Relazione di Don Gesualdo De Luca al convegno Svizzera 2011
III RELAZIONE
DON GESUALDO DE LUCA
(Schaffhausen, 30 Aprile 2011)
CHIESA DOVE VAI
MOVIMENTO APOSTOLICO E CHIESA LOCALE
Premessa
Per presentare il tema “Movimento Apostolico e Chiesa locale” vorrei partire dalle parole di esortazione del 4 aprile scorso dell’Ispiratrice, la Sig.ra Maria Marino, e dal commento teologico che ne fa l’assistente centrale, Mons. Costantino Di Bruno. Qui infatti troviamo diverse indicazioni concrete per il nostro argomento.
Ecco il testo delle parole di esortazione:
“Il Movimento Apostolico deve ricordare la buona novella. È Chiesa. Lavora con le Chiesa, nella Chiesa, per la Chiesa. Sono quasi 32 anni che si lavora, si persevera…
Il Movimento Apostolico deve essere seguito molto dai Sacerdoti. I Sacerdoti sono coloro che devono stare uniti nella santità e servire il Signore nella Chiesa…
Il Movimento Apostolico collabora con altri Gruppi, Associazioni, Movimenti. È attento ai Documenti del Santo Padre e dei Vescovi. Vive di fedeltà alla Chiesa…
Raccomando ai Responsabili di collaborare, essere uniti, lavorare ogni giorno di più…
Gesù ha bisogno di noi. Lui è il nostro scudo. Noi dobbiamo essere le sentinelle, i soldati della Parola di Gesù.”
In queste parole, semplici e piene di divina sapienza, ci sono dei principi solidi sui quali il Movimento fonda il suo lavoro apostolico nella vigna del Signore.
Viene ricordato il suo carisma che è l’annuncio ed il ricordo del Vangelo, la buona novella. L’annuncio del vangelo è finalizzato a “riempire la casa del Padre”, all’edificazione della Chiesa, alla costruzione della comunità cristiana nella quale il Signore dona pace e salvezza. Una comunità che, al pari di quella della Chiesa delle origini è caratterizzata dall’ascolto dell’insegnamento degli apostoli, dalla preghiera, dalla frazione del pane eucaristico e dalla comunione fraterna (cf At 2,41-42).
Il Movimento Apostolico, vive il carisma di “riempiere la Casa del Padre”. Ogni sua attività pertanto si caratterizza come lavoro nella Chiesa, con la Chiesa, per la Chiesa, secondo le note peculiari della Chiesa, che è una, santa,cattolica, apostolica.
Approfondiamo brevemente queste indicazioni.
1. Riempire la Casa del Padre.
Il carisma del Movimento Apostolico è finalizzato a “riempire la Casa del Padre”. Per comprendere il significato di questa espressione si può fare riferimento a due parabole evangeliche: quella del figliol prodigo e degli invitati alle nozze.
Nella parabola del figliol prodigo che si allontana dalla casa del Padre e finisce in miseria, possiamo scorgere la situazione dell’uomo lontano da Dio: nessuno riconosce la sua dignità, è collocato a pascolare i porci; ad essi si danno le ghiande perché ingrassino e se ne venda la carne, ma a lui no, sarebbero sprecate! Solo quando il figlio ritorna alla casa del Padre riceve l’anello al dito, i calzari ai piedi, il vestito più bello e per lui si fa festa: ritorna nella pienezza della sua umanità e dignità, per l’amore misericordioso del Padre che non ha mai variato la sua posizione di padre e non mai cessato di aspettarlo (cf Lc 15,11-32)
Nella parabola degli invitati a nozze vediamo l’amore del Padre che chiama i suoi figli intorno alla sua mensa; di fronte al loro rifiuto non si arrende, manda ancora i suoi servi a cercare i più piccoli e gli ultimi perché la sua casa si riempia (Lc 14,15-24).
Solo nella casa del Padre c’è la salvezza e la vita, storica ed eterna. La sua casa è la Chiesa, fondata da Cristo Gesù, dove Lui ci nutre con il suo corpo ed il suo sangue, ci illumina con la sua verità, ci fa suo popolo, ci costituisce in unità, ci ricolma di ogni dono.
