Novena in onore della B.V. Maria Immacolata – OTTAVO GIORNO

novena immacolata 2016

COLUI CHE NASCERÀ DA TE SARÀ SANTO E CHIAMATO FIGLIO DI DIO

Santo è il nome stesso di Dio. Dio è colui che è il Santo, il Santissimo. Mentre nella Scrittura Antica, Dio sempre invita i figli d’Israele ad essere santi, perché Lui, il Signore, è santo. Del Figlio che nascerà dalla Vergine Maria si afferma la sua santità iniziale: “Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio”. Il Figlio della Vergine Maria è santo fin dalla nascita. Perché colui che nascerà da Lei è il Santo. Secondo questo significato vanno intese le parole dell’Angelo: “Nascerà il Santo, nascerà il Figlio di Dio. Da Lei nascerà il Figlio del Dio Santo”. Possiamo capire quest’altissima verità leggendo il Salmo di Davide.

Al maestro del coro. Salmo. Di Davide. Quando il profeta Natan andò da lui, che era andato con Betsabea. Pietà di me, o Dio, nel tuo amore; nella tua grande misericordia cancella la mia iniquità. Lavami tutto dalla mia colpa, dal mio peccato rendimi puro. Sì, le mie iniquità io le riconosco, il mio peccato mi sta sempre dinanzi. Contro di te, contro te solo ho peccato, quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto: così sei giusto nella tua sentenza, sei retto nel tuo giudizio.

Ecco, nella colpa io sono nato, nel peccato mi ha concepito mia madre. Ma tu gradisci la sincerità nel mio intimo, nel segreto del cuore mi insegni la sapienza. Aspergimi con rami d’issòpo e sarò puro; lavami e sarò più bianco della neve. Fammi sentire gioia e letizia: esulteranno le ossa che hai spezzato. Distogli lo sguardo dai miei peccati, cancella tutte le mie colpe. Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo.

Non scacciarmi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito. Rendimi la gioia della tua salvezza, sostienimi con uno spirito generoso. Insegnerò ai ribelli le tue vie e i peccatori a te ritorneranno. Liberami dal sangue, o Dio, Dio mia salvezza: la mia lingua esalterà la tua giustizia. Signore, apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode. Tu non gradisci il sacrificio; se offro olocausti, tu non li accetti. Uno spirito contrito è sacrificio a Dio; un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi. Nella tua bontà fa’ grazia a Sion, ricostruisci le mura di Gerusalemme. Allora gradirai i sacrifici legittimi, l’olocausto e l’intera oblazione; allora immoleranno vittime sopra il tuo altare (Sal 51 (50), 1-21).

Anche la Lettera agli Ebrei ci rivela la stessa verità. Il Redentore dell’uomo, il suo Salvatore, era necessario che fosse puro, innocente, senza macchia, separato dai peccatori.

Questo era il sommo sacerdote che ci occorreva: santo, innocente, senza macchia, separato dai peccatori ed elevato sopra i cieli. Egli non ha bisogno, come i sommi sacerdoti, di offrire sacrifici ogni giorno, prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo: lo ha fatto una volta per tutte, offrendo se stesso. La Legge infatti costituisce sommi sacerdoti uomini soggetti a debolezza; ma la parola del giuramento, posteriore alla Legge, costituisce sacerdote il Figlio, reso perfetto per sempre (Eb 7,6-28).

Di Sansone è detto solo che sarà un nazireo dinanzi al Signore: “Poiché ecco, tu concepirai e partorirai un figlio, sulla cui testa non passerà rasoio, perché il fanciullo sarà un nazireo consacrato a Dio fin dal seno materno; egli comincerà a liberare Israele dalle mani dei Filistei” (Gdc 13, 5). ma mi ha detto: “Ecco tu concepirai e partorirai un figlio; ora non bere vino né bevanda inebriante e non mangiare nulla d’immondo, perché il fanciullo sarà un nazireo di Dio dal seno materno fino al giorno della sua morte” (Gdc 13, 7).

Del Messia è detto invece: “Perché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Sulle sue spalle è il potere e il suo nome sarà: Consigliere mirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace. Grande sarà il suo potere e la pace non avrà fine sul trono di Davide e sul suo regno, che egli viene a consolidare e rafforzare con il diritto e la giustizia, ora e per sempre. Questo farà lo zelo del Signore degli eserciti (Is 9,5-6). Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e d’intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore. Si compiacerà del timore del Signore. Non giudicherà secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire; ma giudicherà con giustizia i miseri e prenderà decisioni eque per gli umili della terra. Percuoterà il violento con la verga della sua bocca, con il soffio delle sue labbra ucciderà l’empio. La giustizia sarà fascia dei suoi lombi e la fedeltà cintura dei suoi fianchi. Il lupo dimorerà insieme con l’agnello; il leopardo si sdraierà accanto al capretto; il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un piccolo fanciullo li guiderà. La mucca e l’orsa pascoleranno insieme; i loro piccoli si sdraieranno insieme. Il leone si ciberà di paglia, come il bue. Il lattante si trastullerà sulla buca della vipera; il bambino metterà la mano nel covo del serpente velenoso. Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno in tutto il mio santo monte, perché la conoscenza del Signore riempirà la terra come le acque ricoprono il mare. In quel giorno avverrà che la radice di Iesse sarà un vessillo per i popoli. Le nazioni la cercheranno con ansia. La sua dimora sarà gloriosa (Is 11,1-10).

Luca ci attesta che il Bambino nato da Maria non passa dallo stato di peccato allo stato di santità. Rivela che Lui cresceva in età, sapienza e grazia. Lui, il Santo di Dio, santo nella sua umanità, cresceva di santità in santità. Ma Lui è il Santo che nasce. Nasce il Santo che è il Figlio di Dio. Da tutte le altre donne, a iniziare dal primo figlio di Eva, sono nati uomini nel peccato. Nessun uomo nasce santo da donna. Da Maria non solo il figlio che sarà generato in Lei, è generato e nasce santo, sa Lei nasce il Santo e il Figlio di Dio.

Questa è la verità racchiusa nelle parole dell’Angelo. Se Lei è piena di grazia, il Figlio suo è la stessa grazia. Lei è santa, il Figlio è la santità. Se Lei è con Dio e Dio con Lei, il Figlio suo è lo stesso Dio che nasce da Lei. Nasce però nella carne. Lei vedrà carne, solo carne. Con la fede dovrà sempre ricordarsi che il Bambino che porterà nel grembo e che darà alla luce è il Santo di Dio, il Dio Santo, la grazia e la verità venute ad abitare sulla nostra terra in carne umana.

Ora diamo uno sguardo sulla Santità (santo, santi, santificazione, santità, santa, santa) nella Scrittura dell’Antico e del Nuovo e poi è urgente dare una verità certa sull’essenza della santità.

SANTO

Collocherai il velo sotto le fibbie e là, nell’interno oltre il velo, introdurrai l’arca della Testimonianza. Il velo sarà per voi la separazione tra il Santo e il Santo dei santi (Es 26, 33). Porrai il coperchio sull’arca della Testimonianza nel Santo dei santi (Es 26, 34). Così Aronne porterà i nomi degli Israeliti sul pettorale del giudizio, sopra il suo cuore, quando entrerà nel Santo, come memoriale davanti al Signore per sempre (s 28, 29). Esso rivestirà Aronne nelle funzioni sacerdotali e se ne sentirà il suono quando egli entrerà nel Santo alla presenza del Signore e quando ne uscirà; così non morirà (Es 28, 35). Poi prenderai l’ariete dell’investitura e ne cuocerai le carni in luogo santo (Es 29, 31).

Per sette giorni farai il sacrificio espiatorio per l’altare e lo consacrerai. Diverrà allora una cosa santissima e quanto toccherà l’altare sarà santo (Es 29, 37). Consacrerai queste cose, le quali diventeranno santissime: quanto le toccherà sarà santo (Es 30, 29). Osserverete dunque il sabato, perché lo dovete ritenere santo. Chi lo profanerà sarà messo a morte; chiunque in quel giorno farà qualche lavoro, sarà eliminato dal suo popolo (Es 31, 14). Per sei giorni si lavorerà, ma il settimo sarà per voi un giorno santo, un giorno di riposo assoluto, sacro al Signore. Chiunque in quel giorno farà qualche lavoro sarà messo a morte (Es 35, 2).

Aronne e i suoi figli mangeranno quel che rimarrà dell’oblazione; lo si mangerà senza lievito, in luogo santo, nel recinto della tenda del convegno (Lv 6, 9). La mangerà il sacerdote che l’offrirà per il peccato; dovrà mangiarla in luogo santo, nel recinto della tenda del convegno (Lv 6, 19). Qualunque cosa ne toccherà le carni sarà sacra; se parte del suo sangue schizza sopra una veste, il posto dove sarà schizzato il sangue lo laverai in luogo santo (Lv 6, 20). Ogni maschio di famiglia sacerdotale ne potrà mangiare; lo si mangerà in luogo santo; è cosa santissima (Lv 7, 6). Allora Mosè disse ad Aronne: “Di questo il Signore ha parlato quando ha detto: A chi si avvicina a me mi mostrerò santo e davanti a tutto il popolo sarò onorato”. Aronne tacque (Lv 10, 3). Questo perché possiate distinguere ciò che è santo da ciò che è profano e ciò che è immondo da ciò che è mondo (Lv 10, 10).

Dovete mangiarlo in luogo santo, perché è la parte che spetta a te e ai tuoi figli, tra i sacrifici consumati dal fuoco in onore del Signore: così mi è stato ordinato (Lv 10, 13). Perché non avete mangiato la vittima espiatrice nel luogo santo, trattandosi di cosa sacrosanta? Il Signore ve l’ha data, perché porti l’iniquità della comunità, perché su di essa compiate l’espiazione davanti al Signore (Lv 10, 17). Poiché io sono il Signore, il Dio vostro. Santificatevi dunque e siate santi, perché io sono santo; non contaminate le vostre persone con alcuno di questi animali che strisciano per terra (Lv 11, 44). Poiché io sono il Signore, che vi ho fatti uscire dal paese d’Egitto, per essere il vostro Dio; siate dunque santi, perché io sono santo (Lv 11, 45). Laverà la sua persona nell’acqua in luogo santo, indosserà le sue vesti e uscirà ad offrire il suo olocausto e l’olocausto del popolo e a compiere il rito espiatorio per sé e per il popolo (Lv 16, 24).

Parla a tutta la comunità degli Israeliti e ordina loro: Siate santi, perché io, il Signore, Dio vostro, sono santo (Lv 19, 2). Anch’io volgerò la faccia contro quell’uomo e lo eliminerò dal suo popolo, perché ha dato qualcuno dei suoi figli a Moloch con l’intenzione di contaminare il mio santuario e profanare il mio santo nome (Lv 20, 3). Sarete santi per me, poiché io, il Signore, sono santo e vi ho separati dagli altri popoli, perché siate miei (Lv 20, 26). Tu considererai dunque il sacerdote come santo, perché egli offre il pane del tuo Dio: sarà per te santo, perché io, il Signore, che vi santifico, sono santo (Lv 21, 8). Ordina ad Aronne e ai suoi figli che si astengano dalle cose sante a me consacrate dagli Israeliti e non profanino il mio santo nome. Io sono il Signore (Lv 22, 2). Non profanerete il mio santo nome, perché io mi manifesti santo in mezzo agli Israeliti. Io sono il Signore che vi santifico (Lv 22, 32).

I pani saranno riservati ad Aronne e ai suoi figli: essi li mangeranno in luogo santo; perché saranno per loro cosa santissima tra i sacrifici in onore del Signore. E’ una legge perenne” (Lv 24, 9). Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nel paese per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia (Lv 25, 10). Per tutto il tempo del suo voto di nazireato il rasoio non passerà sul suo capo; finché non siano compiuti i giorni per i quali si è consacrato al Signore, sarà santo; si lascerà crescere la capigliatura (Nm 6, 5). Poi disse a Core e a tutta la gente che era con lui: “Domani mattina il Signore farà conoscere chi è suo e chi è santo e se lo farà avvicinare: farà avvicinare a sé colui che egli avrà scelto (Nm 16, 5).

Domani vi metterete il fuoco e porrete profumo aromatico davanti al Signore; colui che il Signore avrà scelto sarà santo. Basta, figli di Levi!” (Nm 16, 7). Ma il Signore disse a Mosè e ad Aronne: “Poiché non avete avuto fiducia in me per dar gloria al mio santo nome agli occhi degli Israeliti, voi non introdurrete questa comunità nel paese che io le dò” (Nm 20, 12). Queste sono le acque di Mèriba, dove gli Israeliti contesero con il Signore e dove Egli si dimostrò santo in mezzo a loro (Nm 20, 13). La comunità libererà l’omicida dalle mani del vendicatore del sangue e lo farà tornare alla città di asilo dove era fuggito. Lì dovrà abitare fino alla morte del sommo sacerdote che fu unto con l’olio santo (Nm 35, 25).

Perché il Signore tuo Dio passa in mezzo al tuo accampamento per salvarti e per mettere i nemici in tuo potere; l’accampamento deve essere dunque santo, perché Egli non veda in mezzo a te qualche indecenza e ti abbandoni (Dt 23, 15). Rispose il capo dell’esercito del Signore a Giosuè: “Togliti i sandali dai tuoi piedi, perché il luogo sul quale tu stai è santo”. Giosuè così fece (Gs 5, 15). Giosuè disse al popolo: “Voi non potrete servire il Signore, perché è un Dio santo, è un Dio geloso; Egli non perdonerà le vostre trasgressioni e i vostri peccati (Gs 24, 19). Non c’è santo come il Signore, non c’è rocca come il nostro Dio (1Sam 2, 2). Gli uomini di Bet-Semes allora esclamarono: “Chi mai potrà stare alla presenza del Signore, questo Dio così santo? La manderemo via da noi; ma da chi?” (1Sam 6, 20). Separò uno spazio di venti cubiti, a partire dal fondo del tempio, con un assito di tavole di cedro che dal pavimento giungeva al soffitto, e la cella che ne risultò all’interno divenne il santuario, il Santo dei santi (1Re 6, 16). Le coppe, i coltelli, gli aspersori, i mortai e i bracieri d’oro purissimo, i cardini per le porte del tempio interno, cioè per il Santo dei santi, e i battenti d’oro per la navata (1Re 7, 50).

I sacerdoti introdussero l’arca dell’alleanza del Signore al suo posto nella cella del tempio, cioè nel Santo dei santi, sotto le ali dei cherubini (1Re 8, 6). Le stanghe erano più lunghe, per questo le loro punte si vedevano dal Santo di fronte alla cella, ma non si vedevano di fuori; tali cose ci sono fino ad oggi (1Re 8, 8). Essa disse al marito: “Io so che è un uomo di Dio, un santo, colui che passa sempre da noi (2Re 4, 9). Chi hai insultato e schernito? Contro chi hai alzato la voce e hai elevato, superbo, i tuoi occhi? Contro il Santo di Israele! (2Re 19, 22).

