O generazione incredula!
Sir 1,1-10; Sal 92; Mc 9,14-29
25 FEBBRAIO
Il grido di Gesù: “O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi”, è manifestazione della sua solitudine spirituale. La folla non è con Lui. Viene da Lui per i miracoli del corpo. Una volta ottenutili, se ne ritorna per la sua strada. Ma Gesù non è venuto per fare miracoli. La sua missione è di portare ogni uomo al Padre suo attraverso la fede nella sua Parola. Neanche i discepoli camminano con Lui, nella sua Parola. Vanno dietro di Lui, ma ancora non credono secondo verità in Lui. Che non credono in Lui lo attesta il miracolo non compiuto. Il ragazzo con lo spirito impuro è portato dai discepoli, ma essi non lo guariscono, non lo liberano. Il motivo è uno solo: ancora non credono nei poteri che Gesù ha dato loro. Li esercitano con superficialità, come se fosse una magia. Non sanno che ogni miracolo non è solo è frutto della loro fede nella Parola di Gesù, ma anche frutto della loro preghiera di invocazione allo Spirito Santo, il solo che dona ogni forza per svolgere secondo verità ogni potere conferito loro da Gesù. Eppure questa verità Sansone l’aveva compresa a sua spesse. Nel tempio di Dagon prega il Signore, chiede la forza, la forza gli viene.
Sansone disse al servo che lo teneva per la mano: «Lasciami toccare le colonne sulle quali posa il tempio, perché possa appoggiarmi ad esse». Ora il tempio era pieno di uomini e di donne; vi erano tutti i prìncipi dei Filistei e sul terrazzo circa tremila persone fra uomini e donne, che stavano a guardare, mentre Sansone faceva i giochi. Allora Sansone invocò il Signore dicendo: «Signore Dio, ricòrdati di me! Dammi forza ancora per questa volta soltanto, o Dio, e in un colpo solo mi vendicherò dei Filistei per i miei due occhi!». Sansone palpò le due colonne di mezzo, sulle quali posava il tempio; si appoggiò ad esse, all’una con la destra e all’altra con la sinistra. Sansone disse: «Che io muoia insieme con i Filistei!». Si curvò con tutta la forza e il tempio rovinò addosso ai prìncipi e a tutta la gente che vi era dentro. Furono più i morti che egli causò con la sua morte di quanti aveva uccisi in vita (Gdc 16,25-31).
Gesù lo dice ai discepoli. Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera. Sempre i discepoli hanno visto che Gesù tutto faceva con gli occhi rivolti verso il Padre. Possiamo noi fare qualcosa da noi stessi. Mai. Sempre abbiamo necessità di attingere ogni forza e ogni sapienza nello Spirito Santo.
E arrivando presso i discepoli, videro attorno a loro molta folla e alcuni scribi che discutevano con loro. E subito tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. Ed egli li interrogò: «Di che cosa discutete con loro?». E dalla folla uno gli rispose: «Maestro, ho portato da te mio figlio, che ha uno spirito muto. Dovunque lo afferri, lo getta a terra ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti». Egli allora disse loro: «O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me». E glielo portarono. Alla vista di Gesù, subito lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava schiumando. Gesù interrogò il padre: «Da quanto tempo gli accade questo?». Ed egli rispose: «Dall’infanzia; anzi, spesso lo ha buttato anche nel fuoco e nell’acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci». Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede». Il padre del fanciullo rispose subito ad alta voce: «Credo; aiuta la mia incredulità!». Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito impuro dicendogli: «Spirito muto e sordo, io ti ordino, esci da lui e non vi rientrare più». Gridando e scuotendolo fortemente, uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: «È morto». Ma Gesù lo prese per mano, lo fece alzare ed egli stette in piedi. Entrato in casa, i suoi discepoli gli domandavano in privato: «Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?». Ed egli disse loro: «Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera».
Preghiera e fede sono le armi perfette del discepolo di Gesù, se vuole sconfiggere il male. Né la preghiera senza la fede, né la fede senza la preghiera. Con la fede si crede nella verità di ogni Parola di Cristo Gesù. Con la preghiera si chiede la forza per obbedire ad ogni Parola di Cristo Gesù. Se si separa fede e preghiera, sarà senza alcuna efficacia sia la preghiera che la fede. I discepoli attualmente sono sia senza preghiera e sia senza fede. Manca ancora loro la vera anima del Vangelo.
Madre di Dio, Angeli, Santi, aiutateci i cristiani perché siano di vera fede e preghiera.