Novena in onore della B.V. Maria Immacolata – SECONDO GIORNO
RALLÉGRATI, PIENA DI GRAZIA
Nelle parole che l’Angelo Gabriele rivolge a Maria è racchiuso un mistero altissimo. La Chiesa una, santa, cattolica, apostolica lo ha elevato a sua fede solo dopo diciotto secoli: “La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te”. è giusto che ogni figlio della Chiesa comprenda ciò che Dio ha fatto in Maria, per Maria, e come Lei, anche lui innalzi al suo Creatore Potente il suo cantico di lode e di benedizione.
LA VERGINE SI CHIAMAVA MARIA.
“Maria” è nome antichissimo nel popolo del Signore. Le “congetture” sul significato del nome “Maria” sono tante, molte. Basta fare una ricerca e ci si accorgerà che a partire dall’antichità vari sono state le etimologia legate a questo nome. Personalmente ne preferisco uno: “Amata da Dio”, “Che ama Dio”. Una seconda etimologia, appropriata a Maria, potrebbe essere: “Stilla Maris”, “Goccia di Mare”. Maria, la Madre di Gesù, è “Vera Goccia di Dio”, “dell’Infinito Mare di Dio” data a noi per ravvivare la nostra umanità arsa dal peccato e prossima ormai alla morte. Lei, “Vera Goccia di Dio”, dona la sua goccia a Dio e il Figlio Unigenito del Padre si fa cerne e diviene per l’umanità un fiume che inonda il mondo e lo vivifica, sempre che esso si lasci vivificare. Dalla “Goccia” è nato il Fiume Straripante.
Nella Scrittura Santa alcune volte il Signore cambia il nome ai suoi chiamati. Altre volte aggiunge al loro nome un “aggettivo” che serve per indicare le qualità spirituali di quell’uomo. Abram è chiamato da Dio Abramo, Padre di una moltitudine. Anche a Sarai il nome viene cambiato in Sara, perché anche da lei nasceranno nazioni. Nel nome cambiato è il futuro di Abramo e di Sara. Il nome così diviene vera profezia. Ricordando il nome, si ricorda la promessa del Signore. Ogni figlio di Abramo sa quale sarà il futuro verso il quale egli cammina.
Quando Abram ebbe novantanove anni, il Signore gli apparve e gli disse: «Io sono Dio l’Onnipotente: cammina davanti a me e sii integro. Porrò la mia alleanza tra me e te e ti renderò molto, molto numeroso». Subito Abram si prostrò con il viso a terra e Dio parlò con lui: «Quanto a me, ecco, la mia alleanza è con te: diventerai padre di una moltitudine di nazioni. Non ti chiamerai più Abram, ma ti chiamerai Abramo, perché padre di una moltitudine di nazioni ti renderò. E ti renderò molto, molto fecondo; ti farò diventare nazioni e da te usciranno dei re. Stabilirò la mia alleanza con te e con la tua discendenza dopo di te, di generazione in generazione, come alleanza perenne, per essere il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te. Dio aggiunse ad Abramo: «Quanto a Sarài tua moglie, non la chiamerai più Sarài, ma Sara. Io la benedirò e anche da lei ti darò un figlio; la benedirò e diventerà nazioni, e re di popoli nasceranno da lei» (Cfr. Gen 17,1-22).
A Gedeone l’angelo del Signore dice: “Il Signore è con te, uomo forte e valoroso”. È il Signore che è con lui che lo rende forte e valoroso. Lui può combattere le battaglie del Signore. Potrà liberare il suo popolo dalla dura schiavitù dei Madianiti. Poche parole bastano al Signore per dire ad una persona chi essa è e cosa dovrà fare per Lui, ma perché Lui è con essa, In un saluto vi è l’eternità e il tempo, il presente e il futuro. In un saluto vi è la storia di un popolo.
Ora l’angelo del Signore venne a sedere sotto il terebinto di Ofra, che apparteneva a Ioas, Abiezerita. Gedeone, figlio di Ioas, batteva il grano nel frantoio per sottrarlo ai Madianiti. L’angelo del Signore gli apparve e gli disse: «Il Signore è con te, uomo forte e valoroso!» (Cfr. Gdc 6, 11-24).
Anche a colui che sarebbe divenuto il futuro re del suo popolo, il Signore dona un nome nuovo. Lo chiama “Iedidià”, cioè Vezzeggiato da Dio”, tanto grande era l’amore del Signore per quest’uomo. Sappiamo che alla sera della vita Salomone si lasciò fuorviare dalle donne straniere che aveva sposate e divenne idolatra. All’amore del suo Dio non ha corrisposto con un amore altrettanto grande sino alla fine. Aveva iniziato bene, ma poi finì male, molto male.
Poi Davide consolò Betsabea sua moglie, andando da lei e giacendo con lei: così partorì un figlio, che egli chiamò Salomone. Il Signore lo amò e mandò il profeta Natan perché lo chiamasse Iedidià per ordine del Signore (2Sam 12,24-25).
Dall’Angelo Gabriele il profeta Daniele viene detto: “Uomo prediletto”. La predilezione consiste per lui nell’essere inserito nella conoscenza dei misteri di Dio. Dio a lui ha svelato il mistero della storia ed suoi segreti che stavano per compiersi. A nessun profeta ha fatto rivelazioni così particolareggiate. È come se Dio per lui non avesse segreti. È come se gli avesse partecipato la sua stessa scienza. E in verità sappiamo che per Daniele non vi sono segreti. Anche i sogni non narrati, non ricordati, lui narra e interpreta. È questa la predilezione di Dio per lui.
Fin dall’inizio delle tue suppliche è uscita una parola e io sono venuto per annunziartela, poiché tu sei un uomo prediletto. Ora sta’ attento alla parola e comprendi la visione (Dn 9, 23). Poi egli mi disse: “Daniele, uomo prediletto, intendi le parole che io ti rivolgo, alzati in piedi, poiché ora sono stato mandato a te”. Quando mi ebbe detto questo, io mi alzai in piedi tutto tremante (Dn 10, 11). E mi disse: “Non temere, uomo prediletto, pace a te, riprendi forza, rinfrancati”. Mentre egli parlava con me, io mi sentii ritornare le forze e dissi: “Parli il mio signore perché tu mi hai ridato forza” (Dn 10, 19).
Nel Vangelo secondo Giovanni è riferito che Gesù vede Simone e subito gli cambia il nome: “Sarai chiamato Cefa”, Pietro, Pietra di stabilità della sua Chiesa. Nel Vangelo secondo Matteo (c. 16), tutto è offerto nei dettagli, con circostanze modificate.
Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro (Gv 1.40-42).
Saulo, dopo la sua conversione e l’invio dallo Spirito Santo per la prima missione ai pagani, viene chiamato Paolo. Ignoriamo chi gli abbia cambiato il nome e perché. Gli Atti degli Apostoli riferiscono del cambiamento avvenuto, ma non ci offrono dettagli storici sull’evento.
Allora Saulo, detto anche Paolo, colmato di Spirito Santo, fissò gli occhi su di lui e disse: «Uomo pieno di ogni frode e di ogni malizia, figlio del diavolo, nemico di ogni giustizia, quando cesserai di sconvolgere le vie diritte del Signore? Ed ecco, dunque, la mano del Signore è sopra di te: sarai cieco e per un certo tempo non vedrai il sole». Di colpo piombarono su di lui oscurità e tenebra, e brancolando cercava chi lo guidasse per mano. Quando vide l’accaduto, il proconsole credette, colpito dall’insegnamento del Signore (Cfr. At 13,1-12).
In Maria tutto il mare infinito di Dio ha preso stabile dimora. Lei dona la sua goccia di umanità e il Dio Onnipotente, Santo, Eterno, Purissimo Spirito, nel Figlio Suo Unigenito si fa carne.
RALLÈGRATI
La Vergine Maria è invitata a rallegrarsi, gioire, esultare. La vera gioia è un frutto dello Spirito Santo. Essa è il frutto della presenza salvatrice, sanatrice, rinnovatrice, santificatrice che Dio fa di Se Stesso all’uomo. La gioia ha un solo nome: Dio che si dona come vera vita all’uomo. Le cose non danno gioia, ma solo stordimento. La gioia pura, vera, santa, duratura, eterna, che mai viene meno, è il dono di Dio al cuore, alla mente, all’anima, allo spirito dell’uomo.
È questo oggi il male infinito dell’uomo, che sta generando tristezza di morte. Si cerca la gioia nella creatura anziché nel Creatore, nell’effimero anziché nel Duraturo, nel finito anziché nell’Infinito. Il cuore è sempre vuoto e lo spirito pieno di desideri irrealizzabili. È la crisi che mai potrà essere risolta. La si vuole risolvere con leggi di morte e di devastazione dell’umanità. Ma più leggi di morte si fanno e più aumenta a dismisura la tristezza del mondo. Senza Dio il mondo sarà sempre più triste. È come se l’uomo pensasse, stoltamente e insipientemente, che gli alberi non servono al suo sostentamento, e decidesse di abbatterli tutti, per nutrirsi di terra. Più alberi abbatte e distrugge e più la sua fame aumenta. La terra non nutre l’uomo.
Dio è per l’uomo il solo Albero della vita. Abbattuto Dio, tolto dal cuore, l’uomo entra in un processo di tristezza infinita che diventerà tristezza eterna al momento della sua morte. Quando il cuore è nella tristezza, perché senza Dio, si agita ancora di più per trovare la gioia nelle creature, ma queste altro non fanno che aumentare la sua tristezza e lui sfoga la sua rabbia anche donando loro la morte. È la storia della tristezza che affligge i nostri giorni.
Basta dare uno sguardo alla Scrittura Santa e si noterà che l’uomo gioisce quando Dio è con Lui, lo benedice, lo protegge, lo salva. Quando Dio da lui viene allontanato, il sole si oscura, le tenebre invadono il cuore dell’uomo. La tristezza divora le sue ossa e la sua carne.
Sta scritto infatti: Rallègrati, sterile, che non partorisci, grida nell’allegria tu che non conosci i dolori del parto, perché molti sono i figli dell’abbandonata, più di quelli della donna che ha marito (Gal 4, 27). Tutti i capi e tutto il popolo si rallegrarono e portarono il denaro che misero nella cassa fino a riempirla (2Cr 24, 10). In quel giorno il popolo offrì numerosi sacrifici e si allietò, perché Dio gli aveva concesso una grande gioia. Anche le donne e i fanciulli si rallegrarono e la gioia di Gerusalemme si sentiva di lontano (Ne 12, 43). Tu sei benedetto, perché mi hai rallegrato e non è avvenuto ciò che temevo, ma ci hai trattato secondo la tua grande misericordia (Tb 8, 16). Inflisse amarezze a molti re, rallegrò con le sue gesta Giacobbe; sempre la sua memoria sarà benedetta (1Mac 3, 7).
Giònata gli inviò ad Antiochia tremila degli uomini più forti; essi si recarono presso il re, e il re si rallegrò della loro venuta (1Mac 11, 44). Ci rallegriamo della vostra gloria (1Mac 12, 12). I messaggeri inviati al nostro popolo ci hanno riferito intorno alla vostra gloria e al vostro onore e noi ci siamo rallegrati per il loro arrivo (1Mac 14, 21). In tal modo combattendo con le mani e pregando Dio con il cuore, travolsero non meno di trentacinquemila uomini, rallegrandosi grandemente per la manifesta presenza di Dio (2Mac 15, 27). Io mi glorio nel Signore, ascoltino gli umili e si rallegrino (Sal 33, 3).
Un fiume e i suoi ruscelli rallegrano la città di Dio, la santa dimora dell’Altissimo (Sal 45, 5). Esultino le genti e si rallegrino, perché giudichi i popoli con giustizia, governi le nazioni sulla terra (Sal 66, 5). I giusti invece si rallegrino, esultino davanti a Dio e cantino di gioia (Sal 67, 4). Vedano gli umili e si rallegrino; si ravvivi il cuore di chi cerca Dio (Sal 68, 33). Rallegra la vita del tuo servo, perché a te, Signore, innalzo l’anima mia (Sal 85, 4). Poiché mi rallegri, Signore, con le tue meraviglie, esulto per l’opera delle tue mani (Sal 91, 5). Esultino i campi e quanto contengono, si rallegrino gli alberi della foresta (Sal 95, 12).