Aronne e i suoi figli presentavano le offerte sull’altare dell’olocausto e sull’altare dell’incenso, curavano tutto il servizio nel Santo dei santi e compivano il sacrificio espiatorio per Israele secondo quanto aveva comandato Mosè, servo di Dio (1Cr 6, 34). Gloriatevi sul suo santo nome; gioisca il cuore di quanti ricercano il Signore (1Cr 16, 10). Dite: “Salvaci, Dio della nostra salvezza; raccoglici, liberaci dalle genti sì che possiamo celebrare il tuo santo nome, gloriarci della tua lode (1Cr 16, 35). Signore nostro Dio, quanto noi abbiamo preparato per costruire una casa al tuo santo nome proviene da te, è tutto tuo (1Cr 29, 16). Costruì la cella del Santo dei santi, lunga, nel senso della larghezza della navata, venti cubiti e larga venti cubiti. La rivestì di oro fino, impiegandone seicento talenti (2Cr 3, 8).

Nella cella del Santo dei santi eresse due cherubini, lavoro di scultura e li rivestì d’oro (2Cr 3, 10). I coltelli, gli aspersori, le coppe e i bracieri d’oro fino. Quanto alle porte del tempio, i battenti interni verso il Santo dei santi e i battenti della navata del tempio erano d’oro (2Cr 4, 22). I sacerdoti introdussero l’arca dell’alleanza del Signore al suo posto nella cella del tempio, nel Santo dei santi, sotto le ali dei cherubini (2Cr 5, 7). Ora avvenne che, usciti i sacerdoti dal Santo – tutti i sacerdoti presenti infatti si erano santificati senza badare alle classi – (2Cr 5, 11). Ora, da poco, il nostro Dio ci ha fatto una grazia: ha liberato un resto di noi, dandoci un asilo nel suo luogo santo, e così il nostro Dio ha fatto brillare i nostri occhi e ci ha dato un po’ di sollievo nella nostra schiavitù (Esd 9, 8). I leviti calmavano tutto il popolo dicendo: “Tacete, perché questo giorno è santo; non vi rattristate!” (Ne 8, 11).

hai fatto loro conoscere il tuo santo sabato e hai dato loro comandi, decreti e una legge per mezzo di Mosè tuo servo (Ne 9, 14). Come luce splendida brillerai sino ai confini della terra; nazioni numerose verranno a te da lontano; gli abitanti di tutti i confini della terra verranno verso la dimora del tuo santo nome, portando in mano i doni per il re del cielo. Generazioni e generazioni esprimeranno in te l’esultanza e il nome della città eletta durerà nei secoli (Tb 13, 13). Le porte di Gerusalemme risuoneranno di canti di esultanza, e in tutte le sue case canteranno: “Alleluia! Benedetto il Dio d’Israele e benedetti coloro che benedicono il suo santo nome per sempre e nei secoli!” (Tb 13, 18). Versarono sangue innocente intorno al santuario e profanarono il luogo santo (1Mac 1, 37). Sia dunque vostra cura preparare una copia della presente e rimetterla a Giònata perché sia esposta sul monte santo in luogo visibile” (1Mac 11, 37). Concedi al tuo popolo di radicarsi nel tuo luogo santo, come ha detto Mosè (2Mac 1, 29).

Come ha promesso mediante la legge, noi poniamo in Dio speranza che egli ci usi presto misericordia e voglia presto radunarci, da ogni regione posta sotto il cielo, nel luogo santo; egli infatti ci ha liberati da grandi mali e ha purificato il luogo santo” (2Mac 2, 18). Gli stessi re avevano preso ad onorare il luogo santo e a glorificare il tempio con doni insigni (2Mac 3, 2). Anche dalle case uscivano per accorrere in folla a una pubblica supplica, perché il luogo santo stava per essere violato (2Mac 3, 18). Gli altri benedicevano il Signore che aveva glorificato il suo luogo santo; il tempio, che poco prima era pieno di trepidazione e confusione, dopo che il Signore onnipotente aveva manifestato il suo intervento, si riempì di gioia e letizia (2Mac 3, 30). Non sazio di questo, Antioco osò entrare nel tempio più santo di tutta la terra, avendo a guida quel Menelao che si era fatto traditore delle leggi e della patria (2Mac 5, 15).

Tenendo davanti agli occhi le violenze da essi empiamente perpetrate contro il luogo santo e lo strazio della città messa a ludibrio e ancora la soppressione dell’ordinamento politico degli antenati (2Mac 8, 17). Quando Giuda seppe queste cose, ordinò al popolo di pregare il Signore giorno e notte, perché, come altre volte, così anche ora aiutasse coloro che erano in pericolo di essere privati della legge, della patria e del tempio sant0 (2Mac 13, 10). Questi, accortosi di essere stato giocato abilmente da quell’uomo, salito al massimo e santo tempio, mentre i sacerdoti stavano compiendo i sacrifici prescritti, ordinò che gli fosse consegnato quell’uomo (2Mac 14, 31). E ora tu, Santo e Signore di ogni santità, custodisci questa tua casa, appena purificata, per sempre libera da contaminazioni” (2Mac 14, 36). Siano atterriti dalla potenza del tuo braccio coloro che bestemmiando sono venuti qui contro il tuo santo tempio”. Con queste parole egli terminò (2Mac 15, 24). Ciò sarebbe per me un qualche conforto e gioirei, pur nell’angoscia senza pietà, per non aver rinnegato i decreti del Santo (Gb 6, 10).

Io l’ho costituito mio sovrano sul Sion mio santo monte” (Sal 2, 6). Al Signore innalzo la mia voce e mi risponde dal suo monte santo (Sal 3, 5). Ma io per la tua grande misericordia entrerò nella tua casa; mi prostrerò con timore nel tuo santo tempio (Sal 5, 8). Ma il Signore nel tempio santo, il Signore ha il trono nei cieli. I suoi occhi sono aperti sul mondo, le sue pupille scrutano ogni uomo (Sal 10, 4). Salmo. Di Davide. Signore, chi abiterà nella tua tenda? Chi dimorerà sul tuo santo monte? (Sal 14, 1). Perché non abbandonerai la mia vita nel sepolcro, né lascerai che il tuo santo veda la corruzione (Sal 15, 10). Ora so che il Signore salva il suo consacrato; gli ha risposto dal suo cielo santo con la forza vittoriosa della sua destra (Sal 19, 7).

Chi salirà il monte del Signore, chi starà nel suo luogo santo? (Sal 23, 3). Ascolta la voce della mia supplica, quando ti grido aiuto, quando alzo le mie mani verso il tuo santo tempio (Sal 27, 2). Cantate inni al Signore, o suoi fedeli, rendete grazie al suo santo nome (Sal 29, 5). In lui gioisce il nostro cuore e confidiamo nel suo santo nome (Sal 32, 21). Manda la tua verità e la tua luce; siano esse a guidarmi, mi portino al tuo monte santo e alle tue dimore (Sal 42, 3). Dio regna sui popoli, Dio siede sul suo trono santo (Sal 46, 9). Il suo monte santo, altura stupenda, è la gioia di tutta la terra. Il monte Sion, dimora divina, è la città del grande Sovrano (Sal 47, 3). Non respingermi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito (Sal 50, 13). Allora ti renderò grazie sull’arpa, per la tua fedeltà, o mio Dio; ti canterò sulla cetra, o santo d’Israele (Sal 70, 22). Sempre di nuovo tentavano Dio, esasperavano il Santo di Israele (Sal 77, 41). Li fece salire al suo luogo santo, al monte conquistato dalla sua destra (Sal 77, 54). Salmo. Di Asaf. O Dio, nella tua eredità sono entrate le nazioni, hanno profanato il tuo santo tempio, hanno ridotto in macerie Gerusalemme (Sal 78, 1).

Beato chi trova in te la sua forza e decide nel suo cuore il santo viaggio (Sal 83, 6). Perché del Signore è il nostro scudo, il nostro re, del Santo d’Israele (Sal 88, 19). Ho trovato Davide, mio servo, con il mio santo olio l’ho consacrato (Sal 88, 21). Rallegratevi, giusti, nel Signore, rendete grazie al suo santo nome (Sal 96, 12). Salmo. Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto prodigi. Gli ha dato vittoria la sua destra e il suo braccio santo (Sal 97, 1). Lodino il tuo nome grande e terribile, perché è santo (Sal 98, 3). Esaltate il Signore nostro Dio, prostratevi allo sgabello dei suoi piedi, perché è santo (Sal 98, 5).

Esaltate il Signore nostro Dio, prostratevi davanti al suo monte santo, perché santo è il Signore, nostro Dio (Sal 98, 9). Di Davide. Benedici il Signore, anima mia, quanto è in me benedica il suo santo nome (Sal 102, 1). Gloriatevi del suo santo nome: gioisca il cuore di chi cerca il Signore (Sal 104, 3). Salvaci, Signore Dio nostro, e raccoglici di mezzo ai popoli, perché proclamiamo il tuo santo nome e ci gloriamo della tua lode (Sal 105, 47). Mi prostro verso il tuo tempio santo. Rendo grazie al tuo nome per la tua fedeltà e la tua misericordia: hai reso la tua promessa più grande di ogni fama (Sal 137, 2). Giusto è il Signore in tutte le sue vie, santo in tutte le sue opere (Sal 144, 17). Canti la mia bocca la lode del Signore e ogni vivente benedica il suo nome santo, in eterno e sempre (Sal 144, 21).

Fondamento della sapienza è il timore di Dio, la scienza del Santo è intelligenza (Pr 9, 10). Non ho imparato la sapienza e ignoro la scienza del Santo (Pr 30, 3). Frattanto ho visto empi venir condotti alla sepoltura; invece, partirsene dal luogo santo ed essere dimenticati nella città coloro che avevano operato rettamente. Anche questo è vanità (Qo 8, 10). Il santo spirito che ammaestra rifugge dalla finzione, se ne sta lontano dai discorsi insensati, è cacciato al sopraggiungere dell’ingiustizia (Sap 1, 5). In essa c’è uno spirito intelligente, santo, unico, molteplice, sottile, mobile, penetrante, senza macchia, terso, inoffensivo, amante del bene, acuto (Sap 7, 22). Mi hai detto di costruirti un tempio sul tuo santo monte, un altare nella città della tua dimora, un’imitazione della tenda santa che ti eri preparata fin da principio (Sap 9, 8).

Chi ha conosciuto il tuo pensiero, se tu non gli hai concesso la sapienza e non gli hai inviato il tuo santo spirito dall’alto? (Sap 9, 17). Essa liberò un popolo santo e una stirpe senza macchia da una nazione di oppressori (Sap 10, 15). Per questo i giusti spogliarono gli empi e celebrarono, Signore, il tuo nome santo e lodarono concordi la tua mano protettrice (Sap 10, 20). Essa fece riuscire le loro imprese per mezzo di un santo profeta (Sap 11, 1). Gli iniqui credendo di dominare il popolo santo, incatenati nelle tenebre e prigionieri di una lunga notte, chiusi nelle case, giacevano esclusi dalla provvidenza eterna (Sap 17, 2). Coloro che la venerano rendono culto al Santo, e il Signore ama coloro che la amano (Sir 4, 14). Loderanno il suo santo nome per narrare la grandezza delle sue opere (Sir 17, 8). Non abituare la bocca al giuramento, non abituarti a nominare il nome del Santo (Sir 23, 9).

Lampada che arde sul candelabro santo, così la bellezza del volto su giusta statura (Sir 26, 17). Come ai loro occhi ti sei mostrato santo in mezzo a noi, così ai nostri occhi móstrati grande fra di loro (Sir 36, 3). Si comportano secondo gli ordini del Santo, non si stancano al loro posto di sentinelle (Sir 43, 10). Egli innalzò Aronne, santo come lui, suo fratello, della tribù di Levi (Sir 45, 6). Mosè lo consacrò e l’unse con l’olio santo. Costituì un’alleanza perenne per lui e per i suoi discendenti, finché dura il cielo: quella di presiedere al culto ed esercitare il sacerdozio e benedire il popolo nel nome del Signore (Sir 45, 15). In ogni sua opera glorificò il Santo altissimo con parole di lode; cantò inni a lui con tutto il cuore e amò colui che l’aveva creato (Sir 47, 8). Conferì splendore alle feste, abbellì le solennità fino alla perfezione, facendo lodare il nome santo di Dio ed echeggiare fin dal mattino il santuario (Sir 47, 10).

Invocarono il Signore misericordioso, stendendo le mani verso di lui. Il Santo li ascoltò subito dal cielo e li liberò per mezzo di Isaia (Sir 48, 20). Così anche Giosuè figlio di Iozedèk; essi nei loro giorni riedificarono il tempio ed elevarono al Signore un tempio santo, destinato a una gloria eterna (Sir 49, 12). Quando indossava i paramenti solenni, quando si rivestiva con gli ornamenti più belli, salendo i gradini del santo altare dei sacrifici, riempiva di gloria l’intero santuario (Sir 50, 11). Guai, gente peccatrice, popolo carico di iniquità! Razza di scellerati, figli corrotti! Hanno abbandonato il Signore, hanno disprezzato il Santo di Israele, si sono voltati indietro (Is 1, 4). Chi sarà rimasto in Sion e chi sarà superstite in Gerusalemme sarà chiamato santo, cioè quanti saranno iscritti per restare in vita in Gerusalemme (Is 4, 3). Sarà esaltato il Signore degli eserciti nel giudizio e il Dio santo si mostrerà santo nella giustizia (Is 5, 16). Che dicono: “Faccia presto, acceleri pure l’opera sua, perché la vediamo; si facciano più vicini e si compiano i progetti del Santo di Israele, perché li conosciamo” (Is 5, 19). Perciò, come una lingua di fuoco divora la stoppia e una fiamma consuma la paglia, così le loro radici diventeranno un marciume e la loro fioritura volerà via come polvere, perché hanno rigettato la legge del Signore degli eserciti, hanno disprezzato la parola del Santo di Israele (Is 5, 24). Proclamavano l’uno all’altro: “Santo, santo, santo è il Signore degli eserciti. Tutta la terra è piena della sua gloria” (Is 6, 3). Il Signore degli eserciti, lui solo ritenete santo. Egli sia l’oggetto del vostro timore, della vostra paura (Is 8, 13). In quel giorno il resto di Israele e i superstiti della casa di Giacobbe non si appoggeranno più su chi li ha percossi, ma si appoggeranno sul Signore, sul Santo di Israele, con lealtà (Is 10, 20). Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno in tutto il mio santo monte, perché la saggezza del Signore riempirà il paese come le acque ricoprono il mare (Is 11, 9).

Gridate giulivi ed esultate, abitanti di Sion, perché grande in mezzo a voi è il Santo di Israele” (Is 12, 6). In quel giorno si volgerà l’uomo al suo creatore e i suoi occhi guarderanno al Santo di Israele (Is 17, 7). In quel giorno suonerà la grande tromba, verranno gli sperduti nel paese di Assiria e i dispersi nel paese di Egitto. Essi si prostreranno al Signore sul monte santo, in Gerusalemme (Is 27, 13). Gli umili si rallegreranno di nuovo nel Signore, i più poveri gioiranno nel Santo di Israele (Is 29, 19). Poiché vedendo il lavoro delle mie mani tra di loro, santificheranno il mio nome, santificheranno il Santo di Giacobbe e temeranno il Dio di Israele (Is 29, 23). Scostatevi dalla retta via, uscite dal sentiero, toglieteci dalla vista il Santo di Israele” (Is 30, 11). Pertanto dice il Santo di Israele: “Poiché voi rigettate questo avvertimento e confidate nella perversità e nella perfidia, ponendole a vostro sostegno (Is 30, 12).

