Ricordandosi della sua misericordia – Come aveva detto ai nostri padri
21 Maggio
Ricordandosi della sua misericordia
La misericordia di cui il Signore si ricorda è ogni sua buona promessa in favore dell’umanità. La Vergine Maria profetizzando che Dio ha soccorso Israele suo servo, “Ricordandosi della sua misericordia”, ci rivela che è in Lei, per mezzo di Lei, nel Figlio che Lei porta nel grembo tutte le buone promesse di Dio in favore dell’umanità si sono compiute, si stanno compiendo, realizzando. Nessuna è rimasta senza compimento, nessuna rimarrà senza realizzazione.
Allora il Signore Dio disse al serpente: «Poiché hai fatto questo, maledetto tu fra tutto il bestiame e fra tutti gli animali selvatici! Sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita. Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno» (Gen 3,8-14).
La mano del Signore fu sopra di me e il Signore mi portò fuori in spirito e mi depose nella pianura che era piena di ossa; mi fece passare accanto a esse da ogni parte. Vidi che erano in grandissima quantità nella distesa della valle e tutte inaridite. Mi disse: «Figlio dell’uomo, potranno queste ossa rivivere?». Io risposi: «Signore Dio, tu lo sai». Egli mi replicò: «Profetizza su queste ossa e annuncia loro: “Ossa inaridite, udite la parola del Signore. Così dice il Signore Dio a queste ossa: Ecco, io faccio entrare in voi lo spirito e rivivrete. Metterò su di voi i nervi e farò crescere su di voi la carne, su di voi stenderò la pelle e infonderò in voi lo spirito e rivivrete. Saprete che io sono il Signore”». Io profetizzai come mi era stato ordinato; mentre profetizzavo, sentii un rumore e vidi un movimento fra le ossa, che si accostavano l’uno all’altro, ciascuno al suo corrispondente. Guardai, ed ecco apparire sopra di esse i nervi; la carne cresceva e la pelle le ricopriva, ma non c’era spirito in loro. Egli aggiunse: «Profetizza allo spirito, profetizza, figlio dell’uomo, e annuncia allo spirito: “Così dice il Signore Dio: Spirito, vieni dai quattro venti e soffia su questi morti, perché rivivano”». Io profetizzai come mi aveva comandato e lo spirito entrò in essi e ritornarono in vita e si alzarono in piedi; erano un esercito grande, sterminato (Ez 37,1-10).
Mi condusse poi all’ingresso del tempio e vidi che sotto la soglia del tempio usciva acqua verso oriente, poiché la facciata del tempio era verso oriente. Quell’acqua scendeva sotto il lato destro del tempio, dalla parte meridionale dell’altare. Mi condusse fuori dalla porta settentrionale e mi fece girare all’esterno, fino alla porta esterna rivolta a oriente, e vidi che l’acqua scaturiva dal lato destro. Quell’uomo avanzò verso oriente e con una cordicella in mano misurò mille cubiti, poi mi fece attraversare quell’acqua: mi giungeva alla caviglia. Misurò altri mille cubiti, poi mi fece attraversare quell’acqua: mi giungeva al ginocchio. Misurò altri mille cubiti, poi mi fece attraversare l’acqua: mi giungeva ai fianchi. Ne misurò altri mille: era un torrente che non potevo attraversare, perché le acque erano cresciute; erano acque navigabili, un torrente che non si poteva passare a guado. Allora egli mi disse: «Hai visto, figlio dell’uomo?». Poi mi fece ritornare sulla sponda del torrente; voltandomi, vidi che sulla sponda del torrente vi era una grandissima quantità di alberi da una parte e dall’altra. Mi disse: «Queste acque scorrono verso la regione orientale, scendono nell’Araba ed entrano nel mare: sfociate nel mare, ne risanano le acque. Ogni essere vivente che si muove dovunque arriva il torrente, vivrà: il pesce vi sarà abbondantissimo, perché dove giungono quelle acque, risanano, e là dove giungerà il torrente tutto rivivrà. Sulle sue rive vi saranno pescatori: da Engàddi a En-Eglàim vi sarà una distesa di reti. I pesci, secondo le loro specie, saranno abbondanti come i pesci del Mare Grande. Però le sue paludi e le sue lagune non saranno risanate: saranno abbandonate al sale. Lungo il torrente, su una riva e sull’altra, crescerà ogni sorta di alberi da frutto, le cui foglie non appassiranno: i loro frutti non cesseranno e ogni mese matureranno, perché le loro acque sgorgano dal santuario. I loro frutti serviranno come cibo e le foglie come medicina (Ez 47,1-12).
La misericordia di cui si ricorda il Signore è la risurrezione dell’uomo a vita nuova e la sua immersione in questa acqua che dona vita, guarisce, risana dalle antiche ferite del peccato e del male. È la misericordia che ridona alla creatura, secca, piantata in terra arida, incapace di produrre frutti, la sua verità, la sua vitalità, la sua bontà ancora più grande di quella delle origini.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, immergeteci nel fiume della vera vita.