Ecco perché il Movimento Apostolico invita sempre i suoi aderenti ad inserirsi nelle parrocchie e li esorta a invitare ogni altra persona a intraprendere o ricominciare il proprio cammino nella comunità cristiana, nella parrocchia.
La missione del Movimento Apostolico è appunto quella di riempire la Casa del Padre, aggiungendo ogni giorno nuovi membri alla Chiesa. E tutto ciò si compie attraverso l’annunzio e il ricordo della Parola del Figlio della Vergine Maria, Madre della Redenzione, che si attua da cuore a cuore, da bocca a bocca, da amico ad amico, da persona a persona, nella situazione concreta, quotidiana, nella quale si vive.
La modalità per riempire la casa del Padre non è soltanto quella di dire la Parola del Vangelo, ma di viverla tutta e di dirla tutta. La parola si dice e si accredita con la coerenza della nostra vita alla parola annunciata. La Parola va vissuta per intero e va annunciata per intero. Va vissuta nel nostro quotidiano, va annunciata in ogni ambito e luogo dove si svolge la nostra vita.
Ogni attività che il Movimento Apostolico compie ha la finalità di risvegliare nel cuore la verità del nostro essere discepoli di Gesù. Il giornale, la catechesi, i musical della presidente, il sito web “www.movimentoapostolico.it”: sono tutti mezzi per portare l’uomo a Cristo nella Chiesa. Quanto i giovani fanno – e lo fanno bene – è un mezzo, non un fine in se stesso. È un mezzo per svegliare la fede, per riempire la casa del Padre. Tutto nella Chiesa è un mezzo, una via. Il fine è uno solo: fare tutta la volontà di Dio, osservare il Vangelo, vivere le Beatitudini, realizzare la perfetta conformazione a Gesù Signore, il Testimone fedele del Padre, il suo Servo obbediente fino alla morte di croce. Anche l’Eucaristia appartiene al mezzo. Essa è la vita di Cristo Gesù che ci viene donata perché noi per suo mezzo facciamo tutta la volontà del Padre, allo stesso modo che la fece Cristo sulla nostra terra.
Ogni attività del Movimento Apostolico ha una rilevanza ecclesiale: esso opera nella Chiesa, con la Chiesa, per la Chiesa.
2. Nella Chiesa, con la Chiesa, per la Chiesa
Il Movimento Apostolico non è stato chiamato per essere una forza evangelizzatrice fuori o accanto alla Chiesa. Esso è stato chiamato per essere nella Chiesa, per la Chiesa, con la Chiesa, essendo esso stesso Chiesa del Signore Gesù.
Il Movimento Apostolico è Chiesa perché vive l’essenza, la sostanza, la forma, la visibilità e l’invisibilità, la verità, la grazia, la comunione, la fede, la speranza, la carità, la struttura costitutiva della Chiesa una, santa, cattolica, apostolica.
2.1“Lavora con la Chiesa”.
La comunione è la vita della Chiesa. La comunione della Chiesa è la vita del Movimento Apostolico. Esso lavora come unico corpo di Cristo assieme a tutti gli altri membri del corpo di Cristo, donando e ricevendo ogni energia soprannaturale, ogni dono dello Spirito Santo.
Da sempre gli aderenti sono invitati a partecipare alla vita della parrocchia, vivendo in comunione e in collaborazione con tutte le altre forze operanti in essa. Il corpo è uno. I carismi sono tanti. La vigna è una. Gli operai sono sempre pochi.
Si va in parrocchia e si offre alla parrocchia la propria spiritualità, affinché venga armonizzata, strutturata, cementata con tutte le altre spiritualità che già esistono o che verranno.