Poiché dice il Signore Dio, il Santo di Israele: “Nella conversione e nella calma sta la vostra salvezza, nell’abbandono confidente sta la vostra forza”. Ma voi non avete voluto (Is 30, 15). Guai a quanti scendono in Egitto per cercar aiuto, e pongono la speranza nei cavalli, confidano nei carri perché numerosi e sulla cavalleria perché molto potente, senza guardare al Santo di Israele e senza cercare il Signore (Is 31, 1). Chi hai insultato e schernito? Contro chi hai alzato la voce e hai elevato, superbo, gli occhi tuoi? Contro il Santo di Israele! (Is 37, 23). “A chi potreste paragonarmi quasi che io gli sia pari?” dice il Santo (Is 40, 25). Non temere, vermiciattolo di Giacobbe, larva di Israele; io vengo in tuo aiuto – oracolo del Signore- tuo redentore è il Santo di Israele (Is 41, 14). Li vaglierai e il vento li porterà via, il turbine li disperderà. Tu, invece, gioirai nel Signore, ti vanterai del Santo di Israele (Is 41, 16).

Perché vedano e sappiano, considerino e comprendano a un tempo che questo ha fatto la mano del Signore, lo ha creato il Santo di Israele (Is 41, 20). Poiché io sono il Signore tuo Dio, il Santo di Israele, il tuo salvatore. Io do l’Egitto come prezzo per il tuo riscatto, l’Etiopia e Seba al tuo posto (Is 43, 3). Così dice il Signore vostro redentore, il Santo di Israele: “Per amor vostro l’ho mandato contro Babilonia e farò scendere tutte le loro spranghe, e quanto ai Caldei muterò i loro clamori in lutto (Is 43, 14). Io sono il Signore, il vostro Santo, il creatore di Israele, il vostro re” (Is 43, 15). Dice il Signore, il Santo di Israele, che lo ha plasmato: “Volete interrogarmi sul futuro dei miei figli e darmi ordini sul lavoro delle mie mani? (Is 45, 11).

Dice il nostro redentore che si chiama Signore degli eserciti, il Santo di Israele (Is 47, 4). Dice il Signore tuo redentore, il Santo di Israele: “Io sono il Signore tuo Dio che ti insegno per il tuo bene, che ti guido per la strada su cui devi andare (Is 48, 17). Dice il Signore, il redentore di Israele, il suo Santo, a colui la cui vita è disprezzata, al reietto delle nazioni, al servo dei potenti: “I re vedranno e si alzeranno in piedi, i principi vedranno e si prostreranno, a causa del Signore che è fedele, a causa del Santo di Israele che ti ha scelto” (Is 49, 7). Il Signore ha snudato il suo santo braccio davanti a tutti i popoli; tutti i confini della terra vedranno la salvezza del nostro Dio (Is 52, 10). Poiché tuo sposo è il tuo creatore, Signore degli eserciti è il suo nome; tuo redentore è il Santo di Israele, è chiamato Dio di tutta la terra (Is 54, 5).

Ecco tu chiamerai gente che non conoscevi; accorreranno a te popoli che non ti conoscevano a causa del Signore, tuo Dio, del Santo di Israele, perché egli ti ha onorato (Is 55, 5). Li condurrò sul mio monte santo e li colmerò di gioia nella mia casa di preghiera. I loro olocausti e i loro sacrifici saliranno graditi sul mio altare, perché il mio tempio si chiamerà casa di preghiera per tutti i popoli” (Is 56, 7). Alle tue grida ti salvino i tuoi guadagni. Tutti se li porterà via il vento, un soffio se li prenderà. Chi invece confida in me possederà la terra, erediterà il mio santo monte (Is 57, 13). Poiché così parla l’Alto e l’Eccelso, che ha una sede eterna e il cui nome è santo: In un luogo eccelso e santo io dimoro, ma sono anche con gli oppressi e gli umiliati, per ravvivare lo spirito degli umili e rianimare il cuore degli oppressi (Is 57, 15). Sono navi che si radunano per me, le navi di Tarsis in prima fila, per portare i tuoi figli da lontano, con argento e oro, per il nome del Signore tuo Dio, per il Santo di Israele che ti onora (Is 60, 9).

Verranno a te in atteggiamento umile i figli dei tuoi oppressori; ti si getteranno proni alle piante dei piedi quanti ti disprezzavano. Ti chiameranno Città del Signore, Sion del Santo di Israele (Is 60, 14). Li chiameranno popolo santo, redenti del Signore. E tu sarai chiamata Ricercata, Città non abbandonata” (Is 62, 12). Ma essi si ribellarono e contristarono il suo santo spirito. Egli perciò divenne loro nemico e mosse loro guerra (Is 63, 10). Allora si ricordarono dei giorni antichi, di Mosè suo servo. Dov’è colui che fece uscire dall’acqua del Nilo il pastore del suo gregge? Dov’è colui che gli pose nell’intimo il suo santo spirito (Is 63, 11). Perché gli empi hanno calpestato il tuo santuario, i nostri avversari hanno profanato il tuo luogo santo? (Is 63, 18). Il nostro tempio, santo e magnifico, dove i nostri padri ti hanno lodato, è divenuto preda del fuoco; tutte le nostre cose preziose sono distrutte (Is 64, 10).

Ma voi, che avete abbandonato il Signore, dimentichi del mio santo monte, che preparate una tavola per Gad e riempite per Meni la coppa di vino (Is 65, 11). Il lupo e l’agnello pascoleranno insieme, il leone mangerà la paglia come un bue, ma il serpente mangerà la polvere, non faranno né male né danno in tutto il mio santo monte”. Dice il Signore (Is 65, 25). Ricondurranno tutti i vostri fratelli da tutti i popoli come offerta al Signore, su cavalli, su carri, su portantine, su muli, su dromedari al mio santo monte di Gerusalemme, dice il Signore, come i figli di Israele portano l’offerta su vasi puri nel tempio del Signore (Is 66, 20).

Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: “Si dirà ancora questa parola nel paese di Giuda e nelle sue città, quando avrò cambiato la loro sorte: Il Signore ti benedica, o dimora di giustizia, monte santo (Ger 31, 23). Convocate contro Babilonia gli arcieri, quanti tendono l’arco. Accampatevi intorno ad essa in modo che nessuno scampi. Ripagatela secondo le sue opere, fate a lei quanto ha fatto agli altri, perché è stata arrogante con il Signore, con il Santo di Israele (Ger 50, 29). Perché la loro terra è piena di delitti davanti al Santo di Israele (Ger 51, 5). Io, infatti, spero dall’Eterno la vostra salvezza. Una grande gioia mi viene dal Santo, per la misericordia che presto vi giungerà dall’Eterno vostro salvatore (Bar 4, 22).

Ecco, ritornano i figli che hai visti partire, ritornano insieme riuniti dall’oriente all’occidente, alla parola del Santo, esultanti per la gloria di Dio (Bar 4, 37). Sorgi, o Gerusalemme, e sta’ in piedi sull’altura e guarda verso oriente; vedi i tuoi figli riuniti da occidente ad oriente, alla parola del Santo, esultanti per il ricordo di Dio (Bar 5, 5). A voi, uomini d’Israele, così dice il Signore Dio: Andate, servite pure ognuno i vostri idoli, ma infine mi ascolterete e il mio santo nome non profanerete più con le vostre offerte, con i vostri idoli (Ez 20, 39). Poiché sul mio monte santo, sull’alto monte d’Israele – oracolo del Signore Dio – mi servirà tutta la casa d’Israele, tutta riunita in quel paese; là mi saranno graditi e là richiederò le vostre offerte, le primizie dei vostri doni in qualunque forma me li consacrerete (Ez 20, 40). Io vi accetterò come soave profumo, quando vi avrò liberati dai popoli e vi avrò radunati dai paesi nei quali foste dispersi: mi mostrerò santo in voi agli occhi delle genti (Ez 20, 41). Eri come un cherubino ad ali spiegate a difesa; io ti posi sul monte santo di Dio e camminavi in mezzo a pietre di fuoco (Ez 28, 14). Giunsero fra le nazioni dove erano spinti e disonorarono il mio nome santo, perché di loro si diceva: Costoro sono il popolo del Signore e tuttavia sono stati scacciati dal suo paese (Ez 36, 20). Ma io ho avuto riguardo del mio nome santo, che gli Israeliti avevano disonorato fra le genti presso le quali sono andati (Ez 36, 21). Annunzia alla casa d’Israele: Così dice il Signore Dio: Io agisco non per riguardo a voi, gente d’Israele, ma per amore del mio nome santo, che voi avete disonorato fra le genti presso le quali siete andati (Ez 36, 22).

Farò conoscere il mio nome santo in mezzo al mio popolo Israele, e non permetterò che il mio santo nome sia profanato; le genti sapranno che io sono il Signore, santo in Israele (Ez 39, 7). Perciò così dice il Signore Dio: Ora io ristabilirò la sorte di Giacobbe, avrò compassione di tutta la casa d’Israele e sarò geloso del mio santo nome (Ez 39, 25). Ne misurò ancora la lunghezza, venti cubiti e la larghezza, davanti al santuario, venti cubiti, poi mi disse: “Questo è il Santo dei santi” (Ez 41, 4). Gli stipiti del santuario erano quadrangolari. Davanti al Santo dei santi c’era come (Ez 41, 21). Il santuario e il Santo dei santi avevano due porte ciascuno (Ez 41, 23).

Egli mi disse: “Le stanze a settentrione e quelle a mezzogiorno, di fronte allo spazio libero, sono le stanze sacre, dove i sacerdoti che si accostano al Signore mangeranno le cose santissime: ivi riporranno le cose santissime, le oblazioni e le vittime di espiazione e di riparazione, perché santo è questo luogo (Ez 42, 13). Quando i sacerdoti vi saranno entrati, non usciranno dal luogo santo verso l’atrio esterno, ma deporranno là le loro vesti con le quali hanno prestato servizio, perché esse sono sante: indosseranno altre vesti e così si avvicineranno al luogo destinato al popolo” (Ez 42, 14). E mi diceva: “Figlio dell’uomo, questo è il luogo del mio trono e il luogo dove posano i miei piedi, dove io abiterò in mezzo agli Israeliti, per sempre. E la casa d’Israele, il popolo e i suoi re, non profaneranno più il mio santo nome con le loro prostituzioni e con i cadaveri dei loro re e con le loro stele (Ez 43, 7).

Collocando la loro soglia accanto alla mia soglia e i loro stipiti accanto ai miei stipiti, così che fra me e loro vi era solo il muro, hanno profanato il mio santo nome con tutti gli abomini che hanno commessi, perciò li ho distrutti con ira (Ez 43, 8). Indicheranno al mio popolo ciò che è santo e ciò che è profano e gli insegneranno ciò che è mondo e ciò che è immondo (Ez 44, 23). E quando egli rientrerà nel luogo santo, nell’atrio interno per servire nel santuario, offrirà il suo sacrificio espiatorio. Parola del Signore Dio (Ez 44, 27). In quella superficie misurerai un tratto di venticinquemila cubiti di lunghezza per diecimila di larghezza, dove sarà il santuario, il Santo dei santi (Ez 45, 3). Non ritirare da noi la tua misericordia, per amore di Abramo tuo amico, di Isacco tuo servo, d’Israele tuo santo (Dn 3, 35).

“Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri, degno di lode e di gloria nei secoli. Benedetto il tuo nome glorioso e santo, degno di lode e di gloria nei secoli (Dn 3, 52). Benedetto sei tu nel tuo tempio santo glorioso, degno di lode e di gloria nei secoli (Dn 3, 53). Mentre nel mio letto stavo osservando le visioni che mi passavano per la mente, ecco un vigilante, un santo, scese dal cielo (Dn 4, 10). Che il re abbia visto un vigilante, un santo che scendeva dal cielo e diceva: Tagliate l’albero, spezzatelo, però lasciate nella terra il ceppo delle sue radici legato con catene di ferro e di bronzo fra l’erba della campagna e sia bagnato dalla rugiada del cielo e abbia sorte comune con le bestie della terra, finché sette tempi siano passati su di lui (Dn 4, 20).

Udii un santo parlare e un altro santo dire a quello che parlava: “Fino a quando durerà questa visione: il sacrificio quotidiano abolito, la desolazione dell’iniquità, il santuario e la milizia calpestati?” (Dn 8, 13). Signore, secondo la tua misericordia, si plachi la tua ira e il tuo sdegno verso Gerusalemme, tua città, verso il tuo monte santo, poiché per i nostri peccati e per l’iniquità dei nostri padri Gerusalemme e il tuo popolo sono oggetto di vituperio presso quanti ci stanno intorno (Dn 9, 16). Mentre io stavo ancora parlando e pregavo e confessavo il mio peccato e quello del mio popolo Israele e presentavo la supplica al Signore Dio mio per il monte santo del mio Dio (Dn 9, 20). Settanta settimane sono fissate per il tuo popolo e per la tua santa città per mettere fine all’empietà, mettere i sigilli ai peccati, espiare l’iniquità, portare una giustizia eterna, suggellare visione e profezia e ungere il Santo dei santi (Dn 9, 24).

Pianterà le tende del suo palazzo fra il mare e il bel monte santo: poi giungerà alla fine e nessuno verrà in suo aiuto (Dn 11, 45). Udii l’uomo vestito di lino, che era sulle acque del fiume, il quale, alzate la destra e la sinistra al cielo, giurò per colui che vive in eterno che tutte queste cose si sarebbero compiute fra un tempo, tempi e la metà di un tempo, quando sarebbe finito colui che dissipa le forze del popolo santo (Dn 12, 7). Mentre Susanna era condotta a morte, il Signore suscitò il santo spirito di un giovanetto, chiamato Daniele (Dn 13, 45). Non darò sfogo all’ardore della mia ira, non tornerò a distruggere Efraim, perché sono Dio e non uomo; sono il Santo in mezzo a te e non verrò nella mia ira (Os 11, 9).

Efraim mi raggira con menzogne e la casa d’Israele con frode. Giuda è ribelle a Dio al Santo fedele (Os 12, 1). Suonate la tromba in Sion e date l’allarme sul mio santo monte! Tremino tutti gli abitanti della regione perché viene il giorno del Signore, perché è vicino (Gl 2, 1). Voi saprete che io sono il Signore vostro Dio che abito in Sion, mio monte santo e luogo santo sarà Gerusalemme; per essa non passeranno più gli stranieri (Gl 4, 17). Essi che calpestano come la polvere della terra la testa dei poveri e fanno deviare il cammino dei miseri; e padre e figlio vanno dalla stessa ragazza, profanando così il mio santo nome (Am 2, 7). Poiché come avete bevuto sul mio monte santo così berranno tutte le genti senza fine, berranno e tracanneranno: e saranno come se non fossero mai stati (Abd 1, 16). Io dicevo: Sono scacciato lontano dai tuoi occhi; eppure tornerò a guardare il tuo santo tempio (Gn 2, 5).