Rallegratevi, giusti, nel Signore, rendete grazie al suo santo nome (Sal 96, 12). L’Egitto si rallegrò della loro partenza perché su di essi era piombato il terrore (Sal 104, 38). Si rallegrarono nel vedere la bonaccia ed egli li condusse al porto sospirato (Sal 106, 30). Questo è il giorno fatto dal Signore: rallegriamoci ed esultiamo in esso (Sal 117, 24). Della prosperità dei giusti la città si rallegra, per la scomparsa degli empi si fa festa (Pr 11, 10). Gioisca tuo padre e tua madre e si rallegri colei che ti ha generato (Pr 23, 25). Non ti rallegrare per la caduta del tuo nemico e non gioisca il tuo cuore, quando egli soccombe (Pr 24, 17).
Era una folla immensa quella di cui egli era alla testa. Ma coloro che verranno dopo non avranno da rallegrarsi di lui. Anche questo è vanità e un inseguire il vento (Qo 4, 16). Sta’ lieto, o giovane, nella tua giovinezza, e si rallegri il tuo cuore nei giorni della tua gioventù. Segui pure le vie del tuo cuore e i desideri dei tuoi occhi. Sappi però che su tutto questo Dio ti convocherà in giudizio (Qo 11, 9). Attirami dietro a te, corriamo! M’introduca il re nelle sue stanze: gioiremo e ci rallegreremo per te, ricorderemo le tue tenerezze più del vino. A ragione ti amano! (Ct 1, 4).
Il compagno si rallegra con l’amico nella felicità, ma al momento della disgrazia gli sarà ostile (Sir 37, 4). Come l’ingiusto aprendo le mani si rallegrerà, così i trasgressori cadranno in rovina (Sir 40, 14). Vino e musica rallegrano il cuore, ma più ancora lo rallegra l’amore della sapienza (Sir 40, 20). Del suo fiorire, come uva vicina a maturare, il mio cuore si rallegrò. Il mio piede si incamminò per la via retta; dalla giovinezza ho seguito le sue orme (Sir 51, 15).
E si dirà in quel giorno: “Ecco il nostro Dio; in lui abbiamo sperato perché ci salvasse; questi è il Signore in cui abbiamo sperato; rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezza (Is 25, 9). Gli umili si rallegreranno di nuovo nel Signore, i più poveri gioiranno nel Santo di Israele (Is 29, 19). Si rallegrino il deserto e la terra arida, esulti e fiorisca la steppa (Is 35, 1). Ezechia se ne rallegrò e mostrò agli inviati la stanza del tesoro, l’argento e l’oro, gli aromi e gli unguenti preziosi, tutto il suo arsenale e quanto si trovava nei suoi magazzini; non ci fu nulla che Ezechia non mostrasse loro nella reggia e in tutto il regno (Is 39, 2). Giubilate, o cieli; rallegrati, o terra, gridate di gioia, o monti, perché il Signore consola il suo popolo e ha pietà dei suoi miseri (Is 49, 13). Rallegratevi con Gerusalemme, esultate per essa quanti la amate. Sfavillate di gioia con essa voi tutti che avete partecipato al suo lutto (Is 66, 10).
Appena tutto il popolo che era con Ismaele vide Giovanni figlio di Kareca e tutti i capi delle bande armate che erano con lui, se ne rallegrò (Ger 41, 13). Con la loro malvagità rallegrano il re, rallegrano i capi con le loro finzioni (Os 7, 3). Non temere, terra, ma rallegrati e gioisci, poiché cose grandi ha fatto il Signore (Gl 2, 21). Voi, figli di Sion, rallegratevi, gioite nel Signore vostro Dio, perché vi dá la pioggia in giusta misura, per voi fa scendere l’acqua, la pioggia d’autunno e di primavera, come in passato (Gl 2, 23). Gioisci, figlia di Sion, esulta, Israele, e rallegrati con tutto il cuore, figlia di Gerusalemme! (Sof 3, 14).
Il Signore tuo Dio in mezzo a te è un salvatore potente. Esulterà di gioia per te, ti rinnoverà con il suo amore, si rallegrerà per te con grida di gioia (Sof 3, 17). Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi (Mt 5, 12). Se gli riesce di trovarla, in verità vi dico, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite (Mt 18, 13). Quelli all’udirlo si rallegrarono e promisero di dargli denaro. Ed egli cercava l’occasione opportuna per consegnarlo (Mc 14, 11). Avrai gioia ed esultanza e molti si rallegreranno della sua nascita (Lc 1, 14).
I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva esaltato in lei la sua misericordia, e si rallegravano con lei (Lc 1, 58). Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nei cieli. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i profeti (Lc 6, 23). Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli” (Lc 10, 20). Va a casa, chiama gli amici e i vicini dicendo: Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora che era perduta (Lc 15, 6). E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta (Lc 15, 9). Ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato” (Lc 15, 32).
Essi si rallegrarono e si accordarono di dargli del denaro (Lc 22, 5). Vedendo Gesù, Erode si rallegrò molto, perché da molto tempo desiderava vederlo per averne sentito parlare e sperava di vedere qualche miracolo fatto da lui (Lc 23, 8). Egli era una lampada che arde e risplende, e voi avete voluto solo per un momento rallegrarvi alla sua luce (Gv 5, 35). Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò” (Gv 8, 56). Avete udito che vi ho detto: Vado e tornerò a voi; se mi amaste, vi rallegrereste che io vado dal Padre, perché il Padre è più grande di me (Gv 14, 28).
In verità, in verità vi dico: voi piangerete e vi rattristerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete afflitti, ma la vostra afflizione si cambierà in gioia (Gv 16, 20). Così anche voi, ora, siete nella tristezza; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e (Gv 16, 22). Per questo si rallegrò il mio cuore ed esultò la mia lingua; ed anche la mia carne riposerà nella speranza (At 2, 26). E in quei giorni fabbricarono un vitello e offrirono sacrifici all’idolo e si rallegrarono per l’opera delle loro mani (At 7, 41). Quando questi giunse e vide la grazia del Signore, si rallegrò e (At 11, 23). Nell’udir ciò, i pagani si rallegravano e glorificavano la parola di Dio e abbracciarono la fede tutti quelli che erano destinati alla vita eterna (At 13, 48). Quando l’ebbero letta, si rallegrarono per l’incoraggiamento che infondeva (At 15, 31).
Rallegratevi con quelli che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto (Rm 12, 15). E ancora: Rallegratevi, o nazioni, insieme al suo popolo (Rm 15, 10). La fama della vostra obbedienza è giunta dovunque; mentre quindi mi rallegro di voi, voglio che siate saggi nel bene e immuni dal male (Rm 16, 19). Io mi rallegro della visita di Stefana, di Fortunato e di Acàico, i quali hanno supplito alla vostra assenza (1Cor 16, 17). Perché se io rattristo voi, chi mi rallegrerà se non colui che è stato da me rattristato? (2Cor 2, 2).
Mi rallegro perché posso contare totalmente su di voi (2Cor 7, 16). Perciò ci rallegriamo quando noi siamo deboli e voi siete forti. Noi preghiamo anche per la vostra perfezione (2Cor 13, 9). Sta scritto infatti: Rallègrati, sterile, che non partorisci, grida nell’allegria tu che non conosci i dolori del parto, perché molti sono i figli dell’abbandonata, più di quelli della donna che ha marito (Gal 4, 27). Ma questo che importa? Purché in ogni maniera, per ipocrisia o per sincerità, Cristo venga annunziato, io me ne rallegro e continuerò a rallegrarmene (Fil 1, 18). Allo stesso modo anche voi godetene e rallegratevi con me (Fil 2, 18).
L’ho mandato quindi con tanta premura perché vi rallegriate al vederlo di nuovo e io non sia più preoccupato (Fil 2, 28). Rallegratevi nel Signore, sempre; ve lo ripeto ancora, Rallegratevi (Fil 4, 4). Il fratello di umili condizioni si rallegri della sua elevazione (Gc 1, 9). Ma nella misura in cui partecipate alle sofferenze di Cristo, rallegratevi, perché anche nella rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare (1Pt 4, 13).
Mi sono molto rallegrato di aver trovato alcuni tuoi figli che camminano nella verità, secondo il comandamento che abbiamo ricevuto dal Padre (2Gv 1, 4). Molto infatti mi sono rallegrato quando sono giunti alcuni fratelli e hanno reso testimonianza che tu sei verace in quanto tu cammini nella verità (3Gv 1, 3). Gli abitanti della terra faranno festa su di loro, si rallegreranno e si scambieranno doni, perché questi due profeti erano il tormento degli abitanti della terra (Ap 11, 10). Rallegriamoci ed esultiamo, rendiamo a lui gloria, perché son giunte le nozze dell’Agnello; la sua sposa è pronta (Ap 19, 7).
ESULTANZA
Un fuoco uscì dalla presenza del Signore e consumò sull’altare l’olocausto e i grassi; tutto il popolo vide, mandò grida d’esultanza e si prostrò con la faccia a terra (Lv 9, 24). Esultate, o nazioni, per il suo popolo, perché Egli vendicherà il sangue dei suoi servi; volgerà la vendetta contro i suoi avversari e purificherà la sua terra e il suo popolo” (Dt 32, 43). Allora Anna pregò: Il mio cuore esulta nel Signore, la mia fronte s’innalza grazie al mio Dio. Si apre la mia bocca contro i miei nemici, perché io godo del beneficio che mi hai concesso (1Sam 2, 1). Gli abitanti di Bet-Semes stavano facendo la mietitura del grano nella pianura. Alzando gli occhi, scorsero l’arca ed esultarono a quella vista (1Sam 6, 13).
Non fatelo sapere in Gat, non l’annunziate per le vie di Ascalon, non ne faccian festa le figlie dei Filistei, non ne esultino le figlie dei non circoncisi! (2Sam 1, 20). Il sacerdote Zadok e il profeta Natan l’hanno unto re in Ghicon; quindi sono risaliti esultanti, mentre la città echeggiava di grida. Questo il motivo del frastuono da voi udito (1Re 1, 45). Guardò: ecco, il re stava presso la colonna secondo l’usanza; i capi e i trombettieri erano intorno al re, mentre tutto il popolo del paese esultava e suonava le trombe. Atalia si stracciò le vesti e gridò: “Tradimento, tradimento!” (2Re 11, 14). Gioiscano i cieli ed esulti la terra; si dica fra i popoli: “Il Signore regna” (1Cr 16, 31). Ora, alzati, Signore Dio, vieni al luogo del tuo riposo, tu e l’arca tua potente. Siano i tuoi sacerdoti, Signore Dio, rivestiti di salvezza e i tuoi fedeli esultino nel benessere (2Cr 6, 41).
Appena cominciarono i loro canti di esultanza e di lode, il Signore tese un agguato contro gli Ammoniti, i Moabiti e quelli delle montagne di Seir, venuti contro Giuda e furono sconfitti (2Cr 20, 22). Allora Tobi scrisse questa preghiera di esultanza e disse (Tb 13, 1). Io esalto il mio Dio e celebro il re del cielo ed esulto per la sua grandezza (Tb 13, 9). Come luce splendida brillerai sino ai confini della terra; nazioni numerose verranno a te da lontano; gli abitanti di tutti i confini della terra verranno verso la dimora del tuo santo nome, portando in mano i doni per il re del cielo. Generazioni e generazioni esprimeranno in te l’esultanza e il nome della città eletta durerà nei secoli (Tb 13, 13). Sorgi ed esulta per i figli dei giusti, tutti presso di te si raduneranno e benediranno il Signore dei secoli. Beati coloro che ti amano beati coloro che gioiscono per la tua pace (Tb 13, 15).
Le porte di Gerusalemme risuoneranno di canti di esultanza, e in tutte le sue case canteranno: “Alleluia! Benedetto il Dio d’Israele e benedetti coloro che benedicono il suo santo nome per sempre e nei secoli!” (Tb 13, 18). Per i Giudei vi era luce, letizia, esultanza, onore (Est 8, 16). In ogni provincia, in ogni città, dovunque giungevano l’ordine del re e il suo decreto, vi era per i Giudei gioia ed esultanza, banchetti e feste. Molti appartenenti ai popoli del paese si fecero Giudei, perché il timore dei Giudei era piombato su di loro (Est 8, 17). Ho gioito forse della disgrazia del mio nemico e ho esultato perché lo colpiva la sventura (Gb 31, 29). Servite Dio con timore e con tremore esultate (Sal 2, 11). Gioiscano quanti in te si rifugiano, esultino senza fine. Tu li proteggi e in te si allieteranno quanti amano il tuo nome (Sal 5, 12).
