sola tentazione. Il mai è assoluto.
Pietro allora prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi».
In un istante il tutto si può anche lasciare. Ma fin da subito iniziano gli ininterrotti colpi della tentazione. Questa, simile ad un martello pneumatico, inizia a scavare nella mente, nel cuore, nella volontà e a poco a poco riesce ad insinuarsi. Una volta che la crepa è stata prodotta, tutto diviene facile. Con il tempo tutto di noi viene nuovamente conquistato. Siamo di Cristo solo marginalmente. Siamo di noi stessi nei fatti e nella realtà. Come si fa a non riprenderci ciò che abbiamo lasciato? Vi è solo una via perché questo non avvena. Crescere in sapienza e grazia, ravvivando lo Spirito Santo in noi perché possa agire con tutta la sua potenza e sapienza divina. O si cresce o si perisce.
Madre di Dio, Angeli, Santi, non permettete che ci riprendiamo ciò che abbiamo dato.