Come aveva detto ai nostri padri
La Madre di Gesù ci attesta che quanto il Signore ha promesso ai padri, lo ha compiuto. Lui ha operato in tutto “come aveva detto ai nostri padri”. Molte promesse fatte ai nostri padri sono ben note, altre meno. San Paolo ci attesta che in Cristo ogni Parola di Dio, ogni sua Promessa, ogni suo giuramento e oracolo è devenuto sì. Nulla rimane da adempiere, realizzare.
Infatti tutte le promesse di Dio in lui sono «sì». Per questo attraverso di lui sale a Dio il nostro «Amen» per la sua gloria. È Dio stesso che ci conferma, insieme a voi, in Cristo e ci ha conferito l’unzione, ci ha impresso il sigillo e ci ha dato la caparra dello Spirito nei nostri cuori (2Cor 1,20-21).
Una di queste profezie o promesse rivela che il Signore avrebbe mandato il vero pastore, il pastore secondo il suo cuore. Nel grembo della Madre di Dio ha preso carne e sangue il vero Pastore, il Buon Pastore, colui che avrebbe nutrito le pecore del Padre con la sua carne e le avrebbe dissetate con il suo sangue. È Cristo Gesù, il frutto benedetto del grembo della Vergine di Nazaret, il compimento di ogni Parola del Padre. Senza Cristo Gesù tutto l’Antico Testamento è una favola, favola sono le sue profezie, favole le sue preghiere, favole i suoi oracoli.
«Guai ai pastori che fanno perire e disperdono il gregge del mio pascolo. Oracolo del Signore. Perciò dice il Signore, Dio d’Israele, contro i pastori che devono pascere il mio popolo: Voi avete disperso le mie pecore, le avete scacciate e non ve ne siete preoccupati; ecco io vi punirò per la malvagità delle vostre opere. Oracolo del Signore. Radunerò io stesso il resto delle mie pecore da tutte le regioni dove le ho scacciate e le farò tornare ai loro pascoli; saranno feconde e si moltiplicheranno. Costituirò sopra di esse pastori che le faranno pascolare, così che non dovranno più temere né sgomentarsi; non ne mancherà neppure una. Oracolo del Signore.
Ecco, verranno giorni – oracolo del Signore – nei quali susciterò a Davide un germoglio giusto, che regnerà da vero re e sarà saggio ed eserciterà il diritto e la giustizia sulla terra. Nei suoi giorni Giuda sarà salvato e Israele vivrà tranquillo, e lo chiameranno con questo nome: Signore-nostra-giustizia. Pertanto, ecco, verranno giorni – oracolo del Signore – nei quali non si dirà più: “Per la vita del Signore che ha fatto uscire gli Israeliti dalla terra d’Egitto!”, ma piuttosto: “Per la vita del Signore che ha fatto uscire e ha ricondotto la discendenza della casa d’Israele dalla terra del settentrione e da tutte le regioni dove li aveva dispersi!”; costoro dimoreranno nella propria terra» (Ger 23,1-8).
La Vergine Maria vuole rassicurare il nostro cuore. Come il Signore ha realizzato tutte le sue buone promesse in Lei e per Lei, così le realizzerà in Cristo e per Cristo. Urge che ogni discepolo di Gesù creda con fermo convincimento che Dio è capace di realizzare ogni sua parola. Lei ha creduto. Abramo suo Padre ha creduto. Il discepolo di Gesù deve credere.
Egli credette, saldo nella speranza contro ogni speranza, e così divenne padre di molti popoli, come gli era stato detto: Così sarà la tua discendenza. Egli non vacillò nella fede, pur vedendo già come morto il proprio corpo – aveva circa cento anni – e morto il seno di Sara. Di fronte alla promessa di Dio non esitò per incredulità, ma si rafforzò nella fede e diede gloria a Dio, pienamente convinto che quanto egli aveva promesso era anche capace di portarlo a compimento. Ecco perché gli fu accreditato come giustizia (Rm 4,18-22).
Questa profezia della Madre di Gesù, che attesta che ogni parola, ogni promessa di Dio si è compiuta, così come lui aveva detto, non è solo un’attestazione della verità di Dio per le cose che riguardano il passato. La Madre di Dio vuole che noi guardiamo sempre dinanzi a noi. Noi siamo dalla Parola, siamo per la Parola, alla Parola però non siamo noi a dare compimento. È il Signore. Come il Signore ha adempiuto le sue parole fino al presente così le adempirà anche per il futuro, quello che viviamo sulla terra e l’altro che è quello eterno. Oggi è questa fede che è venuta meno. È il segno che noi non viviamo né nel cuore di Maria, la Profetessa della fede purissima in ogni Parola di Dio, e neanche nel cuore di Cristo Gesù, che è la fedelissima Parola del Padre. Viviamo scardinati dal cuore dell’Una e dell’Altro e per questo siamo senza fede.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, innestateci nel cuore di Gesù e di Maria.