Gioisco in te ed esulto, canto inni al tuo nome, o Altissimo (Sal 9, 3). Perché possa annunziare le tue lodi, esultare per la tua salvezza alle porte della città di Sion (Sal 9, 15). Perché il mio nemico non dica: “L’ho vinto!” e non esultino i miei avversari quando vacillo (Sal 12, 5). Venga da Sion la salvezza d’Israele! Quando il Signore ricondurrà il suo popolo, esulterà Giacobbe e gioirà Israele (Sal 13, 7). Di questo gioisce il mio cuore, esulta la mia anima; anche il mio corpo riposa al sicuro (Sal 15, 9). Là pose una tenda per il sole che esce come sposo dalla stanza nuziale, esulta come prode che percorre la via (Sal 18, 6). Esulteremo per la tua vittoria, spiegheremo i vessilli in nome del nostro Dio; adempia il Signore tutte le tue domande (Sal 19, 6). Signore, il re gioisce della tua potenza, quanto esulta per la tua salvezza! (Sal 20, 2).
E ora rialzo la testa sui nemici che mi circondano; immolerò nella sua casa sacrifici d’esultanza, inni di gioia canterò al Signore (Sal 26, 6). Il Signore è la mia forza e il mio scudo, ho posto in lui la mia fiducia; mi ha dato aiuto ed esulta il mio cuore, con il mio canto gli rendo grazie (Sal 27, 7). Ti esalterò, Signore, perché mi hai liberato e su di me non hai lasciato esultare i nemici (Sal 29, 2). Esulterò di gioia per la tua grazia, perché hai guardato alla mia miseria, hai conosciuto le mie angosce (Sal 30, 8). Tu sei il mio rifugio, mi preservi dal pericolo, mi circondi di esultanza per la salvezza (Sal 31, 7). Gioite nel Signore ed esultate, giusti, giubilate, voi tutti, retti di cuore (Sal 31, 11). Esultate, giusti, nel Signore; ai retti si addice la lode (Sal 32, 1).
Io invece esulterò nel Signore per la gioia della sua salvezza (Sal 34, 9). Non esultino su di me i nemici bugiardi, non strizzi l’occhio chi mi odia senza motivo (Sal 34, 19). Esulti e gioisca chi ama il mio diritto, dica sempre: “Grande è il Signore che vuole la pace del suo servo” (Sal 34, 27). Esultino e gioiscano in te quanti ti cercano, dicano sempre: “Il Signore è grande” quelli che bramano la tua salvezza (Sal 39, 17). Guidate in gioia ed esultanza entrano insieme nel palazzo del re (Sal 44, 16). Gioisca il monte di Sion, esultino le città di Giuda a motivo dei tuoi giudizi (Sal 47, 12). Fammi sentire gioia e letizia, esulteranno le ossa che hai spezzato (Sal 50, 10).
Chi manderà da Sion la salvezza di Israele? Quando Dio farà tornare i deportati del suo popolo, esulterà Giacobbe, gioirà Israele (Sal 52, 7). Dio ha parlato nel suo tempio: “Esulto e divido Sichem, misuro la valle di Succot (Sal 59, 8). A te che sei stato il mio aiuto, esulto di gioia all’ombra delle tue ali (Sal 62, 8). Stillano i pascoli del deserto e le colline si cingono di esultanza (Sal 64, 13). Egli cambiò il mare in terra ferma, passarono a piedi il fiume; per questo in lui esultiamo di gioia (Sal 65, 6). Esultino le genti e si rallegrino, perché giudichi i popoli con giustizia, governi le nazioni sulla terra (Sal 66, 5).
I giusti invece si rallegrino, esultino davanti a Dio e cantino di gioia (Sal 67, 4). Cantando le tue lodi, esulteranno le mie labbra e la mia vita, che tu hai riscattato (Sal 70, 23). Io invece esulterò per sempre, canterò inni al Dio di Giacobbe (Sal 74, 10). Esultate in Dio, nostra forza, acclamate al Dio di Giacobbe (Sal 80, 2). L’anima mia languisce e brama gli atri del Signore. Il mio cuore e la mia carne esultano nel Dio vivente (Sal 83, 3). Esulta tutto il giorno nel tuo nome, nella tua giustizia trova la sua gloria (Sal 88, 17). Saziaci al mattino con la tua grazia: esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni (Sal 89, 14).
Poiché mi rallegri, Signore, con le tue meraviglie, esulto per l’opera delle tue mani (Sal 91, 5). Gioiscano i cieli, esulti la terra, frema il mare e quanto racchiude (Sal 95, 11). Esultino i campi e quanto contengono, si rallegrino gli alberi della foresta (Sal 95, 12). Il Signore regna, esulti la terra, gioiscano le isole tutte (Sal 96, 1). Ascolta Sion e ne gioisce, esultano le città di Giuda per i tuoi giudizi, Signore (Sal 96, 8). Acclami al Signore tutta la terra, gridate, esultate con canti di gioia (Sal 97, 4). I fiumi battano le mani, esultino insieme le montagne (Sal 97, 8).
Acclamate al Signore, voi tutti della terra, servite il Signore nella gioia, presentatevi a lui con esultanza (Sal 99, 2). Fece uscire il suo popolo con esultanza, i suoi eletti con canti di gioia (Sal 104, 43). Dio ha parlato nel suo santuario: “Esulterò, voglio dividere Sichem e misurare la valle di Succot (Sal 107, 8). Questo è il giorno fatto dal Signore: rallegriamoci ed esultiamo in esso (Sal 117, 24). Rivestirò di salvezza i suoi sacerdoti, esulteranno di gioia i suoi fedeli (Sal 131, 16). Gioisca Israele nel suo Creatore, esultino nel loro Re i figli di Sion (Sal 149, 2).
Esultino i fedeli nella gloria, sorgano lieti dai loro giacigli (Sal 149, 5). Esulteranno le mie viscere, quando le tue labbra diranno parole rette (Pr 23, 16). Come cavalli alla pastura, come agnelli esultanti, cantavano inni a te, Signore, che li avevi liberati (Sap 19, 9). Il timore del Signore è gloria e vanto, gioia e corona di esultanza (Sir 1, 9). Esulteranno al comando divino; sono pronte sulla terra per tutti i bisogni. A tempo opportuno non trasgrediranno la parola (Sir 39, 31). Gridate giulivi ed esultate, abitanti di Sion, perché grande in mezzo a voi è il Santo di Israele” (Is 12, 6). E si dirà in quel giorno: “Ecco il nostro Dio; in lui abbiamo sperato perché ci salvasse; questi è il Signore in cui abbiamo sperato; rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezza (Is 25, 9). Ma di nuovo vivranno i tuoi morti, risorgeranno i loro cadaveri. Si sveglieranno ed esulteranno quelli che giacciono nella polvere, perché la tua rugiada è rugiada luminosa, la terra darà alla luce le ombre (Is 26, 19).
Si rallegrino il deserto e la terra arida, esulti e fiorisca la steppa (Is 35, 1). Esulti il deserto con le sue città, Esultino i villaggi dove abitano quelli di Kedàr; acclamino gli abitanti di Sela, dalla cima dei monti alzino grida (Is 42, 11). Esultate, cieli, poiché il Signore ha agito; giubilate, profondità della terra! Gridate di gioia, o monti, o selve con tutti i vostri alberi, perché il Signore ha riscattato Giacobbe, in Israele ha manifestato la sua gloria (Is 44, 23). I riscattati dal Signore ritorneranno e verranno in Sion con esultanza; felicità perenne sarà sul loro capo; giubilo e felicità li seguiranno; svaniranno afflizioni e sospiri (Is 51, 11).
Esulta, o sterile che non hai partorito, prorompi in grida di giubilo e di gioia, tu che non hai provato i dolori, perché più numerosi sono i figli dell’abbandonata che i figli della maritata, dice il Signore (Is 54, 1). Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dio, perché mi ha rivestito delle vesti di salvezza, mi ha avvolto con il manto della giustizia, come uno sposo che si cinge il diadema e come una sposa che si adorna di gioielli (Is 61, 10). Io esulterò di Gerusalemme, godrò del mio popolo. Non si udranno più in essa voci di pianto, grida di angoscia (Is 65, 19). Rallegratevi con Gerusalemme, esultate per essa quanti la amate. Sfavillate di gioia con essa voi tutti che avete partecipato al suo lutto (Is 66, 10).
Poiché dice il Signore: “Innalzate canti di gioia per Giacobbe, esultate per la prima delle nazioni, fate udire la vostra lode e dite: Il Signore ha salvato il suo popolo, un resto di Israele” (Ger 31, 7). Esulteranno su Babilonia cielo e terra e quanto contengono, perché da settentrione verranno i suoi devastatori. Parola del Signore (Ger 51, 48). Esulta pure, gioisci, figlia di Edom, che abiti nella terra di Uz; anche a te arriverà il calice, ti inebrierai ed esporrai la tua nudità (Lam 4, 21). Ecco, ritornano i figli che hai visti partire, ritornano insieme riuniti dall’oriente all’occidente, alla parola del Santo, esultanti per la gloria di Dio (Bar 4, 37). Sorgi, o Gerusalemme, e sta’ in piedi sull’altura e guarda verso oriente; vedi i tuoi figli riuniti da occidente ad oriente, alla parola del Santo, esultanti per il ricordo di Dio (Bar 5, 5). Ma io gioirò nel Signore, esulterò in Dio mio salvatore. (Ab 3, 18). Gioisci, figlia di Sion, esulta, Israele, e rallegrati con tutto il cuore, figlia di Gerusalemme! (Sof 3, 14). Il Signore tuo Dio in mezzo a te è un salvatore potente. Esulterà di gioia per te, ti rinnoverà con il suo amore, si rallegrerà per te con grida di gioia (Sof 3, 17).
Gioisci, esulta, figlia di Sion, perché, ecco, io vengo ad abitare in mezzo a te – oracolo del Signore – (Zc 2, 14). Esulta grandemente figlia di Sion, giubila, figlia di Gerusalemme! Ecco, a te viene il tuo re. Egli è giusto e vittorioso, umile, cavalca un asino, un puledro figlio d’asina (Zc 9, 9). Saranno come un eroe quelli di Efraim, gioirà il loro cuore come inebriato dal vino, vedranno i loro figli e gioiranno e il loro cuore esulterà nel Signore (Zc 10, 7). Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi (Mt 5, 12). Avrai gioia ed esultanza e molti si rallegreranno della sua nascita (Lc 1, 14). Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo (Lc 1, 44). E il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore (Lc 1, 47).
Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nei cieli. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i profeti (Lc 6, 23). In quello stesso istante Gesù esultò nello Spirito Santo e disse: “Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così a te è piaciuto (Lc 10, 21). Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute (Lc 13, 17). Era ormai vicino alla discesa del monte degli Ulivi, quando tutta la folla dei discepoli, esultando, cominciò a lodare Dio a gran voce, per tutti i prodigi che avevano veduto, dicendo (Lc 19, 37).
Chi possiede la sposa è lo sposo; ma l’amico dello sposo, che è presente e l’ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo. Ora questa mia gioia è compiuta (Gv 3, 29). Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò” (Gv 8, 56). Per questo si rallegrò il mio cuore ed esultò la mia lingua; ed anche la mia carne riposerà nella speranza (At 2, 26). hai amato la giustizia e odiato l’iniquità, perciò ti unse o Dio, il tuo Dio, con olio di esultanza più dei tuoi compagni (Eb 1, 9).
Voi lo amate, pur senza averlo visto; e ora senza vederlo credete in lui. Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa (1Pt 1, 8). Ma nella misura in cui partecipate alle sofferenze di Cristo, rallegratevi, perché anche nella rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare (1Pt 4, 13). Esultate, dunque, o cieli, e voi che abitate in essi. Ma guai a voi, terra e mare, perché il diavolo è precipitato sopra di voi pieno di grande furore, sapendo che gli resta poco tempo” (Ap 12, 12). Esulta, o cielo, su di essa, e voi, santi, apostoli, profeti, perché condannando Babilonia Dio vi ha reso giustizia!” (Ap 18, 20). Rallegriamoci ed esultiamo, rendiamo a lui gloria, perché son giunte le nozze dell’Agnello; la sua sposa è pronta (Ap 19, 7).