Mons. Costantino di Bruno porta un esempio che può illuminare bene questo concetto: una casa viene costruita con ferro, cemento, sabbia, mattoni, calce, legno ed altri materiali. Se ognuno di questi materiali decidesse di rimanere da solo, vivere per se stesso, mai la casa si potrebbe innalzare. Quando si innalza una casa? Nel momento in cui il ferro decide di lasciarsi ingabbiare dal cemento. Il cemento decide di lasciarsi mescolare con la sabbia per divenire una cosa sola. E così dicasi per tutti gli altri materiali. Un chiodo da solo non serve a nulla. Se si lascia inchiodare nel legno, allora dona forza al legno e trova la sua verità. Così dicasi dell’Aderente del Movimento Apostolico: se non decide di lasciarsi cementare nelle forze della parrocchia, della Diocesi, della Chiesa universale, mai potrà essere usato come materia per l’innalzamento dell’Edificio Spirituale del Signore.
La comunione non è perdita di identità. È conservazione della propria identità – altrimenti non sarebbe comunione se dovesse perdere la sua identità – unendo però la sua forza alle altre forze per divenire una sola forza. La sabbia da sola non serve a nulla, così è anche per il cemento da solo e per il ferro. Sono forza quando si uniscono alle altre forze.
Se il Movimento Apostolico è Chiesa non può vivere se non secondo la forma, l’essenza, la sostanza della Chiesa che è comunione, verità, conoscenza, guida, sostegno, obbedienza.
La comunione è con ogni persona nella Chiesa, qualsiasi sia il suo ruolo, il suo ministero, la sua funzione, la sua carica, la sua responsabilità. La comunione è con ogni membro del popolo di Dio sia esso associato o non associato.
2.2 “Lavora nella Chiesa”.
L’inserimento del Movimento Apostolico nella Chiesa è vivo e reale, divenendo parte stessa di essa, allo stesso modo che il cuore, i polmoni, il fegato, lo stomaco, i reni, sono nel corpo, sono lo stesso corpo, lavorano nel corpo.
L’inserimento nella Chiesa non è una “configurazione” geografica, topografia, nel senso cioè che ci si inserisce nelle strutture dalla Chiesa, rimanendo però con la propria libertà individuale e comunitaria. Uno potrebbe anche lavorare nella Chiesa come corpo staccato, ma non sarebbe Movimento Apostolico.
Il Movimento Apostolico lavora nella Chiesa allo stesso modo che il tralcio lavora nella vite. È parte di essa. È in essa.
2.3 “Lavora per la Chiesa”.
Il Movimento Apostolico lavora per la Chiesa perché vive la sua stessa missione, senza alcuna differenza. La Chiesa lavora per “creare” la Chiesa. Non lavora per diffondere principi assoluti di verità, ma per “aggregare” alla sua vita. Come dice San Luca negli Atti degli Apostoli: “Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati” (At 2,47).
Così, il Movimento Apostolico lavora per “creare” la Chiesa una, santa, cattolica, apostolica. Opera per riempire la Casa del Padre, per aggiungere ogni giorno nuovi membri alla Chiesa.
Il Movimento Apostolico non porta a sé. Porta alla Chiesa. Portando alla Chiesa, porta a Cristo. Cristo e la Chiesa sono una cosa sola. Non vi è però Cristo senza la Chiesa, fuori della Chiesa, contro la Chiesa.
3. Nella Chiesa una, santa cattolica ed apostolica
Il lavoro del Movimento Apostolico si compie dentro la Chiesa una, santa cattolica ed apostolica. Cosa significa tutto ciò e quali implicazioni di carattere pastorale e spirituale comportano per gli aderenti queste note della Chiesa? Cerchiamo di vederlo.
3.1 La Chiesa è una
Il mistero dell’unità della Chiesa ha il suo principio nella Trinità delle Persone di un solo Dio Padre e Figlio nello Spirito Santo”(UR 2). “Vi è un solo Padre dell’universo, un solo Logos dell’universo e anche un solo Spirito Santo, ovunque identico; vi è anche una sola vergine divenuta madre”.
Questa Chiesa una si presenta tuttavia con una grande diversità, che proviene sia dalla varietà dei doni di Dio sia dalla molteplicità delle persone che li ricevono. Tra i membri della Chiesa esiste una diversità di doni, di funzioni, di condizioni e modi di vita. La grande ricchezza di tale diversità non si oppone all’unità della Chiesa.
