Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito
Gesù finora è stato lui ad assistere i suoi Apostoli. Li ha protetti, difesi, illuminati, istruiti, formati, preparati alla missione. Lui però sta per andare presso il Padre suo. Sarà in eterno loro avvocato presso il Padre. Questa verità è rivelata dall’Apostolo Giovanni nella sua Prima Lettera: “Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un Paràclito presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto. È lui la vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo. Da questo sappiamo di averlo conosciuto: se osserviamo i suoi comandamenti. Chi dice: «Lo conosco», e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e in lui non c’è la verità. Chi invece osserva la sua parola, in lui l’amore di Dio è veramente perfetto. Da questo conosciamo di essere in lui. Chi dice di rimanere in lui, deve anch’egli comportarsi come lui si è comportato (1Gv 2,1-6). Ora siamo certi. Gesù dal cielo sempre intercede per i suoi discepoli presso il Padre suo. Sempre interviene in loro favore. Ma basta la sua “avvocatura” invisibile? I discepoli sono di carne e di ossa e hanno bisogno di un “avvocato” visibile, un avvocato che stia sulla terra, che accompagni ogni loro passo, che li segua in ogni loro movimento, che li consigli in ogni loro decisione, che suggerisca ogni parola da dire, proferire, insegnare, predicare, ammaestrare.
Ecco la grande promessa di Gesù. Promette loro un altro Paràclito. Lui è Paràclito presso il Padre. Lo Spirito Santo sarà Paràclito con loro, per loro, in loro. Scenderà, si poserà su di loro, rimarrà con loro per sempre. mai si distaccherà da loro. Li prenderà e li accompagnerà per tutti i giorni della loro vita. Li seguirà, li sosterrà, li illuminerà, li consiglierà, li condurrà ovunque Lui desidera essere da loro portato. Sarà la loro forza nella conversione e nella santificazione dei cuori. Questo però non avviene solo per via del sacramento che si riceve. Avviene anche per ravvivamento quotidiano. Il discepolo deve impegnare se stesso a ravvivare ogni giorno lo Spirito Santo che ha ricevuto. Come si ravviva lo Spirito? Prima di ogni cosa con la preghiera elevata ininterrottamente a Lui. Poi con una obbedienza sempre più piena alla Parola di Gesù Signore. Infine con l’esercizio dei suoi Santi Doni: sapienza, intelletto, consiglio, scienza fortezza, pietà, timore del Signore. Questo significa che ogni discepolo è obbligato a curare la sua vita spirituale, crescendo ininterrottamente in grazia e in Spirito Santo. Se non cresce in Spirito Santo neanche in grazia crescerà e se non cresce in grazia neanche nello Spirito Santo potrà crescere. In grazia si cresce, crescendo in obbedienza e quindi in amore per il Signore nostro Dio. Lo Spirito si riceve. Ma si può anche spegnere. Non spegnerlo, ravvivarlo, è obbligo.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò. Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi. Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui». Gli disse Giuda, non l’Iscariota: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?». Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato (Mt 14,12-24).
Cristo Gesù è il Mediatore unico, il Paràclito unico tra il Padre e i suoi discepoli, tra il Padre e l’umanità, tra il Padre e l’universo creato per Lui in vista di Lui. Come tra il Padre e il Figlio la comunione eterna avviene nello Spirito Santo, così la comunione tra il Figlio e i suoi discepoli, il Figlio e l’universo creato, il Figlio e ogni altro uomo, può solo avvenire nello Spirito Santo. Il Figlio attinge ogni cosa dal Padre nello Spirito Santo. Il Padre dona tutto al Figlio nello Spirito Santo. Senza lo Spirito si interrompe la comunione eterna tra il Padre e il Figlio. Così Il Figlio dona tutto ai discepoli nella Spirito Santo. I discepoli vivono la comunione con Cristo nello Spirito Santo. Cristo Gesù è Paràclito per i discepoli presso il Padre. Lo Spirito Santo è Paràclito per i discepoli presso Cristo Gesù. Come senza lo Spirito Santo non esiste comunione tra il Padre e il Figlio, così non esiste comunione tra il Figlio, i discepoli, l’umanità, l’universo. Senza lo Spirito Santo la Scrittura diviene un blocco di ghisa o di bronzo, i sacramenti dei segni senza vitalità interiore, il pane rimane pane e il vino resta vino. Anche Gesù, senza la luce e la verità dello Spirito, rimane un condannato e nulla più. Quando il discepolo si separa dallo Spirito, scompare dal suo cuore tutto ciò che è di Cristo e tutto è di Cristo, anche il Padre e lo Spirito Santo sono di Cristo. Rimane il discepolo con la sua umanità di carne, di peccato. Il distacco dallo Spirito fa del discepolo un aborto spirituale. È stato concepito, ma non è nato.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che il discepolo mai si distacchi dallo Spirito del Signore.