GIOIA
Per Zàbulon disse: “Gioisci, Zàbulon, ogni volta che parti, e tu, Issacar, nelle tue tende! (Dt 33, 18). Così sedettero tutti e due insieme e mangiarono e bevvero. Poi il padre della giovane disse al marito: “Accetta di passare qui la notte e il tuo cuore gioisca” (Gdc 19, 6). Quando quell’uomo si alzò per andarsene con la sua concubina e con il suo servo, il suocero, il padre della giovane, gli disse: “Ecco, il giorno volge ora a sera; state qui questa notte; ormai il giorno sta per finire; passa la notte qui e il tuo cuore gioisca; domani vi metterete in viaggio di buon’ora e andrai alla tua tenda” (Gdc 19, 9). Allora sua moglie Gezabele gli disse: “Tu ora eserciti il regno su Israele? Alzati, mangia e il tuo cuore gioisca. Te la darò io la vigna di Nabot di Izreèl!” (1Re 21, 7).
Gloriatevi sul suo santo nome; gioisca il cuore di quanti ricercano il Signore (1Cr 16, 10). Gioiscano i cieli ed esulti la terra; si dica fra i popoli: “Il Signore regna” (1Cr 16, 31). Sorgi ed esulta per i figli dei giusti, tutti presso di te si raduneranno e benediranno il Signore dei secoli. Beati coloro che ti amano beati coloro che gioiscono per la tua pace (Tb 13, 15). Che godono alla vista di un tumulo, gioiscono se possono trovare una tomba.. (Gb 3, 22). Gioiscano quanti in te si rifugiano, esultino senza fine. Tu li proteggi e in te si allieteranno quanti amano il tuo nome (Sal 5, 12). Gioisco in te ed esulto, canto inni al tuo nome, o Altissimo (Sal 9, 3).
Nella tua misericordia ho confidato. Gioisca il mio cuore nella tua salvezza e canti al Signore, che mi ha beneficato (Sal 12, 6). Di questo gioisce il mio cuore, esulta la mia anima; anche il mio corpo riposa al sicuro (Sal 15, 9). Signore, il re gioisce della tua potenza, quanto esulta per la tua salvezza (Sal 20, 2). In lui gioisce il nostro cuore e confidiamo nel suo santo nome (Sal 32, 21). Esulti e gioisca chi ama il mio diritto, dica sempre: “Grande è il Signore che vuole la pace del suo servo” (Sal 34, 27). Esultino e gioiscano in te quanti ti cercano, dicano sempre: “Il Signore è grande” quelli che bramano la tua salvezza (Sal 39, 17). Gioisca il monte di Sion, esultino le città di Giuda a motivo dei tuoi giudizi (Sal 47, 12).
Non tornerai tu forse a darci vita, perché in te gioisca il tuo popolo? (Sal 84, 7). Gioiscano i cieli, esulti la terra, frema il mare e quanto racchiude (Sal 95, 11). Il Signore regna, esulti la terra, gioiscano le isole tutte (Sal 96, 1). Ascolta Sion e ne gioisce, esultano le città di Giuda per i tuoi giudizi, Signore (Sal 96, 8). La gloria del Signore sia per sempre; gioisca il Signore delle sue opere (Sal 103, 31). Gloriatevi del suo santo nome: gioisca il cuore di chi cerca il Signore (Sal 104, 3). Vedono i giusti e ne gioiscono e ogni iniquo chiude la sua bocca (Sal 106, 42). Io gioisco per la tua promessa, come uno che trova grande tesoro (Sal 118, 162).
Gioisca Israele nel suo Creatore, esultino nel loro Re i figli di Sion (Sal 149, 2). Che godono nel fare il male, gioiscono dei loro propositi perversi (Pr 2, 14). Chi deride il povero offende il suo creatore, chi gioisce della sciagura altrui non resterà impunito (Pr 17, 5). Gioisca tuo padre e tua madre e si rallegri colei che ti ha generato (Pr 23, 25). Non ti rallegrare per la caduta del tuo nemico e non gioisca il tuo cuore, quando egli soccombe (Pr 24, 17). Quando comandano i giusti, il popolo gioisce, quando governano gli empi, il popolo geme (Pr 29, 2). Perché non si moltiplichino i miei errori e non aumentino di numero i miei peccati, io non cada davanti ai miei avversari e il nemico non gioisca sul mio conto (Sir 23, 3).
Ricco o povero il cuore di lui ne gioisce, in ogni tempo il suo volto appare sereno (Sir 26, 4). Saran presi al laccio quanti gioiscono per la caduta dei pii, il dolore li consumerà prima della loro morte (Sir 27, 29). Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia. Gioiscono davanti a te come si Gioisce quando si miete e come si Gioisce quando si spartisce la preda (Is 9, 2). Persino i cipressi gioiscono riguardo a te e anche i cedri del Libano: Da quando tu sei prostrato, non salgono più i tagliaboschi contro di noi (Is 14, 8). Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dio, perché mi ha rivestito delle vesti di salvezza, mi ha avvolto con il manto della giustizia, come uno sposo che si cinge il diadema e come una sposa che si adorna di gioielli (Is 61, 10). Sì, come un giovane sposa una vergine, così ti sposerà il tuo architetto; come gioisce lo sposo per la sposa, così il tuo Dio gioirà per te (Is 62, 5).
Esulta pure, gioisci, figlia di Edom, che abiti nella terra di Uz; anche a te arriverà il calice, ti inebrierai ed esporrai la tua nudità (Lam 4, 21). Le stelle brillano dalle loro vedette e gioiscono (Bar 3, 34). Non temere, terra, ma rallegrati e gioisci, poiché cose grandi ha fatto il Signore (Gl 2, 21). Gioisci, figlia di Sion, esulta, Israele, e rallegrati con tutto il cuore, figlia di Gerusalemme! (Sof 3, 14). Gioisci, esulta, figlia di Sion, perché, ecco, io vengo ad abitare in mezzo a te – oracolo del Signore – (Zc 2, 14). Quindi se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui (1Cor 12, 26). perché, anche se sono lontano con il corpo, sono tra voi con lo spirito e gioisco al vedere la vostra condotta ordinata e la saldezza della vostra fede in Cristo (Col 2, 5). Allora la collera del Signore si accese contro Mosè e gli disse: “Non vi è forse il tuo fratello Aronne, il levita? Io so che lui sa parlar bene. Anzi sta venendoti incontro. Ti vedrà e gioirà in cuor suo (Es 4, 14). Il primo giorno prenderete frutti degli alberi migliori: rami di palma, rami con dense foglie e salici di torrente e gioirete davanti al Signore vostro Dio per sette giorni (Lv 23, 40).
Mangerete davanti al Signore vostro Dio e gioirete voi e le vostre famiglie di tutto ciò a cui avrete posto mano e in cui il Signore vostro Dio vi avrà benedetti (Dt 12, 7). Gioirete davanti al Signore vostro Dio voi, i vostri figli, le vostre figlie, i vostri schiavi, le vostre schiave e il levita che abiterà le vostre città, perché non ha né parte, né eredità in mezzo a voi (Dt 12, 12). Tali cose mangerai davanti al Signore tuo Dio nel luogo che il Signore tuo Dio avrà scelto: tu, il tuo figlio, la tua figlia, il tuo schiavo, la tua schiava e il levita che sarà entro le tue città; gioirai davanti al Signore tuo Dio di ogni cosa a cui avrai messo mano (Dt 12, 18).
E lo impiegherai per comprarti quanto tu desideri: bestiame grosso o minuto, vino, bevande inebrianti o qualunque cosa di tuo gusto e mangerai davanti al Signore tuo Dio e gioirai tu e la tua famiglia (Dt 14, 26). Gioirai davanti al Signore tuo Dio tu, tuo figlio, tua figlia, il tuo schiavo e la tua schiava, il levita che sarà nelle tue città e l’orfano e la vedova che saranno in mezzo a te, nel luogo che il Signore tuo Dio avrà scelto come sede del suo nome (Dt 16, 11). Gioirai in questa tua festa, tu, tuo figlio e tua figlia, il tuo schiavo e la tua schiava e il levita, il forestiero, l’orfano e la vedova che saranno entro le tue città (Dt 16, 14).
Gioirai, con il levita e con il forestiero che sarà in mezzo a te, di tutto il bene che il Signore tuo Dio avrà dato a te e alla tua famiglia (Dt 26, 11). Offrirai sacrifici di comunione e là mangerai e ti gioirai davanti al Signore tuo Dio (Dt 27, 7). Come il Signore gioiva a vostro riguardo nel beneficarvi e moltiplicarvi, così il Signore gioirà a vostro riguardo nel farvi perire e distruggervi; sarete strappati dal suolo, che vai a prendere in possesso (Dt 28, 63). Il Signore tuo Dio ti farà sovrabbondare di beni in ogni lavoro delle tue mani, nel frutto delle tue viscere, nel frutto del tuo bestiame e nel frutto del tuo suolo; perché il Signore gioirà di nuovo per te facendoti felice, come gioiva per i tuoi padri (Dt 30, 9).
Da parte sua Edna disse a Tobia: “Figlio e fratello carissimo, il Signore ti riconduca a casa e possa io vedere i figli tuoi e di Sara mia figlia prima di morire, per gioire davanti al Signore. Ti affido mia figlia in custodia. Non farla soffrire in nessun giorno della tua vita. Figlio, va’ in pace. D’ora in avanti io sono tua madre e Sara è tua sorella. Possiamo tutti insieme avere buona fortuna per tutti i giorni della nostra vita”. Li baciò tutti e due e li congedò in buona salute (Tb 10, 13). Beati coloro che avranno pianto per le tue sventure: gioiranno per te e vedranno tutta la tua gioia per sempre. Anima mia, benedici il Signore, il gran re (Tb 13, 16).
Tutti gli Israeliti che saranno scampati in quei giorni e si ricorderanno di Dio con sincerità, si raduneranno e verranno a Gerusalemme e per sempre abiteranno tranquilli il paese di Abramo, che sarà dato in loro possesso. Coloro che amano Dio nella verità gioiranno; coloro invece che commettono il peccato e l’ingiustizia spariranno da tutta la terra (Tb 14, 7). Prima di morire sentì parlare della rovina di Ninive e vide i prigionieri che venivano deportati in Media per opera di Achiacar re della Media. Benedisse allora Dio per quanto aveva fatto nei confronti degli abitanti di Ninive e dell’Assiria. Prima di morire poté dunque gioire della sorte di Ninive e benedisse il Signore Dio nei secoli dei secoli (Tb 14, 15). Ciò sarebbe per me un qualche conforto e gioirei, pur nell’angoscia senza pietà, per non aver rinnegato i decreti del Santo (Gb 6, 10).
Venga da Sion la salvezza d’Israele! Quando il Signore ricondurrà il suo popolo, esulterà Giacobbe e gioirà Israele (Sal 13, 7). Gli ordini del Signore sono giusti, fanno gioire il cuore; i comandi del Signore sono limpidi, danno luce agli occhi (Sal 18, 9). Giudicami secondo la tua giustizia, Signore mio Dio, e di me non abbiano a gioire (Sal 34, 24). Chi manderà da Sion la salvezza di Israele? Quando Dio farà tornare i deportati del suo popolo, esulterà Giacobbe, gioirà Israele (Sal 52, 7). Il re gioirà in Dio, si glorierà chi giura per lui, perché ai mentitori verrà chiusa la bocca (Sal 62, 12). Il giusto gioirà nel Signore e riporrà in lui la sua speranza, i retti di cuore ne trarranno gloria (Sal 63, 11).
Hai fatto trionfare la destra dei suoi rivali, hai fatto gioire tutti i suoi nemici (Sal 88, 43). Saziaci al mattino con la tua grazia: esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni (Sal 89, 14). Gioirò per i tuoi comandi che ho amati (Sal 118, 47). Sii tu il mio aiuto e sarò salvo, gioirò sempre nei tuoi precetti (Sal 118, 117). Chi genera uno stolto ne avrà afflizione; non può certo gioire il padre di uno sciocco (Pr 17, 21). Figlio mio, se il tuo cuore sarà saggio, anche il mio cuore gioirà (Pr 23, 15). Il padre del giusto gioirà pienamente e chi ha generato un saggio se ne compiacerà (Pr 23, 24). Attirami dietro a te, corriamo! M’introduca il re nelle sue stanze: gioiremo e ci rallegreremo per te, ricorderemo le tue tenerezze più del vino. A ragione ti amano! (Ct 1, 4).