L’immagine della Chiesa una è mirabilmente presentata dalla tunica di Cristo senza cuciture. La Chiesa è la veste splendida di Cristo Gesù. Nessuno ha il diritto di lacerarla, di ridurla in pezzi o a brandelli. Ognuno ha il dovere di conservarla sempre intatta e immacolata. Se la Chiesa è la veste splendida di Gesù, ognuno deve considerarsi una parte di questa splendida bellezza. Ognuno deve alla Chiesa la sua bellezza spirituale, ascetica, mistica, morale. Con il peccato si oscura la sua divina bellezza.
Siamo chiamati a conservare i vincoli dell’unità: con la carità, che è il “vincolo di perfezione” (Col 3,14) e con i legami visibili di comunione: la professione di una sola fede ricevuta dagli Apostoli; la celebrazione comune del culto divino, soprattutto dei sacramenti; la successione apostolica mediante il sacramento dell’Ordine.
Dentro la Chiesa una si vive di comunione e di collaborazione. La Chiesa è chiamata ad essere “casa e scuola di comunione”. Il Movimento Apostolico vive la piena comunione con gli altri fedeli laici, tra i propri aderenti e con i pastori.
Collabora con altri Gruppi, Associazioni, Movimenti. La comunione è con ogni membro del popolo di Dio sia esso associato o non associato; è con ogni persona nella Chiesa, qualsiasi sia il suo ruolo, il suo ministero, la sua funzione, la sua carica, la sua responsabilità.
La comunione è anche all’interno del Movimento Apostolico: comunione tra sacerdoti assistenti ed aderenti, comunione tra gli stessi aderenti.
“Raccomando ai Responsabili di collaborare, essere uniti, lavorare ogni giorno di più”. Rivolgendosi con queste parole ai Responsabili del Movimento Apostolico, l’ispiratrice ricorda la necessità della comunione. Senza di essa si è già preda della tentazione, perché si è già posti fuori della legge di Dio che è comunione.
Per vivere in comunione gli uni con gli altri è necessaria la virtù dell’umiltà. Ognuno deve vedere se stesso e gli altri dinanzi a Dio e nel disegno o mistero di salvezza stabilito da Dio fin dall’eternità.
Per essere umili occorre che ognuno conosca se stesso in modo vero, santo, giusto. Sappia cosa il Signore gli ha dato di essere e ciò che mai lui potrà essere. Per questo gli occorre ogni saggezza, intelligenza, sapienza nello Spirito Santo.
3.2 La Chiesa è santa
La Chiesa è santa. Infatti Cristo, Figlio di Dio, il quale col Padre e lo Spirito è proclamato “il solo Santo”, ha amato la Chiesa come sua sposa e ha dato se stesso per essa, al fine di santificarla, e l’ha unita a sé come suo Corpo e l’ha riempita col dono dello Spirito Santo, per la gloria di Dio”(LG 39).
Unita a Cristo e da lui santificata, la Chiesa diventa, per mezzo di lui e in lui, anche santificante. Tutte le attività della Chiesa convergono, come a loro fine, “verso la santificazione degli uomini e la glorificazione di Dio in Cristo”(SC 10). È nella Chiesa che si trova “tutta la pienezza dei mezzi di salvezza”(UR 3). È in essa che “per mezzo della grazia di Dio acquistiamo la santità”(LG 48).
Da qui l’impegno di ogni cristiano di santificare se stesso, accostandosi ai mezzi di grazia di cui la Chiesa dispone, e di avvicinare ogni uomo alla fonte della grazia e della verità che scaturisce da Cristo, nella Chiesa.
Ogni aderente del Movimento Apostolico è chiamato a compiere il cammino della propria santificazione utilizzando tutti i mezzi di grazia che la Chiesa a disposizione: i Sacramenti, soprattutto l’Eucaristia e la Riconciliazione, la direzione spirituale, la preghiera personale e comunitaria, la recita devota del Santo rosario alla Beata vergine Maria Madre della Redenzione.
L’Ispiratrice ci ricorda spesso che l’Eucaristia e il santo rosario sono l’arma e lo scudo del cristiano.