Udite, popoli tutti! Fa’ attenzione, o terra, con quanto contieni! Il Signore Dio sia testimone contro di voi, il Signore dal suo santo tempio (Mi 1, 2). Non sei tu fin da principio, Signore, il mio Dio, il mio Santo? Noi non moriremo, Signore. Tu lo hai scelto per far giustizia, l’hai reso forte, o Roccia, per castigare (Ab 1, 12). Il Signore risiede nel suo santo tempio. Taccia, davanti a lui, tutta la terra! (Ab 2, 20). Dio viene da Teman, il Santo dal monte Paran. La sua maestà ricopre i cieli, delle sue lodi è piena la terra (Ab 3, 3). In quel giorno non avrai vergogna di tutti i misfatti commessi contro di me, perché allora eliminerò da te tutti i superbi millantatori e tu cesserai di inorgoglirti sopra il mio santo monte (Sof 3, 11). Dice il Signore: Tornerò a Sion e dimorerò in Gerusalemme. Gerusalemme sarà chiamata Città della fedeltà e il monte del Signore degli eserciti Monte santo” (Zc 8, 3). Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo (Mt 1, 18). Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo (Mt 1, 20). Io vi battezzo con acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più potente di me e io non son degno neanche di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito santo e fuoco (Mt 3, 11). Quando dunque vedrete l’abominio della desolazione, di cui parlò il profeta Daniele, stare nel luogo santo – chi legge comprenda – (Mt 24, 15).

Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo (Mt 28, 19). Io vi ho battezzati con acqua, ma egli vi battezzerà con lo Spirito Santo” (Mc 1, 8). “Che c’entri con noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei: il santo di Dio” (Mc 1, 24). Ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito santo, non avrà perdono in eterno: sarà reo di colpa eterna” (Mc 3, 29). Perché Erode temeva Giovanni, sapendolo giusto e santo, e vigilava su di lui; e anche se nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri (Mc 6, 20). Davide stesso infatti ha detto, mosso dallo Spirito Santo: Disse il Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici come sgabello ai tuoi piedi (Mc 12, 36). E quando vi condurranno via per consegnarvi, non preoccupatevi di ciò che dovrete dire, ma dite ciò che in quell’ora vi sarà dato: poiché non siete voi a parlare, ma lo Spirito Santo (Mc 13, 11). Poiché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà pieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre (Lc 1, 15).

Le rispose l’angelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque Santo e chiamato Figlio di Dio (Lc 1, 35). Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo (Lc 1, 41). Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e Santo è il suo nome (Lc 1, 49). Zaccaria, suo padre, fu pieno di Spirito Santo, e profetò dicendo (Lc 1, 67). Lo Spirito Santo che era su di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore (Lc 2, 26). Giovanni rispose a tutti dicendo: “Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me, al quale io non son degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali: costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco (Lc 3, 16).

E scese su di lui lo Spirito Santo in apparenza corporea, come di colomba, e vi fu una voce dal cielo: “Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto” (Lc 3, 22). Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano e fu condotto dallo Spirito nel deserto (Lc 4, 1). Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito Santo e la sua fama si diffuse in tutta la regione (Lc 4, 14). “Basta! Che abbiamo a che fare con te, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? So bene chi sei: il Santo di Dio!” (Lc 4, 34). In quello stesso istante Gesù esultò nello Spirito Santo e disse: “Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così a te è piaciuto (Lc 10, 21).

Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!” (Lc 11, 13). Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo gli sarà perdonato, ma chi bestemmierà lo Spirito Santo non gli sarà perdonato (Lc 12, 10). Perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire” (Lc 12, 12). Io non lo conoscevo, ma chi mi ha inviato a battezzare con acqua mi aveva detto: L’uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo (Gv 1, 33). Noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio” (Gv 6, 69).

Se lo lasciamo fare così, tutti crederanno in lui e verranno i Romani e distruggeranno il nostro luogo santo e la nostra nazione” (Gv 11, 48). Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v’insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto (Gv 14, 26). Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi (Gv 17, 11). Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: “Ricevete lo Spirito Santo (Gv 20, 22).

Fino al giorno in cui, dopo aver dato istruzioni agli apostoli che si era scelti nello Spirito Santo, egli fu assunto in cielo (At 1, 2). Giovanni ha battezzato con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo, fra non molti giorni” (At 1, 5). Ma avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra” (At 1, 8). “Fratelli, era necessario che si adempisse ciò che nella Scrittura fu predetto dallo Spirito Santo per bocca di Davide riguardo a Giuda, che fece da guida a quelli che arrestarono Gesù (At 1, 16). Ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d’esprimersi (At 2, 4).

Perché tu non abbandonerai l’anima mia negli inferi, né permetterai che il tuo Santo veda la corruzione (At 2, 27). Innalzato pertanto alla destra di Dio e dopo aver ricevuto dal Padre lo Spirito Santo che egli aveva promesso, lo ha effuso, come voi stessi potete vedere e udire (At 2, 33). E Pietro disse: “Pentitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei vostri peccati; dopo riceverete il dono dello Spirito Santo (At 2, 38). Voi invece avete rinnegato il Santo e il Giusto, avete chiesto che vi fosse graziato un assassino (At 3, 14). Allora Pietro, pieno di Spirito Santo, disse loro: “Capi del popolo e anziani (At 4, 8).

tu che per mezzo dello Spirito Santo dicesti per bocca del nostro padre, il tuo servo Davide: Perché si agitarono le genti e i popoli tramarono cose vane? (At 4, 25). Davvero in questa città si radunarono insieme contro il tuo santo servo Gesù, che hai unto come Cristo, Erode e Ponzio Pilato con le genti e i popoli d’Israele (At 4, 27). Stendi la mano perché si compiano guarigioni, miracoli e prodigi nel nome del tuo santo servo Gesù” (At 4, 30). Quand’ebbero terminato la preghiera, il luogo in cui erano radunati tremò e tutti furono pieni di Spirito Santo e annunziavano la parola di Dio con franchezza (At 4, 31). Ma Pietro gli disse: “Anania, perché mai satana si è così impossessato del tuo cuore che tu hai mentito allo Spirito Santo e ti sei trattenuto parte del prezzo del terreno? (At 5, 3).

E di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a coloro che si sottomettono a lui” (At 5, 32). Piacque questa proposta a tutto il gruppo ed elessero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timòne, Parmenàs e Nicola, un proselito di Antiochia (At 6, 5). O gente testarda e pagana nel cuore e nelle orecchie, voi sempre opponete resistenza allo Spirito Santo; come i vostri padri, così anche voi (At 7, 51). Ma Stefano, pieno di Spirito Santo, fissando gli occhi al cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla sua destra (At 7, 55). Essi discesero e pregarono per loro perché ricevessero lo Spirito Santo (At 8, 15). Allora imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo (At 8, 17).

Dicendo: “Date anche a me questo potere perché a chiunque io imponga le mani, egli riceva lo Spirito Santo” (At 8, 19). Allora Anania andò, entrò nella casa, gli impose le mani e disse: “Saulo, fratello mio, mi ha mandato a te il Signore Gesù, che ti è apparso sulla via per la quale venivi, perché tu riacquisti la vista e sia colmo di Spirito Santo” (At 9, 17). La Chiesa era dunque in pace per tutta la Giudea, la Galilea e la Samaria; essa cresceva e camminava nel timore del Signore, colma del conforto dello Spirito Santo (At 9, 31). Risposero: “Il centurione Cornelio, uomo giusto e timorato di Dio, stimato da tutto il popolo dei Giudei, è stato avvertito da un angelo santo di invitarti nella sua casa, per ascoltare ciò che hai da dirgli” (At 10, 22).

Cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nazaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui (At 10, 38). Pietro stava ancora dicendo queste cose, quando lo Spirito Santo scese sopra tutti coloro che ascoltavano il discorso (At 10, 44). E i fedeli circoncisi, che erano venuti con Pietro, si meravigliavano che anche sopra i pagani si effondesse il dono dello Spirito Santo (At 10, 45). Allora Pietro disse: “Forse che si può proibire che siano battezzati con l’acqua questi che hanno ricevuto lo Spirito Santo al pari di noi?” (At 10, 47).

Avevo appena cominciato a parlare quando lo Spirito Santo scese su di loro, come in principio era sceso su di noi (At 11, 15). Mi ricordai allora di quella parola del Signore che diceva: Giovanni battezzò con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo (At 11, 16). Da uomo virtuoso qual era e pieno di Spirito Santo e di fede, esortava tutti a perseverare con cuore risoluto nel Signore. E una folla considerevole fu condotta al Signore (At 11, 24). Mentre essi stavano celebrando il culto del Signore e digiunando, lo Spirito Santo disse: “Riservate per me Barnaba e Saulo per l’opera alla quale li ho chiamati” (At 13, 2). Essi dunque, inviati dallo Spirito Santo, discesero a Selèucia e di qui salparono verso Cipro (At 13, 4).

Allora Saulo, detto anche Paolo, pieno di Spirito Santo, fissò gli occhi su di lui e disse (At 13, 9). Per questo anche in un altro luogo dice: Non permetterai che il tuo santo subisca la corruzione (At 13, 35). Mentre i discepoli erano pieni di gioia e di Spirito Santo (At 13, 52). E Dio, che conosce i cuori, ha reso testimonianza in loro favore concedendo anche a loro lo Spirito Santo, come a noi (At 15, 8). Abbiamo deciso, lo Spirito Santo e noi, di non imporvi nessun altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie (At 15, 28). Attraversarono quindi la Frigia e la regione della Galazia, avendo lo Spirito Santo vietato loro di predicare la parola nella provincia di Asia (At 16, 6). E disse loro: “Avete ricevuto lo Spirito Santo quando siete venuti alla fede?”. Gli risposero: “Non abbiamo nemmeno sentito dire che ci sia uno Spirito Santo” (At 19, 2). E, non appena Paolo ebbe imposto loro le mani, scese su di loro lo Spirito Santo e parlavano in lingue e profetavano (At 19, 6). So soltanto che lo Spirito Santo in ogni città mi attesta che mi attendono catene e tribolazioni (At 20, 23).

Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha posti come vescovi a pascere la Chiesa di Dio, che egli si è acquistata con il suo sangue (At 20, 28). Egli venne da noi e, presa la cintura di Paolo, si legò i piedi e le mani e disse: “Questo dice lo Spirito Santo: l’uomo a cui appartiene questa cintura sarà legato così dai Giudei a Gerusalemme e verrà quindi consegnato nelle mani dei pagani” (At 21, 11). “Uomini d’Israele, aiuto! Questo è l’uomo che va insegnando a tutti e dovunque contro il popolo, contro la legge e contro questo luogo; ora ha introdotto perfino dei Greci nel tempio e ha profanato il luogo santo!” (At 21, 28). E se ne andavano discordi tra loro, mentre Paolo diceva questa sola frase: “Ha detto bene lo Spirito Santo, per bocca del profeta Isaia, ai nostri padri (At 28, 25).

La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato (Rm 5, 5). Così la legge è santa e santo e giusto e buono è il comandamento (Rm 7, 12). Dico la verità in Cristo, non mentisco, e la mia coscienza me ne dá testimonianza nello Spirito Santo (Rm 9, 1). Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale (Rm 12, 1). Il regno di Dio infatti non è questione di cibo o di bevanda, ma è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo (Rm 14, 17). Il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e pace nella fede, perché abbondiate nella speranza per la virtù dello Spirito Santo (Rm 15, 13).

Di essere un ministro di Gesù Cristo tra i pagani, esercitando l’ufficio sacro del vangelo di Dio perché i pagani divengano una oblazione gradita, santificata dallo Spirito Santo (Rm 15, 16). Salutatevi gli uni gli altri con il bacio santo. Vi salutano tutte le chiese di Cristo (Rm 16, 16). Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi (1Cor 3, 17). O non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi? (1Cor 6, 19). Perché il marito non credente viene reso santo dalla moglie credente e la moglie non credente viene resa santa dal marito credente; altrimenti i vostri figli sarebbero impuri, mentre invece sono santi (1Cor 7, 14).

Ebbene, io vi dichiaro: come nessuno che parli sotto l’azione dello Spirito di Dio può dire “Gesù è anàtema”, così nessuno può dire “Gesù è Signore” se non sotto l’azione dello Spirito Santo (1Cor 12, 3). Vi salutano i fratelli tutti. Salutatevi a vicenda con il bacio santo (1Cor 16, 20). Ci ha impresso il sigillo e ci ha dato la caparra dello Spirito Santo nei nostri cuori (2Cor 1, 22). Salutatevi a vicenda con il bacio santo. Tutti i santi vi salutano (2Cor 13, 12).

La grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi (2Cor 13, 13). In lui anche voi, dopo aver ascoltato la parola della verità, il vangelo della vostra salvezza e avere in esso creduto, avete ricevuto il suggello dello Spirito Santo che era stato promesso (Ef 1, 13). In lui ogni costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore (Ef 2, 21). E non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio, col quale foste segnati per il giorno della redenzione (Ef 4, 30). Il nostro vangelo, infatti, non si è diffuso fra voi soltanto per mezzo della parola, ma anche con potenza e con Spirito Santo e con profonda convinzione, e ben sapete come ci siamo comportati in mezzo a voi per il vostro bene (1Ts 1, 5).

E voi siete diventati imitatori nostri e del Signore, avendo accolto la parola con la gioia dello Spirito Santo anche in mezzo a grande tribolazione (1Ts 1, 6). Voi siete testimoni, e Dio stesso è testimone, come è stato santo, giusto, irreprensibile il nostro comportamento verso di voi credenti (1Ts 2, 10). Perciò chi disprezza queste norme non disprezza un uomo, ma Dio stesso, che vi dona il suo Santo Spirito (1Ts 4, 8). Salutate tutti i fratelli con il bacio santo (1Ts 5, 26).

Custodisci il buon deposito con l’aiuto dello Spirito santo che abita in noi (2Tm 1, 14). Egli ci ha salvati non in virtù di opere di giustizia da noi compiute, ma per sua misericordia mediante un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo (Tt 3, 5). Mentre Dio convalidava la loro testimonianza con segni e prodigi e miracoli d’ogni genere e doni dello Spirito Santo, distribuiti secondo la sua volontà (Eb 2, 4). Per questo, come dice lo Spirito Santo: Oggi, se udite la sua voce (Eb 3, 7). Quelli infatti che furono una volta illuminati, gustarono il dono celeste, diventarono partecipi dello Spirito Santo (Eb 6, 4).

Tale era infatti il sommo sacerdote che ci occorreva: santo, innocente, senza macchia, separato dai peccatori ed elevato sopra i cieli (Eb 7, 26). Fu costruita infatti una Tenda: la prima, nella quale vi erano il candelabro, la tavola e i pani dell’offerta: essa veniva chiamata il Santo (Eb 9, 2). Lo Spirito Santo intendeva così mostrare che non era ancora aperta la via del santuario, finché sussisteva la prima tenda (Eb 9, 8). Questo ce lo attesta anche lo Spirito Santo. Infatti, dopo aver detto (Eb 10, 15). E fu loro rivelato che non per se stessi, ma per voi, erano ministri di quelle cose che ora vi sono state annunziate da coloro che vi hanno predicato il vangelo nello Spirito Santo mandato dal cielo; cose nelle quali gli angeli desiderano fissare lo sguardo (1Pt 1, 12). Ma ad immagine del Santo che vi ha chiamati, diventate santi anche voi in tutta la vostra condotta (1Pt 1, 15). Poiché sta scritto: Voi sarete santi, perché io sono santo (1Pt 1, 16).

Anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo (1Pt 2, 5). Questa voce noi l’abbiamo udita scendere dal cielo mentre eravamo con lui sul santo monte (

2Pt 1, 18). Poiché non da volontà umana fu recata mai una profezia, ma mossi da Spirito Santo parlarono quegli uomini da parte di Dio (2Pt 1, 21). Meglio sarebbe stato per loro non aver conosciuto la via della giustizia, piuttosto che, dopo averla conosciuta, voltar le spalle al santo precetto che era stato loro dato (2Pt 2, 21). Ora voi avete l’unzione ricevuta dal Santo e tutti avete la scienza (1Gv 2, 20). Ma voi, carissimi, costruite il vostro edificio spirituale sopra la vostra santissima fede, pregate mediante lo Spirito Santo (Gd 1, 20).

All’angelo della Chiesa di Filadelfia scrivi: Così parla il Santo, il Verace, Colui che ha la chiave di Davide: quando egli apre nessuno chiude, e quando chiude nessuno apre (Ap 3, 7). I quattro esseri viventi hanno ciascuno sei ali, intorno e dentro sono costellati di occhi; giorno e notte non cessano di ripetere: Santo, Santo, Santo il Signore Dio, l’Onnipotente, Colui che era, che è e che viene! (Ap 4, 8). E gridarono a gran voce: “Fino a quando, Sovrano, tu che sei santo e verace, non farai giustizia e non vendicherai il nostro sangue sopra gli abitanti della terra?” (Ap 6, 10). Chi non temerà, o Signore, e non glorificherà il tuo nome? Poiché tu solo sei santo. Tutte le genti verranno e si prostreranno davanti a te, perché i tuoi giusti giudizi si sono manifestati” (Ap 15, 4). Allora udii l’angelo delle acque che diceva: “Sei giusto, tu che sei e che eri, tu, il Santo, poiché così hai giudicato (Ap 16, 5). Il perverso continui pure a essere perverso, l’impuro continui ad essere impuro e il giusto continui a praticare la giustizia e il santo si santifichi ancora (Ap 22, 11).

SANTI – SANTIFICARE – SANTIFICAZIONE – SANTITÀ

Chi è come te fra gli dei, Signore? Chi è come te, maestoso in santità, tremendo nelle imprese, operatore di prodigi? (Es 15, 11). Ricordati del giorno di sabato per santificarlo (Es 20, 8). Voi sarete per me uomini santi: non mangerete la carne di una bestia sbranata nella campagna, la getterete ai cani (Es 22, 30). Collocherai il velo sotto le fibbie e là, nell’interno oltre il velo, introdurrai l’arca della Testimonianza. Il velo sarà per voi la separazione tra il Santo e il Santo dei santi (Es 26, 33). Porrai il coperchio sull’arca della Testimonianza nel Santo dei santi (Es 26, 34). Per sette giorni farai il sacrificio espiatorio per l’altare e lo consacrerai. Diverrà allora una cosa santissima e quanto toccherà l’altare sarà santo (Es 29, 37).

Una volta all’anno Aronne farà il rito espiatorio sui corni di esso: con il sangue del sacrificio per il peccato vi farà sopra una volta all’anno il rito espiatorio per le vostre generazioni. E’ cosa santissima per il Signore” (Es 30, 10). Consacrerai queste cose, le quali diventeranno santissime: quanto le toccherà sarà santo (Es 30, 29). Ne pesterai un poco riducendola in polvere minuta e ne metterai davanti alla Testimonianza, nella tenda del convegno, dove io ti darò convegno. Cosa santissima sarà da voi ritenuta (Es 30, 36). Quanto a te, parla agli Israeliti e riferisci loro: In tutto dovrete osservare i miei sabati, perché il sabato è un segno tra me e voi, per le vostre generazioni, perché si sappia che io sono il Signore che vi santifica (Es 31, 13).

Ungerai anche l’altare degli olocausti e tutti i suoi arredi; consacrerai l’altare e l’altare diventerà cosa santissima (Es 40, 10). Il resto dell’offerta di oblazione sarà per Aronne e per i suoi figli, cosa santissima, proveniente dai sacrifici consumati dal fuoco in onore del Signore (Lv 2, 3). Il resto dell’oblazione sarà per Aronne e per i suoi figli, cosa santissima, proveniente dai sacrifici consumati dal fuoco per il Signore (Lv 2, 10).

Non si cuocerà con lievito; è la parte che ho loro assegnata delle offerte a me bruciate con il fuoco. E’ cosa santissima come il sacrificio espiatorio (Lv 6, 10). Parla ad Aronne e ai suoi figli e dì loro: Questa è la legge del sacrificio espiatorio. Nel luogo dove si immola l’olocausto sarà immolata davanti al Signore la vittima per il peccato. E’ cosa santissima (Lv 6, 18). Ogni maschio di famiglia sacerdotale ne potrà mangiare; è cosa santissima (Lv 6, 22). Questa è la legge del sacrificio di riparazione; è cosa santissima (Lv 7, 1). Ogni maschio di famiglia sacerdotale ne potrà mangiare; lo si mangerà in luogo santo; è cosa santissima (Lv 7, 6).

Poiché io sono il Signore, il Dio vostro. Santificatevi dunque e siate Santi, perché io sono santo; non contaminate le vostre persone con alcuno di questi animali che strisciano per terra (Lv 11, 44). Poiché io sono il Signore, che vi ho fatti uscire dal paese d’Egitto, per essere il vostro Dio; siate dunque santi, perché io sono santo (Lv 11, 45). Farà per sette volte l’aspersione del sangue con il dito sopra l’altare; così lo purificherà e lo santificherà dalle impurità degli Israeliti (Lv 16, 19). Parla a tutta la comunità degli Israeliti e ordina loro: Siate santi, perché io, il Signore, Dio vostro, sono santo (Lv 19, 2). Santificatevi dunque e siate Santi, perché io sono il Signore, vostro Dio (Lv 20, 7).

Osservate le mie leggi e mettetele in pratica. Io sono il Signore che vi vuole fare santi (Lv 20, 8). Sarete santi per me, poiché io, il Signore, sono santo e vi ho separati dagli altri popoli, perché siate miei (Lv 20, 26). Saranno santi per il loro Dio e non profaneranno il nome del loro Dio, perché offrono al Signore sacrifici consumati dal fuoco, pane del loro Dio; perciò saranno santi (Lv 21, 6). Non prenderanno in moglie una prostituta o già disonorata; né una donna ripudiata dal marito, perché sono santi per il loro Dio (Lv 21, 7). Tu considererai dunque il sacerdote come santo, perché egli offre il pane del tuo Dio: sarà per te santo, perché io, il Signore, che vi santifico, sono santo (Lv 21, 8). Così non disonorerà la sua discendenza in mezzo al suo popolo; poiché io sono il Signore che lo santifico” (Lv 21, 15).

Ma non potrà avvicinarsi al velo, né accostarsi all’altare, perché ha una deformità. Non dovrà profanare i miei luoghi santi, perché io sono il Signore che li santifico” (Lv 21, 23). Osserveranno dunque ciò che ho comandato, altrimenti porteranno la pena del loro peccato e moriranno per aver profanato le cose sante. Io sono il Signore che li santifico (Lv 22, 9). E non faranno portare loro la pena del peccato di cui si renderebbero colpevoli, mangiando le loro cose sante; poiché io sono il Signore che le santifico” (Lv 22, 16). Non profanerete il mio santo nome, perché io mi manifesti santo in mezzo agli Israeliti. Io sono il Signore che vi santifico (Lv 22, 32). I pani saranno riservati ad Aronne e ai suoi figli: essi li mangeranno in luogo santo; perché saranno per loro cosa santissima tra i sacrifici in onore del Signore. E’ una legge perenne” (Lv 24, 9). Nondimeno quanto uno avrà consacrato al Signore con voto di sterminio, fra le cose che gli appartengono: persona, animale o pezzo di terra del suo patrimonio, non potrà essere né venduto né riscattato; ogni cosa votata allo sterminio è cosa santissima, riservata al Signore (Lv 27, 28). Questo è il servizio che i figli di Keat dovranno fare nella tenda del convegno e che riguarda le cose santissime (Nm 4, 4).

Ma fate questo per loro, perché vivano e non muoiano quando si accostano al luogo santissimo: Aronne e i suoi figli vengano e assegnino a ciascuno di essi il proprio servizio e il proprio incarico (Nm 4, 19). Dirai al popolo: Santificatevi per domani e mangerete carne, perché avete pianto agli orecchi del Signore, dicendo: Chi ci farà mangiare carne? Stavamo così bene in Egitto! Ebbene il Signore vi darà carne e voi ne mangerete (Nm 11, 18). Così vi ricorderete di tutti i miei comandi, li metterete in pratica e sarete santi per il vostro Dio (Nm 15, 40). Radunatisi contro Mosè e contro Aronne, dissero loro: “Basta! Tutta la comunità, tutti sono santi e il Signore è in mezzo a loro; perché dunque vi innalzate sopra l’assemblea del Signore?” (Nm 16, 3). Questo ti apparterrà fra le cose santissime, fra le loro offerte consumate dal fuoco: ogni oblazione, ogni sacrificio espiatorio e ogni sacrificio di riparazione che mi presenteranno; sono tutte cose santissime che apparterranno a te e ai tuoi figli (Nm 18, 9).

Le mangerai in luogo santissimo; ne mangerà ogni maschio; le tratterai come cose sante (Nm 18, 10). Perché trasgrediste l’ordine che vi avevo dato nel deserto di Sin, quando la comunità si ribellò e voi non dimostraste la mia santità agli occhi loro, a proposito di quelle acque”. Sono le acque di Mèriba di Kades, nel deserto di Sin (Nm 27, 14). Osserva il giorno di sabato per santificarlo, come il Signore Dio tuo ti ha comandato (Dt 5, 12). Volgi lo sguardo dalla dimora della tua santità, dal cielo, e benedici il tuo popolo d’Israele e il suolo che ci hai dato come hai giurato ai nostri padri, il paese dove scorre latte e miele! (Dt 26, 15). Perché siete stati infedeli verso di me in mezzo agli Israeliti alle acque di Meriba di Kades nel deserto di Zin, perché non avete manifestato la mia santità (Dt 32, 51). Certo egli ama i popoli; tutti i suoi santi sono nelle tue mani, mentre essi, accampati ai tuoi piedi, ricevono le tue parole (Dt 33, 3).

Poi Giosuè disse al popolo: “Santificatevi, poiché domani il Signore compirà meraviglie in mezzo a voi” (Gs 3, 5). Orsù, santifica il popolo. Dirai: santificatevi per domani, perché dice il Signore, Dio di Israele: Uno votato allo sterminio è in mezzo a te, Israele; tu non potrai resistere ai tuoi nemici, finché non eliminerete da voi chi è votato allo sterminio (Gs 7, 13). Separò uno spazio di venti cubiti, a partire dal fondo del tempio, con un assito di tavole di cedro che dal pavimento giungeva al soffitto, e la cella che ne risultò all’interno divenne il santuario, il Santo dei santi (1Re 6, 16). le coppe, i coltelli, gli aspersori, i mortai e i bracieri d’oro purissimo, i cardini per le porte del tempio interno, cioè per il Santo dei santi, e i battenti d’oro per la navata (1Re 7, 50). I sacerdoti introdussero l’arca dell’alleanza del Signore al suo posto nella cella del tempio, cioè nel Santo dei santi, sotto le ali dei cherubini (1Re 8, 6).

Il Signore gli disse: “Ho ascoltato la preghiera e la supplica che mi hai rivolto; ho santificato questa casa, che tu hai costruita perché io vi ponga il mio nome per sempre; i miei occhi e il mio cuore saranno rivolti verso di essa per sempre (1Re 9, 3). Aronne e i suoi figli presentavano le offerte sull’altare dell’olocausto e sull’altare dell’incenso, curavano tutto il servizio nel Santo dei santi e compivano il sacrificio espiatorio per Israele secondo quanto aveva comandato Mosè, servo di Dio (1Cr 6, 34). E disse loro: “Voi siete i capi dei casati levitici. Santificatevi, voi e i vostri fratelli. Quindi trasportate l’arca del Signore, Dio di Israele, nel posto che io le ho preparato (1Cr 15, 12). I sacerdoti e i leviti si santificarono per trasportare l’arca del Signore Dio di Israele (1Cr 15, 14).

Costruì la cella del Santo dei santi, lunga, nel senso della larghezza della navata, venti cubiti e larga venti cubiti. La rivestì di oro fino, impiegandone seicento talenti (2Cr 3, 8). Nella cella del Santo dei santi eresse due cherubini, lavoro di scultura e li rivestì d’oro (2Cr 3, 10). I coltelli, gli aspersori, le coppe e i bracieri d’oro fino. Quanto alle porte del tempio, i battenti interni verso il Santo dei santi e i battenti della navata del tempio erano d’oro (2Cr 4, 22). I sacerdoti introdussero l’arca dell’alleanza del Signore al suo posto nella cella del tempio, nel Santo dei santi, sotto le ali dei cherubini (2Cr 5, 7). Ora avvenne che, usciti i sacerdoti dal Santo – tutti i sacerdoti presenti infatti si erano santificati senza badare alle classi – (2Cr 5, 11).

Ora io mi sono scelto e ho santificato questo tempio perché la mia presenza vi resti sempre; e lì saranno sempre i miei occhi e il mio cuore (2Cr 7, 16). Nessuno entri nel tempio, se non i sacerdoti e i leviti di servizio; costoro vi entreranno, perché essi sono santificati; tutto il popolo osserverà l’ordine del Signore (2Cr 23, 6). Ora non siate di dura cervice come i vostri padri, date la mano al Signore, venite nel santuario che egli ha santificato per sempre. Servite il Signore vostro Dio e si allontanerà da voi la sua ira ardente (2Cr 30, 8). Kore figlio di Imna, levita custode della porta d’oriente, si occupava delle offerte spontanee fatte a Dio; egli distribuiva quanto si prelevava per l’offerta al Signore e le cose santissime (2Cr 31, 14).

Il governatore ordinò loro che non mangiassero le cose santissime, finché non si presentasse un sacerdote con Urim e Tummim (Esd 2, 63). Il governatore ordinò loro di non mangiare cose santissime finché non si presentasse un sacerdote con Urim e Tummim (Ne 7, 65). Ordinai ai leviti che si purificassero e venissero a custodire le porte per santificare il giorno del sabato. Anche per questo ricordati di me, mio Dio, e abbi pietà di me secondo la tua grande misericordia! (Ne 13, 22). E aggiunse: “Benedetto Dio! Benedetto il suo grande nome! Benedetti tutti i suoi angeli santi! Benedetto il suo grande nome su di noi e benedetti i suoi angeli per tutti i secoli. Perché egli mi ha colpito ma poi ha avuto pietà ed ecco, ora io contemplo mio figlio Tobia” (Tb 11, 14). Allora si dissero l’un l’altro: “Facciamo risorgere il popolo dalla sua rovina e combattiamo per il nostro popolo e per i nostri luoghi santi” (1Mac 3, 43).

