E benedetto il frutto del tuo grembo! – La madre del mio Signore

11 Maggio
E benedetto il frutto del tuo grembo!

Benedetto è il Signore. Benedetto è anche il suo Messia. Questo dice Elisabetta alla Vergine Maria: “E benedetto il frutto del tuo grembo!”. Maria è vera Madre del Messia e al Messia va la stessa benedizione che è data a Dio, perché Lui è Dio, è Figlio Unigenito del Padre.

Rendete grazie al Signore perché è buono, perché il suo amore è per sempre. Dica Israele: «Il suo amore è per sempre». Dica la casa di Aronne: «Il suo amore è per sempre». Dicano quelli che temono il Signore: «Il suo amore è per sempre». Nel pericolo ho gridato al Signore: mi ha risposto, il Signore, e mi ha tratto in salvo. Il Signore è per me, non avrò timore: che cosa potrà farmi un uomo? Il Signore è per me, è il mio aiuto, e io guarderò dall’alto i miei nemici. È meglio rifugiarsi nel Signore che confidare nell’uomo. È meglio rifugiarsi nel Signore che confidare nei potenti. Tutte le nazioni mi hanno circondato, ma nel nome del Signore le ho distrutte. Mi hanno circondato, mi hanno accerchiato, ma nel nome del Signore le ho distrutte.

Mi hanno circondato come api, come fuoco che divampa tra i rovi, ma nel nome del Signore le ho distrutte. Mi avevano spinto con forza per farmi cadere, ma il Signore è stato il mio aiuto. Mia forza e mio canto è il Signore, egli è stato la mia salvezza. Grida di giubilo e di vittoria nelle tende dei giusti: la destra del Signore ha fatto prodezze, la destra del Signore si è innalzata, la destra del Signore ha fatto prodezze. Non morirò, ma resterò in vita e annuncerò le opere del Signore. Il Signore mi ha castigato duramente, ma non mi ha consegnato alla morte.

Apritemi le porte della giustizia: vi entrerò per ringraziare il Signore. È questa la porta del Signore: per essa entrano i giusti. Ti rendo grazie, perché mi hai risposto, perché sei stato la mia salvezza. La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d’angolo. Questo è stato fatto dal Signore: una meraviglia ai nostri occhi. Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci in esso ed esultiamo! Ti preghiamo, Signore: dona la salvezza! Ti preghiamo, Signore: dona la vittoria! Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Vi benediciamo dalla casa del Signore. Il Signore è Dio, egli ci illumina. Formate il corteo con rami frondosi fino agli angoli dell’altare. Sei tu il mio Dio e ti rendo grazie, sei il mio Dio e ti esalto. Rendete grazie al Signore, perché è buono, perché il suo amore è per sempre (Sal 118 (117) 1-29).

Gesù profetizza ai farisei e agli scribi che sarà Gerusalemme – i pellegrini accorsi per la festa – che avrebbero gridato a Lui: “Benedetto colui che viene nel nome del Signore”. Pur non essendosi mai Lui proclamato il Messia, il popolo lo riconosce e lo acclama.

Gerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i profeti e lapidi quelli che sono stati mandati a te, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia raccoglie i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! Ecco, la vostra casa è lasciata a voi deserta! Vi dico infatti che non mi vedrete più, fino a quando non direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!» (Mt 23,37-39).

Gesù entra in Gerusalemme seduto sopra un asinello, donando compimento alla profezia di Zaccaria. È la festa. Le acclamazioni. Il tripudio. La folla grida al suo re.

I discepoli andarono e fecero quello che aveva ordinato loro Gesù: condussero l’asina e il puledro, misero su di essi i mantelli ed egli vi si pose a sedere. La folla, numerosissima, stese i propri mantelli sulla strada, mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla strada. La folla che lo precedeva e quella che lo seguiva, gridava: «Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nel più alto dei cieli!» (Mt 21,6-9).

È questa la potenza della rivelazione dello Spirito Santo. Elisabetta nulla sa di Maria, del Bambino che porta in grembo. Per divina manifestazione dello Spirito del Signore è come se lei vedesse il mistero che si compie sotto i suoi occhi e lo annunzia. Maria è la Madre del Messia. Il Messia è quel frutto benedetto che Lei porta nel grembo. Dinanzi agli occhi di Elisabetta passano circa duemila anni di profezie e di promesse e tutte si stanno compiendo. Quanto è grande il Signore. Elisabetta è la prima persona a cui questa grazia è stata concessa.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci testimoni di Cristo Gesù.