“La Santa Eucaristia, celebrata e vissuta con fede, ci faccia perseverare sino alla fine nella missione del ricordo e dell’annunzio della Parola di Gesù.” Gesù è l’Amore che ha amato sino alla fine. Nutrendoci con fede di Lui, anche noi possiamo amare sino alla fine. Tutto è dall’Eucaristia. Vivere bene l’Eucaristia è rendere tutta la nostra vita un’Eucaristia, un Sacrificio d’amore per il Padre nostro celeste.
“Il Santo Rosario, recitato con amore, ci ricolmi di sapienza.” La Vergine Maria è la Vergine Sapiente, la Madre della Divina Sapienza. Ricolmi di ogni sapienza, in Cristo e nello Spirito Santo, siamo in grado di vedere e di fare la volontà di Dio. Per questo noi viviamo: per fare quotidianamente la volontà del Signore.
3.3. La Chiesa è cattolica
La parola “cattolica” significa “universale” nel senso di “secondo la totalità” o “secondo l’integralità”. La Chiesa è cattolica in un duplice senso:
– Innanzitutto perché in essa è presente Cristo. In essa sussiste la pienezza del Corpo di Cristo unito al suo Capo,(Cf Ef 1,22-23 ) e questo implica che essa riceve da lui “in forma piena e totale i mezzi di salvezza”(AG 6) che egli ha voluto: confessione di fede retta e completa, vita sacramentale integrale e ministero ordinato nella successione apostolica.
– Essa è cattolica perché è inviata in missione da Cristo alla totalità del genere umano:(Cf Mt 28,19 ). Tutti gli uomini sono chiamati a formare il nuovo Popolo di Dio. Perciò questo Popolo, restando uno e unico, si deve estendere a tutto il mondo e a tutti i secoli, affinché si adempia l’intenzione della volontà di Dio, il quale in principio ha creato la natura umana una, e vuole radunare insieme infine i suoi figli, che si erano dispersi. . .
Questo carattere di universalità che adorna il Popolo di Dio, è un dono dello stesso Signore, e con esso la Chiesa cattolica efficacemente e senza soste tende a ricapitolare tutta l’umanità, con tutti i suoi beni, in Cristo capo nell’unità del suo Spirito(LG 13).
Il Movimento Apostolico vive la sua cattolicità con l’incessante missione di annunciare e ricordare il Vangelo ovunque, per terra, per mare e per cielo.
Le modalità sono suggerite dallo Spirito Santo, che è “il protagonista di tutta la missione ecclesiale”(RM 2). Solo in Lui, con Lui, per Lui si può vivere con frutti la missione che ci è stata affidata. Per questo allo Spirito Santo il Movimento chiede che lo custodisca nella sua sapienza ed intelligenza e lo illumini con i suoi sette doni. Con lo Spirito del Signore si deve divenire una sola sapienza ed una sola intelligenza, una sola luce e una sola verità.
Gesù era perennemente mosso dallo Spirito Santo. L’Ispiratrice è anch’essa perennemente mossa dallo Spirito Santo. Anche ogni Aderente del Movimento Apostolico deve cercare questa mozione ed in essa abitare. Se siamo sotto la mozione dello Spirito Santo conosciamo la volontà di Dio e la attuiamo con frutti di conversione e di vita eterna.
3.4 La Chiesa è apostolica
La Chiesa è apostolica, perché è fondata sugli Apostoli, e ciò in un triplice senso:
– essa è stata e rimane costruita sul “fondamento degli Apostoli” (Ef 2,20), testimoni scelti e mandati in missione da Cristo stesso;
– custodisce e trasmette, con l’aiuto dello Spirito che abita in essa, l’insegnamento e le sane parole udite dagli Apostoli;(2Tm 1,13-14)
– fino al ritorno di Cristo, continua ad essere istruita, santificata e guidata dagli Apostoli grazie ai loro successori nella missione pastorale: il collegio dei vescovi, “coadiuvato dai sacerdoti ed unito al successore di Pietro e supremo pastore della Chiesa”(AG 5).