Non gioire per la morte di qualcuno; ricòrdati che tutti moriremo (Sir 8, 7). Non desiderare una moltitudine di figli buoni a nulla, non gioire per figli empi (Sir 16, 1). Se aumentano di numero non gioire, se sono privi del timore del Signore (Sir 16, 2). Chi ama il proprio figlio usa spesso la frusta, per gioire di lui alla fine (Sir 30, 1). Chi ammaestra il proprio figlio renderà geloso il nemico, mentre davanti agli amici potrà gioire (Sir 30, 3). “Non gioire, Filistea tutta, perché si è spezzata la verga di chi ti percuoteva. Poiché dalla radice del serpe uscirà una vipera e il suo frutto sarà un drago alato (Is 14, 29). Gli umili si rallegreranno di nuovo nel Signore, i più poveri gioiranno nel Santo di Israele (Is 29, 19). Li vaglierai e il vento li porterà via, il turbine li disperderà. Tu, invece, gioirai nel Signore, ti vanterai del Santo di Israele (Is 41, 16).
Sì, come un giovane sposa una vergine, così ti sposerà il tuo architetto; come gioisce lo sposo per la sposa, così il tuo Dio gioirà per te (Is 62, 5). Pertanto, così dice il Signore Dio: “Ecco, i miei servi mangeranno e voi avrete fame; ecco, i miei servi berranno e voi avrete sete; ecco, i miei servi gioiranno e voi resterete delusi (Is 65, 13). Poiché si godrà e si gioirà sempre di quello che sto per creare, e farò di Gerusalemme una gioia, del suo popolo un gaudio (Is 65, 18). Voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore, le vostre ossa saran rigogliose come erba fresca. La mano del Signore si farà manifesta ai suoi servi, ma si sdegnerà contro i suoi nemici (Is 66, 14). Allora si allieterà la vergine della danza; i giovani e i vecchi gioiranno. Io cambierò il loro lutto in gioia, li consolerò e li renderò felici, senza afflizioni (Ger 31, 13).
Il Signore ha compiuto quanto aveva decretato, ha adempiuto la sua parola decretata dai giorni antichi, ha distrutto senza pietà, ha dato modo al nemico di gioire di te, ha esaltato la potenza dei tuoi avversari (Lam 2, 17). Non guardare con gioia al giorno di tuo fratello, al giorno della sua sventura. Non gioire dei figli di Giuda nel giorno della loro rovina. Non spalancare la bocca nel giorno della loro angoscia (Abd 1, 12). Non gioire della mia sventura, o mia nemica! Se son caduta, mi rialzerò; se siedo nelle tenebre, il Signore sarà la mia luce (Mi 7, 8).
La mia nemica lo vedrà e sarà coperta di vergogna, lei che mi diceva: “Dov’è il Signore tuo Dio?”. I miei occhi gioiranno nel vederla calpestata come fango della strada (Mi 7, 10). Ma io gioirò nel Signore, esulterò in Dio mio salvatore (Ab 3, 18). Chi oserà disprezzare il giorno di così modesti inizi? Si gioirà vedendo il filo a piombo in mano a Zorobabele. Le sette lucerne rappresentano gli occhi del Signore che scrutano tutta la terra” (Zc 4, 10). Saranno come un eroe quelli di Efraim, gioirà il loro cuore come inebriato dal vino, vedranno i loro figli e gioiranno e il loro cuore esulterà nel Signore (Zc 10, 7). Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore (Gv 20, 20).
PIENA DI GRAZIA
È la prima volta che nella Scrittura una persona è detta piena di grazia. Nel Vangelo Secondo Giovanni, pieno di grazia e di verità è Gesù Signore. Ma noi sappiamo che Lui, nella sua Persona e Natura divina è la grazia e la verità. Grazia e verità sono date dal Padre celeste anche alla sua umanità. Sono date in un modo unico e irripetibile. Dalla grazia e dalla verità di Gesù Signore tutti dovranno attingere grazia e verità per divenire anche loro pieni di grazia e di verità, o pieni di grazia e di Spirito Santo.
In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta. Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità. Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me». Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia. Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato (Gv 1,1-18).
Nel Nuovo Testamento solo Stefano è detto “pieno di grazia e di potenza”. Stefano è uno dei Sette Diaconi. La grazia di Dio colmava il suo cuore e lo Spirito Santo agiva in lui con potenza. Lo attestavano i prodigi che lui faceva e anche le parole con le quali parlava. È evidente che Stefano è pieno di grazia dal momento del suo battesimo. Prima era figlio di Adamo, anche lui concepito nella colpa originale, anche lui era privo della grazia santificante: “Stefano intanto, pieno di grazia e di potenza, faceva grandi prodigi e segni tra il popolo” (Cfr. At 6,8-14).
Vi è pertanto una infinita differenza tra l’essere pieno di grazia di Gesù Signore, la Madre sua e Stefano. Gesù è pieno di grazia e di verità, come fonte, sorgente, origine. La Vergine Maria è piena di grazia fin dal primo istante del suo concepimento. Non conobbe il peccato originale. Stefano è pieno di grazia e di potenza dal momento del Battesimo. Prima era macchiato di peccato originale. Lui è nato con la pesante eredità di Adamo.
Proviamo ora a riflettere sulle parole dell’Angelo Gabriele. Ci aiuteranno a comprendere il grande, immenso dono che Dio ha fatto alla Vergine di Nazaret.
L’Angelo Gabriele viene mandato nella città di Nazaret, in Galilea. Deve portare un messaggio da parte del suo Dio e Signore. L’Evangelista ci dice chi è la destinataria del messaggio. È una vergine, promessa sposa ad un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria: “Amata da Dio”, “Che ama Dio”, “Stilla Maris”, “Goccia del Mare Infinito, Eterno, che è il suo Signore”. Anche se questo nome dice qualcosa, non esprime la verità della Vergine presso la quale l’Angelo si è recato. Questa Vergine è infinitamente di più.
Il saluto dell’Angelo è rivelatore di un grande mistero: “Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te”. La Vergine si deve rallegrare. Qual è il motivo di tanta gioia? Lei è piena di grazia. Piena di Dio, del suo Dio. Non solo: Dio è con Lei. È con Lei non come lo era con Gedeone. È con Lei perché è in Lei. Essendo in Lei, come sua vita piena, è con Lei e per Lei. “Piena di grazia” da questo istante è il nome di Maria. Altri nomi non le si addicono. Rivelano qualcosa di Lei, ma non tutto di Lei. Da questo nome nuovo e per esso, per il dono che la Vergine farà al suo Dio, lei riceverà un secondo nome, che manifesterà la sua unicità nella storia del cielo e della terra. Per questo secondo nome, la “Piena di grazia”, è creatura unica in tutto l’universo visibile e invisibile, nel tempo e nell’eternità, sulla terra e nel cielo. Tutto è nel racconto del dialogo che intercorre tra l’Angelo di Dio e la piena di grazia.
Prima di ogni cosa è giusto dire con chiarezza che la Vergine di Nazaret è piena di grazia dal primo istante del suo concepimento. Nella discendenza di Adamo Lei è la sola – incluso Cristo Gesù naturalmente – che non è stata inquinata dal peccato originale. Per un singolare privilegio del Signore, avendo il Padre accordati a Lei i meriti di Cristo in previsione, la Vergine di Nazaret è concepita santissima fin dal primo istante. Mai Lei è stata del peccato, del male, di Satana, del principe di questo mondo, delle tenebre. Lei ha iniziato nella luce la sua umanità e oggi vive vestita di sole. Il sole, che è Dio è la sua veste, il suo abito di gloria perenne.
Il suo concepimento immacolato fa di lei persona unica, speciale, singolare nella storia. Questa grazia, se Dio volesse, per motivi inerenti alla sua divina ed eterna sapienza, potrebbe anche concederla ad altre persone. Nulla vieta a Dio di dare la sua grazia a chi vuole, secondo le modalità da Lui scelte nel suo Santo Spirito. Vi è però una seconda grazia che Dio mai potrà concedere a nessun’altra donna che viene in questo mondo. Questa grazia è anche l’altro nome della Vergine di Nazaret: “Madre di Dio”. Questo Nome è solo suo. Mai potrà appartenere a nessun’altra. Lei è vera Madre di Dio perché da Lei è nato Il Figlio Eterno del Padre, il Figlio Generato da Lui nell’eternità, in principio, il Verbo che è Dio, da sempre presso Dio, presso il Padre. La Vergine è questo nome, questa gloria, questa verità, questo privilegio.
SULLA GRAZIA
Egli alzò gli occhi e guardò Beniamino, suo fratello, il figlio di sua madre, e disse: “E’ questo il vostro fratello più giovane, di cui mi avete parlato?” e aggiunse: “Dio ti conceda grazia, figlio mio!” (Gen 43, 29). Rispose: “Farò passare davanti a te tutto il mio splendore e proclamerò il mio nome: Signore, davanti a te. Farò grazia a chi vorrò far grazia e avrò misericordia di chi vorrò aver misericordia” (Es 33, 19). Il Signore passò davanti a lui proclamando: “Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di grazia e di fedeltà (Es 34, 6).
Per questo fanciullo ho pregato e il Signore mi ha concesso la grazia che gli ho chiesto (1Sam 1, 27). Appena ieri sei arrivato e oggi ti farei errare con noi, mentre io stesso vado dove capiterà di andare? Torna indietro e riconduci con te i tuoi fratelli; siano con te la grazia e la fedeltà al Signore!” (2Sam 15, 20). Egli concede una grande vittoria al suo re, la grazia al suo consacrato, a Davide e ai suoi discendenti per sempre” (2Sam 22, 51). e disse: “Ho una piccola grazia da chiederti; non me la negare”. Il re le rispose: “Chiedi, madre mia, non ti respingerò” (1Re 2, 20).
Ora nell’anno trentasette della deportazione di Ioiachìn, re di Giuda, nel decimosecondo mese, il ventisette del mese, Evil-Merodach re di Babilonia, nell’anno in cui divenne re, fece grazia a Ioiachìn re di Giuda e lo fece uscire dalla prigione (2Re 25, 27). Lodate il Signore, perché è buono, perché la sua grazia dura sempre (1Cr 16, 34). Con loro erano Eman, Idutun e tutti gli altri scelti e designati per nome perché lodassero il Signore, perché la sua grazia dura sempre (1Cr 16, 41). Avvenne che, quando i suonatori e i cantori fecero udire all’unisono la voce per lodare e celebrare il Signore e il suono delle trombe, dei cembali e degli altri strumenti si levò per lodare il Signore perché è buono, perché la sua grazia dura sempre, allora il tempio si riempì di una nube, cioè della gloria del Signore (2Cr 5, 13).
Tutti gli Israeliti, quando videro scendere il fuoco e la gloria del Signore sul tempio, si prostrarono con la faccia a terra sul pavimento, adorarono e celebrarono il Signore perché è buono, perché la sua grazia dura sempre (2Cr 7, 3). I sacerdoti attendevano al servizio; i leviti con tutti gli strumenti musicali, fatti dal re Davide, celebravano il Signore, perché la sua grazia dura sempre, eseguendo le laudi composte da Davide. I sacerdoti suonavano le trombe di fronte ai leviti, mentre tutti gli Israeliti stavano in piedi (2Cr 7, 6). Quindi, consigliatosi con il popolo, mise i cantori del Signore, vestiti con paramenti sacri, davanti agli uomini in armi, perché lodassero il Signore dicendo: Lodate il Signore, perché la sua grazia dura sempre (2Cr 20, 21). Ora, da poco, il nostro Dio ci ha fatto una grazia: ha liberato un resto di noi, dandoci un asilo nel suo luogo santo, e così il nostro Dio ha fatto brillare i nostri occhi e ci ha dato un po’ di sollievo nella nostra schiavitù (Esd 9, 8).
Poi, prima di unirti con essa, alzatevi tutti e due a pregare. Supplicate il Signore del cielo perché venga su di voi la sua grazia e la sua salvezza. Non temere: essa ti è stata destinata fin dall’eternità. Sarai tu a salvarla. Ti seguirà e penso che da lei avrai figli che saranno per te come fratelli. Non stare in pensiero” (Tb 6, 18). Gli altri intanto erano usciti e avevano chiuso la porta della camera. Tobia si alzò dal letto e disse a Sara: “Sorella, alzati! Preghiamo e domandiamo al Signore che ci dia grazia e salvezza” (Tb 8, 4). Tu sei benedetto, perché hai avuto compassione dei due figli unici. Concedi loro, Signore, grazia e salvezza e falli giungere fino al termine della loro vita in mezzo alla gioia e alla grazia” (Tb 8, 17).
