“Si salverà, però come attraverso il
fuoco”. La preghiera per le anime del
purgatorio

 

Anna Guzzi, docente di lettere e maestra delle novizie nell’Istituto Secolare “Maria, Madre della Redenzione”, ci propone oggi una riflessione sulla preghiera per le anime del purgatorio

 

Ogni mattina ho preso l’abitudine di aggiungere al Rosario la preghiera per le anime dimenticate del Purgatorio, anzi ho immaginato che, ogni mattina, queste anime stiano lì in attesa … come nella scena di un film: magari parlano tra loro, dicendo: «Ecco, ecco, dai, vedrete che, ora, rivolgerà un po’ della sua attenzione anche a noi». Non so se è un pensiero un po’ megalomane il mio, tuttavia credo che, nella chiesa, questa preghiera sia molto importante. Non a caso è inserita fra le opere di misericordia spirituale. Nutro anche questa fede: che le anime del Purgatorio mi aiuteranno a loro volta nella mia vita quotidiana per la preghiera che, costantemente, offro loro. Ma chi sono queste anime? Ovviamente, il Purgatorio non è quello di Dante. È, nell’aldilà, un tempo di purificazione in cui si sconta la pena che è conseguenza delle nostre imperfezioni, cioè del fatto che le nostre opere, al momento della morte, non sono state trovate perfettamente conformi all’amore di Dio. San Paolo parla di questo giudizio nella Prima Lettera ai Corinzi:

Se l’opera che uno costruì sul fondamento resisterà, costui ne riceverà una ricompensa; ma se l’opera finirà bruciata, sarà punito: tuttavia egli si salverà, però come attraverso il fuoco (1Cor, 15, 14-15).


un tempo di purificazione in cui
si sconta la pena che è
conseguenza delle nostre
imperfezioni


Le opere della nostra esistenza dovranno passare attraverso il ‘fuoco’ della verità, della santità, della carità di Dio. Se avremo costruito il nostro edificio spirituale sull’‘oro’, cioè su Cristo, sull’obbedienza alla Sua volontà, allora per noi si apriranno le porte del Paradiso, ma se avremo rinnegato e rifiutato Cristo, saremo esclusi dalla luce eterna: la ‘paglia’ delle nostre opere mostrerà tutta la sua inutilità, brucerà, non resisterà alla prova del fuoco.

 


Le opere della nostra esistenza
dovranno passare attraverso il
‘fuoco’ della verità, della santità,
della carità di Dio


Fra questi due stadi ce n’è uno intermedio, popolato da quelle persone che, magari, hanno cercato di operare secondo i criteri della giustizia e della carità divina, ma non hanno raggiunto un risultato perfetto per vari motivi: per fragilità, per determinate circostanze storiche, perché non illuminate a sufficienza e aiutate mentre erano in vita a comprendere Cristo e a vivere pienamente secondo lo statuto del suo amore. Sono anime, quindi, che non hanno avuto una volontà esplicitamente contraria a Cristo.

 

 

 

Di qui l’importanza della missione del Movimento Apostolico che è anche quella di formare con precisione nella Parola di Dio perché tutti conoscano sempre di più il Signore e possano conformarsi con amore alla sua volontà. Cosa possiamo fare noi? Possiamo pregare, certo, ma anche offrire una nostra opera di carità, di giustizia in sconto della loro pena, sapendo, però, che chi giustifica e purifica è solo il Signore. Alla Sua misericordia, quindi, dobbiamo affidare queste anime. Inoltre, ciascuno di noi deve impegnarsi a dare splendore all’edificio di Dio su questa terra imitando Cristo e lavorando secondo la legge dello Spirito. Nulla, infatti, è nascosto. Le opere di ciascuno sono visibili nel tempo storico attraverso i frutti che danno al mondo e alla chiesa; saranno visibili nell’eternità: L’opera di ciascuno sarà ben visibile:

 

la farà conoscere quel giorno che si manifesterà col fuoco, e il fuoco proverà la qualità dell’opera di ciascuno (1Cor, 15, 13).