“Le carni dei tuoi santi e il loro sangue hanno sparso intorno a Gerusalemme e nessuno li seppelliva” (1Mac 7, 17). Tu solo generoso, tu solo giusto e onnipotente ed eterno, che salvi Israele da ogni male, che hai fatto i nostri padri oggetto di elezione e santificazione (2Mac 1, 25). Accetta il sacrificio offerto per Israele tuo popolo, custodisci la tua porzione e santificala (2Mac 1, 26). Allora il Signore mostrerà queste cose e si rivelerà la gloria del Signore e la nube, come appariva sopra Mosè, e come avvenne quando Salomone chiese che il luogo fosse solennemente santificato (2Mac 2, 8). Poiché Dio ha salvato tutto il suo popolo e ha concesso a tutti l’eredità, nonché il regno, il sacerdozio e la santificazione (2Mac 2, 17).

Che era assolutamente impossibile permettere che fossero ingannati coloro che si erano fidati della santità del luogo e del carattere sacro e inviolabile di un tempio venerato in tutto il mondo (2Mac 3, 12). Altri che si erano raccolti insieme nelle vicine caverne per celebrare il sabato, denunciati a Filippo, vi furono bruciati dentro, perché essi avevano riluttanza a difendersi per il rispetto a quel giorno santissimo (2Mac 6, 11). E ora tu, Santo e Signore di ogni santità, custodisci questa tua casa, appena purificata, per sempre libera da contaminazioni” (2Mac 14, 36). Poiché i Giudei che l’avevano seguito forzatamente gli dicevano: “Assolutamente non devi ucciderli in modo così crudele e barbaro; rispetta quel giorno che è stato onorato e santificato da colui che tutto vede” (2Mac 15, 2). Chiama, dunque! Ti risponderà forse qualcuno? E a chi fra i santi ti rivolgerai? (Gb 5, 1).

Per i santi, che sono sulla terra, uomini nobili, è tutto il mio amore (Sal 15, 3). Date al Signore la gloria del suo nome, prostratevi al Signore in santi ornamenti (Sal 28, 2). Amate il Signore, voi tutti suoi santi; il Signore protegge i suoi fedeli e ripaga oltre misura l’orgoglioso (Sal 30, 24). Temete il Signore, suoi santi, nulla manca a coloro che lo temono (Sal 33, 10). Beato chi hai scelto e chiamato vicino, abiterà nei tuoi atrii. Ci sazieremo dei beni della tua casa, della santità del tuo tempio (Sal 64, 5). Dei figli di Core. Salmo. Canto. Le sue fondamenta sono sui monti santi (Sal 86, 1). I cieli cantano le tue meraviglie, Signore, la tua fedeltà nell’assemblea dei santi (Sal 88, 6). Dio è tremendo nell’assemblea dei santi, grande e terribile tra quanti lo circondano (Sal 88, 8). Un tempo parlasti in visione ai tuoi santi dicendo: “Ho portato aiuto a un prode, ho innalzato un eletto tra il mio popolo (Sal 88, 20).

Sulla mia santità ho giurato una volta per sempre: certo non mentirò a Davide (Sal 88, 36). Degni di fede sono i tuoi insegnamenti, la santità si addice alla tua casa per la durata dei giorni, Signore (Sal 92, 5). A te il principato nel giorno della tua potenza tra santi splendori; dal seno dell’aurora, come rugiada, io ti ho generato” (Sal 109, 3). Non conoscono i segreti di Dio; non sperano salario per la santità né credono alla ricompensa delle anime pure (Sap 2, 22). Che la grazia e la misericordia sono per i suoi eletti e la protezione per i suoi santi (Sap 4, 15). Perché ora è considerato tra i figli di Dio e condivide la sorte dei santi? (Sap 5, 5).

Prenderà come scudo una santità inespugnabile (Sap 5, 19). Chi custodisce santamente le cose sante sarà santificato e chi si è istruito in esse vi troverà una difesa (Sap 6, 10). E governi il mondo con santità e giustizia e pronunzi giudizi con animo retto (Sap 9, 3). Inviala dai cieli santi, mandala dal tuo trono glorioso, perché mi assista e mi affianchi nella mia fatica e io sappia ciò che ti è gradito (Sap 9, 10). Diede ai santi la ricompensa delle loro pene, li guidò per una strada meravigliosa, divenne loro riparo di giorno e luce di stelle nella notte (Sap 10, 17). Ma, per l’uno e per l’altro motivo, li raggiungerà la giustizia, perché concepirono un’idea falsa di Dio, rivolgendosi agli idoli, e perché spergiurarono con frode, disprezzando la santità (Sap 14, 30). Per i tuoi santi risplendeva una luce vivissima; essi invece, sentendone le voci, senza vederne l’aspetto. li proclamavan beati, chè non avevan come loro sofferto (Sap 18, 1).

Poiché essi avevan deciso di uccidere i neonati dei santi – e un solo bambino fu esposto e salvato – per castigo eliminasti una moltitudine di loro figli e li facesti perire tutti insieme nell’acqua impetuosa (Sap 18, 5). I figli santi dei giusti offrivano sacrifici in segreto e si imposero, concordi, questa legge divina: i santi avrebbero partecipato ugualmente ai beni e ai pericoli, intonando prima i canti di lode dei padri (Sap 18, 9). Temi il Signore e onora il sacerdote, consegna la sua parte, come ti è stato comandato: primizie, sacrifici espiatori, offerta delle spalle, vittima di santificazione e primizie delle cose sante (Sir 7, 31). Alcuni giorni li ha nobilitati e santificati, altri li ha lasciati nel numero dei giorni ordinari (Sir 33, 9). Alcuni li ha benedetti ed esaltati, altri li ha santificati e avvicinati a sé, altri li ha maledetti e umiliati e li ha scacciati dalle loro posizioni (Sir 33, 12). Ascoltatemi, figli santi, e crescete come una pianta di rose su un torrente (Sir 39, 13). Le sue vie sono diritte per i santi, ma per gli empi piene di inciampi (Sir 39, 24).

Neppure i santi del Signore sono in grado di narrare tutte le sue meraviglie, ciò che il Signore onnipotente ha stabilito perché l’universo stesse saldo a sua gloria (Sir 42, 17). Lo rese glorioso come i santi e lo rese grande a timore dei nemici (Sir 45, 2). Lo santificò nella fedeltà e nella mansuetudine; lo scelse fra tutti i viventi (Sir 45, 4). Poiché vedendo il lavoro delle mie mani tra di loro, santificheranno il mio nome, santificheranno il Santo di Giacobbe e temeranno il Dio di Israele (Is 29, 23). Non portate alcun peso fuori dalle vostre case in giorno di sabato e non fate alcun lavoro, ma santificate il giorno di sabato, come io ho comandato ai vostri padri (Ger 17, 22). Ora, se mi ascolterete sul serio – dice il Signore – se non introdurrete nessun peso entro le porte di questa città in giorno di sabato e santificherete il giorno di sabato non eseguendo in esso alcun lavoro (Ger 17, 24).

Ma se non ascolterete il mio comando di santificare il giorno di sabato, di non trasportare pesi e di non introdurli entro le porte di Gerusalemme in giorno di sabato, io accenderò un fuoco alle sue porte; esso divorerà i palazzi di Gerusalemme e mai si estinguerà” (Ger 17, 27). Diedi loro anche i miei sabati come un segno fra me e loro, perché sapessero che sono io, il Signore, che li santifico (Ez 20, 12). Santificate i miei sabati e siano un segno fra me e voi, perché si sappia che sono io, il Signore vostro Dio (Ez 20, 20). Annunziale: Dice il Signore Dio: Eccomi contro di te, Sidòne, e mostrerò la mia gloria in mezzo a te. Si saprà che io sono il Signore quando farò giustizia di te e manifesterò la mia santità (Ez 28, 22). Così dice il Signore Dio; “Quando avrò radunato gli Israeliti di mezzo ai popoli fra i quali sono dispersi, io manifesterò in essi la mia santità davanti alle genti: abiteranno il paese che diedi al mio servo Giacobbe (Ez 28, 25).

Santificherò il mio nome grande, disonorato fra le genti, profanato da voi in mezzo a loro. Allora le genti sapranno che io sono il Signore – parola del Signore Dio – quando mostrerò la mia Santità in voi davanti ai loro occhi (Ez 36, 23). Le genti sapranno che io sono il Signore che santifico Israele quando il mio santuario sarà in mezzo a loro per sempre” (Ez 37, 28). Verrai contro il mio popolo Israele, come un nembo per coprire la terra. Sul finire dei giorni io ti manderò sulla mia terra perché le genti mi conoscano quando per mezzo tuo, o Gog, manifesterò la mia santità davanti ai loro occhi (Ez 38, 16). Io mostrerò la mia potenza e la mia santità e mi rivelerò davanti a genti numerose e sapranno che io sono il Signore” (Ez 38, 23).

Quando io li avrò ricondotti dalle genti e li avrò radunati dalle terre dei loro nemici e avrò mostrato in loro la mia santità, davanti a numerosi popoli (Ez 39, 27). Ne misurò ancora la lunghezza, venti cubiti e la larghezza, davanti al santuario, venti cubiti, poi mi disse: “Questo è il Santo dei santi” (Ez 41, 4). Gli stipiti del santuario erano quadrangolari. Davanti al Santo dei santi c’era come (Ez 41, 21). Il santuario e il Santo dei santi avevano due porte ciascuno (Ez 41, 23). Egli mi disse: “Le stanze a settentrione e quelle a mezzogiorno, di fronte allo spazio libero, sono le stanze sacre, dove i sacerdoti che si accostano al Signore mangeranno le cose santissime: ivi riporranno le cose santissime, le oblazioni e le vittime di espiazione e di riparazione, perché santo è questo luogo (Ez 42, 13).

Questa è la legge del tempio: alla sommità del monte, tutto il territorio che lo circonda è santissimo; ecco, questa è la legge del tempio (Ez 43, 12). Non si avvicineranno più a me per servirmi come sacerdoti e toccare tutte le mie cose sante e santissime, ma sconteranno la vergogna degli abomini che hanno compiuti (Ez 44, 13). Nelle liti essi saranno i giudici e decideranno secondo le mie leggi. In tutte le mie feste osserveranno le mie leggi e i miei statuti e santificheranno i miei sabati (Ez 44, 24). In quella superficie misurerai un tratto di venticinquemila cubiti di lunghezza per diecimila di larghezza, dove sarà il santuario, il Santo dei santi (Ez 45, 3). Sarà per loro come una parte sacra prelevata sulla parte consacrata del paese, cosa santissima, a fianco del territorio assegnato ai leviti (Ez 48, 12).

Infine mi si presentò Daniele, chiamato Baltassar dal nome del mio dio, un uomo in cui è lo spirito degli dei santi, e gli raccontai il sogno (Dn 4, 5). Dicendo: “Baltassar, principe dei maghi, poiché io so che lo spirito degli dei santi è in te e che nessun segreto ti è difficile, ecco le visioni che ho avuto in sogno: tu dammene la spiegazione” (Dn 4, 6). Così è deciso per sentenza dei vigilanti e secondo la parola dei santi. Così i viventi sappiano che l’Altissimo domina sul regno degli uomini e che egli lo può dare a chi vuole e insediarvi anche il più piccolo degli uomini” (Dn 4, 14). Questo è il sogno, che io, re Nabucodònosor, ho fatto. Ora tu, Baltassar, dammene la spiegazione. Tu puoi darmela, perché, mentre fra tutti i saggi del mio regno nessuno me ne spiega il significato, in te è lo spirito degli dei santi (Dn 4, 15).

C’è nel tuo regno un uomo, in cui è lo spirito degli dei santi. Al tempo di tuo padre si trovò in lui luce, intelligenza e sapienza pari alla sapienza degli dei. Il re Nabucodònosor tuo padre lo aveva fatto capo dei maghi, degli astrologi, dei caldei e degli indovini (Dn 5, 11). Ho inteso dire che tu possiedi lo spirito degli dei santi e che si trova in te luce, intelligenza e sapienza straordinaria (Dn 5, 14). Ma i santi dell’Altissimo riceveranno il regno e lo possederanno per secoli e secoli” (Dn 7, 18). Io intanto stavo guardando e quel corno muoveva guerra ai santi e li vinceva (Dn 7, 21). Finché venne il vegliardo e fu resa giustizia ai santi dell’Altissimo e giunse il tempo in cui i santi dovevano possedere il regno (Dn 7, 22). E proferirà insulti contro l’Altissimo e distruggerà i santi dell’Altissimo; penserà di mutare i tempi e la legge; i santi gli saranno dati in mano per un tempo, più tempi e la metà di un tempo (Dn 7, 25).

Allora il regno, il potere e la grandezza di tutti i regni che sono sotto il cielo saranno dati al popolo dei santi dell’Altissimo, il cui regno sarà eterno e tutti gli imperi lo serviranno e obbediranno” (Dn 7, 27). La sua potenza si rafforzerà, ma non per potenza propria; causerà inaudite rovine, avrà successo nelle imprese, distruggerà i potenti e il popolo dei santi (Dn 8, 24). Settanta settimane sono fissate per il tuo popolo e per la tua santa città per mettere fine all’empietà, mettere i sigilli ai peccati, espiare l’iniquità, portare una giustizia eterna, suggellare visione e profezia e ungere il Santo dei santi (Dn 9, 24). Il Signore Dio ha giurato per la sua santità: Ecco, verranno per voi giorni, in cui sarete prese con ami e le rimanenti di voi con arpioni da pesca (Am 4, 2). Ma sul monte Sion vi saranno superstiti e saranno santi e la casa di Giacobbe avrà in mano i suoi possessori (Abd 1, 17). Se uno in un lembo del suo vestito porta carne consacrata e con il lembo tocca il pane, il companatico, il vino, l’olio o qualunque altro cibo, questo verrà santificato? No, risposero i sacerdoti (Ag 2, 12). Sarà ostruita la valle fra i monti, poiché la nuova valle fra i monti giungerà fino ad Asal; sarà ostruita come fu ostruita durante il terremoto, avvenuto al tempo di Ozia re di Giuda. Verrà allora il Signore mio Dio e con lui tutti i suoi santi (Zc 14, 5).

i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono (Mt 27, 52). Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi” (Mc 8, 38). Come aveva promesso per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo (Lc 1, 70). In santità e giustizia al suo cospetto, per tutti i nostri giorni (Lc 1, 75). Chi si vergognerà di me e delle mie parole, di lui si vergognerà il Figlio dell’uomo, quando verrà nella gloria sua e del Padre e degli angeli santi (Lc 9, 26). Ed egli disse loro: “Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno (Lc 11, 2). Egli dev’esser accolto in cielo fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose, come ha detto Dio fin dall’antichità, per bocca dei suoi santi profeti (At 3, 21). Ed ora vi affido al Signore e alla parola della sua grazia che ha il potere di edificare e di concedere l’eredità con tutti i santificati (At 20, 32).

Ad aprir loro gli occhi, perché passino dalle tenebre alla luce e dal potere di satana a Dio e ottengano la remissione dei peccati e l’eredità in mezzo a coloro che sono stati santificati per la fede in me (At 26, 18). Costituito Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santificazione mediante la risurrezione dai morti, Gesù Cristo, nostro Signore (Rm 1, 4). A quanti sono in Roma amati da Dio e santi per vocazione, grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo (Rm 1, 7). Parlo con esempi umani, a causa della debolezza della vostra carne. Come avete messo le vostre membra a servizio dell’impurità e dell’iniquità a pro dell’iniquità, così ora mettete le vostre membra a servizio della giustizia per la vostra santificazione (Rm 6, 19). Ora invece, liberati dal peccato e fatti servi di Dio, voi raccogliete il frutto che vi porta alla santificazione e come destino avete la vita eterna (Rm 6, 22).