Perché, per la vita di Nabucodònosor, re di tutta la terra, e per la potenza di lui che ti ha inviato a riordinare ogni essere vivente, non gli uomini soltanto per mezzo tuo lo servono, ma anche le bestie selvatiche e gli armenti e gli uccelli del cielo vivranno in grazia della tua forza per l’onore di Nabucodònosor e di tutta la sua casa (Gdt 11, 7). gli diede anche una copia dell’editto promulgato a Susa per il loro sterminio, perché lo mostrasse a Ester, la informasse di tutto e le ordinasse di presentarsi al re per domandargli grazia e per intercedere in favore del suo popolo (Est 4, 8). Il re incollerito si alzò dal banchetto e uscì nel giardino della reggia, mentre Amàn rimase per chiedere la grazia della vita alla regina Ester, perché vedeva bene che da parte del re la sua rovina era decisa (Est 7, 7). Di ritorno cantavano e innalzavano benedizioni al cielo ” perché egli è buono e la sua grazia dura sempre ” (1Mac 4, 24).
Subito alcuni compagni di Eliodòro pregarono Onia che supplicasse l’Altissimo e impetrasse la grazia della vita a costui che stava irrimediabilmente esalando l’ultimo respiro (2Mac 3, 31). Poiché egli ha detto: “Non giova all’uomo essere in buona grazia con Dio” (Gb 34, 9). Felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, e abiterò nella casa del Signore per lunghissimi anni (Sal 22, 6). Tutti i sentieri del Signore sono verità e grazia per chi osserva il suo patto e i suoi precetti (Sal 24, 10). Esulterò di gioia per la tua grazia, perché hai guardato alla mia miseria, hai conosciuto le mie angosce (Sal 30, 8). Benedetto il Signore, che ha fatto per me meraviglie di grazia in una fortezza inaccessibile (Sal 30, 22).
Molti saranno i dolori dell’empio, ma la grazia circonda chi confida nel Signore (Sal 31, 10). Egli ama il diritto e la giustizia, della sua grazia è piena la terra (Sal 32, 5). Ecco, l’occhio del Signore veglia su chi lo teme, su chi spera nella sua grazia (Sal 32, 18). Signore, sia su di noi la tua grazia, perché in te speriamo (Sal 32, 22). Signore, la tua grazia è nel cielo, la tua fedeltà fino alle nubi (Sal 35, 6). Quanto è preziosa la tua grazia, o Dio! Si rifugiano gli uomini all’ombra delle tue ali (Sal 35, 8). Concedi la tua grazia a chi ti conosce, la tua giustizia ai retti di cuore (Sal 35, 11). Non ho nascosto la tua giustizia in fondo al cuore, la tua fedeltà e la tua salvezza ho proclamato. Non ho nascosto la tua grazia e la tua fedeltà alla grande assemblea (Sal 39, 11). Non rifiutarmi, Signore, la tua misericordia, la tua fedeltà e la tua grazia mi proteggano sempre (Sal 39, 12). Di giorno il Signore mi dona la sua grazia di notte per lui innalzo il mio canto: la mia preghiera al Dio vivente (Sal 41, 9).
Tu sei il più bello tra i figli dell’uomo, sulle tue labbra è diffusa la grazia, ti ha benedetto Dio per sempre (Sal 44, 3). Nel tuo amore fa grazia a Sion, rialza le mura di Gerusalemme (Sal 50, 20). Mandi dal cielo a salvarmi dalla mano dei miei persecutori, Dio mandi la sua fedeltà e la sua grazia (Sal 56, 4). La grazia del mio Dio mi viene in aiuto, Dio mi farà sfidare i miei nemici (Sal 58, 11). Ma io canterò la tua potenza, al mattino esalterò la tua grazia perché sei stato mia difesa, mio rifugio nel giorno del pericolo (Sal 58, 17). Regni per sempre sotto gli occhi di Dio; grazia e fedeltà lo custodiscano (Sal 60, 8). Una parola ha detto Dio, due ne ho udite: il potere appartiene a Dio, tua, Signore, è la grazia (Sal 61, 12).
Poiché la tua grazia vale più della vita, le mie labbra diranno la tua lode (Sal 62, 4). Rispondimi, Signore, benefica è la tua grazia; volgiti a me nella tua grande tenerezza (Sal 68, 17). Poiché sole e scudo è il Signore Dio; il Signore concede grazia e gloria, non rifiuta il bene a chi cammina con rettitudine (Sal 83, 12). perché hai detto: “La mia grazia rimane per sempre”; la tua fedeltà è fondata nei cieli (Sal 88, 3). Giustizia e diritto sono la base del tuo trono, grazia e fedeltà precedono il tuo volto (Sal 88, 15). La mia fedeltà e la mia grazia saranno con lui e nel mio nome si innalzerà la sua potenza (Sal 88, 25). Gli conserverò sempre la mia grazia, la mia alleanza gli sarà fedele (Sal 88, 29).
Ma non gli toglierò la mia grazia e alla mia fedeltà non verrò mai meno (Sal 88, 34). Saziaci al mattino con la tua grazia: esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni (Sal 89, 14). Quando dicevo: “Il mio piede vacilla”, la tua grazia, Signore, mi ha sostenuto (Sal 93, 18). salva dalla fossa la tua vita, ti corona di grazia e di misericordia (Sal 102, 4). Ma la grazia del Signore è da sempre, dura in eterno per quanti lo temono; la sua giustizia per i figli dei figli (Sal 102, 17). Fece loro trovare grazia presso quanti li avevano deportati (Sal 105, 46). Ma tu, Signore Dio, agisci con me secondo il tuo nome: salvami, perché buona è la tua grazia (Sal 108, 21).
Non a noi, Signore, non a noi, ma al tuo nome dá gloria, per la tua fedeltà, per la tua grazia. Ma al tuo nome dá gloria, per la tua fedeltà, per la tua grazia (Sal 114, 1). Venga a me, Signore, la tua grazia, la tua salvezza secondo la tua promessa (Sal 118, 41). Con tutto il cuore ti ho supplicato, fammi grazia secondo la tua promessa (Sal 118, 58). Mi consoli la tua grazia, secondo la tua promessa al tuo servo (Sal 118, 76). Ascolta la mia voce, secondo la tua grazia; Signore, fammi vivere secondo il tuo giudizio (Sal 118, 149).
Vedi che io amo i tuoi precetti, Signore, secondo la tua grazia dammi vita (Sal 118, 159). Ecco, dono del Signore sono i figli, è sua grazia il frutto del grembo (Sal 126, 3). Strappa dal carcere la mia vita, perché io renda grazie al tuo nome: i giusti mi faranno corona quando mi concederai la tua grazia (Sal 141, 8). Al mattino fammi sentire la tua grazia, poiché in te confido. Fammi conoscere la strada da percorrere, perché a te si innalza l’anima mia (Sal 142, 8). Mia grazia e mia fortezza, mio rifugio e mia liberazione, mio scudo in cui confido, colui che mi assoggetta i popoli (Sal 143, 2). Paziente e misericordioso è il Signore, lento all’ira e ricco di grazia (Sal 144, 8). Il Signore si compiace di chi lo teme, di chi spera nella sua grazia (Sal 146, 11).
Saranno vita per te e grazia per il tuo collo (Pr 3, 22). Dei beffardi egli si fa beffe e agli umili concede la grazia (Pr 3, 34). Una corona di grazia porrà sul tuo capo, con un diadema di gloria ti cingerà” (Pr 4, 9). Il Signore ama chi è puro di cuore e chi ha la grazia sulle labbra è amico del re (Pr 22, 11). Fallace è la grazia e vana è la bellezza, ma la donna che teme Dio è da lodare (Pr 31, 30). Come un nastro di porpora le tue labbra e la tua bocca è soffusa di grazia; come spicchio di melagrana la tua gota attraverso il tuo velo (Ct 4, 3).
Quanti confidano in lui comprenderanno la verità; coloro che gli sono fedeli vivranno presso di lui nell’amore, perché grazia e misericordia sono riservate ai suoi eletti (Sap 3, 9). Anche l’eunuco, la cui mano non ha commesso iniquità e che non ha pensato cose malvage contro il Signore, riceverà una grazia speciale per la sua fedeltà, una parte più desiderabile nel tempio del Signore (Sap 3, 14). Che la grazia e la misericordia sono per i suoi eletti e la protezione per i suoi santi (Sap 4, 15). Quanto più sei grande, tanto più umìliati; così troverai grazia davanti al Signore (Sir 3, 18). C’è una vergogna che porta al peccato e c’è una vergogna che è onore e grazia (Sir 4, 21). La tua generosità si estenda a ogni vivente e al morto non negare la tua grazia (Sir 7, 33). Un uomo senza grazia è un discorso inopportuno: è sempre sulla bocca dei maleducati (Sir 20, 19). Il parlare dello stolto è come un fardello nel cammino, ma sulle labbra dell’intelligente si trova la grazia (Sir 21, 16).
La grazia di una donna allieta il marito, la sua scienza gli rinvigorisce le ossa (Sir 26, 13). Grazia su Grazia è una donna pudica, non si può valutare il peso di un’anima modesta (Sir 26, 15). Prima del tuono viene la folgore, la grazia precede l’uomo modesto (Sir 32, 10). L’occhio desidera grazia e bellezza, ma più ancora di esse il verde dei campi (Sir 40, 22). Allora sarai veramente pudico e troverai grazia presso chiunque (Sir 41, 27). La loro discendenza resta fedele alle promesse e i loro figli in grazia dei padri (Sir 44, 12). Dopo di lui sorse un figlio saggio, che, in grazia sua, ebbe un vasto regno (Sir 47, 12).
Eppure il Signore aspetta per farvi grazia, per questo sorge per aver pietà di voi, perché un Dio giusto è il Signore; beati coloro che sperano in lui! (Is 30, 18). Popolo di Sion che abiti in Gerusalemme, tu non dovrai più piangere; a un tuo grido di supplica ti farà grazia; appena udrà, ti darà risposta (Is 30, 19). Così dice il Signore: “Ha trovato grazia nel deserto un popolo di scampati alla spada; Israele si avvia a una quieta dimora” (Ger 31, 2). Grida di gioia e grida di allegria, la voce dello sposo e quella della sposa e il canto di coloro che dicono: Lodate il Signore degli eserciti, perché è buono, perché la sua grazia dura sempre, portando sacrifici di ringraziamento nel tempio del Signore, perché ristabilirò la sorte di questo paese come era prima, dice il Signore (Ger 33, 11). Ora, nell’anno trentasettesimo della deportazione di Ioiachin re di Giuda, nel decimosecondo mese, il venticinque del mese, Evil-Merodach re di Babilonia, nell’anno della sua ascesa al regno, fece grazia a Ioiachin re di Giuda e lo fece uscire dalla prigione (Ger 52, 31).
Lodate il Signore, perché egli è buono, perché la sua grazia dura sempre (Dn 3, 89). Benedite, fedeli tutti, il Dio degli dei, lodatelo e celebratelo, perché la sua grazia dura sempre” (Dn 3, 90). lottò con l’angelo e vinse, pianse e domandò grazia. Ritrovò Dio in Betel e là gli parlò (Os 12, 5). Riverserò sopra la casa di Davide e sopra gli abitanti di Gerusalemme uno spirito di grazia e di consolazione: guarderanno a colui che hanno trafitto. Ne faranno il lutto come si fa il lutto per un figlio unico, lo piangeranno come si piange il primogenito (Zc 12, 10).
Entrando da lei, disse: “Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te” (Lc 1, 28). Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui (Lc 2, 40). E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini (Lc 2, 52). e predicare un anno di grazia del Signore (Lc 4, 19). Tutti gli rendevano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: “Non è il figlio di Giuseppe?” (Lc 4, 22). Costoro giunti da Gesù lo pregavano con insistenza: “Egli merita che tu gli faccia questa grazia, dicevano (Lc 7, 4). E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità (Gv 1, 14).
Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia (Gv 1, 16). Perché la legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo (Gv 1, 17). Dio lo ha innalzato con la sua destra facendolo capo e salvatore, per dare a Israele la grazia della conversione e il perdono dei peccati (At 5, 31). Stefano intanto, pieno di grazia e di potenza, faceva grandi prodigi e miracoli tra il popolo (At 6, 8). E lo liberò da tutte le sue afflizioni e gli diede grazia e saggezza davanti al faraone re d’Egitto, il quale lo nominò amministratore dell’Egitto e di tutta la sua casa (At 7, 10).
Quando questi giunse e vide la grazia del Signore, si rallegrò e (At 11, 23). Sciolta poi l’assemblea, molti Giudei e proseliti credenti in Dio seguirono Paolo e Barnaba ed essi, intrattenendosi con loro, li esortavano a perseverare nella grazia di Dio (At 13, 43). Rimasero tuttavia colà per un certo tempo e parlavano fiduciosi nel Signore, che rendeva testimonianza alla predicazione della sua grazia e concedeva che per mano loro si operassero segni e prodigi (At 14, 3). Di qui fecero vela per Antiochia là dove erano stati affidati alla grazia del Signore per l’impresa che avevano compiuto (At 14, 26). Noi crediamo che per la grazia del Signore Gesù siamo salvati e nello stesso modo anche loro” (At 15, 11). Paolo invece scelse Sila e partì, raccomandato dai fratelli alla grazia del Signore (At 15, 40). Poiché egli desiderava passare nell’Acaia, i fratelli lo incoraggiarono e scrissero ai discepoli di fargli buona accoglienza. Giunto là, fu molto utile a quelli che per opera della grazia erano divenuti credenti (At 18, 27).
Non ritengo tuttavia la mia vita meritevole di nulla, purché conduca a termine la mia corsa e il servizio che mi fu affidato dal Signore Gesù, di rendere testimonianza al messaggio della grazia di Dio (At 20, 24). Ed ora vi affido al Signore e alla parola della sua grazia che ha il potere di edificare e di concedere l’eredità con tutti i santificati (At 20, 32). dicendomi: Non temere, Paolo; tu devi comparire davanti a Cesare ed ecco, Dio ti ha fatto grazia di tutti i tuoi compagni di navigazione (At 27, 24). Per mezzo di lui abbiamo ricevuto la grazia dell’apostolato per ottenere l’obbedienza alla fede da parte di tutte le genti, a gloria del suo nome (Rm 1, 5).
A quanti sono in Roma amati da Dio e santi per vocazione, grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo (Rm 1, 7). ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, in virtù della redenzione realizzata da Cristo Gesù (Rm 3, 24). Eredi quindi si diventa per la fede, perché ciò sia per grazia e così la promessa sia sicura per tutta la discendenza, non soltanto per quella che deriva dalla legge, ma anche per quella che deriva dalla fede di Abramo, il quale è padre di tutti noi (Rm 4, 16). per suo mezzo abbiamo anche ottenuto, mediante la fede, di accedere a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo nella speranza della gloria di Dio (Rm 5, 2). Ma il dono di grazia non è come la caduta: se infatti per la caduta di uno solo morirono tutti, molto di più la grazia di Dio e il dono concesso in grazia di un solo uomo, Gesù Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti gli uomini (Rm 5, 15).
E non è accaduto per il dono di grazia come per il peccato di uno solo: il giudizio partì da un solo atto per la condanna, il dono di grazia invece da molte cadute per la giustificazione (Rm 5, 16). Infatti se per la caduta di uno solo la morte ha regnato a causa di quel solo uomo, molto di più quelli che ricevono l’abbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo del solo Gesù Cristo (Rm 5, 17). La legge poi sopraggiunse a dare piena coscienza della caduta, ma laddove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia (Rm 5, 20). Perché come il peccato aveva regnato con la morte, così regni anche la grazia con la giustizia per la vita eterna, per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore (Rm 5, 21).
Che diremo dunque? Continuiamo a restare nel peccato perché abbondi la grazia? (Rm 6, 1). Il peccato infatti non dominerà più su di voi poiché non siete più sotto la legge, ma sotto la grazia (Rm 6, 14). Che dunque? Dobbiamo commettere peccati perché non siamo più sotto la legge, ma sotto la grazia? E’ assurdo! (Rm 6, 15). Così anche al presente c’è un resto, conforme a un’elezione per grazia (Rm 11, 5). E se lo è per grazia, non lo è per le opere; altrimenti la grazia non sarebbe più grazia (Rm 11, 6). Per la grazia che mi è stata concessa, io dico a ciascuno di voi: non valutatevi più di quanto è conveniente, ma valutatevi in maniera da avere di voi un giusto concetto, ciascuno secondo la misura di fede che Dio gli ha dato (Rm 12, 3).
Abbiamo pertanto doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi. Chi ha il dono della profezia la eserciti secondo la misura della fede (Rm 12, 6). Tuttavia vi ho scritto con un po’ di audacia, in qualche parte, come per ricordarvi quello che già sapete, a causa della grazia che mi è stata concessa da parte di Dio (Rm 15, 15). Il Dio della pace stritolerà ben presto satana sotto i vostri piedi. La grazia del Signor nostro Gesù Cristo sia con voi (Rm 16, 20).
Grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo (1Cor 1, 3). Ringrazio continuamente il mio Dio per voi, a motivo della grazia di Dio che vi è stata data in Cristo Gesù (1Cor 1, 4). Che nessun dono di grazia più vi manca, mentre aspettate la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo (1Cor 1, 7). Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come un sapiente architetto io ho posto il fondamento; un altro poi vi costruisce sopra. Ma ciascuno stia attento come costruisce (1Cor 3, 10). Per grazia di Dio però sono quello che sono, e la sua grazia in me non è stata vana; anzi ho faticato più di tutti loro, non io però, ma la grazia di Dio che è con me (1Cor 15, 10). La grazia del Signore Gesù sia con voi. Il mio amore con tutti voi in Cristo Gesù! (1Cor 16, 23). grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo (2Cor 1, 2). Con questa convinzione avevo deciso in un primo tempo di venire da voi, perché riceveste una seconda grazia (2Cor 1, 15).
Tutto infatti è per voi, perché la grazia, ancora più abbondante ad opera di un maggior numero, moltiplichi l’inno di lode alla gloria di Dio (2Cor 4, 15). E poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio (2Cor 6, 1). Vogliamo poi farvi nota, fratelli, la grazia di Dio concessa alle Chiese della Macedonia (2Cor 8, 1). domandandoci con insistenza la grazia di prendere parte a questo servizio a favore dei santi (2Cor 8, 4). Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà (2Cor 8, 9).
Del resto, Dio ha potere di far abbondare in voi ogni grazia perché, avendo sempre il necessario in tutto, possiate compiere generosamente tutte le opere di bene (2Cor 9, 8). E pregando per voi manifesteranno il loro affetto a causa della straordinaria grazia di Dio effusa sopra di voi (2Cor 9, 14). Ed egli mi ha detto: “Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza”. Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo (2Cor 12, 9). La grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi. (2Cor 13, 13). Grazia a voi e pace da parte di Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo (Gal 1, 3).
Mi meraviglio che così in fretta da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo passiate ad un altro Vangelo (Gal 1, 6). Ma quando colui che mi scelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò con la sua grazia si compiacque (Gal 1, 15). e riconoscendo la grazia a me conferita, Giacomo, Cefa e Giovanni, ritenuti le colonne, diedero a me e a Barnaba la loro destra in segno di comunione, perché noi andassimo verso i pagani ed essi verso i circoncisi (Gal 2, 9). Non annullo dunque la grazia di Dio; infatti se la giustificazione viene dalla legge, Cristo è morto invano (Gal 2, 21). Non avete più nulla a che fare con Cristo voi che cercate la giustificazione nella legge; siete decaduti dalla grazia (Gal 5, 4).
La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro spirito, fratelli. Amen (Gal 6, 18). Grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo (Ef 1, 2). Secondo il beneplacito della sua volontà. E questo a lode e gloria della sua grazia, che ci ha dato nel suo Figlio diletto (Ef 1, 6). Nel quale abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, la remissione dei peccati secondo la ricchezza della sua grazia (Ef 1, 7). da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo: per grazia infatti siete stati salvati (Ef 2, 5). per mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù (Ef 2, 7). Per questa grazia infatti siete salvi mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio (Ef 2, 8). penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro beneficio (Ef 3, 2).
Del quale sono divenuto ministro per il dono della grazia di Dio a me concessa in virtù dell’efficacia della sua potenza (Ef 3, 7). A me, che sono l’infimo fra tutti i santi, è stata concessa questa grazia di annunziare ai Gentili le imperscrutabili ricchezze di Cristo (Ef 3, 8). A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo (Ef 4, 7). La grazia sia con tutti quelli che amano il Signore nostro Gesù Cristo, con amore incorruttibile (Ef 6, 24). Grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo (Fil 1, 2). E’ giusto, del resto, che io pensi questo di tutti voi, perché vi porto nel cuore, voi che siete tutti partecipi della grazia che mi è stata concessa sia nelle catene, sia nella difesa e nel consolidamento del Vangelo (Fil 1, 7). perché a voi è stata concessa la grazia non solo di credere in Cristo; ma anche di soffrire per lui (Fil 1, 29).
La grazia del Signore Gesù Cristo sia con il vostro spirito (Fil 4, 23). Ai santi e fedeli fratelli in Cristo che dimorano in Colossi grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro! (Col 1, 2). Il quale è giunto a voi, come pure in tutto il mondo fruttifica e si sviluppa; così anche fra voi dal giorno in cui avete ascoltato e conosciuto la grazia di Dio nella verità (Col 1, 6). Il vostro parlare sia sempre con grazia, condito di sapienza, per sapere come rispondere a ciascuno (Col 4, 6). Il saluto è di mia propria mano, di me, Paolo. Ricordatevi delle mie catene. La grazia sia con voi (Col 4, 18). Paolo, Silvano e Timòteo alla Chiesa dei Tessalonicesi che è in Dio Padre e nel Signore Gesù Cristo: grazia a voi e pace! (1Ts 1, 1).
La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con voi (1Ts 5, 28). grazia a voi e pace da Dio Padre e dal Signore Gesù Cristo (2Ts 1, 2). Perché sia glorificato il nome del Signore nostro Gesù in voi, e voi in lui, secondo la grazia del nostro Dio e del Signore Gesù Cristo (2Ts 1, 12). E lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio, Padre nostro, che ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza (2Ts 2, 16). La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con tutti voi (2Ts 3, 18). a Timòteo, mio vero figlio nella fede: grazia, misericordia e pace da Dio Padre e da Cristo Gesù Signore nostro (1Tm 1, 2). così la grazia del Signore nostro ha sovrabbondato insieme alla fede e alla carità che è in Cristo Gesù (1Tm 1, 14). Professando la quale taluni hanno deviato dalla fede. La grazia sia con voi! (1Tm 6, 21).
Al diletto figlio Timòteo: grazia, misericordia e pace da parte di Dio Padre e di Cristo Gesù Signore nostro (2Tm 1, 2). Egli infatti ci ha salvati e ci ha chiamati con una vocazione santa, non già in base alle nostre opere, ma secondo il suo proposito e la sua grazia; grazia che ci è stata data in Cristo Gesù fin dall’eternità (2Tm 1, 9). Tu dunque, figlio mio, attingi sempre forza nella grazia che è in Cristo Gesù (2Tm 2, 1). Il Signore Gesù sia con il tuo spirito. La grazia sia con voi! (2Tm 4, 22). a Tito, mio vero figlio nella fede comune: grazia e pace da Dio Padre e da Cristo Gesù, nostro salvatore (Tt 1, 4).
E’ apparsa infatti la grazia di Dio, apportatrice di salvezza per tutti gli uomini (Tt 2, 11). perché giustificati dalla sua grazia diventassimo eredi, secondo la speranza, della vita eterna (Tt 3, 7). Ti salutano tutti coloro che sono con me. Saluta quelli che ci amano nella fede. La grazia sia con tutti voi! (Tt 3, 15). Grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo (Fm 1, 3). La grazia del Signore Gesù Cristo sia con il vostro spirito (Fm 1, 25). Però quel Gesù, che fu fatto di poco inferiore agli angeli, lo vediamo ora coronato di gloria e di onore a causa della morte che ha sofferto, perché per la grazia di Dio egli sperimentasse la morte a vantaggio di tutti (Eb 2, 9). Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ricevere misericordia e trovare grazia ed essere aiutati al momento opportuno (Eb 4, 16).