Gesù, l’Inviato del Padre, mandò i suoi apostoli a continuare la sua stessa missione: “Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi” (Gv 20,21). Questa missione deve durare sino alla fine dei secoli. Per questo gli Apostoli ebbero cura di costituirsi dei successori”(LG 20).
Tutta la Chiesa è apostolica in quanto rimane in comunione di fede e di vita con la sua origine attraverso i successori di san Pietro e degli Apostoli. Tutta la Chiesa è apostolica, in quanto è “inviata” in tutto il mondo; tutti i membri della Chiesa, sia pure in modi diversi, partecipano a questa missione. “La vocazione cristiana infatti è per sua natura anche vocazione all’apostolato”. “Si chiama apostolato” “tutta l’attività del Corpo mistico” ordinata alla “diffusione del regno di Cristo su tutta la terra”(AA 2).
Il Movimento Apostolico vive questa nota della vita della Chiesa con il suo legame profondo di obbedienza per la fede ai pastori. “È attento ai Documenti del Santo Padre e dei Vescovi. Vive di fedeltà alla Chiesa”. L’attenzione ai Documenti è richiesta dalla verità nella quale siamo chiamati a camminare. Il Movimento Apostolico è verità. La verità è dall’ascolto della Parola del Papa e dei Vescovi. La fedeltà è obbedienza, ascolto, missione, comunione, verità, grazia.
Sempre l’Ispiratrice ricorda che “Il Movimento Apostolico deve essere seguito molto dai Sacerdoti. I Sacerdoti sono coloro che devono stare uniti nella santità e servire il Signore nella Chiesa.” Infatti il sacerdote è il portatore della volontà del Padre agli uomini. Lui è il datore della divina sapienza ai suoi fratelli; è il cuore di Cristo nella storia; è in Cristo il mediatore della verità e della grazia di Cristo Gesù; è il Ministro della Parola, l’Amministratore dei misteri di Dio, il Consigliere della verità, il Costruttore dello spirito, il Guaritore dell’anima; è il Portatore del Cielo sulla nostra terra; è il faro sempre accesso che indica il porto sicuro verso il quale dirigersi. Senza il Sacerdote la Chiesa non vive nella sua essenza completa. La Chiesa mancherebbe della grazia e della verità. Mancherebbe semplicemente del Cristo vivente.
Nel Movimento ogni cosa si fa in comunione di fede piena con i Vescovi, con i parroci, con gli assistenti ecclesiastici. Ai pastori della Chiesa si portano le anime, perché siano loro a ricolmarle della grazia e della verità di Cristo ed a guidarle verso il regno dei cieli.
Conclusione
Vorrei concludere citando, ancora una volta, le parole dell’ispiratrice: “Gesù ha bisogno di noi. Lui è il nostro scudo. Noi dobbiamo essere le sentinelle, i soldati della Parola di Gesù.”
Gesù ha bisogno di noi. Ci è richiesto di essere le sentinelle, i soldati della Parola di Gesù. Lo siamo quando diffondiamo, custodiamo, proteggiamo, facciamo crescere nei cuori la Parola di Gesù.
Quando noi lavoriamo per il Regno di Dio e per la sua giustizia, perché la gloria del padre suo sia riconosciuta da ogni uomo, Gesù è nostro scudo: noi siamo lo scudo della Parola e Gesù si fa nostro scudo. Noi facciamo crescere la Parola e Lui farà crescere noi come Movimento Apostolico.
Questo convegno internazionale può essere per tutti noi un’occasione per ripensare alla nostra vocazione e missione di Movimento Apostolico nella Chiesa. Perciò dobbiamo ogni giorno di più impegnarci per conoscere Gesù e la sua parola, aumentare la nostra fede nella missione che ci è stata affidata, svolgerla in comunione con i nostri fratelli di fede e di Movimento Apostolico, camminare con la Chiesa, per la Chiesa, nella Chiesa, per riempire la Casa del Padre.
Invochiamo su di noi la materna intercessione della Madre di Gesù e Madre nostra perché il nostro cammino sia sempre più secondo il suo cuore e possiamo essere conformati a Cristo Gesù che compie oggi, nel suo corpo, la salvezza dell’umanità.