Chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici
L’uomo nuovo non si dice, si fa, perché l’uomo nuovo può essere solo creato da Dio, in Cristo, per opera dello Spirito Santo, nella mediazione storica della Chiesa. Il Padre celeste nell’Antico Testamento ha dato i Comandamenti come Legge dell’uomo, riservandosi di fare l’uomo nuovo, capace di osservali. Anche Gesù all’inizio del suo ministero ha dato la Nuova Legge, il Discorso della Montagna, riservandosi però di fare l’uomo nuovo, ma prima mostrando a tutti come si vive da uomini nuovi. Lui è l’uomo nuovo, che vive da uomo nuovo, che mostra come si vive da uomo nuovo, venuto per creare l’uomo nuovo dalla croce, versando per quest’opera lo Spirito Santo e donando il suo corpo e il suo sangue come vero nutrimento dell’uomo nuovo.
Oggi Gesù, nello Spirito Santo chiama a sé i suoi discepoli. Ne sceglie dodici. Perché li sceglie? Perché stiano con Lui e vedano come si fa l’uomo nuovo, ma prima ancora perché vedano come vive l’uomo nuovo e cosa Lui fa per creare l’uomo nuovo: si immola sulla croce e dal suo cuore fa sgorgare lo Spirito Santo e la grazia. Lo Spirito Santo e la grazia vengono effusi sui discepoli, vengono fatti a loro volta uomini nuovi perché vadano per il mondo, vivano da uomini nuovi, immolino la loro vita, versino lo Spirito Santo e la grazia e creino uomini nuovi in Cristo, per mezzo del suo Santo Spirito. È questa l’opera perenne del discepolo. Il discepolo non dice l’uomo nuovo, lo fa e poi lo dice. Lo dice, facendolo. Lo fa, dicendolo.
Un Papa deve mostrare ad ogni Vescovo come si vive da uomo nuovo e come si fa l’uomo nuovo, in Cristo per mezzo dello Spirito Santo. Un Vescovo deve mostrare ai suoi presbiteri come si vive da uomo nuovo e come si fanno gli uomini nuovi, lasciandosi immolare sull’altare dell’obbedienza a Dio, facendo del suo corpo un sacrificio gradito al Signore. Un presbitero deve mostrare ad ogni anima a lui affidata come si vive da vero uomo, facendo tutti gli uomini nuovi sempre per mezzo dello Spirito Santo che è il frutto della sua perfetta conformazione a Gesù Signore. Questa legge e norma vale anche per ogni padre di famiglia, ogni madre, ogni altro discepolo di Gesù cui sono stati affidati uomini e donne da curare.
L’esemplarità perfetta, che è vita in noi dell’uomo nuovo creato da Dio, per opera dello Spirito Santo, nella mediazione di grazia e di verità, del discepolo del Signore, è obbligo per chi vuole fare uomini nuovi, che vivano in novità di vita. Se un discepolo del Signore vive da uomo vecchio, immerso nelle cose del mondo, attratto dalle cose della terra, conquistato dal vizio e dalla trasgressione, con il cuore intento alle cose di quaggiù, non solo mai potrà dire cosa è un uomo nuovo, mai lo potrà formare. Dalla sua vecchia natura mai potrà sgorgare lo Spirito Santo e senza lo Spirito che sgorga dalla sua nuova natura, nessun uomo nuovo da lui sarà mai fatto. Vecchio è lui e vecchi lascerà tutti coloro che entreranno in qualche modo in contatto con lui.
In quei giorni egli se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore.
Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone, che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti. Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti (Lc 6,12-19).
Per ogni discepolo di Cristo Gesù è obbligo mostrare l’uomo nuovo creato da Cristo Gesù nella sua carne. Senza questa ostensione, la Parola è vuota, attesta la sua inefficacia. Come si fa a credere nella Parola del Vangelo che ogni giorno chiede novità di vita, se colui che la predica, la dice, la insegna, si manifesta come uomo vecchio, nella sua vecchia umanità, sopraffatto dal vizio e dalla stoltezza di una vita senza Cristo e fuori dello Spirito Santo? Gesù si proclama esempio da imitare: “Imitate me che sono mite e umile di cuore. Troverete pace per le vostre anime”. “Vi ho dato l’esempio, perché come ho fatto io facciate anche voi. Da questo vi conosceranno miei discepoli. Crederanno in me”. Ogni discepolo di Gesù deve potersi presentare come esempio da imitare. Lo esige la fede da lui professata in Gesù Signore.
Anche dal corpo del discepolo, come dal corpo di Cristo, deve uscire una forza che redime, salva, converte, rinnova, fa l’uomo nuovo. Tutto questo mai potrà avvenire se il discepolo non diviene con Cristo un solo corpo, una sola vita, una sola anima, un solo spirito, un solo cuore. Perciò si sta con Cristo, per imparare da Lui come si diviene come Lui, come si diviene Lui, suo vero corpo. Senza questa conformazione, non si è uomini nuovi, né si possono creare.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci una cosa sola con Cristo Signore.