Pensate quanto maggiore sarà castigo di cui sarà ritenuto meritevole chi avrà calpestato il Figlio di Dio e considerato profano quel sangue dell’alleanza dal quale è stato un giorno santificato e avrà disprezzato lo Spirito della grazia? (Eb 10, 29). vigilando che nessuno venga meno alla grazia di Dio. Non spunti né cresca alcuna radice velenosa in mezzo a voi, così che molti ne siano infettati (Eb 12, 15). Perciò, poiché noi riceviamo in eredità un regno incrollabile, conserviamo questa grazia e per suo mezzo rendiamo a Dio un culto gradito a lui, con riverenza e timore (Eb 12, 28). Non lasciatevi sviare da dottrine varie e peregrine, perché è bene che il cuore venga rinsaldato per mezzo della grazia, non di cibi che non hanno mai recato giovamento a coloro che ne usarono (Eb 13, 9). Salutate tutti i vostri capi e tutti i santi. Vi salutano quelli d’Italia. La grazia sia con tutti voi (Eb 13, 24).
Ci dá anzi una grazia più grande; per questo dice: Dio resiste ai superbi; agli umili invece dá la sua grazia (Gc 4, 6). Secondo la prescienza di Dio Padre, mediante la santificazione dello Spirito, per obbedire a Gesù Cristo e per essere aspersi del suo sangue: grazia e pace a voi in abbondanza (1Pt 1, 2). Su questa salvezza indagarono e scrutarono i profeti che profetizzarono sulla grazia a voi destinata (1Pt 1, 10). Perciò, dopo aver preparato la vostra mente all’azione, siate vigilanti, fissate ogni speranza in quella grazia che vi sarà data quando Gesù Cristo si rivelerà (1Pt 1, 13). E’ una grazia per chi conosce Dio subire afflizioni, soffrendo ingiustamente (1Pt 2, 19). E ugualmente voi, mariti, trattate con riguardo le vostre mogli, perché il loro corpo è più debole, e rendete loro onore perché partecipano con voi della grazia della vita: così non saranno impedite le vostre preghiere (1Pt 3, 7).
Ciascuno viva secondo la grazia ricevuta, mettendola a servizio degli altri, come buoni amministratori di una multiforme grazia di Dio (1Pt 4, 10). Ugualmente, voi, giovani, siate sottomessi agli anziani. Rivestitevi tutti di umiltà gli uni verso gli altri, perché Dio resiste ai superbi, ma dá grazia agli umili (1Pt 5, 5). E il Dio di ogni grazia, il quale vi ha chiamati alla sua gloria eterna in Cristo, egli stesso vi ristabilirà, dopo una breve sofferenza vi confermerà e vi renderà forti e saldi (1Pt 5, 10). Vi ho scritto, come io ritengo, brevemente per mezzo di Silvano, fratello fedele, per esortarvi e attestarvi che questa è la vera grazia di Dio. In essa state saldi! (1Pt 5, 12). Grazia e pace sia concessa a voi in abbondanza nella conoscenza di Dio e di Gesù Signore nostro (2Pt 1, 2). Ma crescete nella grazia e nella conoscenza del Signore nostro e salvatore Gesù Cristo. A lui la gloria, ora e nel giorno dell’eternità. Amen! (2Pt 3, 18).
grazia, misericordia e pace siano con noi da parte di Dio Padre e da parte di Gesù Cristo, Figlio del Padre, nella verità e nell’amore (2Gv 1, 3). Si sono infiltrati infatti tra voi alcuni individui – i quali sono già stati segnati da tempo per questa condanna – empi che trovano pretesto alla loro dissolutezza nella grazia del nostro Dio, rinnegando il nostro unico padrone e signore Gesù Cristo (Gd 1, 4). Giovanni alle sette Chiese che sono in Asia: grazia a voi e pace da Colui che è, che era e che viene, dai sette spiriti che stanno davanti al suo trono (Ap 1, 4). Colui che attesta queste cose dice: “Sì, verrò presto!”. Amen. Vieni, Signore Gesù. La grazia del Signore Gesù sia con tutti voi. Amen! (Ap 22, 20).
IL SIGNORE È CON TE
Gli risposero: “Abbiamo visto che il Signore è con te e abbiamo detto: vi sia un giuramento tra di noi, tra noi e te, e concludiamo un’alleanza con te (Gen 26, 28). Si chiamò quel luogo Massa e Meriba, a causa della protesta degli Israeliti e perché misero alla prova il Signore, dicendo: “Il Signore è in mezzo a noi sì o no?” (Es 17, 7). Soltanto, non vi ribellate al Signore e non abbiate paura del popolo del paese; è pane per noi e la loro difesa li ha abbandonati mentre il Signore è con noi; non ne abbiate paura” (Nm 14, 9). Radunatisi contro Mosè e contro Aronne, dissero loro: “Basta! Tutta la comunità, tutti sono santi e il Signore è in mezzo a loro; perché dunque vi innalzate sopra l’assemblea del Signore?” (Nm 16, 3).
L’angelo del Signore gli apparve e gli disse: “Il Signore è con te, uomo forte è valoroso!” (Gdc 6, 12). Gedeone gli rispose: “Signor mio, se il Signore è con noi, perché ci è capitato tutto questo? Dove sono tutti i suoi prodigi che i nostri padri ci hanno narrato, dicendo: Il Signore non ci ha fatto forse uscire dall’Egitto? Ma ora il Signore ci ha abbandonati e ci ha messi nelle mani di Madian” (Gdc 6, 13). Rispose uno dei giovani: “Ecco, ho visto il figlio di Iesse il Betlemmita: egli sa suonare ed è forte e coraggioso, abile nelle armi, saggio di parole, di bell’aspetto e il Signore è con lui” (1Sam 16, 18). Natan rispose al re: “Và, fa’ quanto hai in mente di fare, perché il Signore è con te” (2Sam 7, 3).
Il Signore è con me, non ho timore; che cosa può farmi l’uomo? (Sal 117, 6). Il Signore è con me, è mio aiuto, sfiderò i miei nemici (Sal 117, 7). Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso, per questo i miei persecutori cadranno e non potranno prevalere; saranno molto confusi perché non riusciranno, la loro vergogna sarà eterna e incancellabile (Ger 20, 11). Il Signore è divenuto come un nemico, ha distrutto Israele; ha distrutto tutti i suoi palazzi, ha abbattuto le sue fortezze, ha moltiplicato alla figlia di Giuda lamento e cordoglio (Lam 2, 5).
Il Signore è in lite con Giuda e tratterà Giacobbe secondo la sua condotta, lo ripagherà secondo le sue azioni (Os 12, 3). Il Signore ruggisce da Sion e da Gerusalemme fa sentire la sua voce; tremano i cieli e la terra. Ma il Signore è un rifugio al suo popolo, una fortezza per gli Israeliti (Gl 4, 16). Ascoltate, o monti, il processo del Signore e porgete l’orecchio, o perenni fondamenta della terra, perché il Signore è in lite con il suo popolo, intenta causa con Israele (Mi 6, 2). Saranno come prodi che calpestano il fango delle strade in battaglia. Combatteranno perché il Signore è con loro e rimarranno confusi coloro che cavalcano i destrieri (Zc 10, 5). Entrando da lei, disse: “Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te” (Lc 1, 28). Il Signore è con Maria, perché è per Maria ed è in Maria. Maria è tutta nel suo Signore e il suo Signore in Lei.
IL SIGNORE SIA CON TE
Allora Sarai disse ad Abram: “L’offesa a me fatta ricada su di te! Io ti ho dato in braccio la mia schiava, ma da quando si è accorta d’essere incinta, io non conto più niente per lei. Il Signore sia giudice tra me e te!” (Gen 16, 5). Rispose: “Il Signore sia con voi, come io intendo lasciar partire voi e i vostri bambini! Ma badate che voi avete di mira un progetto malvagio (Es 10, 10). Ora concedimi questi monti, di cui il Signore ha parlato in quel giorno, poiché tu hai allora saputo che vi sono gli Anakiti e città grandi e fortificate; spero che il Signore sia con me e io le conquisterò secondo quanto ha detto il Signore!” (Gs 14, 12). Ed ecco Booz arrivò da Betlemme e disse ai mietitori: “Il Signore sia con voi!”. Quelli gli risposero: “Il Signore ti benedica!” (Rt 2, 4). Davide aggiunse: “Il Signore che mi ha liberato dalle unghie del leone e dalle unghie dell’orso, mi libererà anche dalle mani di questo Filisteo”. Saul rispose a Davide: “Ebbene va’ e il Signore sia con te” (1Sam 17, 37).
Allora Giònata disse a Davide: “Và in pace, ora che noi due abbiamo giurato nel nome del Signore: il Signore sia con me e con te, con la mia discendenza e con la tua discendenza per sempre” (1Sam 20, 42). Il Signore sia arbitro e giudice tra me e te, veda e giudichi la mia causa e mi faccia giustizia di fronte a te” (1Sam 24, 16). Pincas, figlio di Eleàzaro, prima era loro capo – il Signore sia con lui! – (1Cr 9, 20). Ora, figlio mio, il Signore sia con te perché tu riesca a costruire un tempio al Signore tuo Dio, come ti ha promesso (1Cr 22, 11). Essi allora dissero a Geremia: “Il Signore sia contro di noi testimone verace e fedele, se non faremo quanto il Signore tuo Dio ti rivelerà per noi (Ger 42, 5). Il Signore della pace vi dia la pace sempre e in ogni modo. Il Signore sia con tutti voi (2Ts 3, 16).
RIEPILOGANDO
Il Padre è la sorgente eterna della gioia, della vita, della grazia, della santità, della verità. Il Padre ha stabilito per volontà eterna di dare se stesso come fonte di gioia, vita, grazia, santità, verità all’uomo per mezzo di Cristo, in Cristo, per Cristo, sia nella creazione che nella redenzione. Mentre nella creazione il Padre ha fatto tutto per il suo Verbo, ma senza umanità, nella Redenzione, il Padre fa ogni cosa per mezzo dell’umanità del Verbo. Opera ogni cosa, nello Spirito Santo, per la carne del Figlio suo, fattasi obbediente a Lui fino alla morte di Croce.
Di certo il Padre non può dare al Figlio suo una carne intrisa, insanguinata di peccato. Gliene deve dare una purissima, santissima, immacolata, innocente. Dove attingere questa carne, se tutta l’umanità è sotto la pesante eredità di Adamo? Ecco allora il pensiero del Padre: “Creare una donna senza peccato originale, applicando a Lei tutti i meriti di Cristo in previsione”. Chi la Vergine Maria? È la prima redenta da Cristo, in un modo unico, per prevenzione. È la Tutta Santa in Cristo ma senza passare per la redenzione dal peccato originale.
Dio ha creato la Vergine Maria piena di grazia dal primo istante del suo concepimento. Dal primo attimo della sua vita Dio è con Lei, è in Lei, agisce ed opera per Lei. Da quando ha iniziato a esistere, Dio si è fatto sua vita, per Cristo, nello Spirito Santo. Maria è piena di grazia, non solo come grazia creata, ma anche come grazia increata. Tutto Dio è in Maria con la potenza della sua luce eterna. Questo è il grande mistero che Dio ha compiuto in Lei.
In questo secondo giorno della Novena in ricordo di questo divino mistero compiutosi nella Donna, è giusto chiedersi: “Quale mistero di grazia e di verità Dio ha creato in noi, per Cristo, nello Spirito Santo? Siamo consapevoli del grande dono che il Signore ci ha fatto? Con il Battesimo, quanto Dio ha fatto in Maria, lo ha fatto anche in noi. Siamo noi portatori nel mondo di Dio e della sua grazia, di Cristo e dello Spirito Santo? Ho vero desiderio di rinnovare ogni giorno e far crescere in me questo dono che Dio mi ha fatto? Come Gesù Signore, cresco ogni giorno in sapienza e grazia? Se non cresco, la mia vita è portatrice nel mondo di morte”.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, aiuta i discepoli di Gesù a prendere coscienza del grande dono che Dio ha fatto di sé ad essi. Fa’ che non sciupino, non disprezzino, non rendano vano un così alto dono. Angeli e Santi, guidateci per una crescita armoniosa e santa.