Ringraziamenti di don Gesualdo De Luca all’VIII Convegno
RINGRAZIAMENTI DELL’ASSISTENTE ECCLESIASTICO REGIONALE
1. Ringraziamenti
Di vero cuore porgiamo a voi tutti, il più sentito grazie per la vostra partecipazione.
Un ringraziamento particolare a S.E. Mons. Galantino, che con tanta disponibilità e attenzione al nostro cammino, è voluto essere qui presente oggi, e ci ha offerto una relazione così profonda e coinvolgente, di cui sicuramente faremo tesoro nella nostra riflessione.
Un caro ringraziamento a S. E. Mons. Bertolone, che sempre incoraggia il nostro servizio ecclesiale accompagnandoci con la sua paterna saggezza.
La vostra presenza, eccellenze reverendissime, ha reso ricco di carità, di verità e di luce questo nostro stare insieme.
Assieme a voi, salutiamo gli altri eccellentissimi vescovi qui presenti che hanno voluto condividere con noi questo momento di rendimento di grazie al Signore per l’esperienza della sua misericordia che ha inondato di amore la nostra vita e ci rende quotidianamente testimoni, nella chiesa e nel mondo della sua carità senza limiti.
Un ringraziamento a tutti voi qui presenti, che avete meravigliosamente riempito questo auditorium. Avete affrontato e superato ogni difficoltà pur di partecipare a questo Ottavo Convegno Internazionale: la vostra gioia conquista, il vostro amore attrae, la vostra bontà è l’arma vincente dell’evangelizzazione.
2. La misericordia di Dio nella storia
Le parole degli eccellentissimi vescovi ci hanno aiutati a sentirci responsabili di accogliere il germe della misericordia di Dio e di farlo fruttificare nella storia. Ieri come oggi infatti, l’uomo esce dalla misericordia quando esce dalla comunione di vita con il suo Signore, uscendo dalla sua parola. E gli effetti di desolazione e morte si vedono nella quotidianità sofferta di tanti nostri fratelli.
Dio, nella sua misericordia, che vuole amare sempre l’uomo, opera continuamente per riportarlo nella sua alleanza, nella pienezza della vita.
Il movimento apostolico è un’opera della misericordia divina, che si è servita di un’umile e semplice donna, la sig.ra Maria Marino, per attrarci al cuore di Cristo, riportarci nella sua parola e renderci missionari del suo amore all’uomo dei nostri tempi.
Vivendo il carisma dell’annuncio e del ricordo del vangelo, siamo chiamati a far risuonare nel mondo l’appello a lasciarci avvolgere dalla misericordia del Signore, dalla sua tenerezza e dalla sua carità, a ritornare nella parola dell’alleanza, a riempiere la casa del Padre, a lavorare nella Chiesa, con la Chiesa e per la Chiesa.
3. Ravviviamo il nostro carisma
Non dobbiamo spegnere questo carisma. Ogni carisma infatti è dono dello Spirito Santo ed è da Lui governato per creare sempre novità nella storia. È mantenendo vivi i carismi, come dice spesso il Santo Padre Francesco, che si alimenta la lampada della misericordia e della tenerezza di Dio.
A questo proposito, vogliamo leggervi un “meditare” della nostra Ispiratrice, che è stata per ciascuno di noi strumento della misericordia divina, vera “maestra di spirito”, come afferma S.E. Mons. Rimedio nella presentazione dei suoi scritti, modello vivo di come si ama Dio ed il prossimo, senza mai giudicare nessuno, ma trovando sempre un motivo per soccorrerlo.
Dal profondo del suo cuore, in questo testo, ci esorta a non lasciar affievolire la lampada della misericordia, ad andare incontro al fratello aiutandolo e sostenendolo nella sua sofferenza, visibile o nascosta:
DIETRO UN MURO
Assorta nei miei pensieri,
quasi sognando,
origliai,
ma tutto intorno taceva.
Mi assopii lentamente.
Un lamento giunse al mio orecchio.
Mi guardai intorno,
ancora silenzio.
Non mi assopii più,
non pensai più,
dovevo scoprire
donde venisse quel grido e quel lamento.
Aiuto! – Udii -.
Guardai verso un muro:
una parete nuda e spoglia.
Che sarà mai?
Chi ci sarà dietro quel muro?
Mi alzai,
giunsi alla porta,
silenziosamente attraversai quella parete
e udii ancora un gemito,
quasi un singulto.
Bussai.
Una bambina mi stava innanzi.
Chi sei?
Perché gridi?
Perché ti lamenti?
Perché piangi?
Chi sei?
Silenzio,
ancora silenzio.
Capii.
Quella bambina rappresentava la sofferenza,
sofferenza che deve essere aiutata
a non rimanere nascosta,
sofferenza che è dietro ogni muro
e che dall’alto dei cieli
il Signore vede.
Solo lui sa che dietro ogni muro c’è qualcuno
ed il suo dolore.
Rivolgiamo ora il nostro cuore alla nostra Madre del Cielo, con gli Angeli e i Santi, unendoci tutti al canto “Madre”, animato dai giovani e guidato da don Franco Bruno. Subito dopo vogliamo testimoniare la gioia della nostra missione con il canto “In Movimento”.
Roma, 20 aprile 2016
L’assistente ecclesiastico regionale della Calabria
Sac. Gesualdo De Luca