La madre del mio Signore

Il mio Signore è il Dio del Cielo e della terra, il Creatore dell’universo. È il Dio d’Israele, il suo Salvatore Potente. Elisabetta, per grazia, illuminazione, ispirazione, dono dello Spirito Santo vede Maria, Madre del suo Signore, cioè del Dio che è il suo Signore, il suo Messia, il suo Salvatore e lo grida: “A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?”.

Che il mio Signore sia il Dio Onnipotente i Salmi lo dichiarano con inconfutabile evidenza. Maria non è Madre di un Signore umano. Il Signore di cui Lei è Madre è Dio.

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio. Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu, solo in te è il mio bene». Agli idoli del paese, agli dèi potenti andava tutto il mio favore. Moltiplicano le loro pene quelli che corrono dietro a un dio straniero. Io non spanderò le loro libagioni di sangue, né pronuncerò con le mie labbra i loro nomi. Il Signore è mia parte di eredità e mio calice: nelle tue mani è la mia vita. Per me la sorte è caduta su luoghi deliziosi: la mia eredità è stupenda. Benedico il Signore che mi ha dato consiglio; anche di notte il mio animo mi istruisce. Io pongo sempre davanti a me il Signore, sta alla mia destra, non potrò vacillare. Per questo gioisce il mio cuore ed esulta la mia anima; anche il mio corpo riposa al sicuro, perché non abbandonerai la mia vita negli inferi, né lascerai che il tuo fedele veda la fossa. Mi indicherai il sentiero della vita, gioia piena alla tua presenza, dolcezza senza fine alla tua destra (Sal 16 (15) 1-11).

Nel Salmo 110 questa verità è ancora più inconfutabile. Dice Dio al mio Dio, dice il Signore al mio Signore. Signore è Dio. Dio è il Signore. Il Messia è Dio ed è il Signore.

Oracolo del Signore al mio signore: «Siedi alla mia destra finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi». Lo scettro del tuo potere stende il Signore da Sion: domina in mezzo ai tuoi nemici! A te il principato nel giorno della tua potenza tra santi splendori; dal seno dell’aurora, come rugiada, io ti ho generato. Il Signore ha giurato e non si pente: «Tu sei sacerdote per sempre al modo di Melchìsedek». Il Signore è alla tua destra! Egli abbatterà i re nel giorno della sua ira, sarà giudice fra le genti, ammucchierà cadaveri, abbatterà teste su vasta terra; lungo il cammino si disseta al torrente, perciò solleva alta la testa (Sal 110 (109) 1-7).

Del Salmo 110 si serve Cristo per porre una domanda ai farisei, senza però ottenere alcuna risposta. Al quesito non vi è risposta, se Cristo non è Dio. Ma il Messia è vero Dio.

Mentre i farisei erano riuniti insieme, Gesù chiese loro: «Che cosa pensate del Cristo? Di chi è figlio?». Gli risposero: «Di Davide». Disse loro: «Come mai allora Davide, mosso dallo Spirito, lo chiama Signore, dicendo: Disse il Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra finché io ponga i tuoi nemici sotto i tuoi piedi? Se dunque Davide lo chiama Signore, come può essere suo figlio?». Nessuno era in grado di rispondergli e, da quel giorno, nessuno osò più interrogarlo (Mt 22,41-46).

Maria è vera Madre del mio Signore, vera Madre di Dio, non perché Lei abbia generato Dio, cioè la divinità, o la persona divina. La divinità non si genera. Essa è una ed è eterna ed è indivisibile. Neanche è Madre per aver generato la Persona divina del Figlio. La Persona del Figlio è generata dal Padre in principio, da sempre. Lei invece è Madre perché il Verbo in lei si fece carne. Da Lei non nasce un corpo e un’anima. Da Lei nasce la seconda Persona della Santissima Trinità, che è vero Dio. Lei ha dato alla luce il Figlio di Dio, l’Unigenito del Padre.

Dalla Vergine Maria nasce Dio, nasce il Verbo fatto, divenuto carne. In Lei è il Figlio di Dio che prende carne e sangue. Per questo Lei è vera Madre del suo Signore, del Figlio Eterno del Padre. Questo mistero è oltremodo grande e anche indecifrabile, mistero grande e indecifrabile l’incarnazione. Si pensi: una sola Persona, quella eterna, divina. Una natura: quella eterna, divina, nella quale sussistono il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Il Verbo che sussiste nella natura divina, assume come sua vera natura, la natura umana e veramente vive in essa e per essa .Il Soggetto è sempre la Persona divina che è Dio. Da Maria nasce il Figlio di Dio.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci la visione di Elisabetta.