Predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio

Gesù è il vero, anzi l’unico vero costruttore dell’uomo nuovo. Lui è venuto per operare una nuova creazione che è ancora più mirabile di quella antica. Questa nuova creazione va annunciata. Ogni uomo va invitato perché si lasci fare nuovo dal suo Creatore e Signore. Per questo sono necessarie persone che dedichino a quest’opera tutto il loro tempo, la loro vita, ogni pensiero, desiderio, anelito del loro cuore. Quest’opera va fatta senza alcuna distrazione, deviazione, orientamento dello spirito e della mente verso ciò che allontana e distoglie da essa. Senza Paolo vorrebbero che tutti fosse come lui, liberi per l’annunzio del Vangelo.

Questo vi dico, fratelli: il tempo si è fatto breve; d’ora innanzi, quelli che hanno moglie, vivano come se non l’avessero; quelli che piangono, come se non piangessero; quelli che gioiscono, come se non gioissero; quelli che comprano, come se non possedessero; quelli che usano i beni del mondo, come se non li usassero pienamente: passa infatti la figura di questo mondo! Io vorrei che foste senza preoccupazioni: chi non è sposato si preoccupa delle cose del Signore, come possa piacere al Signore; chi è sposato invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere alla moglie, e si trova diviso! Così la donna non sposata, come la vergine, si preoccupa delle cose del Signore, per essere santa nel corpo e nello spirito; la donna sposata invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere al marito. Questo lo dico per il vostro bene: non per gettarvi un laccio, ma perché vi comportiate degnamente e restiate fedeli al Signore, senza deviazioni (1Cor 7,29-35).

Gesù è la pienezza del pensiero di Dio e con la sua vita ci rivela una verità che dovrà sempre accompagnare la nostra storia. La sua verità è semplice: il corpo è uno, l’opera è una, la missione è una, il frutto è uno. Tutto deve essere vissuto secondo questa sua divina verità. Se una parte del corpo si dedica alla creazione dell’uomo nuovo ed è questa un’opera che richiede la donazione dell’anima, dello spirito, del corpo ad essa, l’altra parte del corpo è giusto che provveda a tutte le esigenze materiali della parte consegnata alla creazione dell’uomo nuovo. Nel corpo vi dovranno essere coloro che curano la parte spirituale e coloro che si occupano della parte materiale. L’opera è una, il frutto è uno, la ricompensa è una. Chi sostiene il corpo dedito alle cose spirituali ottiene lo stesso frutto spirituale di colui che si è consacrato ad esse. Gesù anche questa verità rivela non divina chiarezza. Una sola opera, una sola ricompensa.

Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me. Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà. Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto. Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa (Mt 10,37-42).

Questa legge dell’unica opera e dell’unica ricompensa era stata già stabilita da Davide. Chi combatte e chi custodisce le cose dei combattenti, perché siano snelli e veloci, senza alcun affaticamento, devono avere la stessa ricompensa. Una è l’opera, uno è il bottino da dividere.

Ma tutti i cattivi e gli scellerati tra gli uomini che erano andati con Davide si misero a dire: «Poiché non sono venuti con noi, non si dia loro niente della preda che abbiamo ricavato, eccetto le mogli e i figli di ciascuno: li conducano via e se ne vadano». Davide rispose: «Non fate così, fratelli miei, con quello che il Signore ci ha dato, salvandoci tutti e mettendo nelle nostre mani quella banda che era venuta contro di noi. Chi vorrà ascoltarvi in questa proposta? Perché, quale è la parte di chi scende a battaglia, tale è la parte di chi resta ai bagagli: insieme faranno le parti». Da quel giorno in poi stabilì questo come regola e norma in Israele fino ad oggi (1Sam 30,22-24).

Chi assistono Gesù con i suoi beni ha la stessa ricompensa di Gesù. Per il suo valido sostegno Gesù lavora per la creazione dell’uomo nuovo. È giusto che anche goda i suoi frutti.

In seguito egli se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni (Lc 8,1-3).

Ognuno è obbligato a porre beni materiali e spirituali per la costruzione dell’uomo nuovo. Una è l’opera, uno è il corpo, una è la ricompensa. Senza spirituale e reale comunione nulla si compie.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci perfetti nella vera comunione.