Di essere un ministro di Gesù Cristo tra i pagani, esercitando l’ufficio sacro del vangelo di Dio perché i pagani divengano una oblazione gradita, santificata dallo Spirito Santo (Rm 15, 16). Alla Chiesa di Dio che è in Corinto, a coloro che sono stati santificati in Cristo Gesù, chiamati ad essere santi insieme a tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del Signore nostro Gesù Cristo, Signore nostro e loro (1Cor 1, 2). Ed è per lui che voi siete in Cristo Gesù, il quale per opera di Dio è diventato per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione (1Cor 1, 30). V’è tra voi chi, avendo una questione con un altro, osa farsi giudicare dagli ingiusti anziché dai santi? (1Cor 6, 1). O non sapete che i santi giudicheranno il mondo? E se è da voi che verrà giudicato il mondo, siete dunque indegni di giudizi di minima importanza? (1Cor 6, 2). E tali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e nello Spirito del nostro Dio! (1Cor 6, 11).

Perché il marito non credente viene reso santo dalla moglie credente e la moglie non credente viene resa santa dal marito credente; altrimenti i vostri figli sarebbero impuri, mentre invece sono santi (1Cor 7, 14). Paolo, apostolo di Gesù Cristo per volontà di Dio, e il fratello Timòteo, alla chiesa di Dio che è in Corinto e a tutti i santi dell’intera Acaia (2Cor 1, 1). Questo infatti è il nostro vanto: la testimonianza della coscienza di esserci comportati nel mondo, e particolarmente verso di voi, con la santità e sincerità che vengono da Dio (2Cor 1, 12). Con purezza, sapienza, pazienza, benevolenza, spirito di santità, amore sincero (2Cor 6, 6). In possesso dunque di queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni macchia della carne e dello spirito, portando a compimento la nostra santificazione, nel timore di Dio (2Cor 7, 1).

Domandandoci con insistenza la grazia di prendere parte a questo servizio a favore dei santi (2Cor 8, 4). Riguardo poi a questo servizio in favore dei santi, è superfluo che ve ne scriva (2Cor 9, 1). Perché l’adempimento di questo servizio sacro non provvede soltanto alle necessità dei santi, ma ha anche maggior valore per i molti ringraziamenti a Dio (2Cor 9, 12). Salutatevi a vicenda con il bacio santo. Tutti i santi vi salutano (2Cor 13, 12). Paolo, apostolo di Gesù Cristo per volontà di Dio, ai santi che sono in Efeso, credenti in Cristo Gesù (Ef 1, 1). In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità (Ef 1, 4). Perciò anch’io, avendo avuto notizia della vostra fede nel Signore Gesù e dell’amore che avete verso tutti i santi (Ef 1, 15).

Possa egli davvero illuminare gli occhi della vostra mente per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi (Ef 1, 18). Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio (Ef 2, 19). Questo mistero non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come al presente è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito (Ef 3, 5). A me, che sono l’infimo fra tutti i santi, è stata concessa questa grazia di annunziare ai Gentili le imperscrutabili ricchezze di Cristo (Ef 3, 8). Siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità (Ef 3, 18). E rivestire l’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella santità vera (Ef 4, 24).

Quanto alla fornicazione e a ogni specie di impurità o cupidigia, neppure se ne parli tra voi, come si addice a santi (Ef 5, 3). Pregate inoltre incessantemente con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, vigilando a questo scopo con ogni perseveranza e pregando per tutti i santi (Ef 6, 18). Paolo e Timoteo, servi di Cristo Gesù, a tutti i santi in Cristo Gesù che sono a Filippi, con i vescovi e i diaconi (Fil 1, 1). Salutate ciascuno dei santi in Cristo Gesù (Fil 4, 21). Vi salutano i fratelli che sono con me. Vi salutano tutti i santi, soprattutto quelli della casa di Cesare (Fil 4, 22). Ai santi e fedeli fratelli in Cristo che dimorano in Colossi grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro! (Col 1, 2).

Per le notizie ricevute circa la vostra fede in Cristo Gesù, e la carità che avete verso tutti i santi (Col 1, 4). Ringraziando con gioia il Padre che ci ha messi in grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce (Col 1, 12). Ora egli vi ha riconciliati per mezzo della morte del suo corpo di carne, per presentarvi santi, immacolati e irreprensibili al suo cospetto (Col 1, 22). Cioè il mistero nascosto da secoli e da generazioni, ma ora manifestato ai suoi santi (Col 1, 26). Rivestitevi dunque, come amati di Dio, santi e eletti, di sentimenti di misericordia, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza (Col 3, 12). Per rendere saldi i vostri cuori nella santità, davanti a Dio Padre nostro, al momento della venuta del Signore nostro Gesù con tutti i suoi santi (1Ts 3, 13). Perché questa è la volontà di Dio, la vostra santificazione: che vi asteniate dall’impudicizia (1Ts 4, 3).

Che ciascuno sappia mantenere il proprio corpo con santità e rispetto (1Ts 4, 4). Dio non ci ha chiamati all’impurità, ma alla santificazione (1Ts 4, 7). Il Dio della pace vi santifichi fino alla perfezione, e tutto quello che è vostro, spirito, anima e corpo, si conservi per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo (1Ts 5, 23). Quando egli verrà per esser glorificato nei suoi santi ed essere riconosciuto mirabile in tutti quelli che avranno creduto, perché è stata creduta la nostra testimonianza in mezzo a voi (2Ts 1, 10). Noi però dobbiamo rendere sempre grazie a Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio vi ha scelti come primizia per la salvezza, attraverso l’opera santificatrice dello Spirito e la fede nella verità (2Ts 2, 13). Essa potrà essere salvata partorendo figli, a condizione di perseverare nella fede, nella carità e nella santificazione, con modestia (1Tm 2, 15).

Perché esso viene santificato dalla parola di Dio e dalla preghiera (1Tm 4, 5). Abbia la testimonianza di opere buone: abbia cioè allevato figli, praticato l’ospitalità, lavato i piedi ai santi, sia venuta in soccorso agli afflitti, abbia esercitato ogni opera di bene (1Tm 5, 10). Chi si manterrà puro astenendosi da tali cose, sarà un vaso nobile, santificato, utile al padrone, pronto per ogni opera buona (2Tm 2, 21). Perché sento parlare della tua carità per gli altri e della fede che hai nel Signore Gesù e verso tutti i santi (Fm 1, 5). Infatti, colui che santifica e coloro che sono santificati provengono tutti da uno solo; per questo non si vergogna di chiamarli fratelli (Eb 2, 11). Perciò, fratelli santi, partecipi di una vocazione celeste, fissate bene la mente in Gesù, l’apostolo e sommo sacerdote della fede che noi professiamo (Eb 3, 1).

Dio infatti non è ingiusto da dimenticare il vostro lavoro e la carità che avete dimostrato verso il suo nome, con i servizi che avete reso e rendete tuttora ai santi (Eb 6, 10). Dietro il secondo velo poi c’era una tenda, detta “Santo dei Santi” (Eb 9, 3). Infatti, se il sangue dei capri e dei vitelli e la cenere di una giovenca, sparsi su quelli che sono contaminati, li santificano, purificandoli nella carne (Eb 9, 13). Ed è appunto per quella volontà che noi siamo stati santificati, per mezzo dell’offerta del corpo di Gesù Cristo, fatta una volta per sempre (Eb 10, 10). Poiché con un’unica oblazione egli ha reso perfetti per sempre quelli che vengono santificati (Eb 10, 14). Pensate quanto maggiore sarà castigo di cui sarà ritenuto meritevole chi avrà calpestato il Figlio di Dio e considerato profano quel sangue dell’alleanza dal quale è stato un giorno santificato e avrà disprezzato lo Spirito della grazia? (Eb 10, 29).

Costoro infatti ci correggevano per pochi giorni, come loro sembrava; Dio invece lo fa per il nostro bene, allo scopo di farci partecipi della sua santità (Eb 12, 10). Cercate la pace con tutti e la santificazione, senza la quale nessuno vedrà mai il Signore (Eb 12, 14). Perciò anche Gesù, per santificare il popolo con il proprio sangue, patì fuori della porta della città (Eb 13, 12). Salutate tutti i vostri capi e tutti i santi. Vi salutano quelli d’Italia. La grazia sia con tutti voi (Eb 13, 24). Avvicinatevi a Dio ed egli si avvicinerà a voi. Purificate le vostre mani, o peccatori, e santificate i vostri cuori, o irresoluti (Gc 4, 8). Secondo la prescienza di Dio Padre, mediante la santificazione dello Spirito, per obbedire a Gesù Cristo e per essere aspersi del suo sangue: grazia e pace a voi in abbondanza (1Pt 1, 2).

Ma ad immagine del Santo che vi ha chiamati, diventate santi anche voi in tutta la vostra condotta (1Pt 1, 15). Poiché sta scritto: Voi sarete santi, perché io sono santo (1Pt 1, 16). Dopo aver santificato le vostre anime con l’obbedienza alla verità, per amarvi sinceramente come fratelli, amatevi intensamente, di vero cuore, gli uni gli altri (1Pt 1, 22). perché teniate a mente le parole già dette dai santi profeti, e il precetto del Signore e salvatore, trasmessovi dagli apostoli (2Pt 3, 2). Poiché dunque tutte queste cose devono dissolversi così, quali non dovete essere voi, nella santità della condotta e nella pietà (2Pt 3, 11).

Ma voi, carissimi, costruite il vostro edificio spirituale sopra la vostra santissima fede, pregate mediante lo Spirito Santo (Gd 1, 20). E quando l’ebbe preso, i quattro esseri viventi e i ventiquattro vegliardi si prostrarono davanti all’Agnello, avendo ciascuno un’arpa e coppe d’oro colme di profumi, che sono le preghiere dei santi (Ap 5, 8). Poi venne un altro angelo e si fermò all’altare, reggendo un incensiere d’oro. Gli furono dati molti profumi perché li offrisse insieme con le preghiere di tutti i santi bruciandoli sull’altare d’oro, posto davanti al trono (Ap 8, 3). E dalla mano dell’angelo il fumo degli aromi salì davanti a Dio, insieme con le preghiere dei santi (Ap 8, 4). Le genti fremettero, ma è giunta l’ora della tua ira, il tempo di giudicare i morti, di dare la ricompensa ai tuoi servi, ai profeti e ai santi e a quanti temono il tuo nome, piccoli e grandi, e di annientare coloro che distruggono la terra” (Ap 11, 18).

Le fu permesso di far guerra contro i santi e di vincerli; le fu dato potere sopra ogni stirpe, popolo, lingua e nazione (Ap 13, 7). Colui che deve andare in prigionia, andrà in prigionia; colui che deve essere ucciso di spada di spada sia ucciso. In questo sta la costanza e la fede dei santi (Ap 13, 10). berrà il vino dell’ira di Dio che è versato puro nella coppa della sua ira e sarà torturato con fuoco e zolfo al cospetto degli angeli santi e dell’Agnello (Ap 14, 10). Qui appare la costanza dei santi, che osservano i comandamenti di Dio e la fede in Gesù (Ap 14, 12). Essi hanno versato il sangue di santi e di profeti, tu hai dato loro sangue da bere: ne sono ben degni!” (Ap 16, 6). E vidi che quella donna era ebbra del sangue dei santi e del sangue dei martiri di Gesù. Al vederla, fui preso da grande stupore (Ap 17, 6).

Esulta, o cielo, su di essa, e voi, santi, apostoli, profeti, perché condannando Babilonia Dio vi ha reso giustizia!” (Ap 18, 20). In essa fu trovato il sangue dei profeti e dei santi e di tutti coloro che furono uccisi sulla terra” (Ap 18, 24). Le hanno dato una veste di lino puro splendente”. La veste di lino sono le opere giuste dei santi (Ap 19, 8). Beati e santi coloro che prendon parte alla prima risurrezione. Su di loro non ha potere la seconda morte, ma saranno sacerdoti di Dio e del Cristo e regneranno con lui per mille anni (Ap 20, 6). Marciarono su tutta la superficie della terra e cinsero d’assedio l’accampamento dei santi e la città diletta. Ma un fuoco scese dal cielo e li divorò (Ap 20, 9). Il perverso continui pure a essere perverso, l’impuro continui ad essere impuro e il giusto continui a praticare la giustizia e il santo si santifichi ancora (Ap 22, 11).

SANTA

Guidasti con il tuo favore questo popolo che hai riscattato, lo conducesti con forza alla tua santa dimora (Es 15, 13). Non si dovrà versare sul corpo di nessun uomo e di simile a questo non ne dovrete fare: è una cosa santa e santa la dovrete ritenere (Es 30, 32). Non farete per vostro uso alcun profumo di composizione simile a quello che devi fare: lo riterrai una cosa santa in onore del Signore (Es 30, 37). Poi essa resterà ancora trentatré giorni a purificarsi dal suo sangue; non toccherà alcuna cosa santa e non entrerà nel santuario, finché non siano compiuti i giorni della sua purificazione (Lv 12, 4).

Durante sei giorni si attenderà al lavoro; ma il settimo giorno è sabato, giorno di assoluto riposo e di santa convocazione. Non farete in esso lavoro alcuno; è un riposo in onore del Signore in tutti i luoghi dove abiterete (Lv 23, 3). Il primo giorno sarà per voi santa convocazione; non farete in esso alcun lavoro servile (Lv 23, 7). Per sette giorni offrirete al Signore sacrifici consumati dal fuoco. Il settimo giorno vi sarà la santa convocazione: non farete alcun lavoro servile” (Lv 23, 8). In quel medesimo giorno dovrete indire una festa e avrete la santa convocazione. Non farete alcun lavoro servile. E’ una legge perenne, di generazione in generazione, in tutti i luoghi dove abiterete (Lv 23, 21).

Parla agli Israeliti e ordina loro: Nel settimo mese, il primo giorno del mese sarà per voi riposo assoluto, una proclamazione fatta a suon di tromba, una santa convocazione (Lv 23, 24). Il decimo giorno di questo settimo mese sarà il giorno dell’espiazione; terrete una santa convocazione, vi mortificherete e offrirete sacrifici consumati dal fuoco in onore del Signore (Lv 23, 27). Il primo giorno vi sarà una santa convocazione; non farete alcun lavoro servile (Lv 23, 35). Per sette giorni offrirete vittime consumate dal fuoco in onore del Signore. L’ottavo giorno terrete la santa convocazione e offrirete al Signore sacrifici consumati con il fuoco. E’ giorno di riunione; non farete alcun lavoro servile (Lv 23, 36).

Poi il sacerdote prenderà acqua santa in un vaso di terra; prenderà anche polvere che è sul pavimento della Dimora e la metterà nell’acqua (Nm 5, 17). Il sacerdote le agiterà, come offerta da farsi secondo il rito dell’agitazione, davanti al Signore; è cosa santa che appartiene al sacerdote, insieme con il petto dell’offerta da agitare ritualmente e con la spalla dell’offerta da elevare ritualmente. Dopo, il nazireo potrà bere il vino (Nm 6, 20). I sacerdoti e i leviti si levarono a benedire il popolo; la loro voce fu ascoltata e la loro preghiera raggiunse la santa dimora di Dio nel cielo (2Cr 30, 27). Egli disse ai leviti che ammaestravano tutto Israele e che si erano consacrati al Signore: “Collocate l’arca santa nel tempio costruito da Salomone figlio di Davide, re di Israele; essa non costituirà più un peso per le vostre spalle. Ora servite il Signore vostro Dio e il suo popolo Israele (2Cr 35, 3).

Ma hanno preso in moglie le loro figlie per sé e per i loro figli: così hanno profanato la stirpe santa con le popolazioni locali; anzi i capi e i magistrati sono stati i primi a darsi a questa infedeltà” (Esd 9, 2). E cancellarono i segni della circoncisione e si allontanarono dalla santa alleanza; si unirono alle nazioni pagane e si vendettero per fare il male (1Mac 1, 15). E preferirono morire pur di non contaminarsi con quei cibi e non disonorare la santa alleanza; così appunto morirono (1Mac 1, 63). Disse: “Ohimè ! perché mai sono nato per vedere lo strazio del mio popolo e lo strazio della città santa e debbo sedere qui mentre essa è in balìa dei nemici e il santuario in mano agli stranieri? (1Mac 2, 7). Gerusalemme sia santa ed esente con il suo distretto e così siano sacre le decime e i tributi (1Mac 10, 31).

Quando regnava Demetrio nell’anno centosessantanove, noi Giudei vi abbiamo scritto: “Nelle calamità e angosce che ci hanno colpiti in questi anni da quando Giasone e i suoi partigiani hanno apostatato dalla città santa e dal regno (2Mac 1, 7). Perché egli stesso ha respinto le forze schierate contro la santa città (2Mac 1, 12). Nel periodo in cui la città santa godeva completa pace e le leggi erano osservate perfettamente per la pietà del sommo sacerdote Onia e la sua avversione al male (2Mac 3, 1). Ma se egli considerava la magnifica ricompensa riservata a coloro che si addormentano nella morte con sentimenti di pietà, la sua considerazione era santa e devota. Perciò egli fece offrire il sacrificio espiatorio per i morti, perché fossero assolti dal peccato (2Mac 12, 45).

Eppure tu abiti la santa dimora, tu, lode di Israele (Sal 21, 4). Un fiume e i suoi ruscelli rallegrano la città di Dio, la santa dimora dell’Altissimo (Sal 45, 5). Padre degli orfani e difensore delle vedove è Dio nella sua santa dimora (Sal 67, 6). O Dio, santa è la tua via; quale dio è grande come il nostro Dio? (Sal 76, 14). Perché ricordò la sua parola santa data ad Abramo suo servo (Sal 104, 42). Mi hai detto di costruirti un tempio sul tuo santo monte, un altare nella città della tua dimora, un’imitazione della tenda santa che ti eri preparata fin da principio (Sap 9, 8).

Ho officiato nella tenda santa davanti a lui, e così mi sono stabilita in Sion (Sir 24, 10). Ne rimarrà una decima parte, ma di nuovo sarà preda della distruzione come una quercia e come un terebinto, di cui alla caduta resta il ceppo. Progenie santa sarà il suo ceppo (Is 6, 13). Poiché prendete il nome dalla città santa e vi appoggiate sul Dio di Israele che si chiama Signore degli eserciti (Is 48, 2). Guarda dal cielo e osserva dalla tua dimora santa e gloriosa. Dove sono il tuo zelo e la tua potenza, il fremito della tua tenerezza e la tua misericordia? Non forzarti all’insensibilità (Is 63, 15). “Ingaggiate la santa battaglia contro di essa; su, assaliamola in pieno giorno. Noi sventurati! Già il giorno declina, già si allungano le ombre della sera (Ger 6, 4).

Tu preannunzierai tutte queste cose e dirai loro: Il Signore ruggisce dall’alto, dalla sua santa dimora fa udire il suo tuono; alza il suo ruggito contro la prateria, manda grida di giubilo come i pigiatori delle uve, contro tutti gli abitanti del paese (Ger 25, 30). Guarda, Signore, dalla tua santa dimora e pensa a noi; inclina il tuo orecchio, Signore, e ascolta (Bar 2, 16). “Quando voi spartirete a sorte la regione, in eredità, preleverete dal territorio, in offerta al Signore, una porzione sacra, lunga venticinquemila cubiti e larga ventimila: essa sarà santa per tutta la sua estensione (Ez 45, 1). Giusto è stato il tuo giudizio per quanto hai fatto ricadere su di noi e sulla città santa dei nostri padri, Gerusalemme. Con verità e giustizia tu ci hai inflitto tutto questo a causa dei nostri peccati (Dn 3, 28).

S’innalzò fino al capo della milizia e gli tolse il sacrificio quotidiano e fu profanata la santa dimora (Dn 8, 11). Settanta settimane sono fissate per il tuo popolo e per la tua santa città per mettere fine all’empietà, mettere i sigilli ai peccati, espiare l’iniquità, portare una giustizia eterna, suggellare visione e profezia e ungere il Santo dei santi (Dn 9, 24). Egli ritornerà nel suo paese con grandi ricchezze e con in cuore l’avversione alla santa alleanza: agirà secondo i suoi piani e poi ritornerà nel suo paese (Dn 11, 28). Verranno contro lui navi dei Kittìm ed egli si sentirà scoraggiato e tornerà indietro. Si volgerà infuriato e agirà contro la santa alleanza, e nel suo ritorno se la intenderà con coloro che avranno abbandonato la santa alleanza (Dn 11, 30).

Quando in me sentivo venir meno la vita, ho ricordato il Signore. La mia preghiera è giunta fino a te, fino alla tua santa dimora (Gn 2, 8). Taccia ogni mortale davanti al Signore, poiché egli si è destato dalla sua santa dimora” (Zc 2, 17). E uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti (Mt 27, 53). Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri e si è ricordato della sua santa alleanza (Lc 1, 72).

Così la legge è santa e santo e giusto e buono è il comandamento (Rm 7, 12). Se le primizie sono sante, lo sarà anche tutta la pasta; se è santa la radice, lo saranno anche i rami (Rm 11, 16). Perché il marito non credente viene reso santo dalla moglie credente e la moglie non credente viene resa santa dal marito credente; altrimenti i vostri figli sarebbero impuri, mentre invece sono santi (1Cor 7, 14). E si trova diviso! Così la donna non sposata, come la vergine, si preoccupa delle cose del Signore, per essere santa nel corpo e nello spirito; la donna sposata invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere al marito (1Cor 7, 34).

Al fine di farsi comparire davanti la sua Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata (Ef 5, 27). Ma l’atrio che è fuori del santuario, lascialo da parte e non lo misurare, perché è stato dato in balìa dei pagani, i quali calpesteranno la città santa per quarantadue mesi (Ap 11, 2).

SANTE

Ordina ad Aronne e ai suoi figli che si astengano dalle cose sante a me consacrate dagli Israeliti e non profanino il mio santo nome. Io sono il Signore (Lv 22, 2). Ordina loro: Qualunque uomo della vostra discendenza che nelle generazioni future si accosterà, in stato d’immondezza, alle cose sante consacrate dagli Israeliti al Signore, sarà eliminato davanti a me. Io sono il Signore (Lv 22, 3). La persona che abbia avuto tali contatti sarà immonda fino alla sera e non mangerà le cose sante prima di essersi lavato il corpo nell’acqua (Lv 22, 6). La figlia di un sacerdote, sposata con un estraneo, non potrà mangiare le cose sante offerte mediante il rito dell’elevazione (Lv 22, 12).

I sacerdoti non profaneranno dunque le cose sante degli Israeliti, che essi offrono al Signore con la rituale elevazione (Lv 22, 15). Parla agli Israeliti e riferisci loro: Ecco le solennità del Signore, che voi proclamerete come sante convocazioni. Queste sono le mie solennità (Lv 23, 2). Queste sono le solennità del Signore, le sante convocazioni che proclamerete nei tempi stabiliti (Lv 23, 4). Queste sono le solennità del Signore nelle quali proclamerete sante convocazioni, perché si offrano al Signore sacrifici consumati dal fuoco, olocausti e oblazioni, vittime e libazioni, ogni cosa nel giorno stabilito, oltre i sabati del Signore (Lv 23, 37). Io dò a te, ai tuoi figli e alle tue figlie con te, per legge perenne, tutte le offerte di cose sante che gli Israeliti presenteranno al Signore con il rito dell’elevazione. E’ un’alleanza inviolabile, perenne, davanti al Signore, per te e per la tua discendenza con te” (Nm 18, 19).

Così non sarete rei di alcun peccato, perché ne avrete messa da parte la parte migliore; non profanerete le cose sante degli Israeliti; così non morirete” (Nm 18, 32). Ma egli, facendo un nobile ragionamento, degno della sua età e del prestigio della vecchiaia a cui si aggiungeva la veneranda canizie, e della condotta irreprensibile tenuta fin da fanciullo, e degno specialmente delle sante leggi stabilite da Dio, rispose subito dicendo che lo mandassero alla morte (2Mac 6, 23). E lascerò ai giovani nobile esempio, perché sappiano affrontare la morte prontamente e generosamente per le sante e venerande leggi”. Dette queste parole, si avviò prontamente al supplizio (2Mac 6, 28). Esortati dalle bellissime parole di Giuda, capaci di spingere all’eroismo e di rendere virile anche l’animo dei giovani, decisero di non restare in campo, ma di intervenire coraggiosamente e decidere la sorte attaccando battaglia con tutto il coraggio, perché la città e le cose sante e il tempio erano in pericolo (2Mac 15, 17).

Chi custodisce santamente le cose sante sarà santificato e chi si è istruito in esse vi troverà una difesa (Sap 6, 10). Le tue città sante sono un deserto, un deserto è diventata Sion, Gerusalemme una desolazione (Is 64, 9). Contro i profeti. Mi si spezza il cuore nel petto, tremano tutte le mie membra, sono come un ubriaco e come chi è inebetito dal vino, a causa del Signore e a causa delle sue sante parole (Ger 23, 9). Ah! come si è annerito l’oro, si è alterato l’oro migliore. Sono disperse le pietre sante all’angolo di ogni strada (Lam 4, 1). Non vi siete presi voi la cura delle mie cose sante ma avete affidato loro, al vostro posto, la custodia del mio santuario (Ez 44, 8). Non si avvicineranno più a me per servirmi come sacerdoti e toccare tutte le mie cose sante e santissime, ma sconteranno la vergogna degli abomini che hanno compiuti (Ez 44, 13).

Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi (Mt 7, 6). E che Dio lo ha risuscitato dai morti, in modo che non abbia mai più a tornare alla corruzione, è quanto ha dichiarato: Darò a voi le cose sante promesse a Davide, quelle sicure (At 13, 34). Così una volta si ornavano le sante donne che speravano in Dio; esse stavano sottomesse ai loro mariti (1Pt 3, 5).

Ora è giusto che ci si chieda: cosa è la santità di Dio e cosa è invece la santità dell’uomo? La santità di Dio, in Dio, è essenza purissima di verità. La verità è la corrispondenza perfetta tra l’essere e l’agire dell’essere. Si dice che Dio è atto puro. È tutto in se stesso, sempre, senza cambiamento nella sua verità. La verità è il suo essere. L’essere è la sua verità. La verità è la sua carità, la carità è la sua verità. La perfezione della santità in Dio è assoluta. Mai vi è uno sfasamento di un solo moto istantaneo che non sia di purissima verità.

Qual è la verità dell’uomo? Riprodurre nel suo corpo, nella sua anima, nel suo spirito la verità di Dio ad immagine della quale è stato creato. Una immagine ci aiuterà ad entrare in questo mistero. Dio è fuoco eterno purissimo, immacolato, sempre incandescente, che mai si raffredda. È un fuoco che arde sempre. Qualcuno ha detto che il sole è la sua ombra. Anche l’uomo è chiamato ad essere l’ombra della luce, del fuoco che è il suo Signore.

Come potrà essere sempre splendore e mai tenebra, sempre luce e mai oscurità, sempre incandescente e mai spento?. Entriamo in una fucina o forgia. Quando il ferro diviene fuoco incandescente? Nel momento in cui si immerge nel fuoco. Se resta immerso nel fuoco, rimane fuoco, se esce dal fuoco, dopo poco torna ad essere un freddo ferro. Si comprende allora che il ferro diviene fuoco per partecipazione della verità del fuoco. Esce dalla verità del fuoco, torna ad essere verità di ferro. Non è più fuoco. Così dicasi per l’uomo. È verità e luce, se rimane immerso nella divina ed eterna verità di origine per creazione che è il Signore. Esce dalla verità di Dio, diviene falsità di peccato. Non dona più vita, ma morte.

Con il peccato delle origini, avendo l’uomo scelto di distaccarsi da Dio, non può più tornare in Dio, nella sua verità di origine. Rimane nella sua falsità e tenebra di peccato. Viene il Santo, il Figlio di Dio, la verità divina ed eterna nella carne. Nella carne opera la redenzione dell’uomo. All’uomo, nella sua carne, nel suo corpo, dona nuovamente la possibilità di ritornare nella sua verità di origine. Ad una condizione: che rimanga sempre nel corpo di Cristo. Se esce dal corpo di Cristo, ritorna ad essere “verità” di tenebra, falsità, inganno, morte. Questa operazione è compiuta dallo Spirito Santo. Ma come si ha la certezza che si è in Cristo, sua verità eterna e divina? Dimorando nella sua Parola, producendo frutti di Parola.

La santità cristiana non è santità morale, ma ontologica. È partecipazione della divina natura, è creazione del cuore nuovo e dello spirito nuovo, è riportare l’uomo in Dio, portandolo e conservandolo, lo Spirito Santo, nel corpo di Cristo. La grazia è il potente strumento, o la potente forza divina che sempre dovrà cementarci con il corpo di Cristo, al fine di essere con Lui una cosa sola. Cristo ci fa verità perché ci riporta nella natura di Dio, rendendoci partecipi di essa. Ci dona la grazia, la sola che potrà conservarci in eterno verità di Dio.

Sarebbe ora chiedersi: “Questi giorni della Novena in onore della Madre di Dio, quanta verità hanno creato in me e in quanta grazia mi hanno fatto crescere? Ma io voglio essere verità visibile della verità invisibile che è il Signore? Sono riuscito a contemplare la bellezza della Madre di Dio, che è purissima verità visibile del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo?”. Se la Novena mi ha lasciato nella mia vecchia religiosità, allora essa è stata celebrata vanamente.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, facci innamorare della tua verità. Tu se stata “saldata” alla natura divina fin dal primo istante del tuo concepimento e mai ti sei distaccata, mai sei uscita fuori, mai ti sei allontanata. Madre Santa, facci come “zecche” attaccate alla tua anima e al tuo spirito, perché nutrendoci della tua verità, possiamo accedere alla verità di Cristo e per essa alla verità del Padre celeste, nello Spirito Santo. Angeli e Santi, voi che siete partecipi della verità di Dio, fate che anche noi lo siamo per tutti i giorni della nostra vita.